Un libro al giorno. “Ad utilitatem et voluptatem: l’Ager Albanus e le sue ville” di Emanuele Cuccurullo: ricostruito il paesaggio storico, sociale e culturale di un territorio che per l’amenità dei luoghi, la presenza della villa imperiale e la vicinanza all’Urbe si configurò come una sua naturale estensione

Copertina del libro “Ad utilitatem et voluptatem: l’Ager Albanus e le sue ville” di Emanuele Cuccurullo

È uscito per i tipi di L’Erma di Bretschneider il libro “Ad utilitatem et voluptatem: l’Ager Albanus e le sue ville” di Emanuele Cuccurullo. Benché nessuna fonte antica menzioni direttamente un poleonimo ad esso riconducibile, nei testi letterari ricorre, con coerenza storica e topografica, il prediale Albanum. Non trattandosi di una definizione di carattere amministrativo, vengono qui indagate le motivazioni alla base di una simile consuetudine toponomastica e si propone la delimitazione dell’area geografica che gli antichi identificarono con quel nome. Ricostruite le dinamiche di formazione di questa realtà e chiarita la sua dimensione spaziale, l’attenzione è volta alla presentazione di una carta archeologica che documenta la presenza di numerose ville nel territorio in un arco cronologico sostanzialmente compreso tra il II sec. a.C. e il IV-V secolo d.C. L’analisi topografica, archeologica e architettonica è messa a confronto con il ricco dossier delle fonti scritte che citano gli eminenti proprietari di queste ricche residenze e consente di ricostruire l’assetto e le dinamiche immobiliari di questo importante ed ambito settore della regione di Roma. Si ricostruisce così il paesaggio storico, sociale e culturale di un territorio che per l’amenità dei luoghi, la presenza della villa imperiale e la vicinanza all’Urbe si configurò come una sua naturale estensione.

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