Taormina. Al teatro antico la mostra “Palinsesti. Il Teatro antico di Taormina: dalla storia al mito”: progetto ibrido, tra reperti del passato e contributi multimediali che fanno del monumento-icona della Sicilia un palinsesto della memoria collettiva occidentale attraverso gli ultimi tre secoli

Locandina della mostra “Palinsesti” al teatro antico di Taormina dal 7 giugno al 31 ottobre 2023
Si intitola “Palinsesti. Il Teatro antico di Taormina: dalla storia al mito” ed è la mostra concepita dal parco archeologico Naxos Taormina in collaborazione con Electa in programma dal 7 giugno al 31 ottobre 2023 nel grande complesso monumentale del teatro: un progetto ibrido, tra reperti del passato e contributi multimediali che fanno del monumento-icona della Sicilia dai tempi del Grand Tour un palinsesto della memoria collettiva occidentale attraverso gli ultimi tre secoli. Opere d’arte, voci e immagini sovrappostesi e intrecciatesi nel tempo: un palinsesto simbolico che riassume la cultura occidentale degli ultimi tre secoli e si innesta sul palinsesto materiale del Teatro di Taormina rappresentato dalla versura ovest. Una narrazione complessa che incrocia linguaggi ed epoche e fa del celebre monumento un virtuale ipertesto, una “memoria” della memoria di tutti noi.

Teatro antico di Taormina: versura ovest che ospita il nuovo allestimento e la musealizzazione dei reperti archeologici (foto alessandro licciardello)
Il progetto prevede il nuovo allestimento e la musealizzazione della versura (aula) ovest, l’ingresso occidentale alla cavea che, da spazio di transito, diventa contenitore narrativo di tutte le fasi di vita del Teatro Antico evidenziando – dalle trasformazioni in epoca greca e romana fino al riuso come palazzo signorile (XV sec.) – la singolare stratificazione (palinsesto) architettonica e simbolica dello spazio che, oggi come duemila anni fa, consentiva l’accesso agli spettacoli. In mostra le iscrizioni più importanti per comprendere la storia millenaria del Teatro e alcuni dei frammenti della decorazione architettonica del monumento: preziosi marmi d’età imperiale recuperati fra pezzi in magazzino o sinora poco valorizzati, restaurati per l’occasione e inseriti in un percorso museale appositamente elaborato dai curatori, gli archeologi Gabriella Tigano, direttrice del parco Naxos Taormina, Maria Grazia Vanaria e Dario Barbera. L’allestimento è dell’architetto Massimo Curzi.

Teatro antico di Taormina. Lato B di un blocco di cava di marmo africano con iscrizioni (108 d.C.): cur pat̂er p[r]oc [sub?] cur(a) Pater(ni) proc(uratoris) sotto l’amministrazione del procuratore Paterno (foto alessandro licciardello)

Il curatore Dario Barbera indica le iscrizioni su un blocco di cava in marmo africano (108 d.C.) al teatro antico di Taormina (foto melamedia)
L’indagine, nella fase di riordino dei materiali e di recupero degli spazi nella versura, ha riservato agli studiosi anche alcune soprese: il ritrovamento dell’iscrizione di Paternus, un’importante epigrafe che si riteneva smarrita dall’Ottocento e con cui gli studiosi possono rivedere le precedenti ipotesi sulla fase di ristrutturazione del teatro del II secolo d.C., ovvero nella forma in cui è arrivato a noi; e la scoperta, sulle pareti dello spazio destinato all’allestimento, di scritte sui muri che documentano il restauro e l’apertura della versura occidentale ai visitatori, dal 1869 ai nostri giorni. Testimonianze (semmai ce ne fosse bisogno) dell’intensa frequentazione turistica del celebre monumento da parte di italiani e stranieri, che confermano come la (cattiva) abitudine di scrivere sui monumenti – al di là delle chiavi di lettura sociologiche – sia un fenomeno tutt’altro che contemporaneo, quanto profondamente legato alla nascita del turismo moderno e ai relativi rischi per la tutela del patrimonio paesaggistico e culturale.

Teatro antico di Taormina: due frammenti di colonna tortile in breccia di Sciro dalla scaenae frons (terzo ordine, ai lati della porta regia?) (fase traianeo-adrianea, II sec. d.C.) (foto alessandro licciardello)
Completa la mostra “Palinsesti” un percorso audiovisivo all’aperto, scandito da paline segnaletiche con QrCode che, attraverso immagini, narrazioni e rappresentazioni artistiche, suggeriscono una rilettura “guidata” del monumento e della nascita del suo mito moderno proponendo al visitatore contemporaneo le medesime prospettive di acquerelli, affreschi e inquadrature cinematografiche. Una sorta di viaggio nel tempo – e nello spazio, grazie alle citazioni di musei e istituti culturali che ospitano opere sul teatro di Taormina – per rivivere la fascinazione di uno dei siti archeologici più iconici del vecchio continente attraverso lo sguardo degli artisti che, a loro volta, sono stati suggestionati dalla visita al Teatro antico e le cui opere sono oggi custodite nei più celebri musei d’Europa (Parigi, Monaco, Vienna), a San Pietroburgo (Ermitage) e a Chicago (Art Institute).

Teatro antico di Taormina: iscrizione commemorativa degli scavi del 1748-49 dal postscaenium (murata assieme ai rinvenimenti) (1749) in breccia rossa di Taormina (foto alessandro licciardello)
Un’unica grande narrazione che, a partire dal post scaenium fino alla summa cavea abbraccia l’intero monumento con alcune tra le principali tappe del mito moderno del Teatro di Taormina: da Goethe, ai vedutisti del Grand Tour (Houel, Cassas) negli anni della nascita del pittoresco e del sublime; dal restauro romantico di Viollet-le-Duc ai paradisi artificiali di Klimt e von Gloeden di fine Ottocento; dalle prime locandine pubblicitarie del periodo fascista, che promuovono Taormina come località turistica, alla coeva ripresa degli spettacoli (il teatro classico, le regie di Ettore Romagnoli e i costumi di Duilio Cambellotti, le danze ispirate all’antico); infine il cinema italiano e internazionale degli anni Sessanta. La narrazione si arricchisce inoltre di due ledwall di nuovissima generazione per la proiezione di altrettanti video. Il primo, già conosciuto, è quello realizzato nel 2017 dal Parco e dal CNR per il G7 con la spettacolare ricostruzione 3D (restauro digitale) del monumento che ai visitatori illustra la decorazione architettonica originaria del teatro in età imperiale. Il secondo, dedicato al concept della mostra “Palinsesti”, riunisce foto d’epoca e scatti recenti per ricostruire la storia moderna della versura, dal restauro del 1869 fino all’ultimo allestimento del 2017, con un focus sulle scritte sui muri appena ritrovate.
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Tag:Dario Barbera, Electa, Gabriella Tigano, Grand Tour, iscrizione di Paternus al teatro di Taormina, Maria Grazia Vanaria, Massimo Curzi, mostra “Palinsesti. Il Teatro antico di Taormina: dalla storia al mito”, Parco archeologico di Naxos e Taormina, Teatro Antico di Taormina
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Graziano Tavan, giornalista professionista, per quasi trent’anni caposervizio de Il Gazzettino di Venezia, per il quale ho curato centinaia di reportage, servizi e approfondimenti per le Pagine della Cultura su archeologia, storia e arte antica, ricerche di università e soprintendenze, mostre. Ho collaborato e/o collaboro con riviste specializzate come Archeologia Viva, Archeo, Pharaos, Veneto Archeologico. Curo l’archeoblog “archeologiavocidalpassato. News, curiosità, ricerche, luoghi, persone e personaggi” (con testi in italiano)
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