Padova. La mostra “L’Egitto di Belzoni” riapre: visite contingentate e tariffe speciali per adulti e bambini. “Abbiamo messo in campo tutte le misure richieste dal Governo e vogliamo assicurare una fruizione serena a tutti i visitatori”

La locandina della mostra “L’Egitto di Belzoni. Un gigante nella terra delle piramidi” a Padova fino al 28 giugno 2020
Padova riapre le porte dell’Antico Egitto. Dopo la chiusura di una settimana dovuta all’emergenza Corona Virus, mercoledì 4 marzo 2020 la mostra “L’Egitto di Belzoni” – in corso a Padova al Centro Culturale Altinate San Gaetano, fino al 28 giugno 2020 – riapre per il pubblico. Un segno importante per la cultura e per la città di Padova. La riapertura avverrà nel pieno rispetto del decreto attuativo del Presidente del Consiglio dei Ministri del 1° marzo 2020 e saranno assicurate “le modalità di fruizione contingentata o comunque tali da evitare assembramenti di persone, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali aperti al pubblico, e tali che i visitatori possano rispettare la distanza tra loro di almeno un metro”. Fino al 20 marzo 2020, inoltre, i visitatori potranno avere l’opportunità di godere di tariffe speciali: gli adulti potranno entrare a 10€ (anziché 16€) e i bambini dai 6 ai 17 anni entreranno a 5€ (invece di 14€). Inoltre, sempre fino al 20 marzo 2020, le partenze aggregate – con il supporto di archeologi esperti – saranno limitate a gruppi di massimo 10 persone, si svolgeranno il sabato e la domenica alle 11, 15 e 17 a un costo ridotto di 15€ per gli adulti e 10€ per i bambini. Per i gruppi già prenotati, gli ingressi saranno garantiti a scaglioni di 10 persone e avranno in omaggio la miniguida della mostra del valore di 10 euro. Gli accessi saranno in ogni caso contingentati, nel pieno rispetto delle indicazioni su droplet e distanze precauzionali e non saranno distribuite le audio guide. Tutto il percorso espositivo e il Centro Culturale Altinate San Gaetano, inoltre, sono stati sanificati per assicurare il più alto standard possibile per i visitatori e gli operatori. “Abbiamo messo in campo tutte le misure richieste dal Governo”, sottolinea l’assessore alla Cultura del Comune di Padova, “e vogliamo assicurare una fruizione serena a tutti i visitatori. Ci sono ovviamente degli accorgimenti e dei comportamenti da mettere in atto, ma è importante dare un segno di continuità e di fiducia sia ai cittadini sia ai turisti e sarà lanciata una campagna sui canali social per sensibilizzare le persone. La cultura e i musei aperti sono una risposta viva e importante per ritornare, con prudenza, alla normalità e alla quotidianità”.

Ritratto di Giovanni Battista Belzoni,, nato a Padova nel 1778 e morto nel 1823 a Gwato, oggi in Nigeria
La mostra racconta l’Egitto all’epoca Belzoni, ma anche l’Egitto della civiltà faraonica che, grazie al nostro infaticabile esploratore, iniziava a svelare i suoi segreti. Centrale è la narrazione sul personaggio, sulla sua eccezionalità, sulla sua acutezza intellettuale. È questa l’occasione per raccontare in modo suggestivo la vita eccezionale di un personaggio che, partito dalle oscure vie del Portello, ha trascorso alcuni anni in Inghilterra per poi proiettarsi – a partire dal 1815 – sugli appassionanti scenari della civiltà dell’Egitto, allora quasi del tutto sconosciuta in Europa. Un personaggio unico che ha affascinato anche il grande cineasta George Lucas nel creare l’Indiana Jones dei Predatori dell’arca perduta (1981). Ricostruzioni di ambienti, tecnologia digitale ed effetti speciali si snodano lungo il percorso espositivo, il cui filo conduttore è costituito dai tre viaggi compiuti da Belzoni lungo il Nilo tra il 1816 e il 1818: in tal modo al visitatore sarà possibile rivivere l’emozione della scoperta. Veri protagonisti sono però i reperti archeologici, prestati da prestigiose Istituzioni italiane e straniere: Belzoni, padovano, ha contribuito in modo fondamentale alla creazione della collezione egizia del British Museum di Londra e di altre collezioni europee.
Il percorso racconta la vita del “grande Belzoni” alternando sistemi di visita tradizionali, con teche e pannelli esplicativi, a momenti di grande impatto emotivo con il ricorso a tecnologie innovative, effetti multisensoriali e multimediale a effetto immersivo. Ricostruzioni ambientali e ricostruzioni evocative di oggetti di grandi dimensioni in scala reale suggeriscono l’entità delle imprese belzoniane anche dal punto di vista tecnico. Il percorso espositivo diventa a tratti uno spazio scenico che coinvolge il visitatore in spettacoli teatrali e in giochi d’acqua virtuali; uno spazio in cui l’alternarsi di passaggi stretti e labirintici, evocativi del percorrere cunicoli all’interno delle sepolture, e di spazi più ampi suscita continuamente il desiderio vedere che cosa accadrà dopo. Il percorso è arricchito da postazioni multimediali interattive, con monitor touch screen, per approfondimenti su temi specifici.
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