Il carro in miniatura in bronzo della tomba di San Marzano, un unicum, esposto per la prima volta (per poche settimane) nel museo della Valle del Sarno

Il carrello miniaturistico in bronzo trovato nella tomba 232 di San Marzano sul Sarno e ora esposto nel museo di Sarno
Il tempo a disposizione non è molto, ma chi ne ha la possibilità vale la pena ne approfitti: al museo archeologico della Valle del Sarno, in provincia di Salerno, sarà visitabile l’allestimento della tomba maschile denominata 232 ritrovata a San Marzano sul Sarno nel 1976, mai esposto prima. La sepoltura, datata al cosiddetto periodo preellenico intorno alla metà del IX sec. a.C, costituisce per la Valle del Sarno e per l’Italia Meridionale un unicum per il ritrovamento di un carrello miniaturistico in bronzo che trova confronto solo con un esemplare proveniente da Bisenzio, datato alla metà dell’VIII sec. a.C., esposto a Roma nel Museo di Villa Giulia. La Tomba 232 presenta il tipico corredo dell’epoca, costituito da materiale ceramico e da oggetti in bronzo. Il carrello è stato restaurato dalla soprintendenza di Salerno, in occasione della mostra “Vetulonia, Pontecagnano e Capua – vite parallele di tre città etrusche” presentata a Vetulonia nel 2013. Il carrello, sicuramente di carattere votivo, è costituito da un telaio di forma quadrangolare con elementi verticali ad arco che formavano una specie di intelaiatura atta a reggere sicuramente un contenitore, come nel caso dell’esemplare di Bisenzio sormontato da un brucia profumo. L’esposizione, a cura di Giuseppina Bisogno, è stata realizzata dal Polo museale della Campania, con il sostegno del Comune di Sarno.
La presentazione della tomba di San Marzano è un’occasione per visitare il museo, ospitato a palazzo Capua a Sarno, che presenta, nel nuovo allestimento inaugurato il 1° luglio 2011, i reperti degli scavi archeologici nella Valle del Sarno dall’età preistorica sino al periodo medievale. Molti sono i corredi funerari provenienti dalle necropoli del territorio. Notevoli le ricostruzioni delle tombe a cassa – di età ellenistica, seconda metà del IV sec. a.C.-, rinvenute in località Galitta del Capitano, con pitture funerarie mirabilmente conservate che rappresentano scene caratteristiche quali il “ritorno del guerriero accolto dalla famiglia”. Il percorso museale si snoda negli ambienti posti al primo piano del settecentesco Palazzo Capua. Inoltre, è possibile visitare il secondo piano del Palazzo inviando una richiesta di autorizzazione alla Soprintendenza (indirizzo email: sba-sa@beniculturali.it) almeno sette giorni prima della data indicata per la visita.
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