A Stonehenge apre un nuovo centro visitatori con museo
Questa volta ci siamo: Stonehenge, il sito megalitico più famoso del mondo, dal 1986 Patrimonio dell’umanità, avrà finalmente un centro visitatori degno della sua fama. Il cantiere è già a buon punto e la sua inaugurazione è confermata per il 18 dicembre. Ma non è stato un progetto dalla vita facile. La prima idea fu accantonata nel 2007 per il costo esorbitante: mezzo miliardo di sterline. Nel 2009 sembrava di essere arrivati al progetto definitivo del nuovo “welcome center” vicino a Amesbury, nel Wiltshire: il costo previsto, 27 milioni di sterline, era parso subito più ragionevole, e anche la sua collocazione a un miglio e mezzo dai resti neolitici sembrava rispettosa del sito. Ma sono dovuti passare altri quattro anni prima che si concretizzasse qualcosa e invece dei 27 milioni di sterline stanziati inizialmente dal governo, se ne sono spesi dieci in più solo per finanziare proposte bocciate poi una dopo l’altra. Il risultato dovrebbe essere un centro visitatori moderno, elegante, a impatto zero, non troppo costoso. Ora che tutti sembrano avere le idee più chiare: per prima cosa hanno preso il via i lavori di modifica alla viabilità nei pressi del sito, tra cui l’interramento di una delle strade principali, per rendere il paesaggio più simile a quello originario.
Il progetto, messo a punto dagli architetti Denton, Corker e Marshall, si ispirerà al padiglione Serpentine di Londra: una struttura leggera con un tetto sottile e ondulato, retto da piccoli pilastri e totalmente eco sostenibile. La struttura, infatti, sarà riscaldata da una pompa che utilizza il calore proveniente dal suolo, l’acqua arriverà da una falda sotterranea e i turisti raggiungeranno il sito a bordo di cart elettrici.
Inoltre, il centro non sarà visibile dall’area archeologica, mentre un piccolo faggeto nasconderà ai visitatori il parcheggio degli autobus. Insomma, tutto è stato predisposto perché i riflettori rimangano puntati sui megaliti piuttosto che sull’architettura del nuovo edificio. A questo proposito Sthepen Quinland, autore del progetto insieme a Barrie Marshall, ha detto: «Saremo soddisfatti se il visitatore si ricorderà dei reperti di Stonehenge, non del suo centro visitatori».
Il nuovo centro dovrebbe includere un museo con i reperti originali, mentre fuori dal sito – e non visibile dai megaliti – sorgerà un’area con alcuni prototipi di case/capanne neolitiche: nei mesi scorsi mesi, decine di persone, in gran parte volontari, hanno collaborato alla ricostruzione di alcune case preistoriche in un terreno non lontano da Stonehenge sotto la guida e supervisione dell’English Heritage (l’organismo pubblico inglese che conserva e promuove il patrimonio storico). Queste ri-costruzioni sono state possibili grazie al ritrovamento, nel 2007, di resti di abitazioni neolitiche, una vera rarità: l’insediamento di Durrington Walls (a sole due miglia dalla piana con i megaliti) era sicuramente già abitato intorno al 2600 a.C., mentre era in costruzione il vicino complesso cerimoniale, e probabilmente ospitò anche alcuni suoi costruttori. “Uno di questi prototipi – spiega Susan Greaney, dell’English Heritage – è stato anche arredato con letti e manufatti mentre prosegue la ricerca certosina dei materiali che verosimilmente vennero utilizzati». L’idea portata avanti dai progettisti insieme agli archeologi è quella di posizionare queste case lungo un itinerario esterno al centro visite per spiegare al pubblico la connessione tra il centro cerimoniale di Stonehenge e il coevo abitato di Durrington Walls oltre a comprendere le tecniche edilizie dei nostri antenati e il loro stile di vita.
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