Padova. Visita guidata gratuita all’ex chiesa di Sant’Agnese con l’archeologa Debora Tosano grazie alla collaborazione tra soprintendenza e fondazione Alberto Peruzzo

padova_ex-chiesa-sant-agnese_visita-guidata_12-giugno_locandinaGrazie alla collaborazione tra la Soprintendenza e la Fondazione Alberto Peruzzo, al fine di approfondire la conoscenza delle vicende storiche dell’ex chiesa di Sant’Agnese a Padova, delle attività di scavo archeologico, dei restauri e dei reperti (i frammenti di intonaco affrescato e le lapidi sepolcrali), continuano le visite guidate gratuite condotte da Debora Tosato della Soprintendenza, secondo un calendario che viene definito mensilmente. La prossima visita guidata è prevista mercoledì 12 giugno 2024, alle 11, con obbligo di prenotazione fino a esaurimento dei posti disponibili. L’adesione va inviata indicando il numero dei partecipanti e un recapito telefonico, alla casella di posta istituzionale di Debora Tosato (debora.tosato@cultura.gov.it). Ritrovo davanti all’ingresso principale dell’ex Chiesa di Sant’Agnese in via Dante 63 a Padova.

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La zona espositiva ipogea dell’ex chiesa di Sant’Agnese a Padova (foto sabap-met-ve)

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I frammenti di intonaco dipinto recupoerati nello scavo archeologico dell’ex chiesa di Sant’Agnese di Padova (foto sabap-met-ve)

Le attività di scavo archeologico hanno permesso di recuperare significative testimonianze di varie epoche – a partire da quella preromana – sia sotto il pavimento che nei locali retrostanti alla ex chiesa di Sant’Agnese, oltre cinquemila frammenti di intonaco dipinto, databili al tardo Trecento e rintracciati esclusivamente grazie agli scavi. La selezione dei frammenti ora visibile all’interno delle due vetrine espositive collocate nel vano ipogeo dell’edificio, attuale sede della Fondazione Alberto Peruzzo, testimonia l’esito di uno studio effettuato dalla Soprintendenza – in collaborazione tra la storica dell’arte Debora Tosato e il restauratore Giordano Passarella – e finalizzato alla suddivisione dei lacerti sopravvissuti e alla loro classificazione, al fine di catalogare i pezzi nell’osservanza di criteri distintivi, quali: la tecnica di costituzione degli intonaci; le caratteristiche della pellicola pittorica; lo stato di conservazione; gli elementi riconducibili a caratteri di omogeneità morfologica e stilistica. In mancanza di qualsiasi fonte iconografica di documentazione visiva delle scene affrescate, e l’esiguità dei frammenti superstiti rispetto alla totalità del ciclo decorativo, si è dapprima proceduto alla ricomposizione di modelli decorativi, geometrici e figurativi attraverso l’indagine stilistica e formale della materia, e in seguito al confronto con analoghe rappresentazioni pittoriche realizzate da maestranze attive in area veneta nel XIV secolo. La ricomposizione, condotta manualmente tramite la ricerca della corrispondenza dei punti di attacco lungo i bordi dei frammenti, ha permesso di ricostruire, seppure parzialmente, alcune parti di architettura illusionistica, brani di panneggi, di aureole, di capelli e di mani, che comparati a livello stilistico con frammenti anche singoli di occhi, bocche, ciuffi di barbe e incarnati hanno rivelato la notevole qualità esecutiva e la stringente affinità stilistica con la pittura di Guariento, al quale sono stati attribuiti per la prima volta anche grazie al confronto con analoghi brani pittorici individuati a seguito di una campagna fotografica appositamente realizzata sui cicli decorativi dipinti a fresco dall’autore sulle pareti della Cappella Carrarese (attuale sede dell’Accademia Galileiana di Scienze, Lettere ed Arti) e dell’abside della chiesa dei Santi Filippo e Giacomo, nota come la chiesa degli Eremitani a Padova.

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Una risposta a “Padova. Visita guidata gratuita all’ex chiesa di Sant’Agnese con l’archeologa Debora Tosano grazie alla collaborazione tra soprintendenza e fondazione Alberto Peruzzo”

  1. italinabacciga dice :

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