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Siena. Nell’ambito del Digital Heritage apre a Palazzo San Niccolò la mostra “Perceive Isis’ Colours – Il ritorno dei colori del Tempio di Iside”, realizzata dal museo Archeologico nazionale di Napoli e dal CNR ISPC a conclusione del progetto europeo PERCEIVE

Lunedì 8 settembre 2025, alle 14.30, nell’ambito del Digital Heritage 2025 di Siena, a Palazzo San Niccolò (unisi) in via Roma a Siena, si inaugura la mostra “Perceive Isis’ Colours – Il ritorno dei colori del Tempio di Iside”, realizzata dal museo Archeologico nazionale di Napoli e dal CNR ISPC a conclusione del progetto europeo PERCEIVE – Perceptive Enhanced Realities of Coloured Collections through AI and Virtual Experiences, finanziato da Horizon Europe, lanciato al MANN il 6 marzo 2023 (vedi Napoli. Al museo Archeologico nazionale di Napoli presentazione del progetto europeo PERCEIVE il primo incentrato sulla conservazione del colore nell’arte utilizzando Intelligenza Artificiale ed esperienze virtuali. MANN capofila della ricerca internazionale. Giulierini: “Cinque anni di lavoro, premiate le capacità del Museo” | archeologiavocidalpassato). Pensando ai musei del futuro, il direttore generale Musei italiani, Massimo Osanna dice che “Perceive Isis’ Colours dimostra come la ricerca interdisciplinare possa tradursi in nuove forme di comunicazione museale, inclusive, partecipative e accessibili, capaci di unire rigore scientifico e approccio emozionale”.

Analisi diagnistiche sulla Venere Anadyomene al Mann (foto cnr-ispc)

Cristiana Barandoni all’opera tra le statue della Collezione Farnese del museo Archeologico nazionale di Napoli (foto mann)

“Partendo dalla ricerca sulla policromia nella statuaria classica”, spiega Cristiana Barandoni, coordinatrice del progetto, “la mostra intende indagare non solo le problematiche legate al tema della ricostruzione dei colori delle sculture, ma anche dei contesti pittorici e architettonici all’interno dei quali furono collocate in origine. La scelta di lavorare sul tempio di Iside a Pompei è nata proprio dall’esperienza di ricerca sulla Venere Anadyomene che venne rinvenuta all’interno del portico. Apparteneva al tempio anche una straordinaria scultura della dea Iside, che vedete nell’invito. Per me è stato un grande onore, poter curare assieme ai colleghi Daniele Ferdani, Marcello Massidda, Sofia Pescarin, Marialucia Giacco questa mostra e anche una grande responsabilità, un’opportunità straordinaria di potermi dedicare per oltre un anno a questo monumento che piano piano si è svelato e mi ha aperto le sue porte. La mostra dopo il #DH25 sarà forse spostata al museo Archeologico nazionale di Napoli dove si arricchirà ulteriormente. Altre tappe in Europa sono auspicabili perché non è solo una esposizione ma un nuovo metodo di lavoro e comunicazione della scienza applicata all’archeologia, per approcciare da più punti di vista e prospettive un tema così complesso come la policromia antica. Il materiale ancora da studiare – conclude – è tantissimo e spero di poterlo affrontare con forza e passione”.

Ricostruzione del Tempio di Iside a Pompei (foto cnr-ispc)

Le riprese per i video dell’applicazione (foto cnr-ispc)

“Con Perceive Isis’ Colours restituiamo ai visitatori non solo la bellezza del colore, ma anche la consapevolezza del suo significato culturale e simbolico”, dichiara Costanza Miliani, direttrice del CNR ISPC. “Perceive Isis’ Colours propone ai visitatori un viaggio virtuale nel Tempio di Iside di Pompei, che si snoda in due percorsi, corrispondenti a due sezioni della mostra:– Echoes of Loss, dedicata alla ricerca sulla policromia antica e sulla fragilità dei pigmenti, esemplificata attraverso strumenti interattivi che illustrano il lavoro di diagnostica e ricostruzione digitale; The Gifts of Isis, un’esperienza multi sensoriale che ricostruisce il tempio prima della sua distruzione, restituendo il ruolo rituale e simbolico del colore nel culto isiaco. Attraverso ricostruzioni 3D, intelligenza artificiale, imaging multi spettrale, repliche fisiche e installazioni interattive, la mostra mette in discussione l’immagine stereotipata “in bianco e nero” della scultura antica- che nella percezione comune è sempre in marmo bianco- per suggerire al pubblico una prospettiva “a colori”, più vicina alla realtà storica”.

Ricostruzione della processione al Tempio di Iside (foto cnr-ispc)

Scienza, tecnologia e patrimonio culturale. Il progetto PERCEIVE, infatti, ha sviluppato una metodologia che combina lo studio analitico delle tracce di pigmenti, fonti storiche e iconografiche con ricostruzioni digitali ad alta precisione. In questo modo, opere come la Venere Anadiomene tornano a mostrare la vividezza cromatica originaria, offrendo una prospettiva più completa sull’antichità. in La visita alla mostra è accompagnata da un agile catalogo, a cura di Cristiana Barandoni, Marialucia Giacco, Caterina Serena Martucci, Sofia Pescarin, edito da Valtrend Editore, disponibile versione open access all’indirizzo: https://www.valtrend.it/wp content/uploads/2025/09/Preceive-Isis-Colours.pdf.

Sperlonga. Celebrazioni per i 60 anni del museo Archeologico nazionale (1963-2023): all’auditorium “Cultura e turismo sulle tracce di Ulisse”, dopo due giornate di studio dedicate alle ricerche nella villa di Tiberio e nella Riviera di Ulisse

sperlonga_archeologico_60-anni_celebrazioni_logo_locandinaLa presentazione del libro “Sulle rotte di Ulisse. Da Troia a Itaca tra mito e realtà” di Angelo Pellegrino con la partecipazione di Maddalena Reni, direttrice del museo del Mare da Odisseo a Omero di Itaca, domenica 19 febbraio 2023 all’auditorium comunale (ex chiesa di S. Maria Assunta) di Sperlonga, sarà uno dei momenti clou della terza giornata di celebrazioni per i 60 anni del museo Archeologico nazionale di Sperlonga (1963-2023). Il 17 e 18 febbraio 2023 a Sperlonga, all’Auditorium, si sono tenute infatti delle giornate di studi dal tema “60 anni del Museo Archeologico Nazionale di Sperlonga 1963-2023. La ricerca archeologica nella Riviera d’Ulisse”, a cura della Direzione regionale Musei Lazio, diretta da Stefano Petrocchi, e della soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per la Province di Frosinone e Latina, diretta da Francesco Di Mario. L’iniziativa, patrocinata dalla Provincia di Latina e dal Comune di Sperlonga, nasce grazie alla cooperativa sociale “Cooperiamo Insieme. Cooperativa Sociale – La Riviera di Ulisse”: risultata vincitrice d’ un bando della Regione Lazio, con determinazione dirigenziale n. 1491/22 del 16.12.2022.

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I resti della Villa di Tiberio a Sperlonga (Lt): sullo sfondo la cittadina di Sperlonga e, simile a un’isola, il promontorio del Circeo (foto PArCo)

Le giornate di studi si sono articolate in due momenti, di cui il primo, venerdì 17 febbraio 2023, interamente dedicata al museo Archeologico nazionale e area archeologica di Sperlonga e alle recenti ricerche fatte nella Villa dell’imperatore Tiberio: occasione legata anche a una serie di iniziative che si svolgeranno per tutto il 2023, per celebrare i 60 anni del Museo, inaugurato il 26 novembre 1963. La seconda giornata, sabato 18 febbraio 2023, è stata dedicata invece alla presentazione dei risultati delle ultime ricerche archeologiche nella Riviera di Ulisse, svolte a cura sia direttamente dalla SABAP per le province di Frosinone e Latina che in collaborazione con diverse Università ed Istituti di ricerca.

sperlonga_archeologico_60-anni_celebrazioni-17-19-febbraio_locandinaLa giornata di domenica 19 febbraio 2023, a cura della cooperativa sociale “Cooperiamo Insieme. Cooperativa Sociale – La Riviera di Ulisse”, sarà invece destinata a “Cultura e turismo sulle tracce di Ulisse” con un ricco programma che terminerà con un concerto dei Giovani Filarmonici Pontini. Il programma. Alle 10, Riccardo Pece, presidente de La Riviera di Ulisse, su “Cultura e turismo nella Riviera di Ulisse”; 10.15, Enzo Patierno, Sapienza università Roma, su “La Riviera d’Ulisse: percorsi incantati tra mito e leggenda”; 10.30, Angelo Pellegrino-Maddalena Reni, presentazione del libro “Sulle rotte di Ulisse: da Troia a Itaca tra mito e realtà” (Valtrend editore).

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Copertina del libro “Sulle rotte di Ulisse. Da Troia a Itaca tra mito e realtà” di Angelo Pellegrino

Pellegrino conduce in un viaggio storico, geografico e artistico nel Mediterraneo per ripercorrere insieme le tappe del viaggio di Ulisse e individuare – tra storia, economia e geografia – città e regioni la cui ubicazione sia stata testimoniata da evidenze archeologiche e rinvenimenti epigrafici. Un viaggio sulle rotte di Ulisse e del suo rapporto con l’Occidente per comprendere un mito che ha travalicato la piccola isola dilatando il racconto verso orizzonti lontani per diffondere il suo germe nel mondo. Integra e completa il racconto una ricca analisi di Flavia Ferrante sulla figura di Ulisse, sulla sua percezione nell’arte, seguendone le alterne vicende nel corso dei secoli. Alle 11.15, consegna targhe a ricordo per i 60 anni del museo Archeologico nazionale di Sperlonga per il contributo dato allo sviluppo economico, culturale e sociale della Riviera d’Ulisse; 11.30, concerto dei Giovani Filarmonici Pontini.

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L’area archeologica di Sperlonga (Lt) con la villa di Tiberio (foto riccardo pesci)

Museo Archeologico nazionale e area archeologica di Sperlonga. Nel 1957, i costruttori della strada litoranea fra Terracina e Gaeta furono protagonisti d’ una scoperta eccezionale. A poche centinaia di metri dalla cittadina di Sperlonga, lungo l’antica via Flacca Valeria, s’imbatterono in una serie di resti archeologici, identificati poi con la villa di Tiberio (imperatore dal 14 al 37 d.C.). La villa di Sperlonga (il cui primo nucleo risale, in realtà, all’età tardorepubblicana), presenta una serie di terrazze rivolte sul mare altamente scenografica, ed era impreziosita da una notevole collezione di oggetti d’arte. I loro temi richiamano sovente la leggenda di Ulisse, personaggio caro a Tiberio. Il mito di Ulisse, del resto, già rappresentato su alcuni vasi greci agli inizi del VII secolo a.C., pochi secoli dopo la guerra di Troia, era divenuto molto popolare in età ellenistica e romana.

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Il gruppo di Ulisse e Polifemo al centro del museo Archeologico nazionale di Sperlonga (foto drm-lazio)

Per ospitare le opere rinvenute fu realizzato il museo Archeologico nazionale di Sperlonga, inaugurato il 26 novembre del 1963, a soli sei anni dalla scoperta dei resti della villa e dei gruppi scultorei: tra i quali spiccano alcuni direttamente ricollegati alla figura di Ulisse, come ad esempio una testa dell’eroe divenuta negli anni emblema non solo del Museo ma di tutta la Riviera di Ulisse. La realizzazione del Gruppo di Scilla e del Gruppo del Polifemo accecato, tra i più spettacolari dell’antichità, è da riferire agli scultori Athanodoros, Hagesandros e Polydoros di Rodi, gli stessi maestri che realizzarono il mitico Gruppo del Laocoonte, esposto dal 1506, nei Musei Vaticani.

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Suggestivi scorci dalla grotta di Tiberio (foto drm-lazio)

A Sperlonga, il visitatore, muovendosi a piedi verso Sud, attraverso un declivio immerso nella macchia mediterranea, scende fino ai resti della villa imperiale: da dove si arriva rapidamente alle peschiere e alla grotta, al cui interno erano esposti un tempo i gruppi e le statue di maggior pregio. Da quella posizione, volgendosi a Ovest, si possono abbracciare con lo sguardo il monte Circeo e le isole di Palmarola e Ponza – ritagliate sullo sfondo del panorama – e, idealmente, il mare Mediterraneo nella sua interezza.