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Roma. Nel cortile centrale del museo nazionale Etrusco di Villa Giulia l’opera site-specific “The Bouvet Island” dell’artista Stefano Cagol

roma_villa-giulia_giardino-installazione-the-bouvet-island_stefano-cagol_locandinaMuseo ETRU e AAC Platform con Camilla Boemio presentano un intervento site-specific pensato per il cortile centrale del museo nazionale Etrusco di Villa Giulia dall’artista Stefano Cagol. L’opera dal titolo “The Bouvet Island”, dal 21 febbraio al 24 marzo 2024, sarà collocata al centro dell’architettura cinquecentesca, nel cortile centrale della Villa tra il portico a emiciclo progettato da Jacopo Barozzi da Vignola e la loggia, concepita da Bartolomeo Ammannati come una quinta scenica. Ingresso compreso nel biglietto del Museo. Si dà così vita a uno spazio che utilizza temporaneamente una sedimentazione di linguaggi e di sollecitazioni. Le contraddizioni, gli ossimori fanno parte di una narrazione estetica che si rivela di forte etica. Bouvet Island prende il titolo e la forma da un’isola che rappresenta simbolicamente gli opposti e metaforicamente apre al nostro conflittuale rapporto con la natura. Bouvet è, infatti, una delle isole più remote del pianeta, antartica, disabitata dall’essere umano, incontaminata, ma al tempo stesso è stata protagonista di uno degli esperimenti nucleari più misteriosi, il caso Vela, un’esplosione avvenuta nelle sue acque e mai rivendicata da alcuna nazione. Un episodio storico mai risolto, un segreto politico da intrigo internazionale che rimarrà, probabilmente, per sempre un enigma.

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L’artista Stefano Cagol

Stefano Cagol. Noto e proficuo artista contemporaneo italiano, due volte vincitore dell’Italian Council (2023, 2019) del Ministero della Cultura, che lavora nei campi dell’Arte Concettuale, Arte Ambientale, Eco-Art e Land Art, riflettendo da anni su confini, influenze, energia e ambiente. Ha partecipato alla 59a, 55a, 54a Biennale di Venezia; Manifesta 11; 14a Biennale di Curitiba; 3a e 2a OFF Biennale Cairo; 1a Biennale dello Xinjiang e 1a Biennale di Singapore. Dal 2022 ha avviato la piattaforma We Are the Flood presso il MUSE Museo delle Scienze di Trento e nel 2023 ha fondato la collezione MUSE Antropocene, che ha vinto il PAC Piano Arte Contemporanea del Ministero della Cultura. Dal 2023 è direttore artistico di Castel Belasi.

AAC Platform. Piattaforma nomade no profit per la diffusione della cultura contemporanea, con un’attenzione per i temi sociali e politici, le ecologie, l’attivismo e il dialogo con la storia dell’arte. La sua ricerca ha una vocazione propositiva in espansione votata nell’estendere le collaborazioni con le istituzioni, i poli museali delle università, ed i musei.