Roma. Allo Stadio Palatino al via la 22ma edizione di “Letterature. Festival internazionale di Roma”: cinque serate sul tema “La memoria del mondo” in omaggio a Italo Calvino nel centenario della nascita
Lo Stadio Palatino, all’interno del parco archeologico del Colosseo, torna ad ospitare “Letterature. Festival internazionale di Roma” il 3, 5, 9, 11, 13 Luglio 2023: cinque serate, alle 21, sul tema “La Memoria del Mondo” che vedranno alternarsi sul palco autori italiani e stranieri. Ingresso gratuito dal Portale del Vignola, via di San Gregorio. “Letterature. Festival internazionale di Roma”, storica manifestazione dell’Estate Romana, giunta alla 22ma edizione, è promossa dall’assessorato alla Cultura di Roma Capitale e curata dall’Istituzione Biblioteche di Roma con il supporto organizzativo di Zètema Progetto Cultura, in collaborazione con parco archeologico del Colosseo, SIAE-Società Italiana degli Autori ed Editori. Il programma è a cura di Simona Cives, responsabile della Casa delle Letterature, con il contributo di un comitato scientifico composto da protagonisti di grande rilievo del panorama letterario, quali Paolo Di Paolo, Melania Mazzucco, Davide Orecchio, Igiaba Scego e Nadia Terranova. La regia e gli interventi artistici sono a cura di Fabrizio Arcuri.
Il titolo scelto è “La memoria del mondo”, in omaggio all’opera di Italo Calvino del quale ricorre quest’anno il centenario della nascita. La memoria del mondo, una narrazione contemporanea sull’origine dell’universo, ci lancia in una molteplicità di visioni e di futuro e pone una riflessione sulla trasmissione del sapere e il racconto della letteratura. La ventiduesima edizione del Festival si avvale del patrocinio del Comitato nazionale per le celebrazioni del centenario della nascita di Italo Calvino e del Laboratorio Calvino. Quest’anno il racconto del Festival passa anche attraverso un’immagine che porta la firma dell’illustratrice Laura Riccioli. Una giovane donna vestita con un abito variopinto prende slancio dalle rovine del Palatino arrivando quasi a toccare la Luna, con la leggerezza e l’aspirazione al futuro presenti nell’idea di mondo dello scrittore. “Celebrare la storia e l’arte in tutte le sue forme è il nostro impegno quotidiano”, commenta Alfonsina Russo, direttore del parco archeologico del Colosseo. “Attraverso eventi come il Festival Letterature, la fusione tra passato e presente può ispirare riflessioni profonde sull’importanza della letteratura e sul suo impatto sulla società. Quest’anno celebriamo i 100 anni dalla nascita di Italo Calvino, uno dei narratori italiani più importanti del secondo Novecento, la cui influenza nella cultura italiana si estende oltre il panorama letterario. Anche quest’anno siamo fieri di essere partner di questa storica manifestazione, con l’auspicio di ripetere il successo delle edizioni passate già ospitate presso la Basilica di Massenzio e lo Stadio Palatino”.
Ad aprire la prima serata di lunedì 3 luglio 2023 sarà l’attore Luigi Lo Cascio con la lettura del racconto “La memoria del mondo”. Gli autori invitati a leggere un inedito saranno lo scrittore, poeta e saggista basco Fernando Aramburu, vincitore del Premio de la Crítica 2016, del Premio Nacional de Narrativa 2017 e del Premio Strega Europeo 2018, e la scrittrice statunitense d’origine giapponese Julie Otsuka, finalista al National Book Award 2011 e vincitrice del PEN/Faulkner Award for Fiction e del Prix Femina Étranger 2012. Chiude la serata lo scrittore francese Jean-Baptiste Del Amo, vincitore del Prix Goncourt du Premier Roman 2008 e del Prix du Roman Fnac 2021.
Il secondo appuntamento di mercoledì 5 luglio 2023 vedrà la partecipazione della scrittrice pluripremiata canadese Margaret Atwood, due volte vincitrice del Booker Prize, più volte candidata al Premio Nobel per la Letteratura, voce tra le più importanti della narrativa e della poesia canadesi, dello scrittore Premio Strega Paolo Giordano e della scrittrice e saggista messicana due volte finalista al National Book Critics Circle Award e al Kirkus Prize Valeria Luiselli, che con le sue opere ha ottenuto importanti riconoscimenti internazionali come il Rathbone Folio Prize 2020 e il Dublin Award 2021.
La terza serata di domenica 9 luglio 2023 ospiterà il vincitore o la vincitrice del Premio Strega 2023, la scrittrice britannica Jeanette Winterson, vincitrice del Whitbread Prize, e lo scrittore turco Burhan Sönmez, presidente del Pen International, vincitore del Václav Havel Library Award e finalista al Premio Strega Europeo 2023. Chiuderà la scrittrice e giornalista tedesca di origine ucraina vincitrice del Premio Strega Europeo 2015 e dello Schubart-Literaturpreis Katja Petrowskaja.
I protagonisti di martedì 11 luglio 2023 saranno il giovane Bernardo Zannoni, vincitore del Premio Campiello 2022 e Bagutta Opera Prima 2022, e il poeta ed editore inglese Sam Riviere. La serata si concluderà con la partecipazione dello scrittore statunitense William T. Vollmann, vincitore del National Book Award 2005, figura di spicco della letteratura americana degli ultimi trent’anni.
L’ultimo appuntamento di giovedì 13 luglio 2023 vedrà salire sul palco del Palatino il romanziere e accademico francese David Diop, vincitore del Prix Goncourt des lycéens, del Prix Kourouma, del Premio Strega Europeo 2019, del Los Angeles Times Book Prize for Fiction e, primo francofono, dell’International Booker Prize. A seguire lo scrittore il Premio Strega Nicola Lagioia e la scrittrice di origine etiope Maaza Mengiste, vincitrice del Premio The Bridge 2019 per la Narrativa e finalista al Booker Prize 2020.
Quest’anno il programma sarà accompagnato da artisti e acrobati del circo contemporaneo che racconteranno la parola di Calvino proiettandoci nei suoi immaginari impossibili. Giacomo Costantini / Circo El Grito saranno protagonisti di una performance di boleadoras argentinas e incursioni acrobatiche, Anton Monastyrsky eseguirà un numero di Acrohula hop, Valeriya Davydenko si produrrà in uno spettacolo di Equilibrio in contorsione, Paolo Locci/Brigata Totem si esibirà in una performance con il palo cinese, Barbara Fiorenza e Claudio Ladisa presenteranno uno spettacolo di Acrobatica aerea. Le cinque serate saranno tutte accompagnate da musiche composte ed eseguite dal vivo da Teho Teardo.
Roma. Per le Giornate europee del Patrimonio il parco archeologico del Colosseo propone un ricco un programma di visite guidate, aperture straordinarie e iniziative digitali
Tornano sabato 24 e domenica 25 settembre 2022, in Italia, Giornate Europee del Patrimonio 2022, la più estesa e partecipata manifestazione culturale d’Europa promossa dal Consiglio d’Europa e dalla Commissione Europea. Il parco archeologico del Colosseo aderisce con un programma di visite guidate, aperture straordinarie e iniziative digitali seguendo il tema “Patrimonio culturale sostenibile: un’eredità per il futuro”. Sabato sera 24 settembre è prevista una apertura straordinaria del museo del Foro Romano nel complesso di Santa Maria Nova con ingresso al costo simbolico di 1 euro (escluse le gratuità previste per legge). I biglietti potranno essere ritirati presso la biglietteria situata in piazza del Colosseo, nelle vicinanze del Tempio di Venere e Roma, dalle 19.45 alle 22. Per partecipare a tutte le attività è necessario acquistare il biglietto di accesso al PArCo 24h – Colosseo, Foro Romano, Palatino o gli altri biglietti che permettono l’ingresso al PArCo, inclusa la Membership Card, se non diversamente specificato. L’orario da selezionare per acquistare il biglietto riguarda solo l’ingresso al Colosseo e non è vincolante per accedere all’area del Foro Romano e del Palatino e partecipare alle aperture straordinarie e alle attività speciali delle Giornate Europee del Patrimonio 2022.

La grande Fontana delle Pelte nella Domus Augustana sul Palatino rifunzionalizzata con un progetto green (foto PArCo)
SABATO 24 SETTEMBRE. Mattina (9.15 – 12.45): apertura del peristilio inferiore della Domus Augustana con visita alla Fontana delle Pelte a cura dell’architetto Gabriella Strano. Appuntamento alle 9.15 all’arco di Tito; apertura della Curia Iulia. Pomeriggio (14.15 – 17.45): apertura del peristilio inferiore della Domus Augustana con visita alla Fontana delle Pelte a cura dell’archeologa Astrid D’Eredità. Appuntamento alle 14.15 all’arco di Tito; apertura della Curia Iulia. Sera (20-22:30, ultimo ingresso 22): apertura del Museo del Foro Romano e del Tempio di Venere e Roma. Ingresso e uscita dal varco presso l’arco di Tito con biglietto a 1 Euro acquistabile presso la biglietteria in piazza del Colosseo.

Veduta verso Sud dello stadio Palatino. La pianta dello Stadio è molto simile a quella del Circo di Caligola che si trovava nella villa di Agrippina in Vaticano (foto PArCo)
DOMENICA 25 SETTEMBRE. Mattina (9.15 – 12.45): apertura dello Stadio Palatino fino al peristilio inferiore della Domus Augustana; apertura della Curia Iulia con visite a cura delle archeologhe Francesca Boldrighini e Antonella Rotondi. 10.30 – 13.30: laboratorio per ragazzi e ragazze con disabilità cognitiva a cura del Servizio Didattica in collaborazione con Cooperativa Phoenix. Pomeriggio (14.15 – 17.45): apertura dello Stadio Palatino fino al peristilio inferiore della Domus Augustana; apertura della Curia Iulia con visite a cura dell’archeologa Antonella Rotondi. 16 – 18: laboratorio “Una Reggia da sogno” a cura del Servizio Didattica. I bambini e le bambine (dai 6 ai 12 anni), insieme alle loro famiglie, sono invitati sul Palatino per allestire la propria ‘reggia da sogno’: attraverso un percorso tra i luoghi più belli del PArCo, scopriranno le meraviglie del Palazzo dell’Imperatore e avranno modo di fare le proprie scelte da arredatori, per creare una reggia ideale. I “progetti” più belli potranno essere ammirati nella bacheca del sito web del Parco archeologico del Colosseo; per tutti i giovani partecipanti, invece, in omaggio un bel gadget del PArCo. L’appuntamento è alle 16 al varco presso l’arco di Tito. Ingresso gratuito per i bimbi partecipanti all’attività e per i loro accompagnatori. In caso di maltempo tutti i prenotati riceveranno per tempo le comunicazioni su modifiche o annullamento della attività. Posti esauriti.
Roma, Percorsi fuori dal PArCo. Nel quinto appuntamento, il viaggio parte ancora una volta dal Palatino per arrivare a piazza Navona alla scoperta degli stadi dell’imperatore Domiziano: da quello accanto alla Domus Flavia a quello in Campo Marzio, oggi sotto la famosa piazza di Roma

Quinto appuntamento col progetto “Percorsi fuori dal PArCo – Distanti ma uniti dalla storia” che vuole portare i cittadini romani e tutti i visitatori a scoprire i legami profondi e ricchi di interesse, ma non sempre valorizzati, tra i monumenti del Parco e quelli del territorio circostante, raccontando, con testi e immagini, il nesso antico che unisce la storia di un monumento o di un reperto del parco archeologico del Colosseo con un suo “gemello”, situato nel Lazio. Dopo aver raggiunto il Comune di Cori (tempio dei Dioscuri), il parco archeologico di Ostia Antica (tempio della Magna Mater), Prima Porta (villa di Livia Drusilla), il parco archeologico dell’Appia Antica (tenuta di Santa Maria Nova), il viaggio virtuale – ma ricco di spunti per organizzare visite reali – promosso dal parco archeologico del Colosseo riparte ancora dal Palatino, precisamente sul lato orientale della Domus Flavia dal cosiddetto stadio Palatino, per giungere, dopo una passeggiata di tre chilometri in piazza Navona nei cui sotterranei si scoprono i resti dello stadio di Domiziano.

Sul lato orientale della Domus Flavia, la residenza imperiale per eccellenza, costruita dall’ultimo imperatore della dinastia Flavia, Domiziano, ma posto ad un livello inferiore, si trova il cosiddetto Stadio Palatino. “Si tratta di una imponente costruzione”, spiegano gli archeologi del PArCo, “lunga ben 161 metri e larga 48, che ancora oggi conserva la pianta rettangolare allungata tipica degli stadi. Su uno dei lati lunghi si può ancora ammirare la struttura di una grande esedra, probabilmente un ninfeo o triclinio; solo le basi dei pilastri restano, invece, del sontuoso portico che doveva circondarlo almeno su tre lati, e che doveva essere arricchito, come tutto l’edificio, da numerose statue e gruppi scultorei, la maggior parte dei quali sono oggi esposti nel museo Palatino (vedi https://parcocolosseo.it/area/musei/museo-palatino/)”.

“Nonostante la struttura architettonica e la presenza di un lato curvo, tipica degli stadi”, continuano gli esperti del PArCo, “l’utilizzo del termine ‘stadio’ non è forse del tutto corretto nel caso del Palatino; non sappiamo infatti con certezza quale fosse l’uso di questo splendido edificio: è probabile che si trattasse in realtà di un sontuoso giardino annesso al palazzo, utilizzato come luogo di svago dalla famiglia e dalla corte imperiale, e probabilmente anche come maneggio. L’ipotesi sembra essere confermata da Plinio il Giovane secondo il quale alcune ricche residenze erano dotate di ippodromi privati, ossia di giardini a forma di circo”.

È comunque possibile – secondo gli archeologi – che questo “stadio” venisse utilizzato anche come una sorta di palestra per lo svolgimento di esercizi ginnico-atletici. Lo stadio era il luogo d’eccellenza dove praticare gli sport della tradizione atletica greca, che Domiziano amava particolarmente, e che voleva diffondere tra i romani in contrapposizione agli sport più violenti.

“Forse per questo l’imperatore, oltre allo Stadio Palatino, riservato solo alla corte imperiale”, suggeriscono gli archeologi del PArCo, “costruì anche un grande stadio pubblico nel Campo Marzio, nel luogo ora occupato da una della più belle piazze di Roma: piazza Navona. Già nel nome della piazza (forse da “Campus in Agoni”, poi “in Agona”) troviamo un riferimento all’uso cui era adibita l’area in antico: gli agoni infatti erano gare di atletica e lotta che si tenevano all’interno degli stadi. Giochi popolari in Grecia, a Roma non riscuotevano altrettanto successo”.

Fu solo dopo l’incendio nel Campo Marzio dell’anno 80 d.C. che Domiziano poté edificare il primo stadio in muratura della città. La pianta dell’edificio (265×106 metri), con i lati lunghi paralleli e i lati corti uno curvo e l’altro obliquo, era simile a quella dei circhi, ma la diversa natura dei giochi che vi si svolgevano richiedeva dimensioni più ridotte e l’assenza della spina centrale.

“La facciata esterna era costituita da una doppia serie di arcate su pilastri (l’inferiore d’ordine ionico, il superiore corinzio)”, spiegano ancora gli archeologi del PArCo, “mentre numerosi gruppi marmorei e statue singole dovevano popolare i fornici superiori e le nicchie delle aule del piano terreno. Nel Medioevo ininterrotta fu la continuità d’uso dell’area: le strutture dello stadio vennero occupate da abitazioni, mentre lo spazio dell’arena ospitò il Carnevale Romano e fu poi luogo di mercato. Nel Seicento, infine, con la chiesa barocca di Sant’Agnese in Agone e le tre fontane dei Fiumi, del Nettuno e del Moro, la piazza acquisirà la configurazione attuale”. Per informazioni sulle modalità di visita all’area archeologica dello Stadio di Domiziano inviare un’email a info@stadiodomiziano.com.
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