Paestum (Sa). Con l’accensione dell’albero di Natale all’Immacolata inizia ufficialmente il ricco calendario di eventi del “Natale a Paestum & Velia”. Ecco il programma fino alla vigilia di Natale
Nell’ambito del “Natale a Paestum & Velia” promosso dai parchi archeologici di Paestum e Velia, l’8 dicembre 2025 il museo Archeologico nazionale di Paestum apre le sue porte dalle 20 fino a mezzanotte (ultimo ingresso ore 23.15), trasformando storia, arte e archeologia in un’esperienza serale unica sotto le luci natalizie. Dall’accensione dell’albero di Natale (ore 20) alle visite guidate dedicate alla ceramica (ore 20.15) e alla Paestum romana (ore 21), fino allo spettacolo “Natale: notte di note e di parole a Poseidonia” ore 21.30), ogni momento della serata celebra il fascino dei Parchi e delle loro storie millenarie. Un’occasione imperdibile per vivere i Parchi in una dimensione serale speciale, tra cultura, emozione e festa. Acquista il tuo biglietto by night (15 euro) qui: https://www.vivaticket.com/…/apertura…/290524. L’iniziativa è inclusa nel biglietto di ingresso ai Parchi e nell’abbonamento Paestum&Velia.
La serata si apre alle 20 con l’accensione dell’albero di Natale nel piazzale del Museo, un momento simbolico che dà avvio alle attività tematiche e agli approfondimenti culturali che seguiranno. A partire dalle 20.15 il pubblico potrà partecipare al percorso Paestum ceramica, una visita dedicata ai vasi dipinti esposti nel Museo, mentre alle 21 si terrà Paestum romana, un itinerario tematico alla scoperta della sezione romana e della vita nella città antica. Alle 21.30 la serata raggiungerà il suo momento più suggestivo con Natale: notte di note e di parole a Poseidonia, spettacolo in prosa e musica di Sarah Falanga con la direzione musicale di Gabriella De Carlo: un intreccio di musica e narrazione che restituisce voce alla Paestum più evocativa. Un appuntamento serale pensato per coniugare cultura, atmosfera e partecipazione, nel segno della luce e della comunità. L’evento è realizzato in collaborazione con l’Accademia Magna Graecia e Teatroinedito AMG.
Natale a Paestum & Velia. Il 12 dicembre 2025, a Paestum LABORATORIO “Costruiamo una Stella” a cura del Gruppo Tulipano Art Friendly e Cilento4all. Il laboratorio, progettato nell’ottica dell’accessibilità e della fruizione universale, sarà condotto da un’artigiana specializzata nella creazione di bigiotteria: i ragazzi riprodurranno “gioielli” in chiave filologica ovvero manufatti che avranno come modelli le collane e gli anelli esposti nelle teche del Museo precedentemente osservati durante la visita. In concomitanza con le festività natalizie, durante il laboratorio sarà creata anche una Stella. L’iniziativa è inclusa nel biglietto di ingresso ai Parchi e nell’abbonamento Paestum&Velia.
Il 14 dicembre 2025, al museo di Paestum, KÉRAMOS: Laboratorio di Ceramica a Paestum. L’ultimo appuntamento di “Kéramos: Laboratorio di Ceramica” al museo Archeologico nazionale di Paestum è con il gruppo Pandora Ability, nell’ambito del progetto “Musei Accessibili – Visioni Riabilitate”. Sarà un momento di creatività e inclusione, dove i ragazzi del gruppo Pandora Ability saranno i veri protagonisti. Gli aspiranti artisti ceramisti condurranno il laboratorio con la loro consueta maestria ed entusiasmo, guidando il pubblico – bambini, genitori e visitatori – nella creazione di manufatti artistici, reinterpretando l’arte del passato attraverso le tendenze culturali ed estetiche del presente. Durante l’incontro, insieme alle artiste di Pandora, si realizzeranno opere in ceramica utilizzando diverse tecniche – formatura, modellato e tornio – ispirandosi ai tipici piatti da pesce presenti nella collezione del museo, ma rivisitati in chiave contemporanea. Sarà un percorso di integrazione e condivisione, dove i ragazzi, ormai sempre più autonomi e padroni della materia dopo anni di apprendimento, metteranno in campo la loro sensibilità, competenza e gioia nel trasmettere il proprio sapere artigianale. Un laboratorio speciale, dove la disabilità si trasforma in abilità e l’arte diventa strumento di dialogo e partecipazione. Con questo appuntamento, i Parchi e l’associazione Pandora desidera valorizzare la capacità dei ragazzi di esprimere la propria identità, far conoscere le proprie potenzialità e offrir loro un’opportunità concreta di aggregazione, creatività e inclusione, partecipando da protagonisti alla vita della comunità. L’iniziativa è inclusa nel biglietto di ingresso ai Parchi e nell’abbonamento Paestum&Velia.
Il 17 dicembre 2025, al museo di Paestum, PROGETTO E.LIS.A. per Paestum. Presentazione ufficiale dei nuovi percorsi in LIS all’interno del Museo, un passo importante verso un accesso sempre più inclusivo e universale al patrimonio culturale. Un’iniziativa che arricchisce l’esperienza dei visitatori sordi e promuove un museo realmente aperto a tutti. Un progetto di sistema per l’accessibilità culturale, promosso dalla Regione Campania – Assessorato alla Scuola, alle Politiche Sociali e alle Politiche Giovanili – in collaborazione con l’ENS – Ente Nazionale Sordi, Consiglio Regionale della Campania, è coordinato dalla Fondazione IFEL Campania con fondi della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le politiche in favore delle persone con disabilità. L’iniziativa è inclusa nel biglietto di ingresso ai Parchi e nell’abbonamento Paestum&Velia.
Il 21 dicembre 2025, nell’area archeologica e museo di Paestum, Luce d’Inverno: La notte del Solstizio si accende con la fiamma Olimpica. Un evento straordinario celebra il passaggio della Fiamma Olimpica nell’area archeologica di Paestum, in un’atmosfera che unisce simbolicamente luce, solstizio e rinascita. La serata proseguirà con l’apertura straordinaria del Museo dalle 20 a mezzanotte ed un concerto, durante il quale verranno eseguite canzoni ispirate al Natale, ambientato nella Sala Spazio Pubblico, che sarà per l’occasione allestita con una suggestiva atmosfera ispirata alla luce. Biglietto serale by night 15 euro. LINK ACQUISTO: https://www.vivaticket.com/it/ticket/apertura-straordinaria-serale/290520
Il 22 dicembre 2025, al museo di Paestum, Opposti che ritornano: La restituzione di Afrodite e Marsia al Museo di Paestum. Tornano finalmente ai Parchi le statue di Afrodite e di Marsia, due capolavori che da secoli raccontano lati opposti dell’esperienza umana: la grazia e l’armonia della dea dell’amore, il tormento e la sfida del satiro ribelle. Il loro ritorno segna un momento altamente simbolico per Paestum e Velia: il ricongiungersi di due presenze complementari, bellezza e caos, ordine e dismisura, in un dialogo che attraversa il mito e continua a parlare al presente. L’evento, in programma alle 10.30, offrirà al pubblico l’occasione di riscoprire queste opere straordinarie nel contesto per cui furono pensate, celebrandone il valore estetico, storico e culturale. Un appuntamento speciale, che restituisce al territorio una parte essenziale della sua identità antica e rinnova il legame tra comunità e patrimonio. L’iniziativa è inclusa nel biglietto di ingresso ai Parchi e nell’abbonamento Paestum&Velia.
Paestum. Al museo Archeologico nazionale va in scena “Gli uomini che cantano le donne” di Sarah Falanga, ultimo spettacolo della rassegna teatrale “Donne di Hera”
Giovedì 1° maggio 2025, alle 17, nella sala spazio pubblico del museo Archeologico nazionale di Paestum, va in scena “Gli uomini che cantano le donne”, ultimo spettacolo della rassegna teatrale “Donne di Hera” promossa dai parchi archeologici di Paestum e Velia che evoca la straordinaria forza delle donne, poste sotto la protezione della dea Hera. Ci sorprendiamo spesso a canticchiare versi e note di canzoni che “ci fanno compagnia”. Questa è la storia di una donna comune, una di quelle che “Canta a squarciagola” ai concerti, per stordire la sua voce e la sua solitudine, è la storia di tutte le donne che cantano i versi di quegli uomini che le sanno “RACCONTARE”, è la storia di poeti ispirati dal femminile che nei loro versi diventa etereo, universale, è lo spettacolo scrigno degli “uomini poeti illuminati”, che aiutano le donne a conoscersi meglio, e delle donne che imparano a “cantarsi”, è un “grazie in musica” ai poeti scrutatori e rivelatori dell’animo, è uno scambio fantastico tra gli uomini canticchiati dalle donne e gli uomini che sanno cantare il femminile più profondo. Testo e regia dello spettacolo sono di Sarah Falanga, con Sarah Falanga, Raffaele Perfetto e la compagnia dell’Accademia Magna Graecia. Lo spettacolo è incluso nel biglietto di ingresso ai Parchi e nell’abbonamento Paestum&Velia.
Paestum (Sa). Al museo Archeologico nazionale “Io, Anna Magnani? …l’essenza e la poesia di un mito”, ideato e interpretato da Sarah Falanga, secondo appuntamento della rassegna teatrale “Donne di Hera”, diretta da Sarah Falanga
I Parchi archeologici di Paestum e Velia, in collaborazione con l’Accademia Magna Graecia diretta da Sarah Falanga, promuovono, all’interno del museo Archeologico nazionale di Paestum, “Donne di Hera”, ciclo di spettacoli dedicati a grandi figure femminili della storia e della cultura. Il titolo della rassegna evoca la straordinaria forza delle donne, poste sotto la protezione della dea Hera. Gli spettacoli che vanno in scena sono stati scritti o riadattati da Sarah Falanga e prodotti unicamente per Paestum e hanno come soggetto i “Miti Moderni”, appartenenti già all’immaginario collettivo e descritti da una drammaturgia nuova e sorprendente. Domenica 6 aprile 2025, alle 17, si tiene il secondo appuntamento della rassegna con lo spettacolo “Io, Anna Magnani? …l’essenza e la poesia di un mito”, ideato e interpretato da Sarah Falanga, dedicato a una delle più grandi icone del cinema italiano. L’evento si svolge nell’ambito della prima domenica del mese, con ingresso gratuito per tutti.

“Anna, da sempre vicina, da sempre temibile, spaventosamente grande!”, scrive l’autrice e attrice Sarh Falanga. “È da sempre come una presenza quotidiana in casa attraverso racconti, film, ricordi, vecchi articoli di vecchi giornali, foto… Lo spettacolo è la scrittura della storia di un’attrice moderna che percorre “per pura coincidenza?” le stesse storie, le stesse esperienze emotive di Anna… “Nel mio delirio notturno ho scritto a ruota libera… Dovrò trasformare questo flusso di coscienza in uno spettacolo!” Io, attrice moderna che vive gli stessi umori di Anna, gli stessi drammi, le stesse ansie, gli stessi dolori, la stessa musica dell’anima… In scena due storie vicine, due donne che percorrono strade simili… Un tenore, un pianoforte ed un violino, veri ed unici intimi interlocutori… Atmosfere delicate, uniche, rarefatte, tra passato e presente…surreali, brillantemente reali e poi oniriche… Anna Magnani è il mio modello, tutto quello a cui cerco di avvicinarmi, naturalmente non nell’imitarla…essendo inimitabile! Anna – continua Falanga – è l’attrice naturale, il genio, l’istinto, la verità che l’attore, sia in teatro che al cinema, dovrebbe raggiungere. Come si fa? Credo con la perfetta fusione tra la tecnica (e perciò la perfetta conoscenza e metabolizzazione di essa) e l’istinto. Altro lavoro è trovare il vero istinto, trovare la propria verità e poi cercare il modo migliore per trasmetterlo al pubblico, mettendolo a servizio del personaggio. Il personaggio è vero, a mio parere, solo se l’attore rintraccia e riesce a far affiorare un’emozione vera. Del resto, quale sarebbe la differenza tra un interprete e l’altro di uno stesso personaggio se non la differenza delle loro umanità? Oltre ad essere per me l’esempio professionale, è anche la sintesi del mio animo contrastato, sofferente ed incompreso di donna (od aspirante tale!). Nel raccogliere curiosità su di lei, mi sono riconosciuta, per mia grande sorpresa, in alcuni aspetti della sua complessa ed affascinante personalità! Generosa con i più deboli, contraddittoria e poi fuori dagli schemi, alla continua ricerca di un amore che poi rifiuta inconsapevolmente e poi scarsamente convinta della sua forza, testarda e fintamente distaccata e severa. Una maschera sulla maschera strepitosa che era…che è! Lei è un mito poiché non conosce la morte. Il suo sguardo è vivo, come il suo esempio! Sono quasi certa – conclude Falanga – che lei non sospettasse neppure che a quarant’anni dalla sua morte (solo fisica!), molti stessero ancora ammirandola, chiedendosi come poter parlare nel modo giusto di lei! Io la sento vicina, mi rimprovera a volte… Ho paura di non renderle giustizia, di non saper trovare i modi, i mezzi per raccontarla al suo nuovo pubblico (magari a coloro che vedranno il “nostro” spettacolo!)”.
Come nasce lo spettacolo? “Lo spettacolo – spiega Falanga – nasce dall’esigenza di voler esplorare Anna “da dentro”, dal punto di vista di chi deve interpretare e ne sente l’ansia, l’emozione, la difficoltà, la responsabilità, il timore. Lo spettacolo nasce dalla voglia di portare tra la gente la sua forza, di farla conoscere ai più giovani, a tutti coloro che, a causa di certo spettacolificio malato del nostro tempo, ignorano o hanno dimenticato la forza del gusto, lo stile, il senso e la vocazione del mestiere dell’attore, lo studio… Lo spettacolo è una sperimentazione di meta-teatro. Nasce senza distanze dal pubblico, vive negli occhi del pubblico, vuole vivere di verità, non vuole filtri né protezioni…proprio come Lei! È uno spettacolo naturale, mai involgarito da espedienti di scene pompose o di scintillii gratuiti che stordiscano i testimoni del miracolo scenico. È tutto di immedesimazione di verità interpretativa, come avrebbe fatto Lei… rispetta l’aspetto sacrale del teatro, cerca la catarsi… “.
Paestum. Al museo Archeologico nazionale al via con “PINUCCIA – Un omaggio a Pino Daniele” la rassegna teatrale “Donne di Hera”, diretta da Sarah Falanga. Gli altri spettacoli in aprile

I parchi archeologici di Paestum e Velia, in collaborazione con l’Accademia Magna Graecia, diretta da Sarah Falanga, organizzano “Donne di Hera”, rassegna di teatro nel museo Archeologico nazionale di Paestum, che inizia domenica 23 febbraio 2025 con “PINUCCIA – Un omaggio a Pino Daniele”. Il titolo della rassegna evoca la straordinaria forza delle donne, poste sotto la protezione della dea Hera. Gli spettacoli che vanno in scena sono stati scritti o riadattati da Sarah Falanga e prodotti unicamente per Paestum e hanno come soggetto i “Miti Moderni”, appartenenti già all’immaginario collettivo e descritti da una drammaturgia nuova e sorprendente. Per questa stagione, anche in occasione di alcuni importanti anniversari, ad accomodarsi nel nostro “salotto teatrale”, vi saranno preziosissimi amici: Pino Daniele, Anna Magnani e le tre donne del Mito per eccellenza (Antigone, Elettra, Medea). Programma degli spettacoli: 23 febbraio 2025, “PINUCCIA – Un omaggio a Pino Daniele”; 6 aprile 2025, “Io Anna Magnani? – l’essenza e la poesia di un mito”; 26 aprile 2025, “TRILOGIA – Antigone, Elettra, Medea: l’intimo dissenso della modernità”. L’ingresso agli spettacoli è incluso nel biglietto dei Parchi e nell’abbonamento Paestum&Velia.

A museo Archeologico nazionale di Paestum lo spettacolo “PINUCCIA. Ogni scarrafone è bell’ ‘a mamma soja”, omaggio in prosa e musica a Pino Daniele (foto pa-paeve)
“PINUCCIA. Ogni scarrafone è bell’ ‘a mamma soja”, 23 febbraio 2025, alle 17: un omaggio in prosa e musica a Pino Daniele (a dieci anni dalla sua scomparsa). L’ironica storia di Pinuccia, nata il 19 marzo “miezz’ o puort ‘e Napule” mentre la nonna faceva il contrabbando. Nasce il giorno di San Giuseppe e, perciò, viene chiamata Pinuccia, per “devozione”.
Durante il parto, che avvenne in uno dei magazzini del porto, si sentiva di sottofondo la canzone “Napul è”, da poco pubblicata, mentre il padre veniva arrestato per un reato non commesso. Tutta la vita di Pinuccia sarà accompagnata e scandita, negli eventi salienti, dalle canzoni di Pino Daniele, del quale diventa fan appassionata. Lo spettacolo, tra prosa e musica, è una confessione divertente, dal sapore ironico e amaro, che trova il suo fulcro nel paradosso.
Paestum. È sold out lo spettacolo unico “Medeae… da Euripide in poi” di Sarah Falanga con Sarah Falanga, portato in scena dall’Accademia Magna Grecia al tempio di Nettuno nell’area archeologica
“Medea” è sold out. Chiuse anticipatamente le prenotazioni dello spettacolo unico “Medeae… da Euripide in poi” di Sarah Falanga con Sarah Falanga (Medea), libera, magica e orgogliosa creatura, al tempio di Nettuno nell’area archeologica di Paestum, giovedì 24 agosto 2023, alle 21.30, portato in scena dall’Accademia Magna Grecia e realizzato in collaborazione con la Città di Capaccio Paestum, nell’ambito della XIII rassegna teatrale estiva Dal Mito a più Infinito. È proprio l’Accademia Magna Grecia a comunicarlo: “Per motivi logistici e di capienza, non possiamo più garantire sedute e, pertanto, accogliere nuove prenotazioni. Siamo dispiaciuti ma al tempo stesso grati per la numerosa richiesta di partecipazione. Per chi non potrà diamo appuntamento al prossimo anno o a un prossimo nostro evento”.

Sarah Falanga nei panni di Medea (foto amanda marie annucci)
“Medeae… da Euripide in poi” di Sarah Falanga. “Il personaggio femminile forse più noto e controverso della tragedia greca rivive in una cornice suggestiva, in sé ricca di storia e cultura”, si legge nella recensione pubblicata su sipario.it. “Medeae da Euripide in poi, scritto da Sarah Falanga e prodotto dall’Accademia Magna Grecia, è un adattamento cui tutti gli autori che nei secoli hanno affrontato l’eroina tragica (Euripide, Seneca, Grillparzer, Alvaro, Pasolini, fino a Christa Wolf) contribuiscono in spirito e parola. Il genitivo latino Medeae si riferisce al viaggio teatrale compiuto dal personaggio, ma soprattutto a quello umano della donna che è nel contempo cittadina esiliata e sposa tradita. La messa in scena non avviene tradizionalmente in palcoscenico, ma tra il pubblico, lungo il corridoio e dai vari angoli del chiostro. Da lì, come cariatidi, interagiscono le corifee (lo spettacolo rispetta in pieno il ruolo originario del coro nella tragedia greca): sette, con esattezza, che sono come sette Medea; diverse, ma accomunate dal dolore. Una sofferenza che si esprime in battute identiche, sovrapposte in leggera differita, così da dare il senso di un delirio disperante. Il pubblico si volta di continuo, smarrito tra grida e lamenti innalzati da diverse angolazioni. Quand’ecco sul palco apparire lei: la principessa della Colchide e nipote del Sole Medea.

“Medeae… da Euripide in poi” con Sarah Falanga (foto da sipario.it)
La maga dai poteri inarrivabili che per amore di Giasone si imbarca con gli argonauti rinnegando le proprie origini e l’affetto per il padre. Quante volte la donna sarà costretta a rimpiangere quella decisione presa ascoltando il cuore. Il suo Giasone la renderà madre, dandole due creature, ma poi la tradirà e ripudierà, chiedendo in sposa Creusa, la giovane figlia di Creonte, re di Tebe. Anche allora, nella disperazione più totale, Medea reagisce guidata da una passione cieca, più forte e devastante di ogni altra cosa. La principessa dei barbari, trascinata dal suo uomo nella “civiltà” e poi abbandonata a se stessa, maledice Giasone, Tebe e i suoi sovrani: per questo viene condannata all’esilio insieme ai suoi bambini. A nulla servono lacrime e suppliche: la pena inflitta da Creonte è dura e non si attenua. Allora Medea fa appello ai suoi poteri magici: attinge alle doti esoteriche attraverso cui un tempo, nella Colchide, parlava agli Dei; così prepara dei doni avvelenati (una corona e un mantello) per la giovanissima Creusa e manda i suoi bambini a offrirglieli. La principessa muore sul colpo, al primo tocco di quegli oggetti dannati e con lei suo padre Creonte. Ma la vendetta di Medea non è ancora compiuta: ella, sanguinaria e drammatica, sceglie di ammazzare i propri figli, prima che possano farlo i tebani. Le sue creature non cadranno per mano dei nemici. La grandezza di Medea sta nella sua tragicità, così cupa da renderla folle e incomprensibile; l’attualità del personaggio, oltre che nell’amore tradito e spezzato per sempre, risiede nella dolorosa condizione di esule. Una donna senza casa, né famiglia, senza più una terra; un’anima priva ormai di radici o appigli. Medeae da Euripide in poi è uno spettacolo dinamico e vibrante: tutti i protagonisti comunicano con il corpo e i gesti, prima che a voce. Naturalmente, rispetto ai ruoli maschili, a spiccare per intensità sono le donne; perché Medea è la tragedia della femminilità violata. Anche le musiche offrono suggestioni importanti”.



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