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Veio (Roma). Aperture speciali per sei domeniche del parco archeologico a ingresso gratuito senza prenotazione. Ecco le date (anche quelle riservate a scuole e gruppi organizzati)

Aperture speciali per sei domeniche del parco archeologico di Veio domenica 5 e 19 ottobre, 2 e 16 novembre, 7 e 21 dicembre 2025, dalle 10 alle 16, ingresso gratuito, senza prenotazione. Le aperture del parco sono possibili grazie al protocollo d’intesa stipulato con l’ente regionale Parco di Veio e il Corpo di San Lazzaro – gruppo Roma e Viterbo. Il parco archeologico di Veio, situato ai confini settentrionali della città metropolitana di Roma, all’interno dell’area naturale protetta del parco regionale di Veio, dichiara sin dalla sua ubicazione lo stretto legame che storicamente caratterizzò i rapporti tra la grande città etrusca e Roma. Aperture riservate alle scuole e ai gruppi organizzati: mercoledì 1° ottobre, 5 novembre e 3 dicembre 2025, su prenotazione all’indirizzo mail: booking@csli-roma.eu.

Il santuario di Apollo o del Portonaccio nel parco archeologico di Veio (Roma) (foto mic)

Tra le evidenze archeologiche che si riferiscono all’insediamento dell’antica Veio, il Santuario etrusco dell’Apollo (o santuario di Portonaccio, dal nome della località), situato nelle vicinanze della Mola di Isola Farnese, rappresenta per visitatori ed escursionisti il tradizionale punto di accesso ai percorsi che attraversano la parte sud del Parco regionale e si trova tutt’oggi immerso in un contesto paesaggistico di forte suggestione, connotato dagli elementi naturali che anche in antico caratterizzavano il luogo.

Veio (Roma). Nel giorno di apertura del parco archeologico, al santuario di Portonaccio con “Santuari e cleromanzia etrusca” parte la terza edizione di “Tyrrhenika: Etruscan Heritage Route”, il festival itinerante dedicato quest’anno a “Viaggiare nell’Italia etrusca”

Il 27 aprile 2025 parte da Veio (Roma) la terza edizione di “Tyrrhenika: Etruscan Heritage Route”, il festival itinerante dedicato alla scoperta e valorizzazione della civiltà etrusca. La tematica dell’edizione 2025 sarà “Viaggiare nell’Italia etrusca”. Come nelle edizioni precedenti, l’iniziativa si snoderà lungo molteplici appuntamenti organizzati in collaborazione con prestigiosi musei e aree archeologiche. Il festival si concluderà a settembre 2025. Si parte dunque il 27 aprile 2025 dall’area archeologica del Santuario dell’Apollo (o di Portonaccio), in località Isola Farnese (Roma), in quella che era la potente e nobile città di Veio, per parlare di “Santuari e cleromanzia etrusca”. Alle 10.30 e alle 12, visita guidata; dalle 10 alle 14, allestimenti didattici rievocativi sulla civiltà etrusca. Ingresso gratuito. Obbligo di prenotazione per le visite guidate: mail associazionesuodales@gmail.com, whatsapp 392 0923546. L’evento di aprile è stato reso possibile grazie alla collaborazione con il museo nazionale Etrusco di Villa Giulia, Ente regionale Parco di Veio e il Corpo italiano di San Lazzaro – Distretto Lazio che ringraziamo di cuore per la disponibilità.

Quella di domenica 27 aprile 2025 è la seconda delle aperture programmate con ingresso gratuito senza prenotazione al parco archeologico di Veio grazie al protocollo d’intesa stipulato con l’Ente Regionale Parco di Veio e il Corpo di San Lazzaro – gruppo Roma e Viterbo. Le altre saranno 11 e 25 maggio, 15 e 29 giugno 2025. Tra le evidenze archeologiche riferite all’insediamento dell’antica Veio, il Santuario etrusco dell’Apollo (o santuario di Portonaccio, dal nome della località), situato nelle vicinanze della Mola di Isola Farnese, rappresenta per visitatori ed escursionisti il tradizionale punto di accesso ai percorsi che attraversano la parte sud del Parco regionale e si trova tutt’oggi immerso in un contesto paesaggistico di forte suggestione, connotato dagli elementi naturali che anche in antico caratterizzavano il luogo.

Il santuario di Apollo o del Portonaccio nel parco archeologico di Veio (Roma) (foto mic)

Tra i più monumentali e venerati d’Etruria, il santuario sorgeva subito al di fuori della città e conobbe una lunga fase di frequentazione, dalla metà del VII secolo a.C. fino alla piena età romana (II secolo a.C.). Fu indagato a partire dal 1916, quando si rinvennero le celebri statue in terracotta di Apollo, Hermes ed Eracle che decoravano il tetto del tempio arcaico (fine VI sec. a.C.) e che oggi sono visibili nella sala 40 del museo nazionale Etrusco di Villa Giulia.

Veio. Aperture speciali per cinque domeniche del parco archeologico a ingresso gratuito senza prenotazione. Ecco le date

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Aperture speciali per cinque domeniche del parco archeologico di Veio domenica 26 gennaio, 9 e 23 febbraio, 9 e 23 marzo 2025, dalle 10 alle 16, ingresso gratuito, senza prenotazione. Le aperture del parco sono possibili grazie al protocollo d’intesa stipulato con l’ente regionale Parco di Veio e il Corpo di San Lazzaro – gruppo Roma e Viterbo. Il parco archeologico di Veio è situato ai confini settentrionali della città metropolitana di Roma, all’interno dell’area naturale protetta del parco regionale di Veio. Aperture riservate alle scuole: mercoledì 5 febbraio e 5 marzo 2025, su prenotazione all’indirizzo mail: booking@csli-roma.eu.

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Il santuario di Apollo o del Portonaccio nel parco archeologico di Veio (Roma) (foto mic)

Tra le evidenze archeologiche riferite all’insediamento dell’antica Veio, il Santuario etrusco dell’Apollo (o santuario di Portonaccio, dal nome della località), situato nelle vicinanze della Mola di Isola Farnese, rappresenta per visitatori ed escursionisti il tradizionale punto di accesso ai percorsi che attraversano la parte sud del Parco regionale e si trova tutt’oggi immerso in un contesto paesaggistico di forte suggestione, connotato dagli elementi naturali che anche in antico caratterizzavano il luogo.

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Il rinvenimento della stataua di Apollo negli scavi dell’antica città di Veio nel maggio 1916 (foto etru)

Tra i più monumentali e venerati d’Etruria, il santuario sorgeva subito al di fuori della città e conobbe una lunga fase di frequentazione, dalla metà del VII secolo a.C. fino alla piena età romana (II secolo a.C.). Fu indagato a partire dal 1916, quando si rinvennero le celebri statue in terracotta di Apollo, Hermes ed Eracle che decoravano il tetto del tempio arcaico (fine VI sec. a.C.) e che oggi sono visibili nella sala 40 del museo nazionale Etrusco di Villa Giulia.

Roma. Al museo nazionale Etrusco di Villa Giulia al via il ciclo di formazione “CHI (RI)CERCA TROVA. I professionisti si raccontano al Museo”: 8 conferenze, da marzo a dicembre, con esperti e studiosi che aprono a ricerca conoscenza e fruizione. Apre Maras sulle divinità del santuario del Portonaccio a Veio

roma_villa-giulia_chi-ricerca-trova_locandinaA “rompere il ghiaccio” sarà l’archeologo Daniele Federico Maras che sabato 18 marzo 2023 aprirà al museo nazionale Etrusco di Villa Giulia il ciclo di formazione “CHI (RI)CERCA TROVA. I professionisti si raccontano al Museo”: otto conferenze, da marzo a dicembre 2023, tenute da esperti e studiosi che aprono il mondo della ricerca alla conoscenza e alla fruizione del grande pubblico e sono rivolte a curiosi, studenti e specialisti di ogni età, a cura dei Servizi educativi del Museo che “lanciano” alcune domande provocatorie: siete sicuri di conoscere tutto sulle lamine di Pyrgi? cosa si nasconde nei sotterranei di Villa Giulia? volete scoprire i segreti del restauro? Ovviamente per avere risposta a queste e altre domande l’invito è a partecipare alle conferenze che si tengono nella sala Fortuna con ingresso gratuito fino ad esaurimento posti. Prenotazione obbligatoria all’indirizzo mn-etru.didattica@cultura.gov.it. Esperienze, indagini, approfondimenti che rendono la ricerca condivisa, partecipata, quindi utile, a beneficio del pubblico di curiosi, studenti, esperti e specialisti. Ecco che la parola passa ai professionisti per diffondere la conoscenza dei loro studi, raccontare esiti e condividere ipotesi, offrendo nuovi spunti di lettura sulla Storia. Il Museo si racconta così come in un grande laboratorio condiviso in cui far dialogare mondo della ricerca e cittadinanza attiva, portando alla ribalta grandi e piccoli temi, spesso noti solo agli specialisti.

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La sala 40 del museo nazionale Etrusco di Villa Giulia che ospita le grandi statue del santuario del Portonaccio a Veio (foto etru)

Si inizia dunque sabato 18 marzo 2023, alle 10, con la conferenza “Menerva e gli altri. Dèi e devoti nel santuario di Portonaccio a Veio”. L’archeologo Daniele Federico Maras ci introduce agli studi sul santuario di Portonaccio, un importante luogo di culto che sorgeva subito al di fuori della potente città etrusca di Veio: la più vicina a Roma e la più antica avversaria dei Romani. Il santuario, sede di un oracolo, era frequentato da Etruschi e Latini e persino da condottieri di passaggio, ma anche dai giovani della città, sin dal VII secolo a.C. e fino all’entrata nell’orbita romana. Un nutrito gruppo di divinità li accoglieva all’ombra del tempio, a partire da Rath e Menerva, rispettivamente corrispondenti ad Apollo e Atena per gli Etruschi, ma anche Hercle/Eracle, Turan/Afrodite, Aritimi/Artemide e altri ancora.

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L’archeologo Daniele Federico Maras

Daniele Federico Maras è funzionario archeologo alla soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per la provincia di Viterbo e l’Etruria Meridionale, professore universitario alla Sapienza Università di Roma, socio ordinario e segretario della Pontificia Accademia Romana di Archeologia. I suoi interessi di ricerca spaziano nell’intero campo della storia e della cultura dell’Italia preromana, con particolare riguardo ai temi dell’identità, degli scambi culturali e dell’acculturazione greca e romana.

roma_villa-giulia_chi-ricerca-trova_calendario_locandinaIL CALENDARIO DEGLI INCONTRI. Sabato 18 marzo 2023, alle 10, Daniele Federico Maras su “Menerva e gli altri. Dèi e devoti nel santuario di Portonaccio a Veio”; venerdì 21 aprile 2023, alle 16, Valentina Belfiore su “Le lamine di Pyrgi: nuovi spunti di lettura”; venerdì 19 maggio 2023, alle 16, Miriam Lamonaca, Sante Guido su “Il restauratore racconta. La Latona di Veio: dalla scoperta al restauro”; venerdì 16 giugno 2023, alle 16, Maria Cristina Biella su “Quando l’estate fu primavera. Falerii: la nascita della sua archeologia e il futuro delle ricerche”; venerdì 22 settembre 2023, alle 16, Maria Elisa Amadasi su “Aqua Virgo tra campagna e città: un viaggio di oltre duemila anni”; venerdì 20 ottobre 2023, alle 16, Patrizia Petitti, Ebe Giovannini, Emiliano Li Castro, Maurizio Pellegrini su “Gli archi di Ledro… un arco per ferire, un arco per guarire”; venerdì 17 novembre 2023, alle 16, Laura Maria Michetti su “Pyrgi e Spina: “porti gemelli” sui due mari”; venerdì 15 dicembre 2023, alle 16, Paola Conti, Simone Battisti, Luigia Gambino su “Alla ricerca del tempio perduto. Conservazione e restauro di un esperimento didattico di fine ‘800”.

“Veio: Lost City”, è il progetto di ricerca, tutela e valorizzazione condiviso dal ministero della Cultura con la Sapienza Università di Roma e l’Ente Regionale Parco di Veio. Nuova edizione della “Guida Archeologica del Parco di Veio”

L’Apollo di Veio (510-500 a.C.): statua acroteriale, terracotta policroma plasmata a mano, dal santuario del Portonaccio, conservato al museo nazionale Etrusco di Villa Giulia (foto etru)

Si chiama “Veio: Lost City”, titolo che richiama l’aura leggendaria di una città scomparsa, da riscoprire e valorizzare e non da esplorare e saccheggiare alla maniera dei ‘cercatori di tesori’, è il progetto di ricerca, tutela e valorizzazione condiviso dal ministero della Cultura con la Sapienza Università di Roma e l’Ente Regionale Parco di Veio, che da molti anni spende impegno ed energie per la promozione del territorio (www.parcodiveio.it). Le problematiche relative al sito archeologico di Veio sono tornate di attualità all’indomani del servizio di Striscia la notizia che ha denunciato l’intrusione di estranei nell’area archeologica dell’antica Veio, nonostante che penetrare nelle aree archeologiche chiuse e recintate senza autorizzazione della Soprintendenza e manomettere i beni archeologici (sia pure con buone intenzioni) sia un reato e metta a rischio proprio quelle testimonianze di arte e di cultura che si intendono apprezzare e proteggere. Il pianoro urbano della città di Veio è un sito archeologico e naturalistico di grande estensione, compreso nel Parco di Veio e incuneato nel XV Municipio di Roma Capitale, che spesso viene trascurato e dimenticato dai normali percorsi turistici. Ma il territorio riserva ancora scorci meravigliosi e paesaggi sorprendenti per i visitatori che vi si avventurano, magari come pellegrini lungo la Via Francigena.

La copertina della “Guida archeologica del Parco di Veio”

Progetto “Veio: Lost City”. La collaborazione dei dipartimenti della Sapienza di Architettura e Progetto e di Scienze dell’Antichità fornisce le competenze necessarie a programmare un piano strategico di riqualificazione dell’area archeologica e naturale, alla quale prendono parte attiva la soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la provincia di Viterbo e l’Etruria Meridionale, competente per territorio; la direzione dei Musei statali della Città di Roma, titolare del santuario di Portonaccio; e il museo nazionale Etrusco di Villa Giulia, dove le maggiori testimonianze archeologiche di Veio sono esposte. i interventi di progetto coniugano gli obiettivi di riqualificazione e valorizzazione con le esigenze di messa in sicurezza e accessibilità delle aree archeologiche attualmente chiuse al pubblico. A tempo debito saranno coinvolti nella progettazione, anche gli enti locali interessati al territorio di Veio, che si estende su diversi comuni e arrivava nell’antichità fino alla riva destra del Tevere. Un primo risultato è stato già ottenuto dal Parco di Veio, che in accordo con la Soprintendenza ha portato a termine la nuova edizione della “Guida Archeologica del Parco di Veio”, che a breve verrà presentata nel museo nazionale Etrusco di Villa Giulia, inaugurando così la nuova stagione di valorizzazione della “città scomparsa” etrusca e romana.​