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Napoli. All’università Federico II presentazione del libro “Quartiere della Cultura. MANN, UNINA e Invitalia per la rigenerazione urbana” che raccoglie le esperienze del partenariato pubblico tra il Mann, la Federico II e Invitalia

Nuovo incontro per raccontare il Quartiere della Cultura: lunedì 24 gennaio 2022, alle 11, nell’aula Guarino dell’università di Napoli “Federico II”, in corso Umberto I 40, presentazione del volume “Quartiere della Cultura. MANN, UNINA e Invitalia per la rigenerazione urbana” (Editoriale Scientifica). La giornata, aperta con i saluti di Matteo Lorito, rettore dell’università Federico II; Sandro Staiano, direttore del dipartimento di Giurisprudenza; e Andrea Mazzucchi, direttore del dipartimento di Studi umanistici, vedrà gli interventi di Antonio Pescape, delegato alla Innovazione e terza missione; Mita Marra, docente di Politiche economiche; Angelo Abignente, docente di Filosofia del diritto e commissione terza missione – Dipartimento di Giurisprudenza. Saranno presenti gli autori Paolo Giulierini, Daniela Savy, Francesco Bifulco e Vittorio Fresa.

Copertina del libro “Quartiere della Cultura. MANN, UNINA e Invitalia per la rigenerazione urbana” (Editoriale Scientifica)

L’iniziativa rientra nelle attività messe in campo a seguito dell’accordo di partenariato pubblico tra il Mann, la Federico II e Invitalia, per mettere in rete Arte, Accademia ed Imprenditoria per creare nuovi progetti di sviluppo interessate a valorizzare il territorio partenopeo. Il progetto, presentato a settembre 2020, è raccontato nel volume sul Quartiere della Cultura, pubblicato dall’Editoriale Scientifica (si scarica al seguente link: https://www.editorialescientifica.com/shop/autori/savy-d/quartiere-della-cultura-detail.html): premesse scientifiche, metodologia, casi studio, percorsi di selezione delle imprese culturali e creative sono analizzati nella pagine del rapporto. Circa 1.2 milioni di euro sono stati gli investimenti attivati a seguito di 100 contatti. Dieci le imprese finanziate grazie allo sportello costituito dal museo Archeologico nazionale di Napoli, dall’Ateneo Federiciano e da Invitalia: e non ci si ferma qui, perché in prospettiva saranno create nuove partnership. Una pratica virtuosa che ha, come effetto indiretto, il rilancio dell’economia del territorio, fra tipicità ed eccellenze. “I Musei non possono pensare di aver estrinsecato la propria missione, esclusivamente ampliando le collezioni visitabili”, ha commentato il direttore del Mann, Paolo Giulierini: “a questo fondamentale ruolo si deve accoppiare la capacità di dialogare con il territorio, restituendo qualcosa ai cittadini. E’ un dovere cui non possiamo sottrarci”.

Schermata app ExtraMann del museo Archeologico nazionale di Napoli (foto mann)

Daniela Savy, docente all’Ateneo federiciano e referente del progetto Obvia- Out of boundaries viral art dissemination, ha ripercorso le attività portate avanti sin dall’inizio della direzione Giulierini: “Il Museo si è aperto alla città: non è solo importante raccontare l’aumento dei visitatori, ma anche focalizzare le energie creative che sono il sostrato di questo percorso. La rete Extramann, le azioni di promozione congiunta con i teatri e con le accademie, il premiato lavoro nell’Aeroporto di Napoli sono solo alcuni tasselli di un viaggio che nasce dall’ascolto della città”. Francesco Bifulco, che insegna alla Federico II e firma con Paolo Giulierini, Daniela Savy e Vittorio Fresa il volume sul quartiere della cultura, ripercorre i tasselli della nursery di ascolto e selezione delle imprese creative: 500 ore di interlocuzione, 12 focus one to one per 600 idee proposte, 12 progetti in progress e 4 iniziative definite. Numeri cui risponde il sostegno finanziario, come ha commentato Vittorio Fresa (Invitalia): “Siamo portati a concentrarci sulle risorse economiche. L’importante è trovare e valorizzare le idee buone, che provengono da giovani e giovanissimi, così come da chi ha maturato esperienze nel settore”.

Schermata app ExtraMann per interazione utenti (foto mann)

Un taglio intergenerazionale che anima anche la app Extramann, presentata da Ilaria Vitellio: i 33 siti culturali cittadini, nella rete attivata dal Museo,  saranno interconnessi grazie al programma scaricabile da sistemi Android e Apple. Le attrazioni culturali saranno raggiungibili in modo rapido e intuitivo, grazie ad uno schema in cui l’utente diviene centrale. I mappers, infatti, potranno restituire un feedback sulla propria visita, caricando foto, video e condividendo racconti in un’architettura sempre rispettosa della privacy dei partecipanti.

“La tutela del patrimonio artistico tra passato e presente. Storia Letteratura Diritto”: due giorni di convegno internazionale all’università Federico II di Napoli sulle politiche organizzative e gestionali dei beni culturali. Il caso Ercolano col direttore del Parco, Sirano

L’università di Napoli “Federico II” sede del convegno internaziomale

“La tutela del patrimonio artistico tra passato e presente. Storia Letteratura Diritto” è il tema quanto mai attualissimo incentrato sulla conservazione del patrimonio culturale del convegno internazionale organizzato mercoledì 8 maggio e giovedì 9 maggio 2019 dall’Associazione Internazionale di Studi Tardoantichi, in collaborazione con l’università di Napoli Federico II; il dottorato in Diritti umani. Teoria, storia e prassi; il dipartimento di Studi umanistici e il Centro interdipartimentale di ricerca del Tardoantico al Moderno dell’università Federico II: due giorni di insigni interventi sulle politiche organizzative e gestionali dei beni culturali, excursus sulla storia della conservazione che abbraccia quindi il passato con il presente, interventi sulla lingua come patrimonio immateriale.

Il prof. Lucio De Giovanni del dipartimento di Giurisprudenza dell’università di Napoli “Federico II”

Nel mondo contemporaneo il tema della salvaguardia dell’ambiente naturale e del patrimonio artistico e architettonico è considerato di particolare importanza per il suo significato anche perché strettamente connesso con molti problemi attuali. Oggetto di un progetto interdipartimentale che ha visto coniugate le forze del dipartimento di Giurisprudenza della “Federico II”, con responsabile scientifico Lucio De Giovanni, e quelle del dipartimento di Studi umanistici, con responsabile scientifico Marisa Squillante, è stata “La tutela del patrimonio artistico tra passato e presente. Storia Letteratura Diritto”. L’indagine ha preso l’avvio dall’individuazione delle radici storiche del problema partendo dall’assunto che il passato, anche se non offre soluzioni dirette e non è in modo acritico applicabile alla nostra realtà, tuttavia è in grado di illustrare gli elementi che collegano le dinamiche presenti con quelle passate, per affrontare più consapevolmente il futuro. Focus dell’indagine è stata la complessa relazione tra potere politico e il patrimonio artistico e architettonico appartenenti alla città di Roma, quale sia stata l’attenzione del legislatore alla cura Urbis e i riflessi di questa nei testi letterari. Il periodo oggetto di analisi è stato quello che va dalla fine della Repubblica fino alla tarda antichità, in particolare alla costituzione dell’imperatore Giulio Valerio Maggioriano (457-461).

La locandina del convegno internazionale “La tutela del patrimonio artistico tra passato e presente. Storia Letteratura Diritto”

Appuntamento mercoledì 8 maggio 2019 in aula Pessina, alle 9.30. Dopo i saluti istituzionali di Gaetano Manfredi, rettore dell’università di Napoli Federico II; Sandro Staiano, direttore del Dipartimento di Giurisprudenza; Edoardo Massimilla, direttore del Dipartimento di Studi Umanistici e l’introduzione dei due responsabili scientifici Lucio De Giovanni e Marisa Squillante, interverranno – nei due giorni -Pierangelo Buongiorno, Bruno Bureau, Francesco Paolo Casavola, Aurelio Cernigliaro, Nicola De Blasi, Paolo De Paolis, Arturo De Vivo, Lorenzo Franchini, Luigi Garofalo, Bardo Gauly, Paolo Giulierini, Rita Lizzi Testa, Alberto Lucarelli, Lauretta Maganzani, Arnaldo Marcone, Christian Nicolas, Francesca Reduzzi Merola, Daniela Savy, Francesco Sirano, Laura Solidoro, Letizia Vacca, Cristina Vano, Etienne Wolff.

Francesco Sirano, direttore del parco archeologico di Ercolano

Nell’ultima sessione di lavori, quella di giovedì 9 maggio, alle 12, presieduta da Paolo Giulierini, direttore del museo Archeologico nazionale di Napoli, incentrata sulle sfide attuali in campo sul tema della valorizzazione, aprirà gli interventi Francesco Sirano, direttore del Parco archeologico di Ercolano, su “Tutela e conservazione in un centro urbano dell’area vesuviana: il caso del Parco Archeologico di Ercolano tra storia e innovazione”. “Raccontare la testimonianza del Parco Archeologico di Ercolano in occasioni tanto prestigiose”, anticipa Sirano, “rappresenta per me una importante occasione per condividere con la comunità scientifica il senso della sfida rappresentata dal parco di Ercolano anche in materia di tutela dei beni culturali e paesaggistici. Il nuovo Parco ha infatti anche il ruolo di una Soprintendenza. Il tema è: come interpretare questa funzione nel 2019? La sfida, per il Parco, è entusiasmante: dialogare con il territorio circostante per favorire lo sviluppo sostenibile della città moderna promuovendone i valori culturali in coerenza con i principi UNESCO e secondo le leggi di tutela, ma senza impedire o bloccare le opere o le attività necessarie alla sua vita quotidiana. Una scommessa che possiamo vincere perché il Parco gestisce un bene eccezionale che rappresenta il futuro per questi luoghi e perché grazie al Parco ogni soluzione è vicina al problema. Da quando sono alla direzione del Parco di Ercolano – conclude – è un piacere vedere come poco a poco vengo considerato come una risorsa e un punto di riferimento. Partecipare a tali incontri è occasione di manifestazione di intenti, scambio di opinioni e strategie e diffusione di passione per il nostro patrimonio culturale”.