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Roma. Il nuovo anno porta la proroga fino ad aprile della mostra “Raffaello e la Domus Aurea. L’invenzione delle grottesche” alla Domus Aurea. Piccola visita guidata. Gli orari

La mostra “Raffaello e la Domus Aurea. L’invenzione delle grottesche” alla Domus Aurea è stata prorogata fino al 3 aprile 2022 (interaction design dotdotdot)

“L’Epifania tutte le feste porta via”, dice il proverbio, “ma lascia una buona notizia per i primi mesi dell’anno: la mostra “Raffaello e la Domus Aurea. L’invenzione delle grottesche” è prorogata fino al 3 aprile 2022. C’è ancora tempo quindi per visitare il percorso immersivo che dalla Sala Ottagona conduce alla riscoperta della pittura antica, sepolta nelle “grotte” delle rovine dimenticate dell’immenso palazzo imperiale di Nerone”. La mostra “Raffaello e la Domus Aurea. L’invenzione delle grottesche” è stata pensata per le celebrazioni del cinquecentenario della morte di Raffaello Sanzio (vedi Roma. Il ministro Franceschini ha aperto ufficialmente la Domus Aurea e la mostra multimediale “Raffaello e la Domus Aurea. L’invenzione delle grottesche”. L’intervento dei curatori. Via libera al pubblico dal 23 giugno | archeologiavocidalpassato) a cura di Vincenzo Farinella e Alfonsina Russo con Stefano Borghini e Alessandro D’Alessio, promossa dal parco archeologico del Colosseo, produzione comunicazione e catalogo Electa, allestimento e interaction design Dotdotdot.

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La nuova illuminazione della Sala 45 del padiglione di Colle Oppio nella Domus Aurea (foto ERCO illuminazione)

Il consenso del pubblico ha portato alla proroga dell’apertura della mostra fino al 3 aprile 2022 (la chiusura era prevista il 7 gennaio 2022), permettendo a un ulteriore numero di persone l’opportunità di vivere questa particolare esperienza di visita caratterizzata da proiezioni digitali che coinvolgono l’intero spazio espositivo e uno storytelling sonoro realizzato in sincronia con il progetto visivo e interattivo. La mostra, dagli straordinari apparati interattivi e multimediali allestita nella Sala Ottagona della Domus Aurea e nei cinque ambienti circostanti, oltre alle Stanze di Achille a Sciro e di Ettore e Andromaca ancora preziosamente decorate, racconta la straordinaria storia della scoperta delle superfici affrescate.

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Dettaglio dell’Atlante Farnese nella Sala Ottagona della Domus Aurea con le costellazioni proiettate sulla volta: allestimento e interaction Design a cura di Dotdotdot (foto Andrea Martiradonna)

Percorso della mostra. Nella Sala Ottagona vengono proiettate sulla cupola immagini astrologiche dedotte dal globo sostenuto dall’Atlante Farnese, eccezionale prestito dal museo Archeologico nazionale di Napoli. Svetonio, nella Vita di Nerone, ricorda che nella Domus Aurea il più memorabile salone per banchetti “era rotondo e ruotava su se stesso tutto il giorno, continuamente, come la terra”. Per evocare questa coenatio rotunda – che con ogni probabilità non si trovava presso il padiglione di colle Oppio e sulla cui esatta collocazione gli archeologi ancora discutono – è stata realizzata sulla volta della Sala Ottagona, assoluto capolavoro dell’architettura romana, una proiezione ruotante di immagini astrologiche ispirate al globo del celebre Atlante Farnese. A questi si alterna la proiezione di una caduta di petali di rosa come descriveva Svetonio avvenisse durante i banchetti dell’imperatore. A orari stabiliti, il videomapping si dissolve mentre gli effetti di luce naturale dall’oculo centrale simulano il passaggio dal giorno alla notte. Solo pochi minuti, che consentiranno ai visitatori di apprezzare gli straordinari effetti diurni immaginati e realizzati dagli architetti di Nerone Severo e Celere.

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Particolare di una “grottesca” della Stanza delle Maschere nella Domus Aurea (foto parco archeologico del Colosseo)

Primo ambiente: animali fantastici mezzi umani e mezzi vegetali, motivi fitomorfi, arpie e strumenti musicali, vasi con perline, palmette sono tra i motivi decorativi che si rincorrevano nella Domus Aurea e che vengono scoperti da alcuni artisti presenti a Roma intorno all’anno 1480. Il visitatore stesso innesca questo racconto muovendo il proprio corpo, simulando il riverbero della fiamma delle torce, utilizzate all’epoca di Raffaello per illuminare gli ambienti sotterranei della Domus Aurea. Con un solo gesto la grottesca antica si trasforma, tramite morphing, in un motivo rinascimentale proprio di quegli artisti che per primi scoprirono un mondo di immagini fantastiche e sconosciute.

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La stufetta del Cardinal Bibbiena conservata all’interno dei Musei Vaticani

Secondo ambiente: dedicato allo studio e alla reinterpretazione delle grottesche da parte di Raffaello. Affiancato da allievi e da collaboratori, intorno alla metà del secondo decennio del Cinquecento, Raffaello realizzerà il primo vero studio sistematico di queste decorazioni parietali antiche, capace di consentirgli di riproporle organicamente come “decorazione globale” di ambienti appositamente progettati in chiave antiquaria. Fulcro spettacolare di questo nucleo – e grazie a un accordo del parco archeologico del Colosseo con i Musei Vaticani – è la riproduzione multimediale della Stufetta del Bibbiena: il minuscolo bagno privato dell’appartamento cardinalizio realizzato nel 1516 su disegno di Raffaello. In ogni parete, le grottesche della Stufetta – non visibile al pubblico perché non rientrano nel percorso di visita dei Musei Vaticani – si ingrandiscono e rimpiccioliscono generando inediti effetti di scala e mettendo in evidenza i dettagli più significativi dell’intero ciclo decorativo.

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Calco in gesso del Laocoonte, prestito del museo di Palazzo Albani di Urbino, esposto alla mostra “Raffaello e la Domus Aurea” (foto electa / PArCo / dotdotdot)

Terzo ambiente: un audio-racconto narra la memorabile scoperta del Laocoonte, il gruppo scultoreo rinvenuto nel 1506 in uno spazio sotterraneo, che si trovava nella stessa area del palazzo neroniano. In un videoloop le copie e le declinazioni nel tempo di questa scultura si susseguono in morphing sullo sfondo del calco in gesso del Laocoonte, prestito del museo di Palazzo Albani di Urbino che restituisce tutta l’imponenza dell’originale. Un gioco di luci ricrea poi la destinazione primaria di questo ambiente, decorato con una fontana a cascata.

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L’Antiquarium della Residenza di Monaco è la più grande sala in stile rinascimentale a Nord delle Alpi (foto @pakunior beniculturali3.0)

Quarto ambiente: una consolle interattiva – metaforica finestra sul mondo – permette ai visitatori di ammirare ed esplorare molteplici luoghi, in Italia e in Europa, decorati a grottesca dal ‘500 e fino all’Ottocento. Dalle Gallerie degli Uffizi, con i loro chilometrici affreschi capaci di variare all’infinito e di attualizzare i modelli archeologici romani, alla residenza del duca di Baviera Luigi X a Landshut, edificata a partire dal 1536 ed esemplata sul mantovano Palazzo Te; dal Peinador de la Reina, eretto intorno al 1537 per volere di Carlo V nell’Alhambra di Granada, fino alla Galleria di Francesco I a Fontainebleau (c. 1532-1539), assecondando gli estri del Rosso Fiorentino e di Primaticcio.

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Ritratto di Salvador Dalì

Quinto ambiente: le grottesche hanno affascinato anche grandi artisti del Novecento, in particolare i principali esponenti del Surrealismo quali Victor Brauner, Salvador Dalì, Max Ernst, Joan Miró e Yves Tanguy. Una semisfera, contenente scenografie animate da esseri “mostruosi” anche creati da questi esponenti dell’arte moderna, consente ai visitatori di giocare e creare collage digitali onirici sempre nuovi. Il progetto di sound design: ad arricchire l’esperienza è uno storytelling sonoro realizzato in sincronia con il progetto visivo e interattivo, sensibile anche al movimento e all’intensità del pubblico. Il sottofondo musicale si arricchisce di suoni e rumori che enfatizzano i contenuti e le caratteristiche architettoniche di ogni ambiente. Canti di muse e voci magiche accompagnano le videoproiezioni della volta celeste, mentre rumori cavernosi, riverberi, sussurri, gocciolii, echi lontani contribuiscono ad accrescere il potenziale evocativo del palazzo neroniano. Proiezioni video e suono si fondono così in un’affascinante performance di luci e ombre che ogni 30 minuti simula il passaggio tra giorno e notte, smaterializzando l’allestimento e rivelando la bellezza scenografica e la potenza architettonica della Sala Ottagona e degli spazi circostanti.

L’Atlante Farnese al centro della Sala Ottagona per la mostra “Raffaello e la Domus Aurea. L’invenzione delle grottesche”: allestimento e interaction design a cura di Dotdotdot

Nuove visite guidate. Dal 2 dicembre 2021 si estende anche al giovedì la visita guidata del cantiere della Domus Aurea. Questo percorso, ricco di novità grazie ai lavori di costante manutenzione che lo rinnovano continuamente, comprende la mostra Raffaello e la Domus Aurea. L’invenzione delle grottesche. L’esposizione dagli straordinari apparati interattivi e multimediali allestita nella Sala Ottagona e negli ambienti circostanti racconta la singolare storia della scoperta delle superfici affrescate della reggia di Nerone. Orari: dal lunedì al mercoledì: visita limitata alla sala Ottagona e alle sale limitrofe, comprensiva della mostra immersiva, con accompagnamento obbligatorio, 9-18.30 (ultimo ingresso 17.30), con ingressi contingentati e turni di massimo 20 persone ogni 15 minuti (guida inclusa). Dal giovedì alla domenica: visita guidata obbligatoria, estesa a tutto il monumento, compresa la mostra nella sala Ottagona e sale limitrofe, 9-18.30 (ultimo ingresso 16.45), con ingressi contingentati e turni di massimo 20 persone ogni 15 minuti (guida inclusa). Le capienze e i turni saranno soggetti a modifiche e revisioni in base alle norme vigenti sulle misure di contenimento della diffusione della pandemia. La visita è consentita solo con preacquisto obbligatorio del biglietto. Diritti di prevendita 1 euro.