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Locri (RC). Per il secondo incontro di “Un caffè… storicamente corretto”, a cura di Elena Trunfio e Marilisa Morrone, al museo Archeologico nazionale presentazione del libro “Temesa. Il mito e la storia” di Maurizio Cannatà, direttore del museo Archeologico nazionale “V. Capialbi” di Vibo Valentia

locri_archeologico_caffè-storicamente-corretto_libro-temesa-il-mito-e-la-storia_cannatà_presentazione_locandinaIl ciclo di incontri “Un caffè…storicamente corretto” al museo Archeologico nazionale di Locri (RC) è giunto al secondo appuntamento, quello di marzo. Il progetto, curato dalla direttrice del museo Archeologico nazionale di Locri Epizefiri, Elena Trunfio, e dalla presidente del circolo di Studi storici “Le Calabrie”, Marilisa Morrone, oltre che con il patrocinio del Comune di Locri, quest’anno si arricchisce del patrocinio del Comune di Portigliola e della Deputazione di Storia Patria per la Calabria e vuole, come di consueto, offrire al pubblico diversi spunti di approfondimento su temi ampi legati al mondo della storia, dell’arte e dell’archeologia, con il coinvolgimento di studiosi autorevoli, afferenti tra l’altro ai più importanti atenei italiani. Giovedì 20 marzo 2025, alle 17.30, al museo Archeologico nazionale di Locri, per “Un caffè… storicamente corretto”, presentazione del libro “Temesa. Il mito e la storia” di Maurizio Cannatà, direttore del museo Archeologico nazionale “V. Capialbi” di Vibo Valentia. Introducono Elena Trunfio e Marilisa Morrone.

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Copertina del libro “Temesa. Il mito e la storia” di Maurizio Cannatà

Temesa. Il mito e la storia (Rubbettino editore). Con il polionimo Temesa (latino Tempsa) gli antichi hanno identificato un centro ubicato lungo la fascia costiera tirrenica della Calabria, tra Clampetia e Hipponion, dapprima emporion internazionale di scambio di metalli (VIII sec. a.C.), poi centro indigeno posto sotto il controllo delle poleis greche, Sibari prima e Crotone poi (VI-V sec. a.C.), ancora oppidum italico (IV-III sec. a.C.) e colonia civium Romanorum (II-I sec. a.C.), statio lungo la principale viabilità imperiale (I-IV sec. d.C.) e infine una delle più antiche sedi vescovili di tutta l’Italia meridionale (VI-VII sec. d.C.). Vent’anni di studi e ricerche hanno consentito di riconoscere Temesa in un complesso sistema insediativo ubicato tra i corsi terminali dei fiumi Oliva e Savuto, dove sono concentrate numerose testimonianze materiali che coprono, nel loro complesso, l’intera storia del centro antico. Non un unico sito pluristratificato quindi, bensì una pluralità di evidenze, che riassumono quanto noi sappiamo su Temesa da parte delle fonti letterarie. Attraverso la rilettura dei vecchi dati, della cartografia, delle foto aeree, di nuovi scavi e ricognizioni, questo lavoro colma per la prima volta il gap esistente tra l’eccezionale corpus di fonti letterarie relative alla città e i dati archeologici a essa riferibili, fornendo una lettura organica di tutte le fasi di occupazione del suo territorio, dalla protostoria alla tarda antichità.

 

Roma. Italia Nostra presenta il libro “Dal mito alla storia. Il mistero dei Bronzi di Riace” di Daniele Castrizio, Saverio Autellitano, Cristina Iaria. Prenotazione obbligatoria

roma_italia-nostra_presentazione-libro-Dal mito alla storia. Il mistero dei Bronzi di Riace_locandina“Immersi in onde di calma profondità, essi attendevano una resurrectio di gloria”: con questa citazione di Goffredo Parise Italia Nostra organizza l’incontro della presentazione del libro “Dal mito alla storia. Il mistero dei Bronzi di Riace” di Daniele Castrizio, Saverio Autellitano, Cristina Iaria. Appuntamento domenica 29 ottobre 2023, alle 17.30, nella sede di Italia Nostra in viale Liegi 33 a Roma. Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria con SMS/Whatsapp al numero 3495487626. Introduce e modera Michele Campisi, segretario generale Italia Nostra. Dopo i saluti di Noemi Scopelliti, segretario generale associazione della Tuscia, e Gemma Gesualdi, presidente Brutium Calabresi nel Mondo, dialogano con l’autore Daniele Castrizio Oreste Rutigliano, presidente Italia Nostra sezione di Roma, e Fiorenza Gorio, architetto, esperta in restauro. Al termine vin d’honneur offerto da Casale della Ioria.

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Copertina del libro “Dal mito alla storia. Il mistero dei Bronzi di Riace” di Daniele Castrizio, Saverio Autellitano, Cristina Iaria (Rubbettino)

Dal mito alla storia. Il mistero dei Bronzi di Riace (Rubbettino editore). Il 16 agosto del 1972 è la data ufficiale del ritrovamento di due statue di guerrieri in bronzo nelle acque antistanti la spiaggia di Porto Forticchio a Riace, in provincia di Reggio Calabria. Da quel giorno di cinquant’anni fa è iniziata una storia fatta di restauri, ricerche scientifiche, ma anche di “misteri” riguardanti il recupero e l’identità dei due capolavori. Nell’estate del 1981 poi, le statue denominate con grande creatività dagli archeologi Bronzo A e Bronzo B, arrivano alla loro sede definitiva, il museo nazionale della Magna Grecia di Reggio Calabria. Ma la ricerca accademica da sola non appare esaustiva della missione degli studiosi, che devono affrontare anche l’opera di divulgazione del sapere scientifico. Si tratta della cosiddetta Terza missione della docenza universitaria, che oggi vede la sua naturale applicazione nella public history (nota anche come “archeologia pubblica”), in cui però l’Italia sembra cronicamente indietro, con troppi accademici che ritengono una deminutio della loro importanza se parlano a una platea di non addetti ai lavori. L’obiettivo di questo libro è proprio quello della divulgazione scientifica. Avvalendosi della collaborazione reciproca tra il mondo accademico e quello professionale, gli autori vogliono rendere fruibili le ricerche e le principali teorie riguardo ai Bronzi di Riace, registrate nei cinquant’anni appena trascorsi. Ci si è prefissi di utilizzare un linguaggio piano e scorrevole, di evitare inutili nozionismi, di mettere al centro delle argomentazioni i dati scientifici oggettivi, da cui e per mezzo dei quali arrivare a formulare le varie ipotesi. Un tentativo, speriamo efficace, di colmare un divario tra il sapere ed il fruire.