Roma. A Palazzo Massimo per la rassegna “Al centro di Roma” la conferenza “Il vecchio, il nuovo (e noi che stiamo nel mezzo)” di Francesca Serra, professoressa dell’università di Ginevra
Per la rassegna “Al centro di Roma”, ideata quattro anni fa da Edith Gabrielli per il VIVE – Vittoriano e Palazzo Venezia per rendere il museo un luogo di incontro tra patrimonio, ricerca e società, e che quest’anno si è estesa al museo nazionale Romano, con tre nuovi percorsi tematici: sul collezionismo d’arte, sulla letteratura italiana ed europea e sulla letteratura latina, appuntamento martedì 21 ottobre 2025, alle 18, a Palazzo Massimo a Roma, Francesca Serra, professoressa ordinaria di Letteratura italiana moderna e contemporanea all’università di Ginevra, presenta “Il vecchio, il nuovo (e noi che stiamo nel mezzo)”. Introducono Edith Gabrielli e Gabriele Pedullà. Ingresso libero su prenotazione fino ad esaurimento posti. Prenotazioni al link. Nel dibattito tra antichi e moderni non è previsto stare nel mezzo. Perché stando nel mezzo, il senso stesso del dibattito verrebbe meno. In realtà ogni testo letterario è una ricerca di conciliazione tra vecchio e nuovo: se fosse troppo vecchio sarebbe desueto, se fosse troppo nuovo sarebbe illeggibile. Camminare sul crinale tra vecchio e nuovo può dare le vertigini, per paura di scivolare da una parte o dall’altra. Ma anche farci vedere cose impreviste. Di sicuro, ogni volta che una generazione cambia punto di vista, c’è sempre qualcuno che alza il dito per dire: “Io sono il vecchio e il nuovo”.
Francesca Serra è professoressa di Letteratura italiana e decana della facoltà di Lettere dell’università di Ginevra. Ha scritto: Casanova autobiografo (2004), Calvino (2006), Le brave ragazze non leggono romanzi (2011), La morte ci fa belle (2013), La grande Blavatsky (2016). Tra il 2017 e il 2021 ha ideato e diretto il progetto “Atlante Calvino” del Fondo Nazionale Svizzero della ricerca.
L’incontro rientra nel ciclo “Antico Moderno: viaggio nelle letterature europee” a cura di Gabriele Pedullà, professore ordinario di Letteratura italiana all’università̀ di Roma Tre. Antico e moderno. La letteratura, non solo italiana, si colloca su questo doppio asse: la forza modellizzante della tradizione e le sue contestazioni radicali; il culto del passato e il gusto della sperimentazione; le lunghe stasi e i momenti di accensione bruciante, ma anche – su un piano completamente diverso – l’eterna battaglia tra il mondo che c’è, quello che c’è stato e quello che potrebbe esserci. Usare questa coppia concettuale è dunque un modo per attraversare la poesia, la prosa e il teatro di ieri ma anche per riattivare il nesso tra presente, passato e futuro su cui si fonda ogni esperienza artistica originale, con uno sguardo sul domani. Perché, come ha scritto la grande narratrice tedesca Anna Seghers (non pensando solo alla letteratura), “se non c’è più futuro, il passato è esistito invano”.
Roma. Per “Al centro di Roma”, la rassegna del museo nazionale Romano con il VIVE, a Palazzo Massimo l’incontro “Dipinti, disegni, incisioni di tulipani. Storia di una follia floreale nell’Europa del Seicento” con Lucia Tongiorgi Tomasi (Accademia nazionale dei Lincei)
Per “Al centro di Roma”, la rassegna del museo nazionale Romano, organizzata in collaborazione con il VIVE – Vittoriano e Palazzo Venezia, che accende il dibattito culturale con incontri aperti a tutti nello splendido Palazzo Altemps, martedì 14 ottobre 2025, alle 18, a Palazzo Massimo, a Roma, l’incontro “Dipinti, disegni, incisioni di tulipani. Storia di una follia floreale nell’Europa del Seicento” con Lucia Tongiorgi Tomasi. Ingresso gratuito fino a esaurimento posti. Prenotazioni al link: https://www.eventbrite.com/…/biglietti-dipinti…. Partendo dall’esame di numerosi dipinti e incisioni, anche di celebri artisti (Rembrandt, Rubens, Ribera), sarà illustrato, da una prospettiva pluridisciplinare, il fenomeno della ‘tulipomania’, detta anche ‘febbre dei tulipani’ che si diffuse nell’Europa del Seicento, incidendo sulla vita sociale e culturale contemporanea. Il fenomeno, che ebbe origine nei Paesi Bassi (dove il tulipano, di recente provenienza orientale, aveva riscosso un particolare successo economico), fu causa di una ‘bolla’ speculativa di massa che si diffuse variamente anche in altri paesi, suggerendo ad artisti, botanici, viaggiatori, letterati e pensatori ampia materia di riflessione e di ispirazione.
Lucia Tongiorgi Tomasi, già professoressa ordinaria all’università di Pisa, è storica dell’arte e accademica dell’Accademia nazionale dei Lincei. Si occupa della produzione artistica dei secoli XVI-XVIII, con particolare riguardo ai rapporti tra arte e scienza, alla storia dei giardini, della natura morta e della grafica europea. Su questi temi ha organizzato esposizioni e convegni in Italia, Europa e Stati Uniti, dove ha tenuto numerosi corsi e conferenze.






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