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A Rovigo apre la mostra “Egitto ritrovato. La collezione Valsè Pantellini”. Protagoniste due mummie, di donna e infante, note come Meryt e Baby, diventate star nelle tavole a fumetti della disegnatrice friulo-rodigina Sara Michieli

Meryt e Baby creati dalla disegnatrice Sara Michieli per dare un volto alle mummie di Rovigo

Emanuele Ciampini (Università Ca’ Foscari) e Paola Zanovello (Università di Padova) davanti alla teca con le due mummie all’Accademia dei Concordi di Rovigo

Per Meryt e Baby, come ormai familiarmente sono chiamate le due mummie di Rovigo che saranno protagoniste dal 14 aprile al 1° luglio 2018 a Palazzo Roncale nella mostra “Egitto ritrovato. La collezione Valsè Pantellini”, non sono stati ancora completati gli esami sui resti mummificati in grado di consentire agli esperti la restituzione dei loro volti, che già hanno un… ritratto. È – come dicono i promotori della mostra – una sembianza di “amicizia”, realizzata da un’abile fumettista, pordenonese di origine ma rodigina di adozione, Sara Michieli. Nella sua interpretazione, Meryt è una giovane, divertita ragazza che trascina nella sua corsa, tenendolo per mano, un paffuto simpatico Baby. A dare voce alla tradizione, tutta da dimostrarsi, che le due mummie rodigine siano di una mamma con il suo bambino. Meryt e Baby, con le loro sembianze di fantasia, saranno protagoniste di una decina di tavole che descriveranno le tappe del loro fortunoso arrivo a Rovigo, all’Accademia dei Concordi (vedi https://archeologiavocidalpassato.wordpress.com/2018/02/27/le-mummie-a-rovigo-per-la-prima-volta-in-mostra-a-palazzo-roncale-la-collezione-egizia-di-giuseppe-valse-pantellini-che-140-anni-fa-porto-allaccademia-dei-concordi-oltre-50/). Le tavole saranno esposte in Palazzo Roncale, ad introdurre la mostra “Egitto ritrovato. La Collezione Valsè Paterlini”. Nella mostra, le due mummie saranno visibili attraverso una vetrata, dietro la quale Cinzia Oliva, provetta restauratrice di reperti egizi, sarà al lavoro per garantire la loro salvaguardia.

Frammento della collezione egizia di Giuseppe Valsè Pantellini all’Accademia dei Concordi a Rovigo

L’imprenditore rodigino Giuseppe Valsè Pantellini

Con Meryt e Baby, la mostra propone una importante selezione degli oltre 600 reperti oggi patrimonio dell’Accademia della Concordi, una collezione che, per numero di testimonianze, è la più importante in terra veneta. La maggior parte di questi reperti è stata raccolta dal comm. Giuseppe Valsè Pantellini (1826-1890), rodigino che visse in Egitto nella seconda metà dell’ Ottocento. I reperti coprono un arco di tempo compreso tra il Protodinastico/Epoca Tinita e l’Età Tolemaico-Romana. Oltre alle mummie, tra i pezzi forti della collezione va segnalato il celebre cofanetto ligneo per ushabti in forma di sarcofago appartenuto al principe Iahmes Sapair, figlio del faraone della XVII dinastia Seqenera-Djehuty-Aa. Di rilievo anche il sigillo cilindrico, databile alle prime dinastie, due stipiti di falsa porta in calcare bianco con figure a bassorilievo e due frammenti di stipiti con iscrizioni in calcare bianco, provenienti da una mastaba della V dinastia, una stele familiare databile al tardo Medio Regno, due frammenti di una grande stele d’età Ramesside, una serie di bronzetti votivi di divinità e numerose statuine funerarie, tra le quali dodici esemplari databili alla XXV dinastia o all’età Napatea. Nella collezione dell’Accademia dei Concordi si ammirano inoltre numerosi amuleti risalenti principalmente all’età Tarda, una notevole maschera di sarcofago in legno dipinto, due frammenti di cartonnage di mummia, una statua lignea che raffigura Anubi in forma di sciacallo seduto, una stele policroma lignea di Epoca Tolemaica, una statuetta lignea che raffigura Ptah-Soqar-Wsir e un fragile contenitore per cosmesi a forma di donna.