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Ostia antica (Roma). Il parco archeologico presenta il progetto video “Per aspera ad Ostia”, un racconto in più capitoli, per andare a scoprire – in pillole – la storia di Ostia antica e di Portus, porta e porto di Roma

Panoramica dell’area archeologica di Ostia antica, la porta e il porto di Roma (foto parco archeologico ostia antica)

Il parco archeologico di Ostia antica presenta il progetto video “Per aspera ad Ostia”, che il Parco pubblica su YouTube e su Facebook: un racconto corale in più capitoli, per andare a scoprire – in pillole – la storia di Ostia antica e di Portus, porta e porto di Roma. Sul canale YouTube del Parco trovate al momento pubblicati i primi 4 capitoli. In questa clip Renato Sebastiani, già archeologo del parco archeologico di Ostia antica, spiega come funzionava il sistema Ostia-Portus, cioè la logistica e l’organizzazione degli spazi e dei lavori, connessi al trasporto delle merci via Tevere fino al porto fluviale di Roma, Emporium (Testaccio).

“Con la creazione dei porti marittimi imperiali – spiega Sebastiani – Ostia e Portus si legano indissolubilmente divenendo il fulcro del complesso sistema dei transiti commerciali diretti a Roma e una titanica manifestazione delle capacità organizzative romane. Con la grande riorganizzazione imperiale si crea un sistema, un sistema che diventa un sistema funzionale a scala della città e delle necessità della città. Perno di questo sistema è indubbiamente la capacità di stoccaggio e movimentazione delle merci, delle navi e delle merci. Quello che stupisce è la scala organizzativa. In questo caso della logistica. Questo spazio controllato da Roma è uno spazio dove si commercia, si vive, si cresce. Le élite locali trovano i loro spazi. Noi abbiamo una grande fortuna: Ostia è la più grande città romana visitabile che ci è rimasta. E qui noi in pochi chilometri abbiamo la possibilità di leggere un sistema. Che ha retto per secoli”.

Parco archeologico di Ostia antica. Nuova visita guidata al museo delle Navi con Tiziana Sorgoni e nell’area archeologica dei porti di Claudio e di Traiano col progetto “Muri per tutti” con Marina Lo Blundo e Valeria Di Cola

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Il museo delle Navi di Fiumicino (parco archeologico di ostia antica)

Il parco archeologico di Ostia antica propone questa settimana due visite guidate. Giovedì 21 novembre 2024, alle 10.30, al museo delle Navi di Fiumicino visita guidata al museo con focus sugli interventi di restauro compiuti e in corso sui relitti, a cura di Tiziana Sorgoni. Evento gratuito, compreso nel biglietto di ingresso al Museo, non è necessaria prenotazione.

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L’archeologa Marina Lo Blundo durante una visita guidata al parco archeologico di Ostia antica (foto parco ostia antica)

Sabato 23 novembre 2024, alle 10, nell’area archeologica dei porti di Claudio e di Traiano, visita guidata con focus mirato sulle tecniche murarie degli edifici portuali che caratterizzano i grandi complessi di stoccaggio di Portus: i Magazzini Traianei e i Magazzini Severiani. La visita sarà condotta da Marina Lo Blundo, responsabile scientifico dell’area, e da Valeria Di Cola, archeologa esperta di Archeologia dell’Architettura e ideatrice del progetto “Muri per tutti”. Evento gratuito, compreso nel biglietto di ingresso all’area archeologica; è richiesta la prenotazione via -mail a pa-oant.portus@cultura.gov.it.

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L’archeologa Valeria Di Cola durante una visita guidata al parco archeologico di Ostia antica (foto parco ostia antica)

I muri sono veri e propri palinsesti che portano su di sé le tracce di una pluralità di azioni, distruzioni, ricostruzioni, restauri, riusi antichi e moderni. Attraverso l’osservazione delle tecniche murarie impiegate nella costruzione dei due complessi di stoccaggio si guarderanno gli aspetti strutturali e tecnologici, tipologici e funzionali e, quando possibile, anche cronologici. I due complessi di stoccaggio ben si prestano a un racconto incentrato sui muri: i Magazzini Traianei si conservano ancora in elevato su una vasta area e presentano diverse tipologie di paramenti murari, sintomatici delle diverse fasi di costruzione e di restauro che essi affrontarono nel corso della loro lunga vita, dalla seconda metà del I secolo d.C. alla fine del V secolo, con il passaggio delle mura tardoantiche e oltre, fino al IX secolo d.C.; i Magazzini Severiani, d’altro canto, pur presentando murature omogenee, offrono lo spunto per porsi domande sul loro progetto originario e sulla loro funzione.

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I muri dei Magazzini Traianei nell’area archeologica di porti di Claudio e Traiano (foto parco archeologico ostia antica)

La visita ha la durata di circa due ore; è gratuita, compresa nel biglietto di ingresso all’area archeologica dei porti di Claudio e di Traiano. È necessaria la prenotazione all’indirizzo e-mail pa-oant.portus@cultura.gov.it. Il punto di ritrovo è presso la biglietteria. Al termine della visita guidata, che si concentra sull’Antemurale, sui Magazzini Traianei e i Magazzini Severiani, i partecipanti sono liberi di continuare la visita dell’area archeologica in autonomia.

Archeologia in lutto. Si è spento dopo lunga malattia l’archeologo britannico Simon Keay, specializzato in particolare nei porti del Mediterraneo romano, figura fondamentale negli studi su Portus e Isola Sacra. Lo ricordano la British School di Roma (lì insegnava dal 2006) e il parco archeologico di Ostia antica (membro del Comitato scientifico dal 2018)

L’archeologo britannico Simon Keay sugli scavi di Portus (foto parco ostia antica)

Archeologia in lutto. Il 7 aprile 2021 si è spento dopo una  lunga malattia l’archeologo e accademico britannico Simon Keay a 66 anni (era nato il 21 maggio 1954), professore emerito di archeologia all’università di Southampton, specializzato nell’archeologia dell’Impero Romano, in particolare nei porti del Mediterraneo romano, nel commercio e nel cambiamento culturale in Italia e Iberia. Dal 2006 era professore di ricerca e direttore di archeologia alla British School di Roma. È stata proprio la BSR, “profondamente triste” ad annunciare la scomparsa di uno dei suoi membri più stimati. “Simon era un uomo gentile e generoso, pieno di vita ed energia”, scrivono Chris Wickham e Stephen Kay. “Era attivo, nonostante la sua malattia, nell’aiutarci, fino a pochi giorni prima della sua morte. La Scuola gli deve una somma incalcolabile. Inviamo le nostre più sentite condoglianze a Nina, James e Leo, e stiamo ricevendo messaggi da tutto il mondo che dimostrano l’alta considerazione con cui è stato tenuto. Lo commemoreremo correttamente, una volta superato lo shock della sua scomparsa”. E continuano: “Molti colleghi e amici della BSR avranno familiarità con il lavoro di Simon dal suo duraturo studio e classificazione delle anfore romane. Fu attraverso questa ricerca, che prevedeva uno studio approfondito del commercio nel Mediterraneo, che rimase affascinato dai porti e dal commercio. Fu questo che lo portò a Roma e iniziò il suo lungo e stretto rapporto con la BSR. Nel 1997, in seguito all’inizio dei lavori a Falerii Novi, Simon fu invitato dai colleghi italiani ad iniziare le ricerche a Portus, il porto imperiale di Roma. Iniziando con un’importante indagine geofisica nel 1998, Simon trascorse i successivi 23 anni studiando aspetti del porto, iniziando importanti scavi nel sito nel 2007. Nel 2018 è stato nominato membro del comitato scientifico consultivo del Parco Archeologico di Ostia antica sul quale ha prestato servizio con grande entusiasmo e borsa di studio. Più recentemente, Simon ha aperto il suo studio ai porti di tutto il mar Mediterraneo, e i libri su questo, per lo più pubblicati nella serie di archeologia BSR, stanno ancora uscendo. Insieme a un’ampia rete di colleghi e amici ha aperto la strada alla pratica della ricerca geofisica come metodo non invasivo di investigazione di siti in Italia su larga scala, e la sua eredità presso la BSR è ora un gruppo altamente specializzato che applica regolarmente queste tecniche in tutta Italia e nel Mediterraneo”.

L’archeologo Simon Keay, professore dell’università di Southampton, in un frame del documentario su Ostia antica e Portus girato nel 2018 per Sky-Arte (foto parco ostia antica)

A unirsi nel cordoglio per la prematura scomparsa del professor Simon Keay è il parco archeologico di Ostia antica di cui il professore era membro del Comitato scientifico. “Eminente studioso dell’archeologia e della storia dei porti e del commercio nel mondo romano, è stato una figura fondamentale negli studi su Portus e Isola Sacra, nel comprendere le articolazioni del grande porto di Roma imperiale con Ostia e il Trastevere Ostiense”, si legge sul sito del Parco. “Indagini geofisiche, ma anche scavi archeologici: in particolare le ricerche nel Palazzo Imperiale di Portus hanno consentito di comprendere l’articolazione del complesso e di portare in luce edifici come il piccolo anfiteatro e i Navalia, dei quali non si conosceva l’esistenza. Nel territorio, le indagini geofisiche si sono svolte principalmente su due fronti, l’uno volto a comprendere il collegamento tra Portus e Ostia attraverso Isola Sacra, l’altro rivolto a comprendere l’estensione e l’articolazione del bacino di Claudio e a individuare l’Isola Faro nota dalle fonti, ma della quale oggi non resta traccia. Delle ricerche a Isola Sacra aveva recentissimamente pubblicato una monografia, in collaborazione con il Parco: The Isola Sacra Survey: Ostia, Portus and the port system of Imperial Rome (a cura di S. keay, M. Millett, K. Strutt e P. Germoni), 2020; precedentemente aveva pubblicato due volumi dedicati a Portus: Portus (a cura di S. keay, M. Millett, L. Paroli e K. Strutt), 2005, e Portus and its hinterland (a cura di S. Keay e L. Paroli), 2011. Oltre a questi volumi, ha pubblicato numerosissimi contributi e report scientifici dedicati alle ricerche geofisiche e alle indagini archeologiche condotte a Portus”.

Il professor Simon Keay a Portus, in una delle sue appassionate lezioni (foto dr. Irene Selsvold su Twitter)

“Alla ricerca scientifica e formativa degli studenti, con il progetto PortusLimen”, continua il ricordo del Parco, “ha sempre abbinato l’attività di divulgazione, attraverso progetti quali il Portus Project, sul cui blog online ha pubblicato man mano il progredire delle ricerche, e attraverso ricostruzioni virtuali estremamente accurate che restituiscono le infrastrutture del porto di Traiano. Alle doti scientifiche si affiancano le qualità umane: ricorderemo sempre l’eleganza, la pacatezza, la cortesia e la pazienza del professor Keay, ma soprattutto la grande passione che lo animava, l’amore che provava per Portus e per la ricerca, e quel guizzo negli occhi, carico di forte motivazione”.