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Fiavè (Tn). Al museo delle Palafitte con il laboratorio “La memoria delle cose. Frammenti di vite quotidiane nei reperti del Museo delle Palafitte di Fiavè” al via la rassegna “Natale al museo delle Palafitte di Fiavè 2025”. Ecco il programma

Al museo delle Palafitte di Fiavè (Tn) al via la rassegna “Natale al museo delle Palafitte di Fiavè 2025”. Il primo appuntamento in calendario venerdì 28 novembre 2025, alle 16.30: “La memoria delle cose. Frammenti di vite quotidiane nei reperti del Museo delle Palafitte di Fiavè” realizzato in collaborazione con la Biblioteca di Valle delle Giudicarie Esteriori. Si tratta di un laboratorio di lavorazione dell’argilla abbinato a una visita partecipata alle collezioni del museo, per riscoprire frammenti di storie di donne e uomini sospese tra Preistoria e modernità attraverso alcuni reperti speciali e significativi. Partecipazione gratuita, con prenotazione obbligatoria. Minimo 5, massimo 20 partecipanti. L’attività non comprende l’ingresso al museo.

Gli altri appuntamenti. “Domenica al museo”, domenica 7 dicembre 2025, ingresso gratuito al museo delle Palafitte di Fiavé. “Il palafitticolo scalzo”, visita insolita al museo delle Palafitte di Fiavé, domenica 7 dicembre 2025, alle 14.30, con la partecipazione di Nicola Sordo. Attività per tutti. Partecipazione gratuita previa prenotazione online   oppure tel. 0465 735019 (in orario di apertura), minimo 5, max 25 partecipanti. “L’officina della lana cotta”, martedì 23 dicembre 2025, alle 14.30, laboratorio per famiglie alla scoperta della lana e dei suoi molteplici utilizzi preistorici, per realizzare una pecorella di feltro. Partecipazione gratuita previa prenotazione online   oppure tel. 0465 735019 (in orario di apertura). Ingresso a pagamento. Minimo 5 massimo 20 persone. “La produzione ceramica nei villaggi palafitticoli”, sabato 27 dicembre 2025, alle 14.30, laboratorio per famiglie sulla produzione ceramica nei villaggi preistorici di Fiavé.Partecipazione gratuita previa prenotazione online   oppure tel. 0465 735019 (in orario di apertura). Ingresso a pagamento. Minimo 5 massimo 20 persone. “Fili di lana e intrecci di rame”, lunedì 29 dicembre 2025, alle 14.30, laboratorio per famiglie per sperimentare l’arte della tessitura preistorica e della lavorazione a sbalzo su lamine di rame. Partecipazione gratuita previa prenotazione online    oppure tel. 0465 735019 (in orario di apertura). Ingresso a pagamento. Minimo 5 massimo 20 persone.

Fiavè (Tn). Al museo delle Palafitte e al parco Archeo Natura nuovi appuntamenti per immergersi e scoprire l’affascinante mondo delle palafitte e sperimentare alcune attività praticate dagli abitanti che vivevano sulle sponde dell’antico lago

Il parco delle palafitte a Fiavè (foto sbc-tn)

Al museo delle Palafitte di Fiavé e al parco Archeo Natura di Fiavè (Tn) nuovi appuntamenti promossi dalla soprintendenza dei Beni culturali di Trento per immergersi e scoprire l’affascinante mondo delle palafitte e sperimentare alcune attività praticate dagli abitanti che vivevano sulle sponde dell’antico lago Carera. Laboratori per tutti, visite teatralizzate e visite guidate partecipate.

Il museo delle Palafitte a Fiavè (foto sbc-tn)

Martedì 5 agosto 2025, alle 10.30, al museo delle Palafitte di Fiavè: “100% latte”, laboratorio per famiglie per conoscere la produzione di latticini nei villaggi palafitticoli di Fiavé-Carera. Partecipazione 4 euro previa prenotazione online www.cultura-trentino.it/appuntamenti oppure tel. 0465735019. La quota non comprende l’ingresso al museo. Minimo 5 massimo 20 persone. Alle 14.30, al museo delle Palafitte di Fiavè: “Avete detto palafitte”, visita guidata partecipata sulle tracce degli antichi abitanti delle palafitte di Fiavé. Partecipazione 3 euro prenotazione online www.cultura-trentino.it/appuntamenti oppure tel. 0465735019. La quota non comprende l’ingresso al museo. Minimo 5 massimo 25 persone.

Giovedì 7 agosto 2025, alle 14.30, al parco Archeo Natura di Fiavè: “La produzione ceramica nei villaggi palafitticoli”, attività di archeologia dimostrativa e laboratori per tutti sulla produzione ceramica nei villaggi preistorici di Fiavé. Partecipazione 4 euro previa prenotazione online www.cultura-trentino.it/appuntamenti oppure tel. 0465735019. La quota non comprende l’ingresso al museo. Minimo 5 massimo 20 persone. Alle 17-18, al parco Archeo Natura di Fiavè: “Benvenuto al parco Archeo Natura!”, breve introduzione al parco Archeo Natura e ai villaggi preistorici di Fiavé. Attività gratuita. La quota non comprende l’ingresso al parco.

Il lago di Fiavè con le palafitte (foto sbc-tn)

Venerdì 8 agosto 2025, alle 17.30, al parco Archeo Natura di Fiavè: “Larry la Talpa e il mistero del villaggio sull’acqua”: al parco Archeo Natura c’è un mistero da risolvere. Una sola persona al mondo può svelare l’enigma: il famoso detective Larry La Talpa che guiderà grandi e piccini, a indagare su una strana scomparsa. Spettacolo teatrale di e con Nicola Sordo a seguire visita guidata al Parco. Partecipazione gratuita previa prenotazione online www.cultura-trentino.it/appuntamenti oppure tel. 0465735019. Ingresso a pagamento. Minimo 5 massimo 30 partecipanti. In caso di forte pioggia lo spettacolo verrà rimandato a data da destinarsi.

Laboratori al parco delle palafitte di Fiavè (foto sbc-tn)

Lunedì 11 agosto 2025, alle 10.30, al museo delle Palafitte di Fiavè: “Dalle piante nascono i colori”, laboratorio didattico per famiglie alla scoperta delle piante tintorie attestate nell’antichità e dei colori naturali estratti e utilizzati per tingere. Partecipazione 4 euro previa prenotazione online www.cultura-trentino.it/appuntamenti oppure tel. 0465735019. La quota non comprende l’ingresso al museo. Minimo 5 massimo 20 persone. Alle 14.30, al museo delle Palafitte di Fiavè: “Avete detto palafitte?”, visita guidata partecipata sulle tracce degli antichi abitanti delle palafitte di Fiavé. Partecipazione 3 euro prenotazione online www.cultura-trentino.it/appuntamenti oppure tel. 0465735019. La quota non comprende l’ingresso al museo. Minimo 5 massimo 25 persone.

Riva del Garda. Al centro congressi il convegno internazionale “The Transformation of Europe in the Third Millennium BC” in presenza e on line. Focus sul fenomeno campaniforme e sui meccanismi della sua grande diffusione, uno dei misteri più persistenti della preistoria europea

riva-del-garda_centro-congressi_convegno-the-transformation-of-europe-in-the-third-millennium-bc_locandinaCosa rivelano le recenti ricerche sulle comunità umane del terzo millennio avanti Cristo? Quali sono le dinamiche sociali e i processi culturali che caratterizzano il nostro continente in quel periodo cruciale per la nostra storia comune? A quali cambiamenti sono soggette le compagini sociali stanziate nell’Europa di 5000 anni fa? Ne discuteranno archeologi provenienti da molti paesi europei in occasione del convegno internazionale “The Transformation of Europe in the Third Millennium BC” che si terrà al Centro Congressi di Riva del Garda dal 25 al 28 ottobre 2023. L’incontro, a cura di Franco Nicolis, già direttore dell’Ufficio Beni archeologici provinciale, e Volker Heyd docente dell’università di Helsinki, Finlandia, è organizzato dall’Ufficio beni archeologici dell’Umst soprintendenza per i Beni e le Attività culturali della Provincia autonoma di Trento con il patrocinio dell’Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria. L’appuntamento in Trentino è il primo di due convegni scientifici coordinati (il secondo si terrà a Budapest dal 24 al 27 aprile 2024) che hanno come temi principali l’evoluzione culturale, sociale ed economica, la preistoria linguistica, la mobilità umana e le conseguenti interazioni genetiche che hanno trasformato il quadro del popolamento europeo tra il IV e il III millennio a.C. La partecipazione ai lavori, che si svolgeranno in lingua inglese e che potranno essere seguiti anche da remoto, è gratuita previa iscrizione sul sito www.transformeurope1riva2023.com. L’evento è realizzato con la collaborazione e il sostegno di Trentino Marketing, Garda Trentino, MAG Museo Alto Garda, Riva del Garda Fierecongressi e On The Go. Il fitto programma prevede nel corso delle quattro giornate 26 interventi suddivisi in sei sessioni. Studiosi e specialisti di istituti di ricerca e università italiani e di altri Paesi europei avranno modo di confrontarsi al fine di tracciare il quadro aggiornato delle attuali conoscenze in questo particolare settore della disciplina archeologica che vede la collaborazione di molte altre scienze, come l’antropologia, la genetica, la genomica e addirittura la linguistica. Nell’ambito del convegno è inoltre prevista la visita al sito palafitticolo di Fiavé, patrimonio mondiale UNESCO, con il museo delle Palafitte e il Parco Archeo Natura.

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Particolare del fondo decorato di bicchiere campaniforme (seconda meta III millennio a.C.) da Santa Cristina di Fiesse (Brescia) (foto soprintendenza bc-tn)

Il terzo millennio avanti Cristo corrisponde a parte di quella che viene comunemente chiamata l’età del Rame, un periodo di notevoli cambiamenti che hanno interessato anche il territorio trentino. Uno degli aspetti salienti più interessanti di questa fase è il tema che sarà affrontato nell’intervento di Franco Nicolis ed Elisabetta Mottes dell’Ufficio beni archeologici provinciale. Si tratta del cosiddetto “fenomeno del Bicchiere Campaniforme” (in inglese Bell Beaker). Con questa espressione si identificano le manifestazioni culturali relative alla presenza di un particolare tipo di vaso, dalla tipica forma di campana rovesciata e solitamente decorato con caratteristici motivi a fasce orizzontali. Nel corso del III millennio a.C. questo tipo di recipiente è largamente diffuso nei siti archeologici e nelle sepolture su buona parte del continente europeo, dal Portogallo alla Polonia, dalla Scozia alla Sicilia, arrivando persino alle coste dell’Africa Settentrionale.

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Tomba dell’Arciere di Amesbury (Inghilterra) o “The King of Stonehenge” (foto wikipedia)

Il fenomeno campaniforme e i meccanismi della sua grande diffusione rappresentano uno dei misteri più persistenti della preistoria europea. Numerose teorie sono state avanzate per dare una risposta plausibile a tale diffusione, da quella che ha considerato il popolo portatore del vaso campaniforme come una vera e propria realtà etnica, a quella che vi ha identificato invece piccoli gruppi itineranti dediti al commercio e depositari delle conoscenze legate alla metallurgia, alla teoria che ha visto nel vaso campaniforme un simbolo di ricchezza detenuto da un ristretto segmento della popolazione, oppure un elemento connesso ad attività rituali o infine un recipiente destinato a contenere particolari bevande fermentate (birra, idromele). Sembra indubbio, tuttavia, che il bicchiere campaniforme possedesse un alto valore simbolico e una grande forza di rappresentazione dello stato sociale. Ne è una esemplificazione il rinvenimento ad Amesbury, a pochi chilometri da Stonehenge in Inghilterra, di una sepoltura di un individuo adulto con un corredo funerario ricchissimo composto da più di cento oggetti. Tra questi figuravano cinque bicchieri campaniformi, due bracciali da arciere (un altro elemento tipico dell’armamentario campaniforme), numerose punte di freccia, tre pugnali in rame e due orecchini in oro. L’individuo sepolto è stato ribattezzato “The King of Stonehenge”, il re di Stonehenge. Infatti, il massimo sviluppo del celeberrimo monumento megalitico, con l’erezione degli enormi monoliti, risale proprio alla fase campaniforme, tra il 2400 e il 2100 a.C.

PROGRAMMA MERCOLEDÌ 25 OTTOBRE 2023. Alle 9, Franco Nicolis & Volker Heyd, “Introduzione all’incontro”. SESSIONE 1 “Origini e significato del fenomeno del bicchiere a campana: paradigmi e dati”: alle 9.30, relazione di apertura João Luís Cardoso, “La necropoli della grotta di Verdelha dos Ruivos e la genesi del complesso del bicchiere a campana nell’Estremadura portoghese”; 10.15, Karsten Wentink, “Viaggiare nello spazio e nel tempo. Tumuli funerari, stereotipi e cosmologia del bicchiere a campana”; 10.45, pausa caffè; 11.15, Maria de Jesus Sanches e Maria Helena Lopes Barbosa, “Il fenomeno del bicchiere a campana nel nord-ovest della penisola iberica: considerazioni sulla sua cronologia, sui contesti archeologici e sugli stili ceramici”; 11.45, keynote paper Martin Furholt “I Bell Beaker hanno davvero un’origine?”; 12.30, discussione dopo la prima sessione; 13, pranzo. SESSIONE 2 “Terre di confine del Bell Beaker: interazione e trasformazione nel Mediterraneo centrale”; 14.30, keynote paper Stašo Forenbaher, “L’enigma al bivio: stile, cultura e fenomeno Cetina”; 15.15, Maja Gori, “Vivere nelle terre di confine senza percepire i confini: i Bell Bekers e i Balcani”; 15.45, Elisabetta Borgna e Giulio Simeoni, “Componenti culturali d’impatto marittimo e alpino nell’Adriatico settentrionale agli albori del Bronzo Antico”; 16.15, pausa caffè; 16.45, Franco Nicolis ed Elisabetta Mottes, “Relazioni, connessioni, interazioni, risorse, mobilità umana: i bicchieri (fuzzy) nel Nord Italia”; 17.15, keynote paper Giulia Recchia, “Cross-cultural encounters and transformation: overlapping spheres of interactions in the 3rd millennium BC Central Mediterranean”; 18, final discussion of the day.

PROGRAMMA GIOVEDÌ 26 OCTOBER 2023. SESSION 3 “Bell Beaker Ideology, Religion, Cosmology, Ritual and Social Practice”. Alle 9, keynote paper Marc Vander Linden, “Places of shared belief, places of collective action: on the role of ideologies in the maintenance of the Bell Beaker network”; 9.45, Ralph Grossmann, “Bell Beaker, Corded Ware, Schönfeld: Material links and the Reflux Theory – A Reconsideration”; 10.15, coffee break; 10.45, Eni Soriano, “From east to west: sex/gender system in Bell Beaker elite”; 11.15, Volker Heyd, “The Trinity of the Bell Beaker Phenomenon or a network of the Rising Sun?”; 11.45, keynote paper Alfredo Mederos Martín and Thomas X. Schuhmacher, “Social and ideological change with the first bell beakers in the Iberian Peninsula (2550-2400 BC)”; 12.30, discussion after the third session; 13, lunch. SESSION 4 “Bell Beaker Economies, Technology, Diets and Lifeways”. Alle 14.30, keynote paper Marie Besse, Jessica Ryan-Despraz, Florian Cousseau, Claudine Abegg, “When craftspeople move: a social approach of the Bell Beaker societies around the Alps”; 15.15, Eve Derenne and Delia Carloni, “Beakers, jars and dolmens: A history of Western Alpine societies and their constellations of practice between 3300 and 1600 BCE”; 15.45, coffee break; 16.15, Quentin Favrel, “Beyond the standard: the organisation of Bell Beaker ceramic production”; 16.45, keynote paper Mike Parker Pearson, “Transformations and continuities in subsistence and society: Bell Beaker-users in Britain”; 17.30, final discussion of the day; 20.30, Conference Dinner in Riva del Garda.

PROGRAMMA VENERDÌ 27 OCTOBER 2023. SESSION 5 “Beaker Folk versus Regional Identities”. Alle 9, keynote paper Pilar Prieto Martinez, “Defining levels of identity through materiality: inquiring into the North and Northwest of Iberia”; 9.45, Ana Catarina Basílio and António Valera, “We don’t want those pots: interpreting the Bell Beaker absence at Santa Vitória ditched enclosure (Southern Portugal)”; 10.15, coffee break; 10.45, Neil Carlin, “Understanding Bell Beaker identities in Ireland – people, places and identities”; 11.15, keynote paper Olivier Lemercier, “Humans and Cups: an archaeological perspective”; 12, discussion after the fifth session; 12.30, Lunch & Poster Session; 14, Leaving for Excursion to Fiavè Archaeological Dwelling Site, Park and Museum.

PROGRAMMA SABATO 28 OCTOBER 2023. SESSION 6 “Special session as link to the 2nd part of the ‘Transformation of Europe’. Bell Beakers, Corded Wares and Steppe Ancestry”. Alle 9, keynote paper Ian Armit, “A sea change? Mobility, genetics and the Beaker Complex in Britain”; 9.45, Alissa Mittnik, Claudio Cavazzuti et alii, “Investigating the 4th-2nd millennium BCE transition in Italy”; 10.15, Coffee Break; 10.45, giornale online Iñigo Olalde, “L’arrivo degli antenati delle steppe nella penisola iberica”; 11.15, Guus Kroonen, “Sulle tracce dei principali gruppi indoeuropei d’Europa: problemi linguistici riguardanti le culture archeologiche derivate dalla steppa del Terzo millennio a.C.”; 11.45, keynote paper Wolfgang Haak, Sandra Penske, Luka Papac, Adam Ben Rohrlach, “I profili genomici degli individui associati a Bell Beaker nell’Europa centrale e orientale”; 12.30, discussione generale, guidata dai relatori principali della sessione (uno per ogni sessione); 13.30, Volker Heyd e Franco Nicolis, conclusione dell’incontro e invito al secondo incontro dal 24 al 27 aprile 2024 a Budapest.

Fiavè (Tn). Al museo delle Palafitte quarta tappa di CinemAMoRe con il focus “Donne tra preistoria e arrampicata”: tre film, un talk e degustazione di prodotti tipici

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Al museo delle Palafitte di Fiavè (Tn) esposti gli straordinari oggetti, rinvenuti dagli archeologi nel corso delle ricerche (foto soprintendenza trento)

CinemAmoRe fa tappa il 25 agosto 2023 al museo delle Palafitte di Fiavè (Tn). E saranno il ruolo delle donne nel passato remoto, l’arrampicata sportiva declinata al femminile, e la capacità di decidere del proprio destino i temi che accompagneranno gli spettatori a partire dalle 20.30. La serata è in collaborazione con il museo delle Palafitte Fiavé – Ufficio beni archeologici UMSt Soprintendenza per i beni e le attività culturali.

CinemAMoRe porta il meglio dei tre film festival del Trentino in tutto il territorio. In programma i documentari più belli raccolti negli archivi del RAM film festival (Rovereto Archeologia Memorie), del Trento Film Festival e del Religion Today Film Festival, presentati in affascinanti location trentine. L’iniziativa è promossa dall’assessorato alla Cultura della Provincia autonoma di Trento, a cura dello staff delle tre rassegne cinematografiche trentine. Dieci location diverse, tra queste appunto Fiavè, talvolta sorprendenti e tutte da scoprire, da nord a sud del Trentino: oltre al cinema la manifestazione celebra infatti la bellezza del nostro territorio e le sue molteplici sfaccettature culturali.

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La scrittrice Giusi Marchetta ospite a Fiavè di CinemAMoRe (foto fmcr)

Venerdì 25 agosto 2023, con il focus “Donne tra preistoria e arrampicata” è dunque il museo delle Palafitte di Fiavè (Tn) a ospitare la quarta tappa di CinemAMoRe. La serata prevede proiezioni, ma anche un talk e una degustazione di prodotti tipici. Ingresso libero. Prima delle proiezioni Sara Zanatta dialogherà con gli ospiti: Giusi Marchetta, scrittrice e autrice di “Principesse. Eroine del passato, femministe di oggi” (add editore), e Maurizio Battisti, archeologo preistorico della Fondazione Museo Civico di Rovereto. A seguire degustazioni di prodotti locali a cura del Gruppo Giovani Fiavé. Seguono le proiezioni: il primo film dall’archivio del RAM film festival; il secondo dal Trento film festival; il terzo dal Religion Today film festival.

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Frame del film “Lady Sapiens à la recherche de la préhistoire / Lady Sapiens alla ricerca della preistoria” di Thomas Cirotteau

Apre il film “Lady Sapiens” di Thomas Cirotteau (Francia 2021, 52’). Chi erano le donne preistoriche, che ruoli avevano e come si svolgeva la loro vita quotidiana? Una nuova generazione di ricercatori sta rivoluzionando i luoghi comuni.

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Frame del film “Journey to Jagdula” di Jordan Carroll

Segue il film “Journey to Jagdula” di Jordan Carroll (Regno Unito-Nepal-India 2021, 14’). Il successo di un gruppo di donne che, negli anni ’60, fu il primo a scalare e mappare una remota regione montuosa del Nepal.

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Frame del film “In heaven” di Manuel Gomar

Chiude il film “In heaven” di Manuel Gomar (Spagna 2022, 13’). Per anni Julia non è stata felice. Per questo ha preso un’importante decisione per cambiare la sua vita.

Fiavè (Tn). Il museo delle Palafitte festeggia i primi 10 anni con un evento speciale: un pomeriggio di festa con ingresso e visite guidate gratuite, l’inaugurazione della mostra “Sulle palafitte: una storia che continua”

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Il museo delle Palafitte di Fiavè (Tn) compie dieci anni: la locandina dell’evento

Domenica 10 aprile 2022 il museo delle Palafitte di Fiavé, in Trentino, festeggia alle 14.30 i primi 10 anni con un evento speciale. Un pomeriggio di festa con ingresso e visite guidate gratuite, l’inaugurazione della mostra “Sulle palafitte: una storia che continua” con fotografie di Anna Brenna e l’intervento del coro Cima Tosa. Nell’occasione il polo museale palafitticolo di Fiavé sarà intitolato a Renato Perini, cittadino onorario e scopritore delle palafitte fiavetane.

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La ricostruzione del villaggio palafitticolo di Fiavè nel museo delle Palafitte di Fiavè (foto soprintendenza trento)

Il museo delle Palafitte racconta le vicende dei diversi abitati palafitticoli succedutisi lungo le sponde del lago Carera, bacino di origine glaciale, tra tardo Neolitico ed età del Bronzo. Gli scavi hanno portato alla luce resti di capanne costruite sulla sponda lacustre (3800 – 3600 a.C.), ma anche secondo il classico modello della palafitta in elevato sull’acqua (1800 – 1500 a.C. circa). Un’evoluzione di questa tipologia sono le capanne su pali ancorati ad una complessa struttura a reticolo adagiata lungo la sponda e sul fondo del lago (1500 – 1300 a.C.). Negli ultimi secoli del II millennio a.C. l’abitato si sposta sul vicino Dos Gustinaci, dove sono state rinvenute abitazioni con fondazioni in pietra. L’eccezionale stato di conservazione non solo dei pali, ma anche di molti altri materiali organici, rende queste palafitte particolarmente affascinanti, consentendo di penetrare in aspetti della vita delle comunità preistoriche generalmente sconosciuti alla ricerca archeologica.

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Al museo delle Palafitte di Fiavè (Tn) esposti gli straordinari oggetti, rinvenuti dagli archeologi nel corso delle ricerche (foto soprintendenza trento)

Il museo espone una selezione degli straordinari oggetti, rinvenuti dagli archeologi nel corso delle ricerche, che suscitano stupore per la loro modernità. Sono migliaia i materiali caduti in acqua, accidentalmente o gettati al tempo delle palafitte, preziose testimonianze di notevoli conoscenze tecniche e costruttive e di abilità artigiana. Si tratta di vasi in ceramica, ma anche di monili in bronzo e – rarissimi all’epoca – in ambra baltica e in oro. Una collezione unica in Europa è quella costituita dai circa trecento esemplari di oggetti in legno: stoviglie e utensili da cucina, fra i quali tazze, mestoli, vassoi, strumenti da lavoro come secchi, mazze, falcetti, trapani, manici per ascia, oltre ad un arco e alcune frecce. Le particolari condizioni ambientali dei depositi lacustri hanno restituito persino derrate alimentari come spighe di grano, corniole, nocciole, mele, pere.

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Locandina della mostra fotografa “Sulle palafitte: una storia che continua” di Anna Brenna al museo delle Palafitte a Fiavè

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Il museo delle Palafitte di Fiavè (foto soprintendenza trento)

La mostra “Sulle palafitte: una storia che continua”. Saranno esposte le immagini realizzate dalla fotografa lombarda Anna Brenna sul lago Inle, nella parte centrale della penisola del Myanmar (ex Birmania). Il lago ospita sulle sue rive circa 70mila abitanti per i quali l’acqua costituisce un elemento essenziale che contraddistingue ogni aspetto della vita quotidiana: si vive in palafitte di legno, si coltivano ortaggi e fiori in orti galleggianti, ci si sposta in barca nei canali formati dal lago, con l’acqua del lago ci si lava e si fa il bucato, sull’acqua del lago vengono organizzati mercati e il lago è popolato da pescatori. Le palafitte sono costruite in legno e lo stesso materiale è utilizzato anche come rivestimento per gli interni decorati con tappeti, stuoie e tessuti. Una realtà contemporanea che agli occhi dell’autrice richiama la vita nei villaggi palafitticoli che costellavano il territorio subalpino 4000 anni fa.