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Vetulonia (Gr). Al museo civico Archeologico “Isidoro Falchi” di Vetulonia (Gr) presentazione del libro “In Taberna. Finger Food dall’Antica Roma” di Martina Tapinassi, con archeo-aperitivo

Sabato 20 settembre 2025, alle 17, al museo civico Archeologico “Isidoro Falchi” di Vetulonia (Gr) presentazione del libro “In Taberna. Finger Food dall’Antica Roma” di Martina Tapinassi per L’Erma di Bretschneider. Intervengono Elena Nappi, sindaco del Comune di Castiglione della Pescaia (Gr); Simona Rafanelli, direttrice MuVet; Giuseppina Carlotta Cianferoni, già direttrice del MAF-museo Archeologico nazionale di Firenze; Martina Tapinassi, autrice del libro. Seguiranno archeo-aperitivo e firma copie. Evento gratuito. Info: 0564 927245; museo.vetulonia@comune.castiglionedellapescaia.gr.it. È un viaggio nel gusto dell’Antica Roma, attraverso una selezione di 30 ricette tratte dalle opere di Apicio, Catone e Columella. Ogni piatto è stato accuratamente selezionato e reinterpretato per adattarsi al palato contemporaneo, mantenendone però intatto il senso storico. Questa proposta gastronomica rende la cucina dell’Antica Roma replicabile e godibile ai giorni nostri, sotto forma di finger food, perfetti per le occasioni conviviali. Dedicato a chi vuole scoprire la Storia attraverso il cibo.

Vetulonia (Gr). Al museo civico Archeologico “Isidoro falchi” apre la mostra evento “Un Mecenate e i suoi Tesori. La collezione archeologica di Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona a Roma” a cura di Simona Rafanelli e Vincent Jolivet con una selezione della collezione archeologica del marchese Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona, per la prima volta fuori dalla residenza romana in un dialogo tra Arte Antica e Arte Contemporanea

Bronzi etruschi, terrecotte votive, raffinate ceramiche di produzione etrusca, greca e magno greca, si sveleranno permettendo di ammirare un patrimonio archeologico tanto prezioso quanto sino ad oggi inedito, accompagnando i visitatori in una riflessione che, dal concetto di “Collezione” si estende a quello strettamente complementare di “Museo”, un’evoluzione, semantica e storica, dall’Antiquarium diretto discendente dalla settecentesca “Wunderkammer” o “Camera delle meraviglie”, al Museo dei nostri giorni, a matrice archeologica, ove confluiscono oggetti recuperati attraverso la ricerca scientifica, i quali ricostruiscono rigorosamente il passato dei nostri territori e dei popoli che li hanno abitati. Tutto questo è la mostra evento “Un Mecenate e i suoi Tesori. La collezione archeologica di Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona a Roma” che si inaugura sabato 16 agosto 2025, alle 19, al museo civico Archeologico “Isidoro Falchi” di Vetulonia (Castiglione della Pescaia, Gr) con la quale celebra i 25 anni dalla nascita e la sua ininterrotta attività espositiva partita dal giugno del 2000. L’esposizione, che rimarrà aperta dal 16 agosto 2025 al 9 aprile 2026, porterà a Vetulonia una prestigiosa selezione della collezione archeologica del marchese Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona, che per la prima volta esce dalle stanze private della sua residenza romana e si offre all’incontro con il pubblico. È il frutto di un accurato percorso di ricerca coordinato da Simona Rafanelli, direttrice scientifica del museo, e da Vincent Jolivet del Centre National de la Recherche Scientifique di Parigi. Un lavoro che ha permesso, per la prima volta, di svelare al grande pubblico reperti mai usciti finora dalle stanze private del collezionista. In continuità con i progetti espositivi del biennio 2022-2023, la Mostra 2025 si propone di abbattere ancora una volta, nell’idea e nella sua traduzione in percorso espositivo, ogni tipo di barriera spazio-temporale.

La cerimonia di inaugurazione sabato 16 agosto 2025, alle 19, in piazza Vetluna a Vetulonia. Dopo i saluti istituzionali di Elena Nappi, sindaco del Comune di Castiglione della Pescaia, interverranno Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona, collezionista; Giulio Paolucci, direttore MAEC-Museo dell’Accademia Etrusca e della città di Cortona; Paolo Bruschetti, Accademia Etrusca di Cortona; Vincent Jolivet, CNRS-Parigi; Simona Rafanelli, direttrice scientifica MuVet. Ingresso libero fino ad esaurimento posti. Apertura straordinaria serale del museo con visite guidate alla mostra temporanea. Info e contatti: 0564 927245, museo.vetulonia@comune.castiglionedellapescaia.gr.it.

Simona Rafanelli, direttore del museo Archeologico di Vetulonia

“Quella che presentiamo quest’anno”, spiega la direttrice scientifica del MuVet Simona Rafanelli, “è una mostra dalla prospettiva insolita, che alza il sipario su una collezione poliedrica come la personalità che l’ha messa insieme: da un lato esemplari vascolari dalla fase villanoviana a quella ellenistica, dal geometrico e orientalizzante al corinzio, dal periodo arcaico al classico, dall’altro lato opere di artisti moderni che elaborano una propria, personale visione dello spirito classico. Chi poteva riunire in un unico sguardo opere in apparenza così eterogenee è Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona, che introdotto precocemente nel panorama effervescente delle avanguardie internazionali, si è poi appassionato agli antichi ceramografi quando si trovò a ereditare la collezione archeologica Ruggi d’Aragona. Non si tratta del solito collezionismo frutto di motivazioni culturali ed estetiche o di sensibilità storiografica fine a se stessa”.

Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona tra le sue collezioni a Roma (foto agenparl)

Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona, è un mecenate trasversale: le sue raccolte non hanno carattere privato ma nascono orientate verso una fruizione pubblica, partecipando allo sviluppo di musei preesistenti e promuovendo la formazione di nuove istituzioni culturali. I suoi progetti sperimentali sono, dunque, diretti all’interazione con la collettività, con progettualità etica e senso di responsabilità verso il territorio. Con ampia visione e altrettanta determinata passione ha creato iniziative divenute riferimento tra antico, moderno e contemporaneo. Una rete immersiva che traccia le coordinate di un’interpretazione della cultura come valore pubblico. Ha compreso il passato e immaginato il futuro attraverso opere nelle quali ha riconosciuto qualcosa di sé, compiendo quasi un percorso interiore alla ricerca della propria anima in collaborazione con artisti e istituzioni. “Ogni scoperta è da condividere con la collettività”, dichiara Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona, “ed è per questo che l’attività di musealizzare le opere da me raccolte è diventata una missione di vita, “portare l’arte dove non c’è” mettendo le mie competenze al servizio pubblico. È con immenso piacere che ho accettato l’invito di Simona Rafanelli e del Comune di Castiglione della Pescaia di far conoscere al pubblico questa mia collezione”.

Elena Nappi, sindaco di Castiglione della Pescaia (foto FB)

“Una soddisfazione dietro l’altra”, afferma la sindaca Elena Nappi: “questo è l’effetto MuVet, che ogni anno ci regala perle di una ricchezza culturale sorprendente frutto del lavoro di ricerca e studio della nostra direttrice e del suo staff. Gli innumerevoli amici del nostro museo archeologico sparsi in tutta Italia ci permettono di avere ad ogni mostra-evento reperti unici e spesso poco conosciuti al grande pubblico, proprio per questo ancora più preziosi da mostrare ai nostri visitatori. Inauguro sempre con grande orgoglio il progetto realizzato, ma quest’anno il mio apprezzamento personale, e quello di tutta l’amministrazione comunale, è ancora maggiore, non solo per il contenuto della mostra, ma soprattutto per la nostra direttrice, Simona Rafanelli, che ha portato avanti questo progetto in un momento molto particolare della sua vita. Per questo voglio dedicare ad Adriano, studioso e archeologo di fama internazionale, ma soprattutto grande amico di Vetulonia e compagno di vita della nostra direttrice, scomparso recentemente, questo nuovo successo di cui anche lui sarebbe stato fiero con il suo tenue sorriso a fior di labbra”.

Bronzetti a confronto: Culsans etrusco (a destra) con opera di Gino Severini (a sinistra) (foto fondazione rovati)

Il percorso espositivo propone anche quest’anno un prezioso dialogo tra Arte Antica e Arte Contemporanea, incarnati da alcuni capolavori scultorei bronzei del Futurismo che, provenienti dalla sezione di Arte contemporanea della stessa collezione privata, dialogano con la piccola plastica etrusca in bronzo di età ellenistica. Protagonisti di questo incontro sono in particolare il Giano di Gino Severini e il bronzetto del dio Culsans, corrispettivo etrusco di Giano, straordinario capolavoro ellenistico, generosamente in prestito a Vetulonia dal MAEC-Museo dell’Accademia Etrusca e della Città di Cortona. Due interpreti privilegiati, Severini e l’ignoto artista etrusco, del Contemporaneo e dell’Antico, si fronteggiano da un capo all’altro della sala espositiva, instaurando un dialogo di Stupore e Conoscenza senza luogo e senza tempo, in cui viene coinvolto il visitatore, che si trova ad essere, egli stesso, protagonista di un eterno racconto, quello della Memoria e della Storia, che si pone come fine supremo la salvaguardia e la celebrazione dell’Arte e della Bellezza.

Vetulonia (Gr). Per la rassegna “Archeologia sotto le stelle 2025” al museo civico Archeologico “Isidoro Falchi” conversazione archeologica “Dei ed eroi attraverso il Mediterraneo” con Giuseppina Carlotta Cianferoni, etruscologa e già direttrice della Sezione Etrusca del MAF-museo Archeologico nazionale di Firenze.

Aspettando la mostra evento 2025 “Un mecenate e i suoi tesori. La collezione archeologica di Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona a Roma” che sarà inaugurata sabato 16 agosto 2025, al museo civico Archeologico “Isidoro falchi” di Vetulonia (Castiglione della Pescaia, Gr), per la rassegna “Archeologia sotto le stelle 2025” al MuVet conversazione archeologica “Dei ed eroi attraverso il Mediterraneo” con Giuseppina Carlotta Cianferoni, etruscologa e già direttrice della Sezione Etrusca del MAF-museo Archeologico nazionale di Firenze. Appuntamento mercoledì 13 agosto 2025, alle 21, in piazza Vetluna a Vetulonia. Ingresso libero. Info e contatti: 0564 927245; museo.vetulonia@comune.castiglionedellapescaia.gr.it

Vetulonia (Gr). Per la rassegna “Archeologia sotto le stelle 2025” al museo civico Archeologico “Isidoro Falchi” conversazione archeologica “La collezione di Giovanni Pietro Campana. Un’occasione mancata” con Susanna Sarti, direzione regionale Musei della Toscana

Per la rassegna “Archeologia sotto le stelle 2025” al museo civico Archeologico “Isidoro Falchi” di Vetulonia conversazione archeologica “La collezione di Giovanni Pietro Campana. Un’occasione mancata” con Susanna Sarti, direzione regionale Musei della Toscana. Appuntamento mercoledì 6 agosto 2025, alle 21, in piazza Vetluna a Vetulonia. Ingresso libero. Il marchese Giovanni Pietro Campana costituì una delle più importanti collezioni private della prima metà del XIX secolo ed è stato una figura centrale, ma anche controversa, nella storia dell’archeologia e del collezionismo nell’Italia e nell’Europa dell’Ottocento. La sua incredibile collezione, dispersa a partire dal 1840 è in parte oggi visitabile nei grandi musei internazionali come il Louvre e l’Hermitage.

Vetulonia (Gr). Al museo civico Archeologico “Isidoro Falchi” presentazione del libro “La vita cambia” di Gian Carlo Lenzi, sulle peripezie di Vel, etrusco di Vetulonia: è l’ultimo appuntamento della rassegna “Primavera letteraria al MuVet”

Domenica 25 maggio 2025, alle 17, al museo civico Archeologico “Isidoro Falci” di Vetulonia (Castiglione della Pescaia, Gr), presentazione del libro “La vita cambia”, il primo romanzo di Gian carlo lenzi, con prefazione di Elena Nappi, edito nel 2024 da Extempora, quarto ed ultimo appuntamento della nuova rassegna del museo dal titolo “Primavera letteraria al MuVet”. Intervengono Elena Nappi, sindaco del Comune di Castiglione della Pescaia: e Simona Rafanelli, direttore scientifico del MuVet. Ingresso gratuito e libero. Dopo la presentazione piccolo brindisi di saluto. Gian Carlo Lenzi è nato a Grosseto nel 1950. Dopo aver frequentato il Liceo Classico decide di iscriversi all’Università di Siena, presso la facoltà di Medicina e Chirurgia. Dopo la laurea svolge attività di medicina generale fino alla pensione. Negli ultimi anni, in seguito ad un episodio che lo ha minato nel fisico ma non nello spirito, ha deciso di dedicarsi alle altre sue passioni tra cui la scrittura, la ricerca storica, lo studio della civiltà Etrusca.

Copertina del libro “La vita cambia” di Gian Carlo Lenzi

Nasce così il suo primo romanzo “La vita cambia”, che racconta le peripezie di Vel, etrusco di Vetulonia. Vel viene preso prigioniero dai Siracusani nella battaglia di Cuma del 474 a.C. e diviene schiavo. Riesce a riacquistare la libertà vincendo un’Olimpiade, ma l’invidia scatena l’odio e in fin di vita, viene gettato dalla nave che lo trasportava. Grazie a mani pietose riesce a salvarsi e comincia il suo lungo ritorno a casa. La moglie nel frattempo si era dedicata con successo al commercio e si era fatta amici i Romani, dopo alcune vicende negative. Quando Vel riesce a tornare a casa, non la trova, perché insieme alla figlia è stata presa prigioniera da un malfattore di Rusel (Roselle, altra città etrusca), che vuole impadronirsi delle loro proprietà. Vel con astuzia riuscirà a liberarle e a riunire la famiglia. I periodi storici sono tutti documentabili, come i luoghi dove si svolge il racconto.

Vetulonia (Gr). In occasione del finissage della mostra “Il ritorno del condottiero. Principi etruschi nella Tomba del Duce di Vetulonia” al museo civico Archeologico “Isidoro Franchi” presentazione del catalogo e ultima visita guidata

vetulonia_archeologico_mostra-il-ritorno-del-condottiero_presentazione-catalogo_locandinaDomenica 2 febbraio 2025 chiude la mostra “Il ritorno del condottiero. Principi etruschi nella Tomba del Duce di Vetulonia”, tappa centrale della stagione espositiva 2024 del museo civico Archeologico “Isidoro Franchi” di Vetulonia, realizzata in partenariato e in collaborazione con il museo Archeologico nazionale di Firenze, già interlocutore principe del museo vetuloniese e custode dei principali “tesori” restituiti sin dalla fine del XIX secolo dal sito di Vetulonia. In occasione del finissage della mostra, a coronamento di uno stimolante percorso con il museo fiorentino e con la direzione scientifica di Daniele Federico Maras, domenica 2 febbraio 2025, alle 11, verrà presentata al pubblico la riedizione del catalogo (pubblicato vent’anni fa, per la mostra del 2004) che illustra il progetto scientifico e di allestimento dell’esposizione curato dal MuVet e l’avanzamento degli studi e delle ricerche. Il volume racchiude, infatti, la più recente lettura esegetica della tomba che distingue due sepolture, riconducibili a due principi condottieri, l’uno locale e l’altro immigrato da Caere (l’attuale Cerveteri), i cui resti, entrambi cremati, erano custoditi all’interno di un vaso di bronzo e nella celeberrima e sontuosa arca d’argento, perno ideale e materico del racconto archeologico e del percorso espositivo.

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La Tomba del Duce di Vetulonia, tomba a circolo, tra le più ricche e note delle necropoli orientalizzante di Vetulonia (VII sec a.C.), sulla collina di Poggio al Bello (foto muvet)

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A venti anni dalla prima esposizione e dieci dalla rimessa in luce della tomba, questa mostra ha rappresentato un’importante fase nel percorso di valorizzazione del patrimonio archeologico di Vetulonia, portando alla luce nuovi studi e approfondimenti sulla famosa tomba regale etrusca. Programma: alle 11, presentazione del catalogo della mostra, con la partecipazione di Elena Nappi, sindaco di Castiglione della Pescaia; Daniele F. Maras, direttore del museo Archeologico nazionale di Firenze; Simona Rafanelli, direttore del museo civico Archeologico “Isidoro Franchi” di Vetulonia. Alle 12, l’ultima visita guidata alla mostra. A seguire, brindisi offerto da Tenuta Fertuna. L’evento si inserisce nella III edizione della Festa dei musei 2025 con ingresso gratuito al museo per tutta la giornata. Alla presentazione del catalogo edito dalla Semar arti grafiche di Grosseto, prenderanno parte, a creare una suggestiva cornice di rievocazione storica, alcuni figuranti in costume membri dell’Associazione antichi popoli. Il catalogo, curato da Daniele F. Maras e da Simona Rafanelli e destinato a divenire un nuovo punto di riferimento in relazione agli studi sul tema e sulla tomba regale vetuloniese, presenta il corpus delle schede dei singoli reperti magistralmente ripresentate da Costanza Quaratesi e da M. Francesca Paris ed è arricchito da una preziosa raccolta di saggi scientifici elaborati, accanto ai curatori, da Barbara Arbeid, Leonardo Bochicchio, Giovanna Mandara, Claudia Noferi, preceduti, in omaggio alla memoria del professor Giovannangelo Camporeale e quale significativa e autorevole citazione, dal saggio che raccoglie l’ultima riflessione che lo studioso volle riservare al corredo della Tomba del Duce nel catalogo della mostra del 2004. Le schede descrittive dei singoli reperti in mostra costituiscono un attento e accurato lavoro di ricerca bibliografica e comparazione dei dati editi, scaturiti dai resoconti di scavo e dalle precedenti pubblicazioni relative al celeberrimo contesto funerario.

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Navicella sarda in bronzo, parte del corredo proveniente dalla Tomba del Duce di Vetulonia e conservata al museo Archeologico nazionale di Firenze (foto maf)

“Questo finissage rappresenta un’ottima occasione”, dichiara il sindaco Elena Nappi, “per celebrare la Festa dei Musei godendo di una mostra unica nel suo genere all’interno del nostro territorio e la possibilità di avere tra le mani il suo meraviglioso catalogo. Chiudiamo l’edizione 2024 delle mostre del MuVet con gli occhi rivolti al progetto dell’esposizione 2025 che sarà completamente diversa e porterà una nuova aria alla Sala delle Vele”. Mosso dall’idea di proiettarsi all’esterno per raggiungere uno dei luoghi in cui si svolse la parabola storica della civiltà etrusca, il museo fiorentino ha segnato con il MuVet una tappa fondamentale nel rapporto privilegiato di collaborazione tra i due musei, accomunati dall’interesse per il patrimonio vetuloniese e dalla volontà di riportare al centro dell’attenzione il legame profondo e indissolubile tra gli oggetti che compongono il patrimonio archeologico e il loro peculiare contesto territoriale di provenienza.

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Dettaglio dell’arca d’argento del principe condottiero Raku Kakanas proveniente dalla Tomba del Duce di Vetulonia e conservata al museo Archeologico nazionale di Firenze (foto maf)

“Un’occasione per il territorio di Castiglione della Pescaia e per la Maremma tutta”, aggiunge la direttrice scientifica del museo di Vetulonia Simona Rafanelli, “colta e sostenuta con slancio dall’amministrazione comunale. A venti anni di distanza da una prima esposizione nel nostro museo di Vetulonia, dal titolo “Io sono di Rachu Kakanas. La Tomba etrusca del Duce di Vetulonia”, e a dieci dalla rimessa in luce, nel folto sottobosco della macchia mediterranea, della struttura funeraria, la mostra “Il ritorno del condottiero” ha segnato una tappa fondamentale nel percorso di crescita del MuVet riportando con forza il focus delle sue esposizioni temporanee sul patrimonio archeologico vetuloniese. Il progetto di ricerca e di allestimento della mostra ha dimostrato quanto questo monumento iconico della storia degli studi e delle ricerche di Vetulonia abbia ancora molto da dire nel costante procedere della ricerca scientifica, all’interno della quale una tappa fondamentale rimane segnata dalla decisiva edizione monografica dell’etruscologo Giovannangelo Camporeale, che nel 1967 definiva questo contesto il complesso orientalizzante pià ricco e più interessante non solo di Vetulonia ma dell’Etruria Settentrionale”. “Con questo volume”, conclude con soddisfazione Daniele F. Maras, co-curatore della mostra, “l’opera di valorizzazione dei musei può dirsi compiuta. Un catalogo è infatti un prodotto culturale durevole e permanente, che a continuazione della mostra consentirà da oggi in poi al pubblico di guardare alla Tomba del Duce da una nuova prospettiva aggiornata e suggestiva”.

Santa Marinella (Rm). Nell’area archeologica di Pyrgi a Santa Severa la conferenza-spettacolo “L’Etrusca Pyrgi da Eschilo a Dionigi I di Siracusa” di e con Agostino De Angelis nell’ambito della IV edizione della manifestazione “Sulla Strada degli Etruschi”

santa-severa_pyrgi_conferenza-spettacolo-l-etrusca-pyrgi-da-eschilo-a-dionigi-I-di-siracusa_de-angelis_locandinaNell’ambito della IV edizione della manifestazione “Sulla Strada degli Etruschi”, l’area archeologica del Santuario di Pyrgi ospita la conferenza spettacolo di e con Agostino De Angelis “L’Etrusca Pyrgi da Eschilo a Dionigi I di Siracusa”, promossa dalla soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per la Provincia di Viterbo e per l’Etruria Meridionale e organizzata dall’associazione culturale ArchéoTheatron. Appuntamento giovedì 29 agosto 2024, alle 18.30, a Santa Severa-Area Archeologica di Pyrgi di Santa Marinella (Rm), uno dei luoghi più importanti e suggestivi dell’Etruria. L’area del santuario di Pyrgi che ha giocato, insieme all’area portuale, un ruolo di fondamentale importanza nella storia del Mediterraneo antico, rappresentando sul mare la grande metropoli etrusca di Cisra/Caere (Cerveteri), che traeva le proprie ricchezze dal controllo dei traffici marittimi, sarà il degno fondale per la messa in scena, per la prima volta nel sito archeologico, della conferenza spettacolo dedicata alla storia e al mito. Ingresso gratuito. Abbigliamento comodo con scarpe o sandali senza tacchi. Info: Tel 0766-570194, prenotazione obbligatoria: archeotheatron.ass@gmail.com; 349-4055382.

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L’attore Agostino De Angelis (dal profilo Fb)

L’evento sarà strutturato nella rappresentazione di momenti puramente teatrali, con attori e cavalieri, tratti dalla tragedia di Eschilo “Sette contro Tebe”, prendendo spunto proprio dall’immagine raffigurata sull’altorilievo che decorava il frontone posteriore del Tempio A di Pyrgi, oggi conservato al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia. La famosissima scena rappresenta un cruento episodio della mitica guerra tra le polis di Argo e di Tebe, conflitto causato dalla rottura da parte di Eteocle del patto stretto con suo fratello Polinice, concernente l’annuale alternanza tra i due sul trono tebano. Altri momenti saranno dedicati ad alcune divinità etrusche tra le quali la bella Leucotea (la “dea bianca”), a cui le fonti greche attribuiscono la dedica del tempio A del Santuario di Pyrgi. Ad arricchire e approfondire la storia degli Etruschi dal punto di vista culturale e religioso sarà l’intervento della etruscologa Simona Rafanelli, direttrice del museo civico Archeologico “Isidoro Falchi” di Vetulonia, mentre a ricordare l’importanza che l’area sacra di Pyrgi rappresenta per tutta l’Etruria, sarà la professoressa Laura Maria Michetti, docente di archeologia alla Sapienza Università di Roma ed attuale direttrice dello scavo che dal 1957 interessa continuativamente l’area del Santuario.

 

Vetulonia (Gr). Agosto al museo civico Archeologico “Isidoro Falchi” con visite guidate alla mostra “IL RITORNO DEL CONDOTTIERO” e passeggiate alla tomba del Duce

vetulonia_archeologico_mostra-il-ritorno-del-condottiero_agosto_visite-guidate_locandinaAl museo civico Archeologico “Isidoro Falchi” di Vetulonia agosto 2024 all’insegna di Raku Kanakas e della mostra “IL RITORNO DEL CONDOTTIERO. Principi etruschi nella tomba del duce di Vetulonia”.

Giovedì 22 agosto 2024, alle 17, visita guidata alla mostra “IL RITORNO DEL CONDOTTIERO”. Ingresso al Museo a tariffa ridotta 5 euro; alle 18, passeggiata alla tomba del Duce, a cura dell’Associazione Culturale Archeologica “Isidoro Falchi”. Info e prenotazioni: 0564 948058 – 0564 927245; museo.vetulonia@comune.castiglionedellapescaia.gr.it È possibile raggiungere il MuVet con servizio navetta da Castiglione della Pescaia. Partenza ore 16.30 – rientro ore 19. Info e prenotazione obbligatoria allo IAT di Castiglione della Pescaia. Tel. 0564 933 678 – iat@comune.castiglionedellapescaia.gr.it

Sabato 24 agosto 2024, alle 17.30, vVisita guidata alla mostra “IL RITORNO DEL CONDOTTIERO”. Ingresso al Museo a tariffa ridotta 5 euro; alle 19, passeggiata alla tomba del Duce, a cura dell’Associazione Culturale Archeologica Isidoro Falchi. Info e prenotazioni: 0564 948058 – 0564 927245; museo.vetulonia@comune.castiglionedellapescaia.gr.it

Domenica 25 agosto 2024, alle 17.30, visita guidata alla mostra “IL RITORNO DEL CONDOTTIERO”. Ingresso al Museo a tariffa ridotta 5 euro; alle 19, passeggiata alla tomba del Duce, a cura dell’Associazione Culturale Archeologica Isidoro Falchi. Info e prenotazioni: 0564 948058 – 0564 927245; museo.vetulonia@comune.castiglionedellapescaia.gr.it

Vetulonia. Al museo civico Archeologico “Isidoro Falchi” conversazione con la direttrice Simona Rafanelli sulla mostra-evento “Il ritorno del condottiero”. Segue visita guidata

vetulonia_archeologico_mostra-il-ritorno-del-condottiero_conversazione-con-rafanelli_locandinaNon siete riusciti a partecipare alla serata inaugurale della mostra-evento “Il ritorno del condottiero. Principi etruschi nella Tomba del Duce di Vetulonia” al museo civico Archeologico “Isidoro Falchi” di Vetulonia (Castiglione della Pescaia, Gr)? (vedi Vetulonia. Il principe etrusco Raku Kakanas torna a casa: apre la mostra “Il ritorno del condottiero. Principi etruschi nella Tomba del Duce di Vetulonia” (con passeggiata alla Tomba del Duce), con il ricco corredo scoperto nella tomba a circolo nel 1886 da Isidoro Falchi. È la prima iniziativa dell’accordo tra Maf e Muvet | archeologiavocidalpassato) Allora non perdete la conversazione archeologica di approfondimento con Simona Rafanelli, direttore scientifico del MuVet, dedicata alla nuova mostra. Appuntamento mercoledì 14 agosto 2024, alle 21, al museo Archeologico. A seguire visita guidata alla mostra temporanea con le archeologhe dello staff del museo. Evento gratuito, apertura straordinaria del museo fino alle 23.

Vetulonia. Il principe etrusco Raku Kakanas torna a casa: apre la mostra “Il ritorno del condottiero. Principi etruschi nella Tomba del Duce di Vetulonia” (con passeggiata alla Tomba del Duce), con il ricco corredo scoperto nella tomba a circolo nel 1886 da Isidoro Falchi. È la prima iniziativa dell’accordo tra Maf e Muvet

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L’arca d’argento del principe condottiero Raku Kakanas proveniente dalla Tomba del Duce di Vetulonia e conservata al museo Archeologico nazionale di Firenze (foto maf)

Il principe etrusco Raku Kakanas torna a casa. A Vetulonia. Le sue spoglie erano state trovate il 6 di aprile 1886 da Isidoro Falchi sulla parte più elevata di Poggio al Bello di Vetulonia nella tomba di famiglia, la cosiddetta Tomba del Duce, tomba a Circolo del periodo Orientalizzante (terzo quarto del VII secolo a.C.), definita, all’epoca della scoperta, “la tomba più ricca tra tutte quelle finora scoperte nella necropoli vetuloniese”. Domenica 11 agosto 2024, al museo civico Archeologico “Isidoro Falchi” di Vetulonia, a venti anni di distanza dalla prima esposizione dal titolo “Io sono di Rachu Kakanas. La Tomba etrusca del Duce di Vetulonia” e a dieci anni dalla rimessa in luce, nel folto della macchia mediterranea, della tomba che, sotto le spoglie di un bellissimo “Circolo di pietre bianche”, racchiudeva le deposizioni dei membri emergenti di un nucleo familiare gentilizio che doveva ricoprire un ruolo di spicco nella società vetuloniese della prima metà del VII sec. a.C., si inaugura la mostra evento 2024 “Il ritorno del condottiero. Principi etruschi nella Tomba del Duce di Vetulonia” che riporta nuovamente a casa Raku Kakanas e il suo splendido corredo funerario.

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Locandina della mostra “Il ritorno del condottiero. Principi etruschi nella Tomba del Duce di Vetulonia” al museo civico Archeologico di Vetulonia dall’11 agosto 2024 al 2 febbraio 2025

Il programma è ricco. Alle 19, passeggiata alla Tomba del Duce a cura dell’associazione culturale archeologica “Isidoro Falchi”. I partecipanti verranno accompagnati nei pressi della collina di Poggio al Bello, dove la Tomba del Duce fu scavata da Isidoro Falchi e nuovamente individuata nel folto della macchia e riportata alla luce dalla stessa associazione culturale nell’aprile del 2014, in occasione delle celebrazioni per il centenario dalla morte dello scopritore. Ritrovo in piazza Vetluna, all’ingresso del museo. Si consiglia abbigliamento comodo, acqua e scarpe da ginnastica. Per informazioni e prenotazione gradita: MuVet: 0564 948058; museo.vetulonia@comune.castiglionedellapescaia.gr.it. Alle 21.30, in piazza Vetluna, cerimonia inaugurale della mostra evento 2024 “Il ritorno del condottiero. Principi etruschi nella Tomba del Duce di Vetulonia” (11 agosto 2024 – 2 febbraio 2025). Intervengono Elena Nappi, sindaco del Comune di Castiglione della Pescaia (Gr); Daniele Federico Maras, direttore del museo Archeologico nazionale di Firenze; Simona Rafanelli, direttore scientifico del museo civico Archeologico “Isidoro Falchi” di Vetulonia. Ingresso libero fino ad esaurimento posti. Apertura straordinaria serale del museo con visite guidate alla mostra temporanea.

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Dettaglio dell’arca d’argento del principe condottiero Raku Kakanas proveniente dalla Tomba del Duce di Vetulonia e conservata al museo Archeologico nazionale di Firenze (foto maf)

Grazie alla collaborazione con il MAF – museo Archeologico nazionale di Firenze, le sale del museo civico Archeologico “Isidoro Falchi” di Vetulonia tornano dunque ad affollarsi di capolavori che saranno protagonisti della nuova straordinaria mostra-evento “Il ritorno del condottiero: Principi etruschi nella Tomba del Duce di Vetulonia”, che si inaugura domenica 11 agosto e rimarrà aperta fino a febbraio 2025. «Questa amministrazione”, dichiara il sindaco Elena Nappi, “con la nuova mostra-evento, che arriva a conclusione della manifestazione regionale Notti dell’Archeologia in Toscana, conferma una rinnovata collaborazione con il museo Archeologico nazionale di Firenze nella certezza di accogliere a Vetulonia un’ampia e variegata tipologia di visitatori. Ogni anno cerchiamo di esplorare ambiti tematici differenti che testimoniano la cultura etrusca di Vetulonia, nel tentativo di coinvolgere e correlare, intrecciandoli, i percorsi culturali compiuti dalle diverse civiltà sviluppatesi nei nostri territori e in quelli a noi vicini. È per questo motivo che abbiamo deciso di mantenere l’esposizione per l’intera durata delle festività natalizie, fino al mese di febbraio 2025. Questa nuova mostra si pone in suggestiva prosecuzione con quella che ha segnato l’apertura della stagione espositiva del MuVet nella primavera 2024, organizzata in collaborazione con la soprintendenza per l’Etruria Meridionale e dedicata ad un nucleo significativo di lastre dipinte ceretane recuperate dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Roma (vedi Vetulonia (Gr). Al museo civico Archeologico “Isidoro Falchi” apre la mostra “Quadri etruschi raccontano. Le figure del mito e del rito a Vetulonia”, presentata in anteprima a TourismA 2024: quattro lastre etrusche in terracotta dipinta provenienti da scavi clandestini presso Cerveteri, e recuperate nel 2019 dalla Guardia di Finanza | archeologiavocidalpassato). Voglio personalmente ringraziare il nuovo direttore del museo Archeologico di Firenze, Daniele Maras, per questo importante prestito che va ad impreziosire la lunga lista delle eccellenze ospitate al MuVet nel corso di oltre 20 anni e che conferma l’alta valenza del museo di Vetulonia”.

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Incensiere, parte del corredo proveniente dalla Tomba del Duce di Vetulonia e conservata al museo Archeologico nazionale di Firenze (foto maf)

L’esposizione “Il ritorno del condottiero” è l’esito dunque di un’iniziativa del museo fiorentino, da pochi mesi divenuto autonomo, che proprio in questi giorni ha avviato una grande campagna di lavori di ammodernamento e riallestimento (vedi https://archeologiavocidalpassato.com/2024/08/09/firenze-il-museo-archeologico-nazionale-chiude-parzialmente-a-rotazione-per-la-piu-grande-operazione-di-ammodernamento-e-restyling-dallalluvione-del-1966-il-direttore-maras-appunt/). “Le gallerie della sezione topografica etrusca sono state svuotate”, annuncia Daniele F. Maras, direttore del MAF, “e,

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Daniele F. Maras, direttore del museo Archeologico nazionale di Firenze (foto maf)

piuttosto che chiudere tutto il materiale archeologico in deposito, di comune accordo con il direttore regionale Musei nazionali Toscana Stefano Casciu, abbiamo deciso di riportare a Vetulonia i corredi della Tomba del Duce, per un periodo di tempo adeguato a rinsaldare il rapporto tra il nostro patrimonio e le comunità dei residenti e dei turisti, nel pieno spirito della Convenzione di Faro del 2005. La nuova mostra consente al museo di proiettarsi all’esterno per raggiungere uno dei luoghi in cui si svolse la parabola storica della civiltà etrusca e di seguire la sua vocazione originaria come punto di riferimento della ricerca archeologica etrusca. A questa iniziativa – continua – ne seguiranno altre simili: questo è l’obiettivo del Museo in tutto l’antico territorio etrusco, laddove si troveranno Amministrazioni locali così tenacemente disponibili a impegnarsi per la promozione della cultura come nel caso di Castiglione della Pescaia”. L’evento segna quindi una tappa fondamentale nel rapporto privilegiato di collaborazione tra i due musei, accomunati dall’interesse per il patrimonio archeologico etrusco vetuloniese. Mostre come questa riportano al centro dell’attenzione sul legame profondo e indissolubile tra gli oggetti che compongono il patrimonio stesso e il loro peculiare contesto territoriale, fruibili entrambi e, in maniera quasi inedita, correlati.

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Navicella sarda in bronzo, parte del corredo proveniente dalla Tomba del Duce di Vetulonia e conservata al museo Archeologico nazionale di Firenze (foto maf)

L’esposizione al museo civico Archeologico “Isidoro Falchi” di Vetulonia presenta i corredi della Tomba del Duce in una nuova luce e con un allestimento aggiornato alle novità della ricerca archeologica. “Nella mostra-evento che andiamo ad inaugurare”, aggiunge il direttore del MuVet Simona Rafanelli, “ci sono opere di grande pregio concesse in prestito temporaneo dal museo Archeologico nazionale di Firenze, tutti pezzi di estremo valore e interesse storico ed artistico. Dall’Arca d’argento del Principe condottiero Raku Kakanas, che rivestiva la cassetta in legno e bronzo custode delle sue spoglie mortali dopo il rito di cremazione del corpo del defunto, alla navicella sarda in bronzo della Tomba del Duce rinvenuta da Falchi insieme agli oggetti riservati al corredo della sepoltura del Principe ceretano, una delle cinque navicelle di produzione nuragica rinvenute in tre sepolture “a circolo” di Vetulonia, alle armi e agli arredi e vasi in bronzo e ceramica da banchetto appartenenti ai corredi dei due Principi che rappresentano il concetto di base su cui è costruita l’esposizione”.