Archivio tag | mostra “Visioni di miti e riti etruschi a Firenze”

Firenze. Al museo Archeologico nazionale con la visita guidata del direttore Maras inizia il ricco programma del “Maggio 2025: il mese degli Etruschi”

1985-2025: A quarant’anni dalla celebrazione dell’Anno degli Etruschi, il museo Archeologico nazionale di Firenze e l’Istituto di Studi Etruschi ed Italici di Firenze lanciano “Maggio 2025: mese degli Etruschi” con un ricco programma di attività. Nel segno della civiltà etrusca, il MAF si apre a tutti per ricordare che l’arte, l’archeologia e la storia sono un patrimonio identitario universale: di Firenze, degli Italiani, del mondo. Primo evento sabato 3 maggio 2025, per l’ultimo weekend della mostra “Visioni di miti e riti etruschi a Firenze”: alle 10, il direttore Daniele Federico Maras accompagnerà i visitatori alla scoperta della pittura di terracotta da Cerveteri tra riti etruschi e mitologia greca. A seguire, la più antica raffigurazione italiana di un attore in costume offrirà l’appiglio a La Compagnia delle Seggiole per raccontare la storia di Edipo, un mito classico che ha attraversato la storia grazie al teatro. Gli eventi speciali compresi nell’iniziativa sono aperti a tutti con accesso gratuito solo su prenotazione obbligatoria all’indirizzo man-fi@cultura.gov.it.

Dopo la #domenicalmuseo del 4 maggio 2025 a ingresso gratuito, il programma continua l’8 maggio con Barbara Arbeid, curatrice della sezione etrusca del museo, che prenderà spunto dai serpenti etruschi per parlare del fascino delle forze della natura; il 13 maggio il direttore Maras incontrerà gli autori di nuove pubblicazioni su Arezzo e Populonia. Lo stesso Maras il 15 maggio affronterà il tema degli aruspici, mentre il 20 maggio saranno presentati gli atti del XXX Congresso dell’Istituto di Studi Etruschi e Italici sugli “Etruschi nella valle del Po” che si e’ svolto a Bologna nel giugno 2022. Il 22 maggio appuntamento con l’etruscologa della Sapienza Maria Cristina Biella sugli artigiani di Falerii. Il 29 maggio Claudia Noferi illustrerà il giardino del museo con i suoi monumenti etruschi. Chiuderà il ciclo di conferenze Valentino Nizzo, docente dell’Orientale di Napoli ed ex direttore del museo nazionale Etrusco di Villa Giulia: il suo intervento si intitola: “Un secolo prima dell’anno degli Etruschi: questioni di identità tra Etruschi, Italici e Italiani”.

Firenze. Anche ad aprile al museo Archeologico nazionale “Le passeggiate del venerdì”. Ecco il programma

firenze_passeggiate-del-venerdì_4-aprile_locandinaIl museo Archeologico nazionale di Firenze propone anche in aprile “Le passeggiate del venerdì” con visite guidate ai “Cortili dei Fiorentini” e alla mostra “Visioni di miti e riti etruschi a Firenze”. Venerdì 4 e venerdì 11 aprile 2025 sono infatti proposte due visite abbinate, con partenza alle 9.30 e alle 11.30, che comprenderanno il Cortile dei Fiorentini, eccezionale espositore di reperti archeologici della romana Florentia, e la guida alla mostra temporanea “Visioni di miti e riti etruschi a Firenze”. Le visite sono comprese nel costo del biglietto di ingresso al museo, con prenotazione obbligatoria, chiamando lo 055/2357744. In caso di maltempo, la visita al Cortile dei Fiorentini sarà sostituita da un percorso all’interno del Museo.

Firenze. Al museo Archeologico nazionale per “Carnevale al Maf” visita guidata “La lastra ricomposta: la rivelazione del mito di Achille e Pentesilea” dedicata alle cinque lastre dipinte e ai miti raffigurati nelle lastre esposte nella mostra “Visioni di miti e riti etruschi a Firenze”. E laboratorio per i più piccoli

firenze_archeologico_carnevale-al-maf_locandina“Carnevale al Maf”: in occasione dell’ultimo sabato di carnevale, il 1° marzo 2025, il museo Archeologico nazionale di Firenze, propone alle 10.30 la visita guidata tematica dedicata a grandi e piccini “La lastra ricomposta: la rivelazione del mito di Achille e Pentesilea” che sarà dedicata alle cinque lastre dipinte e ai miti raffigurati nelle lastre esposte fino al 7 aprile 2025 nella mostra “Visioni di miti e riti etruschi a Firenze”, eccezionali capolavori della pittura etrusca. Seguirà un laboratorio per i giovani visitatori che vorranno cimentarsi nella giocosa ricomposizione della lastra raffigurante Achille e Pentesilea, riprodotta in frammenti su cartoncino, sperimentando, in piccolo, il lavoro del restauratore, ripercorrendo tra domande e risposte i temi della visita. I bambini e i ragazzi potranno partecipare mascherati per l’occasione e saranno accolti dai figuranti dell’associazione di Rievocazione storica Antichi Popoli. La prenotazione è obbligatoria, all’indirizzo claudia.noferi@cultura.gov.it. La visita guidata e il laboratorio sono compresi nel prezzo del biglietto, gratuito fino a 18 anni.

Firenze. Al museo Archeologico nazionale “Le passeggiate del venerdì”: il venerdì mattina visita guidata al giardino, al Coretto, e alle mostre “Arcaismi a confronto” e “Visioni di miti e riti Etruschi a Firenze”

firenze_archeologico_passeggiate-del-venerdì_programma_locandinaDa febbraio 2025 prendono il via al museo Archeologico nazionale di Firenze “Le passeggiate del venerdì”: tutti i venerdì mattina saranno proposte due visite abbinate con partenza alle 9.30 e alle 11.30, che comprenderanno sempre il Giardino del Museo, con le ricostruzioni delle tombe etrusche e le sue piante secolari, e di volta in volta: il Coretto di Maria Maddalena de’ Medici, con l’affaccio all’interno della Basilica della SS. Annunziata, la guida alla mostra “Visioni di miti e riti Etruschi a Firenze” e l’esposizione “Arcaismi a Confronto”. Le visite sono comprese nel costo del biglietto di ingresso al museo e con prenotazione obbligatoria, chiamando lo 055/2357744. Visite proposte per il mese di febbraio: 7 febbraio, “Giardino e Coretto di Maria Maddalena de’ Medici”; 14 febbraio, “Giardino ed esposizione Arcaismi a confronto“; 21 febbraio, “Giardino e Coretto di Maria Maddalena de’ Medici”; 28 febbraio, “Giardino e mostra Visioni di miti e riti etruschi a Firenze“. Le visite sono comprese nel costo del biglietto di ingresso al museo, la prenotazione è obbligatoria al numero 055/2357744.

firenze_archeologico_cortile-monumentale_foto-maf

Il giardino-cortile monumentale del Palazzo della Crocetta – museo Archeologico nazionale di Firenze (foto maf)

IL GIARDINO (7, 14, 21, 28 febbraio 2025). L’inaspettato angolo di verde tra piazza Santissima Annunziata e via della Pergola è un giardino storico, che ancora oggi attira l’attenzione dei passanti per la presenza di moltissime specie di fiori, piante, erbe aromatiche, antichi agrumi, papiri e con la straordinaria fioritura delle sue magnolie, delle azalee, degli iris e delle rose. Il grande e pluricentenario albero di tasso domina questa festa di colori dalla sua posizione centrale. La denominazione di “Giardino ameno” risale al Seicento quando il Palazzo della Crocetta era la residenza di Maria Maddalena de’ Medici ed era praticamente invisibile dall’esterno, circondato da alte mura e coltivato a vite e agrumi secondo una consolidata tradizione familiare. Con la creazione del museo Archeologico, il giardino fu destinato ad accogliere parte delle collezioni musealizzate all’aria aperta. Contestualmente alla nascita del museo Topografico dell’Etruria, inaugurato nel 1897, nel giardino furono ricostruiti, in parte con materiale originale, alcuni significativi esempi di architettura funeraria etrusca, con lo scopo di contestualizzare i materiali esposti nelle sale. Le visite in programma illustreranno la selezione di monumenti rappresentativa delle più diffuse tipologie di sepolture etrusche: dalle tombe a pozzetto villanoviane di Tarquinia ai grandi tumuli orientalizzanti di Veio, Casale Marittimo e Vetulonia, fino alle tombe a camera della Necropoli del Crocefisso del Tufo di Orvieto (del VI-V secolo a.C.) e alla straordinaria riproduzione della Tomba Inghirami di Volterra, scoperta nel 1861, che ancora conserva  le  urne nella posizione originale, documentando i costumi funerari di una famiglia etrusca di Volterra per più generazioni, dalla fine del IV al II secolo a.C..

firenze_archeologico_coretto-di-maria-maddalena_foto-maf

Il Coretto di Maria Maddalena a Firenze (foto maf)

CORETTO DI MARIA MADDALENA DE’ MEDICI. Il 7 e il 21 febbraio 2025 sarà possibile scoprire il Coretto di Maria Maddalena de’Medici, un luogo affascinante e ricco di storia. Il corridoio della Crocetta fu costruito fra il 1619 e il 1620 per la principessa Maria Maddalena, ottava figlia di Ferdinando I e Cristina di Lorena, sorella del granduca Cosimo II che avviò una “bellissima fabbrica” adiacente al Monastero per permettere a Maria Maddalena, ‘malcomposta nelle membra’, di condurre una vita all’altezza del suo rango, protetta dagli sguardi del mondo esterno. L’architetto Giulio Parigi costruisce in soli sei mesi su 125 metri sopraelevati una lunga “Galleria, che partendo da gl’interni appartamenti di essa, distendendosi sopra un ameno Giardino, viene a finire nel riverito Tempio della Santissima Nunziata”, come riferisce il poeta di corte Andrea Salvadori. Su tutto l’edificio fu estesa la clausura riservata al convento, in modo da permettere alle monache di partecipare alla vita della principessa, ma il “corridore” era sempre chiuso con una chiave della quale esistevano solo due copie: una di Maria Maddalena e l’altra in custodia alla Madre Superiora. Al termine del  “dilettevol Passeggio” in origine decorato con immagini sacre, per aiutare  la principessa “nella sua grata solitudine” a rivolgere in alto suoi pensieri e a provare “in Terra qualche parte della gioia del Cielo”, si apre il “Coretto” una piccola stanza arredata con due inginocchiatoi sui gradini e uno sulla finestra con un’ampia grata che si affaccia sulla cappella della Basilica dove la principessa poteva assistere non vista alla messa.

firenze_archeologico_mostra-arcaismi-a-confronto_locandinaMOSTRA “ARCAISMI A CONFRONTO”. Il 14 febbraio 2025 sono in programma due visite guidate alla mostra “Arcaismi a confronto: la scultura in pietra greca ed etrusca”.  Per i lavori di ristrutturazione e rinnovamento di alcune sale del museo è stato necessario rimuovere un considerevole numero di opere e vetrine. Parte di queste sono state concesse in prestito temporaneo per esposizioni sul territorio, mentre altre sono state sottoposte a interventi di restauro e manutenzione. Una parte consistente di reperti è stata temporaneamente collocata in deposito in attesa della loro ricollocazione definitiva, prevista per l’inaugurazione del 2026. Tuttavia, un nucleo significativo di sculture etrusche è stato trasferito al secondo piano, nella sala delle sculture greche, per non privare il pubblico della loro visione e allestito in nella mostra temporanea “Arcaismi a confronto” dedicata alla statuaria greca ed etrusca, con un nuovo percorso didattico a tema.

firenze_archeologico_mostra-visioni-di-miti-e-riti-etruschi-a-firenze_locandina

Locandina della mostra “Visioni di miti e riti etruschi a Firenze” al museo Archeologico nazionale di Firenze dal 19 dicembre 2024 al 7 aprile 2025

MOSTRA “VISIONI DI MITI E RITI ETRUSCHI”. Il 28 febbraio 2025, dopo la visita del giardino, verrà illustrata la mostra “Visioni di miti e riti etruschi”, un’esposizione che racconta la sorprendente ‘pinacoteca’ figurata recuperata nell’estate del 2019 dalla Guardia di Finanza, nel corso di un’operazione di contrasto al commercio clandestino di reperti archeologici. Le quattro lastre dipinte intere sono state prodotte nei decenni finali del VI secolo a.C. in un’officina della città etrusca di Caere (odierna Cerveteri), probabilmente per decorare le pareti di un tempio. Il fregio della parte superiore, comune a tutte e quattro, rappresenta un meandro spezzato che incornicia riquadri con uccelli acquatici e motivi floreali a stella. La superficie è stata danneggiata dai maldestri tentativi di pulizia dei ladri d’arte che le hanno strappate al loro contesto. Ai quattro capolavori si aggiunge un’altra recente acquisizione, il “Viaggiatore etrusco”: un ulteriore straordinario frammento di lastra dipinta che conserva il profilo di un giovane dalla ricca acconciatura in tenuta da viaggio, che potrebbe in realtà essere il costume di scena di un attore intento in una performance a soggetto mitologico. Il frammento, ritrovato a Cerveteri in epoca imprecisata, è rimasto in collezioni private americane fino al 2020, quando è stato acquistato dalla Fondazione Luigi Rovati di Milano, con l’intento meritorio dichiarato di cederlo allo Stato, consegnandolo poi alla Soprintendenza Abap per la provincia di Viterbo e per l’Etruria Meridionale.

Firenze. Al museo Archeologico nazionale la mostra “Visioni di miti e riti etruschi a Firenze”: quattro lastre dipinte intere recuperate a Cerveteri dalla Guardia di Finanza e una quinta acquisita all’asta dalla fondazione Rovati e data alla Stato

firenze_archeologico_mostra-visioni-di-miti-e-riti-etruschi-a-firenze_locandina

Locandina della mostra “Visioni di miti e riti etruschi a Firenze” al museo Archeologico nazionale di Firenze dal 19 dicembre 2024 al 7 aprile 2025

Il museo Archeologico nazionale di Firenze ospita la mostra “Visioni di miti e riti etruschi a Firenze” dal 19 dicembre 2024 al 7 aprile 2025. Sono esposte quattro lastre dipinte intere, datate alla fine del VI secolo a.C., recuperate a Cerveteri nel 2019 dalla Guardia di Finanza, straordinario risultato di una grande collaborazione tra istituzioni pubbliche che vede, accanto al museo Archeologico nazionale di Firenze e alla direzione generale Musei del ministero della Cultura, il Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Roma della Guardia di Finanza – Sezione Tutela Beni demaniali e di interesse pubblico, la soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per la provincia di Viterbo e per l’Etruria Meridionale, in accordo con la direzione regionale Musei nazionali della Toscana.

firenze_tourisma-2024_daniele-federico-maras_quattro-lastre-etrusche-dipinte-recuperate-dalla-gdf_foto-graziano-tavan

Le quattro lastre etrusche dipinte trafugate da Cerveteri e recuperate dalla Guardia di Finanza nella presentazione di TourismA 2024 (foto graziano tavan)

Una sorprendente ‘pinacoteca’ figurata recuperata nell’estate del 2019 dalla Guardia di Finanza, nel corso di un’operazione di contrasto al commercio clandestino di reperti archeologici. Gli straordinari reperti sono stati prodotti nei decenni finali del VI secolo a.C. in un’officina della città etrusca di Caere (odierna Cerveteri), probabilmente per decorare le pareti di un tempio. Il fregio della parte superiore, comune a tutte e quattro, rappresenta un meandro spezzato che incornicia riquadri con uccelli acquatici e motivi floreali a stella. La superficie è stata danneggiata dai maldestri tentativi di pulizia dei ladri d’arte che le hanno strappate al loro contesto.

firenze_archeologico_mostra-visioni-di-miti-e-riti-etruschi-a-firenze_lastre-etrusche-gdf-marras_foto-maf

La presentazione al museo Archeologico nazionale di Firenze delle quattro lastre dipinte da Cerveteri con la Guardia di Finanza e il direttore Daniele Maras (foto maf)

La mostra, inaugurata giovedì 19 dicembre 2024, riunisce opere d’arte eccezionali, che hanno superato l’ingiuria del tempo e i danni causati dai ladri d’arte per raccontarci la visione etrusca di miti e riti attraverso una straordinaria tavolozza di colori. Ad accoglierle il direttore del museo, l’etruscologo Daniele F. Maras, che è stato parte sin dall’inizio del gruppo di lavoro della soprintendenza che ha studiato le lastre e le ha restituite alla fruizione pubblica. “Grazie a iniziative espositive come questa, che fa seguito a una breve anteprima nella primavera del 2024 a Vetulonia (vedi Vetulonia (Gr). Al museo civico Archeologico “Isidoro Falchi” apre la mostra “Quadri etruschi raccontano. Le figure del mito e del rito a Vetulonia”, presentata in anteprima a TourismA 2024: quattro lastre etrusche in terracotta dipinta provenienti da scavi clandestini presso Cerveteri, e recuperate nel 2019 dalla Guardia di Finanza | archeologiavocidalpassato), si porta a compimento il ciclo della tutela per le quattro lastre, dalla protezione (assicurata dalla Guardia di Finanza), alla conservazione (resa possibile dalla soprintendenza) fino alla valorizzazione (garantita nel contesto del Museo). Solo così lo sguardo etereo di Pentesilea, l’esuberante vitalità della coppia in corsa, l’esplosione di colori delle ali di Hermes, i gesti enigmatici degli aruspici torneranno a svolgere la funzione per cui sono stati creati: comunicare con il pubblico e trasmettere la voce degli artisti del passato”.

firenze_archeologico_mostra-visioni-di-miti-e-riti-etruschi-a-firenze_lastra-viaggiatore-etrusco-e-maras_foto-maf

Il direttore del Maf Daniele Maras accanto alla lastra del Viaggiatore etrusco, nella mostra “Visioni di miti e riti etruschi a Firenze” (foto maf)

Ai quattro capolavori si aggiunge un’altra recente acquisizione, il “Viaggiatore etrusco”: un ulteriore straordinario frammento di lastra dipinta che conserva il profilo di un giovane dalla ricca acconciatura in tenuta da viaggio, che potrebbe in realtà essere il costume di scena di un attore intento in una performance a soggetto mitologico. Il frammento, ritrovato a Cerveteri in epoca imprecisata, è rimasto in collezioni private americane fino al 2020, quando è stato acquistato dalla Fondazione Luigi Rovati di Milano, con l’intento meritorio dichiarato di cederlo allo Stato, consegnandolo poi alla soprintendenza ABAP per la provincia di Viterbo e per l’Etruria Meridionale. Dopo essere stato presentato a Venezia e a Roma, oggi il Viaggiatore è partito di nuovo, questa volta per tornare in Etruria ed essere esposto a Firenze assieme ad altri capolavori dell’arte etrusca. “Il patrimonio culturale – conclude con soddisfazione il direttore Maras – compie la propria missione quando è messo in condizione di raggiungere il pubblico e di promuovere lo sviluppo della cultura. È questo lo scopo di una mostra su opere della pittura antica come quelle che presentiamo oggi, che – sebbene rimaste prive di contesto a causa degli scavatori clandestini – continuano ancora a narrare per immagini la storia, il mito e l’arte”.

cerveteri_sabap_lastre-dipinte-etrusche_lastra-restaurata_foto-sabap-etruria-meridionale

Lastra dipinta etrusca arcaica da Cerveteri: il combattimento tra Achille e Pentesilea, in cui la regina delle Amazzoni si lancia, contro l’eroe greco che la sconfiggerà (foto sabap vt-em)

Le lastre raffigurano il duello tra Achille e Pentesilea con l’eroe greco a sinistra, racchiuso in una pesante armatura, che si ripara dietro lo scudo e si prepara a colpire la regina delle Amazzoni, che sprezzante del pericolo si scaglia verso di lui brandendo una spada insanguinata. Il volto dell’eroina, sereno e distaccato, sottolinea la scelta dell’artista etrusco di rappresentarla all’apice della gloria, subito prima che il nemico la trafiggesse.

cerveteri_sabap_lastre-dipinte-etrusche_lastra-restaurata_3_foto-sabap-etruria-meridionale

Lastra dipinta etrusca del VI sec. a.C. da Cerveteri: un’eroina armata di arco (foto sabap vt-em)

La seconda si ipotizza possa illustrare una corsa di dei o di eroi. Un uomo biondo dalla carnagione rossa brandisce un ramo dalle foglie dorate mentre insegue una donna dalla chioma riccia armata di arco: potrebbe trattarsi di Apollo e Artemide con i rispettivi attributi divini, oppure della vergine cacciatrice Atalanta sfidata alla corsa dal suo futuro sposo Melanione, che vinse la gara lasciando cadere tre mele d’oro per distrarla.

cerveteri_sabap_lastre-dipinte-etrusche_lastra-restaurata_1_foto-sabap-etruria-meridionale

Lastra dipinta etrusca del VI sec. a.C. da Cerveteri: il messaggero degli dei Hermes, l’etrusco Turms, dalle ricche ali (foto sabap vt-em)

Non manca la straordinaria iconografia del Giudizio di Paride con a destra il messaggero degli dèi Hermes, dalle ali variopinte e con in mano uno scettro, che precede Hera, prima delle tre dee in lizza per scegliere la più bella tra loro. In origine le altre due dee (Atena e Afrodite) e il giovane Paride chiamato a giudicare erano raffigurati su due lastre adiacenti, purtroppo andate perdute.

cerveteri_sabap_lastre-dipinte-etrusche_lastra-restaurata_2_foto-sabap-etruria-meridionale

Lastra dipinta etrusca del VI secolo a.C. da Cerveteri: coppia di aruspici al lavoro (foto sabap vt-em)

Due aruspici etruschi al lavoro sono rappresentati in un’altra delle lastre esposte dove un giovane sacerdote dai capelli lunghi ha appena completato un rito di divinazione osservando gli uccelli con il lituo (il bastone ricurvo che ora tiene sulla spalla) e sta comunicando la volontà degli dèi al suo compagno con la barbetta a punta, che si affretta verso destra tenendo in mano un ramoscello con dei frutti rossi.

firenze_archeologico_mostra-visioni-di-miti-e-riti-etruschi-a-firenze_lastra-viaggiatore-etrusco_foto-av

Il Viaggiatore Etrusco, lastra dipinta acquisita all’asta dalla Fondazione Rovati e donata allo Stato italiano (foto archeologia viva)

Infine completa l’esposizione un piccolo ma prezioso frammento di lastra dipinta con un “Viaggiatore etrusco” acquistato dalla Fondazione Luigi Rovati di Milano nel 2020, presso una casa d’aste di New York, con l’intento dichiarato di cederlo allo Stato italiano, e consegnato alla soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per la provincia di Viterbo e per l’Etruria Meridionale. Un accurato restauro a cura di Antonio Giglio ha reso possibile lo studio della decorazione e l’esposizione del pezzo prima a Venezia e poi a Roma: oggi il Viaggiatore è partito di nuovo, questa volta per tornare in Etruria ed essere esposto a Firenze. Il frammento dipinto riproduce il profilo di un giovane imberbe dai tratti aristocratici, a torso nudo, che rivolge lo sguardo in basso a sinistra con atteggiamento pensoso. I lunghi capelli rossi sono raccolti in robuste trecce che ricadono sulle sue spalle e sulla schiena, mentre la fronte è incorniciata da un’elaborata serie di riccioli bruni. Sulla sommità del capo si trova un piccolo cappello a tesa di colore grigio: il cosiddetto petaso, tipico di viandanti e viaggiatori, trattenuto da un sottile laccio che pende sotto il mento. Un lungo bastone arancione è appoggiato alla spalla destra e quello che sembra un flauto, piuttosto danneggiato, è trattenuto sotto l’ascella. La cronologia si pone attorno al 500 a.C. Si tratta di un attore di una pantomima? Alcuni indizi fanno pensare che l’abbigliamento del Viaggiatore sia in realtà un costume di scena. Suggeriscono tale ipotesi il doppio colore della capigliatura (che fa pensare a una parrucca), le dimensioni del copricapo (sensibilmente più piccolo del normale) e soprattutto la presenza del flauto, che potrebbe suggerire una performance rituale di musica e danza, del tipo che nell’antichità si chiamava ‘pantomima’. Ma se così fosse, quale ruolo poteva interpretare il personaggio rappresentato? Nell’iconografia antica, la tenuta da viaggio è tipica di diversi personaggi: da Ulisse a Bellerofonte e da Giasone a Teseo. Salvo il primo, però, che è di regola rappresentato come maturo e barbuto, gli altri sono eroi combattenti e non pensierosi come sul nostro frammento dipinto. Esiste un solo giovane eroe mitologico che ha come caratteristica quella di meditare prima di parlare: Edipo, che spesso viene rappresentato proprio nel momento in cui risolve l’enigma della Sfinge. Ci si può pertanto chiedere se sia proprio lui il soggetto messo in scena dal “Viaggiatore”, anche se probabilmente non lo sapremo mai, a causa degli ignoti ladri che in passato hanno strappato il frammento al suo contesto d’origine.