Milano. Alla fondazione Luigi Rovati apre la mostra “Etruschi del Novecento”, il grande progetto espositivo realizzato con il Mart di Rovereto: nuova tappa, distinta e complementare

Il 2 aprile 2025 si inaugura alla Fondazione Luigi Rovati di Milano la mostra “Etruschi del Novecento”, il grande progetto espositivo realizzato in collaborazione con il Mart di Rovereto, a cura di Lucia Mannini, Anna Mazzanti, Giulio Paolucci, Alessandra Tiddia. Nel solco dell’identità della Fondazione, la mostra prosegue il percorso avviato dal Mart (dal 7 dicembre 2024 al 16 marzo 2025) – in una nuova tappa distinta e complementare – proponendo fino al 3 agosto 2025 una selezione di opere iconiche che mettono in luce l’influenza esercitata dalla cultura etrusca sugli artisti italiani del Novecento. Nella mostra l’arte visiva dialoga con le arti applicate e grafiche: dalla pittura all’arte orafa, passando per la statuaria e documentando il ritorno di forme, di tecniche e di materiali come la terracotta dipinta, i metalli, la pittura parietale e vascolare, il bucchero (la tradizionale ceramica nera utilizzata dagli Etruschi per realizzare vasi). I confronti tra antichi e moderni vengono approfonditi in maniera puntuale grazie a riproduzioni fotografiche, pubblicazioni e una preziosa selezione di straordinari pezzi archeologici.

“Leone Urlante” (1957): una “chimera del Novecento” di Mirko Basaldella, Collezione privata (foto mart/rovati)
Un suggestivo percorso espositivo. In Etruschi del Novecento i reperti archeologici e i grandi capolavori dell’arte moderna e contemporanea sono esposti insieme a documenti, libri e riviste, come testimonianza dell’interesse degli artisti influenzati dall’estetica “anticlassica” dell’arte etrusca. Sviluppata su entrambi i piani espositivi del Museo d’Arte, la mostra si inserisce nel percorso permanente della Fondazione Luigi Rovati. Al Piano Ipogeo il visitatore viene accolto da Leone Urlante (1957): una “chimera del Novecento”, una figura ibrida, una creatura fantastica che incarna il legame tra l’arte etrusca e le sperimentazioni di Mirko Basaldella.

Recumbenti moderni: opera di Leoncillo Leonardi, interpretazione del celebre Sarcofago degli sposi di Villa Giulia (foto fondazione rovati)
Nella sezione Ispirazioni gli askoi etruschi (vasi per liquidi oleosi) rivivono nei vasi degli anni Venti di Gio Ponti in porcellana e oro; la cista in ceramica, La passeggiata archeologica di Gio Ponti e Libero Andreotti – realizzata nella seconda metà degli anni Venti e in prestito dal Museo Poldi Pezzoli (Milano) – fa eco a una cista etrusca, contenitore per riporre gioielli e cosmetici in bronzo, dal Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia (Roma). Il tema delle figure distese, ovvero i Recumbenti moderni, è evocato dall’opera di Leoncillo Leonardi, una interpretazione potente e drammatica del celebre Sarcofago degli sposi di Villa Giulia, posto accanto al prezioso Coperchio di urna cineraria, in prestito dal Parco Archeologico di Cerveteri e Tarquinia.

“Etruschi” di Paolo Gioli (1984) (foto fondazione rovati)
La Sala Warhol del Piano Nobile diventa il centro di documentazione dove si ripercorre la Fortuna degli Etruschi attraverso rari volumi d’arte, riviste, opere grafiche e manifesti dedicati alla cultura etrusca pubblicati dalla fine dell’Ottocento agli anni Ottanta del Novecento. Nello Spazio Bianco per la prima volta è esposta integralmente la serie di Paolo Gioli Etruschi (1984) e Copertine (1985) di Alighiero Boetti, opera inedita della collezione della Fondazione Luigi Rovati. Paolo Gioli ricrea l’identità dei volti etruschi raffigurati sulle urne cinerarie attraverso le sue polaroid, donando nuova vitalità a volti marmorei privi di colore, con tocchi cromatici e frammenti che sembrano pulsare vita.Alighiero Boetti, attraverso la serie Copertine, ridisegna accuratamente le copertine di importanti testate internazionali, creando una mappa degli eventi storici dell’anno, aprendo la sequenza con quella di Epoca, dedicata al Progetto Etruschi.
Roma. Al museo nazionale Etrusco di Villa Giulia la curatrice Alessandra Tiddia presenta la mostra “Etruschi del Novecento” in corso al Mart di Rovereto, con visita guidata all’Apollo di Veio
La grande mostra al museo Mart di Rovereto “Etruschi del Novecento” raggiunge Roma e il museo nazionale Etrusco di Villa Giulia per una delle sue presentazioni fuori sede insieme alla curatrice Alessandra Tiddia. Appuntamento giovedì 6 febbraio 2025, alle 16.30, in Sala della Fortuna, al museo nazionale Etrusco di Villa Giulia. Introduce Maria Paola Guidobaldi, conservatrice collezioni museo ETRU. Conferenza a cura di Alessandra Tiddia, curatrice della mostra e curatrice Mart. Al termine della conferenza, visita guidata all’Apollo di Veio a cura di Antonietta Simonelli, responsabile archivio fotografico museo ETRU. Ingresso gratuito fino a esaurimento posti. Prenotazione all’indirizzo mail mn-etru.comunicazione@cultura.gov.it

La mostra “Etruschi del Novecento” al Mart di Rovereto (foto mart)
La mostra racconta l’influenza della civiltà etrusca sulla cultura visiva del secolo scorso, dai ritrovamenti archeologici tra il XIX e XX secolo fino alla “Chimera” di Mario Schifano. Gli Etruschi diventano fonte di ispirazione per quegli artisti che prediligono una posizione artistica “anti-classica”, alla ricerca di un linguaggio espressivo differente e originale, come Massimo Campigli, Marino Marini, Arturo Martini, Alberto e Diego Giacometti, Pablo Picasso, Michelangelo Pistoletto, Gio Ponti, Mario Schifano e Gino Severini. Scoperte come l’Apollo di Veio, scultura in terracotta dipinta alta quasi due metri, rinvenuta nel 1916 e oggi conservata al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, hanno stimolato studi e pubblicazioni, riattivando stili, forme, temi e materiali.
Firenze. Al museo Archeologico nazionale è sold out l’incontro di presentazione della mostra “Etruschi del Novecento”, in corso al Mart di Rovereto, con la curatrice Lucia Mannini

Bronzetto di chimera dalle antiche collezioni del museo Archeologico nazionale di Firenze (foto maf)

Il “Capro di Bibbona” conservato al museo Archeologico nazionale di Firenze (foto maf)
È già sold-out al museo Archeologico nazionale di Firenze la presentazione della mostra “Etruschi del Novecento”, in corso al Mart di Rovereto (Tn) fino al 16 marzo 2025 in programma martedì 21 gennaio 2025, alle 17, con Lucia Mannini, curatrice della mostra, introdotta dal direttore del Maf Daniele Maras, e da Oliva Rucellai, capo conservatrice del museo Ginori. “Da una parte siamo molto felici dell’entusiasta partecipazione, come sempre – commentano al Maf -, dall’altra ci dispiace molto dover rinunciare alla presenza di qualcuno di voi che avremmo voluto ospitare”. Il museo Archeologico nazionale di Firenze è direttamente coinvolto nella mostra di Rovereto dove sono esposti alcuni capolavori del MAF, tra cui il cippo a testa di guerriero da Orvieto e un raro bronzetto raffigurante una chimera dalle antiche collezioni e il noto “Capro di Bibbona”.

Cippo a testa di guerriero conservato al museo Archeologico nazionale di Firenze (foto maf)
Commenti recenti