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Altino (Ve). Marianna Bressan, dopo quattro anni e mezzo, chiude il suo incarico alla direzione del museo nazionale e dell’area archeologica. Nell’annunciarlo, traccia un breve bilancio, con qualche ricordo, qualche ringraziamento e qualche auspicio (il parco archeologico)

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Marianna Bressan, direttrice del museo Archeologico nazionale e dell’area archeologica di Altino (foto graziano tavan)

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Il giardino del museo Archeologico nazionale di Altino: è l’rea dove è stato scoperto il santuario del dio Altino (foto drm-veneto)

“Quattro anni e mezzo di lavoro intenso e appassionante”: così Marianna Bressan, direttrice del museo nazionale e dell’area archeologica di Altino (Ve), sintetizza il suo mandato nell’annunciare la conclusione del suo incarico il 30 maggio 2023. “Nuove sfide mi impegnano altrove, ma un pezzetto di cuore resta ad Altino, città sepolta e paesaggio immobile, museo del passato e parco del futuro”. E traccia un breve bilancio, con qualche ricordo, qualche ringraziamento e qualche auspicio. “Dal 2019, sotto l’occhio severo degli Antenati Altinati, con una squadra di colleghi esigua di numero, ma forte nelle competenze e nella passione, e rafforzatasi strada facendo, abbiamo lavorato per riallacciare i fili allentati tra istituto nazionale e territorio, tra archeologia e paesaggio, tra patrimonio archeologico e persone” (vedi Altino (Ve). Marianna Bressan, direttrice del museo Archeologico nazionale, presenta “Stratigrafie sonore”, installazione sonora e visiva degli artisti dell’Accademia di Belle Arti di Venezia, che arricchisce la mostra “Antenati, Altinati” e dà voce agli antichi altinati sepolti lungo le vie consolari che entravano in Altino | archeologiavocidalpassato).

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Nell’area del quartiere residenziale augusteo dell’area archeologica di Altino (Ve) scoperte tracce di strutture piro-tecnologiche (foto drm-veneto)

altino_archeologico_mostra-modus-vivendi_logo“Nei due anni di pandemia”, ricorda Bressan, “quando non si poteva aprire al pubblico, abbiamo approfittato per progettare e gettare le basi dei lavori, di cui oggi si vedono i primi frutti. Il progetto di allestimento della sezione della necropoli romana, scritto con De Paoli De Franceschi Baldan architetti, è concluso e i lavori avviati. Le aree archeologiche hanno conosciuto nuovi scavi (a cura di P.ET.R.A. società cooperativa) e i primi risultati sono esposti nella mostra “Modus vivendi” in collaborazione con il museo della Bonifica di San Donà di Piave e la Regione del Veneto (vedi Altino. Al museo nazionale e area archeologica “Modus vivendi”: giornata speciale per la Notte europea dei Musei. Visita allo scavo della cloaca, inaugurazione mostra sulla vita quotidiana nella città antica attraverso i reperti da poco scoperti, apertura serale straordinaria | archeologiavocidalpassato). Il nuovo deposito in Sala Colonne è allestito e operativo, mentre un profondo riordino è in corso nei depositi storici, grazie alla collaborazione della ditta Malvestio & C. snc con Giovanna Sandrini e Silva Bernardi. L’area della città antica è stata dichiarata di interesse archeologico e, in virtù del vincolo, alcuni terreni sono stati acquisiti alla proprietà demaniale e per altri si sono avviate le trattative. Abbiamo concesso in uso agrario i terreni privi di resti archeologici a vista, indicando in accordo con la soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per il Comune di Venezia e Laguna rigorose prescrizioni di tutela, e individuato come concessionario Anticamente – Pane coraggioso e farine combattenti, giovane azienda agricola del territorio che fa agri-cultura“.

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Rendering dello spazio riorganizzato davanti all’Altino Lab nel progetto dello Studio di Architettura ddba

“L’attenzione intorno al sito – continua la direttrice uscente – si è risvegliata, anche grazie al lavoro della nostra social media manager Eleonora Brunori, del nostro Ufficio Stampa Alice D’Este, dell’immagine coordinata curata da Mirko Visentin. Il ministero della Cultura, cui l’istituto altinate afferisce, ha investito per svilupparne le potenzialità culturali, sociali ed economiche e nel 2021 l’ha finanziato come cantiere della cultura. Grazie a questi fondi, nel giro di pochi mesi Altino diventerà più accessibile anche per le persone con disabilità in virtù dello studio di Francesca Farroni, nelle aree archeologiche si aggiorneranno percorsi e arredi, si costruirà un nuovo deposito, che – come la Sala Colonne – sarà un luogo aperto alla ricerca e al pubblico, e porterà nuova linfa al comparto novecentesco del museo, composto da AltinoLab, dai depositi storici e dal loro nesso con l’area archeologica (progetto De Paoli De Franceschi Baldan architetti). Stiamo lavorando al GIS di Altino con Archeozoom di Alessandro Pellegrini e al sistema informativo correlato con Sputnik”.

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Un animato laboratorio didattico al museo Archeologico nazionale di Altino (foto museo di Altino)

“Abbiamo cercato di metterci in sintonia con le persone”, sottolinea Bressan. “Bambine e bambini, persone con disabilità, persone interessate non specialiste, studiosi e studiose: abbiamo messo a disposizione professionisti di didattica museale per le esigenze di ciascuno (Studio D archeologia didattica museologia, Tramedistoria), attivato l’abbonamento al Museo, programmato il calendario degli eventi mese per mese. Ci siamo divertiti con l’archeologia sperimentale di Tramedistoria all’AltnoFest (vedi Al museo nazionale e area archeologica di Altino (Ve) l’artigianato dei Veneti antichi prende vita ad Altino-fest, il primo festival di archeologia imitativa. Quattro laboratori aperti a tutti (argilla, ambra, lamina, tessitura) e due forni per la fusione del bronzo e la lavorazione del vetro | archeologiavocidalpassato), con la

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Danza e lirica tra i reperti al museo Archeologico nazionale di Altino con gli artisti di Fuoriclassico (foto drm-veneto)

danza di Fuoriclassico APS, con la mostra fotografica di associazione IRIS APS, con la performance visiva e sonora di Accademia di Belle arti di Venezia, come lo faremo il 17 giugno 2023 con l’oculus realizzato in collaborazione con BigRock e Fondazione di Venezia. Tutte le manifestazioni performative hanno sempre avuto un’unica direzione artistica: intrecciarsi sempre con il patrimonio archeologico altinate, rappresentare un linguaggio diverso, insolito, inaspettato per comunicarlo. Abbiamo camminato al fianco del Comune di Quarto d’Altino (vedi Altino. Si inaugura la pista ciclo-pedonale che porta al museo nazionale, step importante verso il parco archeologico | archeologiavocidalpassato), lavorato con tutte le scuole e in particolare con l’IC Roncalli di Quarto d’Altino, iniziato un percorso di sviluppo turistico grazie allo studio in corso a cura di Sophia Management”.

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Suggestiva immagine del museo Archeologico nazionale di Altino ai margini della laguna di Venezia (foto drm-veneto)

A Marianna Bressan rimane un sogno: “Per ora nel cassetto – ammette -, non ancora realizzato: trasformare l’istituto da museo nazionale e area archeologica di Altino a parco archeologico di Altino. L’istanza è depositata presso gli uffici preposti del ministero della Cultura, non resta che attendere la decisione in merito, con le dita incrociate (vedi Parco archeologico di Altino: presentato il progetto finanziato dal Mic che fonde museo e area archeologica in un unico percorso più fruibile al pubblico per raccontare la storia di un luogo e del suo paesaggio speciale. Due anni per realizzarlo | archeologiavocidalpassato). Le persone che ho incontrato durante questi anni, colleghi e colleghe del Museo, professioniste e professionisti esterni all’ufficio, sono state decisive per raggiungere questi risultati. A ognuna di loro, una per una, va il mio più riconoscente ringraziamento, in particolare a quelle tra loro che hanno contribuito ogni giorno a creare e mantenere un clima sereno, che ci ha permesso di lavorare in armonia nonostante le difficoltà e i sovraccarichi”.

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Marianna Bressan, direttrice del museo nazionale e area archeologica di Altino (foto graziano tavan)

È il momento dei saluti. “Buon lavoro a chi verrà e buona Altino a tutte e tutti voi, visitatori e visitatrici, studiosi e appassionati, cittadini del territorio e del mondo. Questo patrimonio è di tutti e di ciascuno, e solo con la nostra cura quotidiana e costante si potrà dire veramente valorizzato nel presente e trasmesso alle generazioni future”.

Altino. Il 2021 al museo nazionale e area archeologica porta non solo il nuovo logo, ma anche il finanziamento di 1,7 milioni di euro del Mibact per la sua valorizzazione tra i punti di interesse di riferimento della scena mediterranea antica

Il nuovo logo del museo nazionale e area archeologica di Altino (Ve)

“Anno nuovo, logo nuovo”: ma il 2021 al museo nazionale e area archeologica di Altino porta anche un sostanzioso finanziamento del ministero per i Beni e le Attività culturali e il Turismo stanziato a fine dicembre: “Gioia pura! Siamo fortissimi”, il commento a caldo della direzione affidato ai social. “Grazie al ministro Dario Franceschini, allo staff del Mibact che ha creduto in noi, alla nostra direzione regionale Musei Veneto, alla soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio di Venezia e Laguna che collabora con noi quotidianamente… e soprattutto grazie a noi! Ora lavoreremo fortissimo per rendere Altino ancora di più la perla archeologica della Laguna di Venezia”.

Annunciato a fine anno 2020 con gli auguri dello staff del museo nazionale e dell’area archeologica di Altino, è arrivato. Il nuovo logo del museo nazionale e dell’area archeologica di Altino è stato realizzato da Mirko Visentin. Il video di presentazione è stato realizzato da Samir Sayed Abdellatef (animazione e l’editing del video) e da Giacomo Vidoni (editing audio), Accademia di Belle Arti di Venezia.

Il museo nazionale e area archeologica di Altino pronti ad accogliere di nuovo i visitatori in sicurezza (foto Mibact)

Altino è tra i comuni medi e piccoli privilegiati dai nuovi investimenti del Mibact: 25 milioni di euro per 10 nuovi progetti, diffusi su 9 regioni, del piano strategico “Grandi Progetti Beni Culturali” varato dal ministro per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo, Dario Franceschini, che ha ricevuto il parere favorevole della conferenza unificata Stato-Regioni dopo il passaggio in Consiglio Superiore dei beni Culturali.  “Dieci nuovi interventi”, dichiara Franceschini, “che coprono un’area geografica più ampia e diffusa, comprendendo nuove realtà strategiche e contribuendo al recupero di realtà straordinarie del patrimonio culturale nazionale. Si tratta di progetti e cantieri che interessano l’intero territorio nazionale e che, ad eccezione dell’intervento romano, sono localizzati in modo prevalente nei piccoli e medi comuni prediligendo quel patrimonio diffuso che è la vera ricchezza del nostro Paese”. Il finanziamento di 1,7 milioni di euro – si legge nella comunicazione del ministero – permetterà di valorizzare il museo nazionale e l’area archeologica di Altino nel comune di Quarto d’Altino (Ve), situato ai margini settentrionali della Laguna di Venezia: un’area ricca di interesse ma quasi sconosciuta ai grandi flussi turistici. L’intervento riposiziona correttamente il sito tra i punti di interesse di riferimento della scena mediterranea antica e riattiva il tessuto sociale ed economico di un contesto minore e in sofferenza occupazionale della campagna veneziana, per favorirne la rapida ripresa al termine dell’emergenza pandemica.

Buon anno dallo staff del museo Archeologico nazionale di Altino: occasione per un video-bilancio di un anno stravolto nelle attività e negli eventi dalla pandemia. E l’annuncio: “Anno nuovo, logo nuovo”

1° gennaio 2021: mancano tre giorni alla presentazione del nuovo logo del museo nazionale e dell’area archeologica di Altino al motto “Anno nuovo, logo nuovo”. Intanto, con il video “2020 al Museo”, arrivano gli auguri di buon anno da tutto lo staff del museo che, ricordiamolo, come tutti gli istituti culturali d’Italia, rimarrà chiuso per decreto governativo fino al 15 gennaio 2021. Un’occasione per ricordare questo anomalo 2020 al museo Archeologico nazionale di Altino. È la stessa direttrice, Marianna Bressan, a illustrare i vari momenti che si sono succeduti cadenzati-stravolti, purtroppo, dall’incedere della pandemia. L’anno 2020 era iniziato così: con un ricco calendario di eventi già da gennaio. Ecco il ciclo di incontri L’archeologo  racconta. “Ma l’emergenza sanitaria ci ha obbligato a cambiare la nostra programmazione…”. Museo chiuso dal 24 febbraio al 3 marzo e poi dall’8 marzo al 23 giugno. E L’archeologo racconta si trasferisce on line. Con la rubrica Gli imperdibili anche i reperti della collezione vengono raccontati sui social. Così come i reperti dei magazzini con Il reperto riscoperto. E aspettando i centri estivi partono dei laboratori sul web. Il museo riapre a giugno giusto in tempo per i centri estivi. “Ma il museo – continua la direttrice – è per tutti. Così anche i contenuti per persone con disabilità visive e uditive diventano social nell’appuntamento Tocchiamoli con mano”. Per i più piccoli il museo presenta Le favole di Altino, con lo staff del museo che legge per i bambini racconti ambientati nell’Altino romana. Anche le aree archeologiche vengono raccontate sui social. E la mostra Antenati Altinati? On line anche quella. Grazie all’associazione Lapis è stato possibile presentare una novità: L’insolito museo. “Con l’estate – ricorda Bressan – siamo tornati al Museo ed è arrivata una novità: l’abbonamento annuale Altino365. Ed è stato possibile organizzare un ottobre ricco di eventi: Passeggialtine, visite all’area archeologica con archeologa; mostra fotografica Sospesi tra passato e futuro; lettura artistica con accompagnamento musicale La città tra sogno e desiderio; mantenendo anche qualche appuntamento on line, fino al webinar Il ponte nell’immaginario artistico. Tra identità dei luoghi ed espressione dell’ingegno. Dal 6 novembre l’emergenza sanitaria impone una nuova chiusura del museo. Ma i lavori al museo continuano. “Stiamo selezionando il materiale dei depositi per rendere il museo ancora più bello”. E gli eventi continuano on line. “Adesso siamo pronti a iniziare un nuovo anno”, conclude Bressan. “Ringraziamo lo staff, le associazioni e i liberi professionisti con cui il Museo ha collaborato e che hanno permesso al Museo di arricchirsi in questo 2020. Buon 2021!”. E allora vediamo cosa ci aspetta in questo gennaio 2021, a cominciare dalla presentazione on line nel nuovo logo lunedì 4 gennaio 2021, alle 8, a cura di Mirko Visentin (Sputnik), Samir Sayed Abdellattef e Giacomo Vidoni (Accademia di Belle Arti di Venezia).