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Roma. “Itinerari alla ricerca della luce. La danza a Villa di Massenzio”: per la Giornata internazionale della Danza tre giorni di lezioni aperte e performance intervallate da visite guidate nell’area archeologica sulla Via Appia Antica. Sabato 4 maggio apertura straordinaria fino alle 22

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Panoramica del complesso archeologico della Villa di Massenzio sulla Via Appia antica (foto monkeys video lab)

Roma celebra la Giornata Internazionale della Danza con tre giorni densi di eventi culturali e didattici gratuiti e aperti a tutti, eccezionalmente anche in orario serale. Nello scenario del Museo della Villa di Massenzio, l’imponente sito immerso nel verde della campagna romana, al IV miglio della via Appia Antica, dal 2 al 4 maggio 2024 è in programma “Itinerari alla ricerca della luce. La danza a Villa di Massenzio”, una serie di attività dedicate alla danza: incontri, prove aperte e performance pensate espressamente per una delle aree archeologiche più suggestive del suburbio romano. La manifestazione, a cura della sovrintendenza Capitolina ai Beni culturali e dell’Accademia nazionale di Danza, in collaborazione con Zètema Progetto Cultura, è il primo evento speciale che inaugura le aperture serali della Villa, recentemente impreziosita da un nuovo impianto di illuminazione artistica, che ne consente la fruizione anche dopo il tramonto. Attività e ingresso gratuiti per tutti senza obbligo di prenotazione e senza limite di partecipanti a eccezione della visita di sabato 4 maggio 2024, alle 10.30, con traduzione LIS, per cui è prevista la prenotazione obbligatoria allo 060608 (max 25 partecipanti). È possibile partecipare anche ad una sola delle attività offerte. Info: 060608 (tutti i giorni dalle 9 alle 19).

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Performance alla Villa di Massenzio nell’ambito dell’evento “Itinerari di luce, La danza a Villa di Massenzio” (foto roma capitale)

Il programma inizia giovedì 2 e venerdì 3 maggio 2024 con prove di danza aperte al pubblico realizzate dalle allieve dell’Accademia, rispettivamente dalle 13.30 e dalle 13. La kermesse culmina sabato 4 maggio 2024 con una lunga giornata di apertura a orario continuato dalle 10 alle 22 (ultimo ingresso alle 21.30). Si inizia alle 10 con una lezione di danza aperta al pubblico e successivamente una visita guidata alla scoperta del complesso monumentale, cui seguirà, dalle 12 alle 13 con intervalli di 10 minuti ciascuno, una sequenza di tre rappresentazioni di studi coreografici pensati appositamente per il Mausoleo di Romolo. La danza diventa mezzo di espressione contro ogni forma di violenza, alla ricerca di un dialogo di riconciliazione che accenda “la luce lungo il sentiero”, come suggerito dal titolo dell’evento.

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Panoramica del complesso archeologico della Villa di Massenzio sulla Via Appia antica con la nuova illuminazione seeale (foto monkeys video lab)

In occasione della straordinaria apertura in orario serale, dalle 19.15, al tramonto, i visitatori saranno accompagnati nel passaggio dalla luce al buio, quando la Villa, valorizzata dall’illuminazione artistica, diviene essa stessa spazio di arte e ombre, fino alle 20.30, quando il pubblico potrà assistere a una selezione di coreografie contemporanee, musiche e arrangiamenti originali.

PROGRAMMA GIOVEDÌ 2 MAGGIO 2024. Mausoleo di Romolo, dalle 13.30 alle 15.30: lezioni di Progetto Individuale, docente Sandra Fuciarelli, con le allieve del primo Biennio di Coreografia che si preparano alle rappresentazioni di sabato 4 maggio 2024. Docente ospite Massimo Carrano (musica).

PROGRAMMA VENERDÌ 3 MAGGIO 2024. Mausoleo di Romolo, dalle 13 alle 15.30, lezioni di Composizione e Improvvisazione della danza con le allieve del secondo Triennio di Coreografia che si preparano alla rappresentazione di sabato 4 maggio 2024. Docenti Sandra Fuciarelli (danza) e Giorgina Tramontozzi (musica).

PROGRAMMA SABATO 4 MAGGIO 2024. Mausoleo di Romolo, dalle 10 alle 12, lezione aperta al pubblico di Progetto Individuale, primo Biennio di Coreografia. Complesso monumentale, dalle 10.30 alle 11.30, visita guidata, con traduzione LIS, a cura dei funzionari archeologi della sovrintendenza Capitolina ai Beni culturali. Mausoleo di Romolo, alle 12, alle 12.30 e alle 13, rappresentazione di studi coreografici contro la guerra, composti in site specific per il Mausoleo di Romolo. Di e con le allieve del primo Biennio di Coreografia Claudia Bellomo, Federica Anzalone Pia, Sara Azzu, Rebecca Pianese, Martina Tordiglione, Ziying Zhang, Shiya Zhang, Wenqing li, Wang Jayuan, Xiaojie Wen e con la partecipazione di Massimo Carrano, musicista performer e docente dell’Accademia. Ogni performance si articolerà in tre tempi uguali di 20 minuti ciascuno, con intervalli di 10 minuti. Complesso monumentale, dalle 19.15 alle 20.15, visita guidata a cura dei funzionari archeologi della sovrintendenza Capitolina ai Beni culturali. Area del complesso monumentale dall’ingresso al Mausoleo di Romolo, dalle 20.30 alle 21, rappresentazione di una selezione di studi coreografici contro la guerra, composti in site specific per il Mausoleo di Romolo. Con Dolores Pagnotta e Beatrice Tomasello del secondo Triennio tecnico-compositivo. Direzione musicale, musiche originali e arrangiamenti di Giorgina Tramontozzi. Partecipano le danzatrici Claudia Fiorio e Pan Zanghlongni, allieve del primo Biennio Scuola di Danza Contemporanea. Alla composizione degli studi hanno contribuito le allieve del secondo Triennio tecnico-compositivo Giada Magnaghi, Francesca Bernalda, Diletta Capodicasa, Federica De Cusatis, Sara Della Santa, Gaia Fiori, Martina Grecuccio, Rebecca Manca, Lara Marchioro, Dolores Pagnotta, Federica Papagni, Alice Perna, Giorgia Putignano e Beatrice Tomasello.

Patto Comune di Roma-Fai per la valorizzazione della villa di Massenzio sulla via Appia, con il grande circo e il Mausoleo di Romolo

La villa di Massenzio lungo la via Appia antica a Rona: ogni anno 100mila visitatori

La villa di Massenzio lungo la via Appia antica a Rona: ogni anno 100mila visitatori

La villa di Massenzio è una villa imperiale di Roma, costruita dall’imperatore romano Massenzio. Il complesso si trova tra il secondo e terzo miglio della via Appia antica, ed è costituito da tre edifici principali: il palazzo, il circo di Massenzio e il mausoleo dinastico, progettati in una inscindibile unità architettonica per celebrare Massenzio. Dal 2008 la Villa di Massenzio fa parte del sistema dei “Musei in Comune”. Da dicembre 2012 il sito fa parte del progetto “Aperti per Voi” del Touring Club Italiano dove decine di volontari si alternano per accogliere i visitatori, il cui numero è in costante crescita anche grazie all’accesso gratuito entrato in vigore da fine agosto 2014. Oggi con i suoi 100mila visitatori l’anno è il sito più visitato tra gli otto musei aperti gratuitamente dal Comune di Roma. Ma si può e si vuole fare di più. Di qui l’accordo proprio tra Comune di Roma e Fondo per l’Ambiente Italiano per studiare un futuro di valorizzazione della Villa di Massenzio. Amministrazione comunale e Fai, ha annunciato l’assessore alla cultura Giovanna Marinelli, “hanno siglato un protocollo con il quale si istituisce un tavolo tecnico. Obiettivo, trovare una soluzione tecnico giuridica compatibile con la legge per un partenariato pubblico privato per la Villa di Massenzio. Con questo tavolo diamo il via a uno studio che speriamo ci porti presto a una soluzione concreta”.

Gli imponenti resti della villa di Massenzio con il palazzo, il circo e il mausoleo dinastico

Gli imponenti resti della villa di Massenzio con il palazzo, il circo e il mausoleo dinastico

L'articolata planimetria della villa di Massenzio sulla via Appia

L’articolata planimetria della villa di Massenzio sulla via Appia

I resti delle costruzioni massenziane si configurano come l’ultimo atto della trasformazione di una originaria villa rustica repubblicana (II secolo a.C.) costruita in posizione scenografica sul declivio di una collina rivolta verso i Colli Albani. All’età giulio-claudia appartengono i due ninfei orientati verso la via Appia, a uno dei quali – ancora visibile e recentemente riscavato – si addossò molto più tardi un casale. Nel II secolo poi la villa subì una radicale trasformazione ad opera di Erode Attico che la inglobò nel suo Pago Triopio. La proprietà passò poi nel demanio imperiale, e fu a questo punto che, all’inizio del IV secolo, Massenzio vi fece costruire la villa, il circo e il mausoleo di famiglia, nel quale fu deposto (forse per primo) il figlio Valerio Romolo morto adolescente. La sconfitta di Massenzio a opera di Costantino determinò probabilmente il precoce abbandono dell’impianto (si pensa che l’ippodromo non sia stato neppure mai usato, da Massenzio), e il fondo passò nel Patrimonium Appiae (citato già al tempo di Gregorio Magno (alla fine del VI secolo) tra i patrimonia ecclesiastici). La grande tenuta passò poi ai Conti di Tuscolo, poi ai Cenci, poi ai Mattei ai quali si riferiscono i primi scavi, nel XVI secolo.

Il cosiddetto mausoleo di Romolo dove sarebbe stato sepolto Valerio Romolo, figlio di Massenzio

Il cosiddetto mausoleo di Romolo dove sarebbe stato sepolto Valerio Romolo, figlio di Massenzio

Il monumento più noto di tutto il complesso è il Circo di Massenzio, l’unico dei circhi romani ancora ben conservato in tutte le sue componenti architettoniche. All’interno di un quadriportico allineato sulla via Appia antica, si erge il mausoleo dinastico, noto anche come “tomba di Romolo” dal nome di Valerio Romolo, giovane figlio dell’imperatore che qui fu presumibilmente sepolto. Il fascino del sito archeologico e in particolare del grandissimo circo entusiasma il vicepresidente esecutivo del Fai Marco Magnifico, che sottolinea: “La villa di Massenzio è un luogo enorme, ricco di paesaggio, di storia, di archeologia, dove c’è ancora tanto da scavare e dove bisogna intervenire naturalmente mettendo le ragioni della tutela al primo posto. Ma che va rivisto a nostro avviso in modo anche un po’ ludico, soprattutto il circo. Il sindaco Marino ci ha chiamati e noi abbiamo delle idee, che sono sostanzialmente delle idee di buon senso, come quella di raccontare al visitatore la vita in un circo dell’antichità e di farlo in qualche modo rivivere, non più con le gare di bighe, magari con una gara di sacchi o altro, puntando a informare con intelligenza e insieme anche divertire”. Certo, ammette, il progetto è ancora tutto da scrivere. Al momento la priorità è trovare un modo per immaginare una partnership tra comune e Fai rimanendo nel perimetro delle leggi attuali. Magnifico però è speranzoso, “potremmo far crescere i visitatori dagli attuali 100mila a 2 anche 300mila”, dice. Ottimista il vice presidente Fai, anche per quanto riguarda i finanziamenti: “Siamo convinti di poter trovare soldi in Usa dove abbiamo molti sostenitori”.