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Appia antica (Roma). All’Ex Cartiera Latina la giornata di studi “Come comunicare l’archeologia oggi? Roma e il suo territorio” per riflettere su modelli e buone pratiche di comunicazione in ambito archeologico. Ecco il programma

Come raccontiamo l’archeologia oggi? Riflettiamo abbastanza su metodi e strategie? Troviamo modi sempre nuovi e diversi per far dialogare i resti del passato con tutti noi? Fino a che punto usiamo il passato per vivere il presente? E come? A quali strumentalizzazioni è soggetto oggi l’uso politico del passato? Domande a cui tenterà di dare una risposta venerdì 19 settembre 2025, dalle 9.30, all’Ex Cartiera Latina, sede del parco regionale dell’Appia Antica, in via Appia Antica 42 a Roma, la giornata di studi “Come comunicare l’archeologia oggi? Roma e il suo territorio”, finalizzata a riflettere su modelli e buone pratiche di comunicazione in ambito archeologico con un focus su Roma e il suo territorio. La giornata di studi è organizzata dall’università di Ferrara, nata dall’idea di Rachele Dubbini, professoressa di Archeologia classica del dipartimento di Studi umanistici di Unife, in collaborazione con il Team Comunicazione del progetto archeologico Appia Antica 39 e all’interno del più ampio Laboratorio ECeC (Eredità Culturali e Comunità) con il contributo di Chiara Maria Marchetti, responsabile degli eventi ad Appia Antica 39. L’iniziativa è finanziata da un progetto 5×1000 dell’università di Ferrara, ha il supporto della Città Metropolitana di Roma e della Fondazione Patrum LUmen Sustine e gode dell’ospitalità del parco regionale dell’Appia Antica. La giornata è incentrata sul tema della comunicazione in ambito archeologico, in relazione soprattutto a scavi e progetti archeologici, per riflettere su casi studio ed esempi fruttuosi presenti sul territorio di Roma e dintorni, con lo scopo di avviare una nuova stagione di studi sul tema. L’evento rappresenta un’occasione per dialogare con e tra ricercatrici e ricercatori, professioniste/i e Istituti che si occupano di tutela e valorizzazione del patrimonio archeologico.

PROGRAMMA. Sessione mattutina. Alle 9.30, saluti istituzionali: Enrico Maria Guarneri, parco regionale dell’Appia Antica; Mariano Angelucci, Città metropolitana di Roma Capitale; Francesco Nazzaro, capo di gabinetto Città metropolitana di Roma Capitale; Simone Quilici, parco archeologico dell’Appia Antica; Marina Marcelli, sovrintendenza Capitolina. Nuove prospettive del Parco dell’Appia Antica: chair Martina Almonte (musei e parchi archeologici di Praeneste e Gabii). Alle 10, Caterina Rossetti (parco regionale dell’Appia Antica), “Cancelli aperti: l’archeologia per il pubblico al parco regionale dell’Appia Antica”; 10.20, Lorenza Campanella (parco archeologico dell’Appia Antica), “Raccontare la Regina Viarum. Esperienze di comunicazione e strategie di valorizzazione digitale nel Parco Archeologico dell’Appia Antica”; 10.40, Stefano Roascio (parco archeologico dell’Appia Antica), “Il percorso multimediale di Cecilia Metella/Castrum Caetani: dalla conoscenza alla valorizzazione”; 11, coffee break; 11.30, Santino Alessandro Cugno (parco archeologico dell’Appia Antica), “Esperienze di Archeologia Pubblica al Parco Archeologico delle Tombe di Via Latina: il fumetto storico su Demetriade, la Gens Anicia e la Via Latina”. Nuove forme di mediazione: Chair Chiara Maria Marchetti (Unife). Alle 11.50, Ian Ragueiro-Salcedo (Unife), “Raccontare l’Antica Roma con i videogiochi: nuove prospettive da Appia Antica 39”; 12.10, Jessica Mongillo (Unife), Benedetto Bramante (Unife), Michela di Meola Rotunno (Unife), Ian Ragueiro-Salcedo (Unife), Nicolò Scialpi (Unife), “Microfoni e necropoli: raccontare lutto, morte e archeologia in un podcast”; 12.30, Laura Larcan, giornalista, “Discussioni e considerazioni finali”; 13, pausa pranzo.

Sessione pomeridiana. Archeologia e social media: un bluff o una grande possibilità?: Chair: Rachele Dubbini (Unife). Alle 14.30, Marco Pedroni (Unife), “Narrazioni pubbliche dell’antico: archeologia, identità e potere nella comunicazione culturale contemporanea”; 14.50, Giulia Banfi (Unife), “Dallo scavo al feed digitale: raccontare l’archeologia tra algoritmi e social”; 15.10, Astrid D’Eredità (parco archeologico del Colosseo), “Quante storie… Cronaca di una giornata nella comunicazione del Parco Archeologico del Colosseo”; 15.30, Marina Lo Blundo (parco archeologico di Ostia antica), “Comunicare l’archeologia sui social istituzionali dei Musei. Il punto di vista del Parco archeologico di Ostia antica”; 15.30, coffee break; 16, Valeria Di Cola (progetto “Muri per tutti”), “Stories dalla terra: l’archeologia stratigrafica nella comunicazione via social”; 16.20, Michela di Meola Rotunno (Unife), Christian Bello (Unife), Martina De Giuseppe (Unife), “Appia Antica 39 e la sfida social”; 16.40, Gian Marco D’Eusebi (divulgatore social e content creator), “Giulio Cesare era un influencer”; 17, Cinzia Dal Maso, giornalista, discussione e considerazioni finali.

Ostia antica (Roma). “Storie d’Archivio”: visita guidata all’Archivio Fotografico del parco archeologico con Marina Lo Blundo

“Storie d’Archivio”: visita guidata all’Archivio Fotografico. Venerdì 20 giugno 2025, alle 16, l’Archivio Fotografico del parco archeologico di Ostia antica apre le sue porte a quanti vogliono conoscerne la storia (lunghissima: dal 1909!) e i personaggi che hanno contribuito a renderlo un preziosissimo deposito di memoria storica e documentaria. Nel corso della visita Marina Lo Blundo, responsabile dell’Archivio Fotografico, mostrerà le fotografie più significative, i registri e gli album storici, i cartoni per la consultazione e gli altri strumenti a servizio degli studiosi. Partendo da Dante Vaglieri, il primo direttore degli Scavi di Ostia, che volle la costituzione di un Gabinetto Fotografico a servizio degli scavi che in quei primi anni del Novecento si stavano conducendo, passando da Raissa Gourevich Calza, che curò personalmente un fondo di fotografie che viene ricordato con il suo nome. Un racconto, tanti racconti, per immagini. Rigorosamente in bianco e nero. L’evento è gratuito, la prenotazione è obbligatoria via e-mail all’indirizzo di posta elettronica pa-oant.archiviofotografico@cultura.gov.it

Roma. Al Circo Massimo “Incontri con gli scrittori” nell’ambito degli eventi culturali promossi dal Gruppo storico Romano per il Natale di Roma 2025 (DIES NATALIS 2778 a.V.c.) Ecco il ricco programma del weekend

Nell’ambito degli eventi culturali promossi dal Gruppo storico Romano per il Natale di Roma 2025 (DIES NATALIS 2778 a.V.c.), sabato 19 e domenica 20 aprile 2025, dalle 11 alle 14, al Circo Massimo, si tiene l’Incontro con gli Scrittori, un’occasione speciale per assistere alla presentazione di libri che raccontano Roma, la storia, i miti, e la rievocazione in tutte le sue forme. Modera: Giancarlo Carlone

SABATO 19 APRILE 2025

Copertina del libro “Il mestiere della rievocazione storica” di Andrea Buccolini

Andrea Buccolini, “Il mestiere della rievocazione storica” (Dielle editore). L’opera guida il lettore attraverso le sfide, le tecniche e il fascino della rievocazione storica, con particolare attenzione al periodo romano. Il libro si distingue per la meticolosa ricerca e la passione che l’autore infonde, offrendo sia ai neofiti sia agli esperti una panoramica completa di questa disciplina. L’opera è strutturata in capitoli che affrontano vari aspetti della rievocazione, tra cui l’importanza delle fonti storiche, il valore dell’archeologia sperimentale, e il ruolo cruciale del lavoro in rete con altre associazioni e istituzioni. Buccolini esplora anche temi come la gestione delle risorse, la logistica, e l’educazione del pubblico, fornendo consigli pratici e metodologici basati sulla sua esperienza. Un elemento centrale è la valorizzazione dei luoghi storici e la rappresentazione di figure realmente vissute. Buccolini approfondisce la scelta di concentrarsi su personaggi come Gaio Afonio Tigellino e Quinto Marcio Turbone, legando le loro vicende alle dinamiche politiche e sociali dell’epoca. Questo approccio non solo arricchisce la rievocazione, ma consente di umanizzare il passato, offrendo al pubblico una prospettiva più intima e tangibile.

Copertina del libro “Femminicidio e violenza di genere nell’antica Roma” di Marina Lo Blundo

Marina Lo Blundo, “Femminicidio e violenza di genere nell’antica Roma” (Dielle editore). Il libro ha il duplice scopo di affrontare per la prima volta compiutamente in una monografia un tema solitamente toccato in maniera puntuale, dal punto di vista ora storico, ora giuridico, ora epigrafico, ma mai letto in una visione d’insieme. L’altro scopo è quello di dare voce alle donne romane, solitamente mute e narrate da autori uomini, attraverso le voci delle quattro autrici. Qual era la condizione della donna nel Diritto Romano? Quali gli stereotipi di genere che la avvolgevano? Come esprimevano la loro sessualità? E poi: quali sono i casi noti di femminicidio nella storia romana, sia in quella più antica, dove si fonde e confonde col mito, che in quella della tarda repubblica e dell’impero? Cosa ci racconta l’epigrafia a proposito di femminicidi e della condizione delle donne? E come l’arte esprime la violenza su di esse? Queste le domande che le quattro autrici si sono poste e alle quali daranno risposta in un volume che vuole essere innanzitutto di carattere divulgativo, per raggiungere quante più persone, donne e uomini, studentesse e studenti, nella convinzione che la conoscenza del passato è la chiave per comprendere il presente e per scrivere il futuro.

Copertina del libro “101 storie svelate” di Carlotta Caruso

Carlotta Caruso, “101 Storie svelate” (museo nazionale Romano). Le storie raccolte in questo libro nascono dal ricchissimo patrimonio del museo nazionale Romano: personaggi reali, storie immaginate, possibili, tratte dalle poche parole che gli antichi hanno scelto di affidare a qualcosa che potesse durare a lungo, possibilmente per sempre: un’epigrafe. Attraverso lo strumento dello storytelling, un accurato lavoro di ricostruzione storica e un po’ di immaginazione, quelle poche parole rivivono, recuperano il loro potere di comunicare, di raccontare e permettono di entrare in contatto con il mondo antico e con le persone che lo hanno popolato. Nate nei mesi di lockdown del 2020, sulla rubrica social #StoriedaMNR dei canali del Museo, queste storie svelano il fascino delle epigrafi anche a un pubblico di non “addetti ai lavori”.

Copertina del libro “Non auro ded fero”

Francesco Vacca, autore di fumetti in Latino. Piemontese trapiantato a Roma, lavora per “Topolino” (Disney/Panini Comics) e insegna sceneggiatura presso la Scuola Romana dei Fumetti. Tra i fondatori di Nubes, casa editrice dedicata alla Storia e alle lingue antiche, ha lavorato a “Origines Pictae”, “Medeae Daemones”, “Maxentius – Postremus Romulus” e “Ammianus, vesper mundi”.

DOMENICA 20 APRILE 2025

Giancarlo Carlone, Giuseppe Barbera e Salvatore Pagano raccontano “La nascita di Roma tra storia e leggenda”.

Copertina del libro “La Via Flaminia” di Giuseppe Cascarino

Giuseppe Cascarino, “La via Flaminia. Roma alla conquista del Nord” (Il Cerchio editore). La via Flaminia non è solo una delle tante strade consolari che s’irradiano da Roma. Nel corso di oltre 2000 anni, e di fatto fino all’apertura attorno al 1960 dell’Autostrada del Sole, è stata la via più semplice e facilmente percorribile per raggiungere il nord Italia e il resto d’Europa. L’avventura di un gruppo di rievocatori storici appassionati dell’antica Roma, che in 14 giorni ha ripercorso a piedi l’antico tracciato da Roma a Rimini, alla riscoperta di testimonianze e tesori dimenticati della nostra grande storia, indica una via per la rinascita e la valorizzazione di quella che fu una delle strade più importanti del mondo. Il testo, arricchito da oltre 150 disegni, schemi, foto, tabelle e utili appendici, nonché da 56 tavole topografiche a colori, analizza il tema delle strade romane in generale e della storia della via Flaminia in particolare, e descrive nel dettaglio le 14 tappe giornaliere in cui è stato suddiviso il percorso, con l’obiettivo di costituire una vera e propria guida per percorrere a piedi l’antica strada, esattamente come avveniva nell’antichità romana.

Copertina del libro “Hic Alaricus – Il Tesoro dei Goti” di Cristiano Kurstermann

Cristiano Kurstermann, “Hic Alaricus – Il Tesoro dei Goti” (Ed. ETABETA, Aprile 2025). Nel 414 d.C. il Re visigoto Atawulf e Galla Placidia, sorella dell’Imperatore Onorio, si sposano a Narbonne. Agli invitati viene mostrato il Tesoro rubato a Roma nel 410 dall’Orda di Alarico. Galla si accorge che mancano alcune Reliquie importantissime per la Cristianità e organizza una Missione segreta in Italia per recuperarle, ripercorrendo le orme di Alarico fino al suo sepolcro a Cosenza. Mentre Atawulf mira a indennizzare le città depredate, in vista di un trattato con Onorio che dia ai Goti la Terra Promessa, la Regina persegue una santa alleanza tra Regno di Gothia e Impero Romano, che le Reliquie renderanno invincibile. Sullo sfondo le tensioni tra Chiesa di Roma e Ariani, e quelle provocate dall’eresia pelagiana. Ma nobili Goti e Romani tramano contro il sogno di Atawulf e Galla.

Copertina del libro “Feronia Vacuna Angitia – Divinità salutari dell’Italia preromana” di Paola Vittoria Merletta

Paola Vittoria Marletta, “Feronia Vacuna Angitia – Divinità salutari dell’Italia preromana” (Dielle editore). Feronia, Vacuna e Angitia sono divinità dell’Italia preromana che presentano diversi punti in comune: il bosco sacro come luogo di culto, il legame con l’acqua, il carattere di divinità guaritrici e la loro presenza all’interno del santuario di Trebula Mutuesca in epoche diverse. Nel testo vengono analizzate sia le caratteristiche comuni sia le peculiarità di ciascuna divinità, oltre a presentare alcune ipotesi di messa in scena di cerimonie rituali.

Grosseto. Alla biblioteca comunale Chelliana presentazione del libro “Femminicidio e violenza di genere nell’antica Roma” a cura di Marina Lo Blundo che ad archeologiavocidalpassato.com ricorda come è nato il libro, illustra la sua articolazione in capitoli (fonti giuridiche, epigrafiche, letterarie, storiche e anche iconografiche) e come il tema sia affrontato per la prima volta in modo organico

grosseto_biblioteca_libro-femminicidio-e-violenza-di-genere-nell-antica-roma_locandinaQuale era la condizione della donna nel Diritto Romano? Quali gli stereotipi di genere che la avvolgevano? E ancora: quali sono i casi di femminicidio più famosi nella storia romana? Attuale nel dibattito contemporaneo e nelle cronache quotidiane, quello del femminicidio e della violenza di genere è un fenomeno che affonda le sue radici molto indietro nella storia. L’analisi della situazione in età romana permette di comprendere come, pur se in un panorama giuridico nettamente cambiato, molte dinamiche di violenza, di sottomissione, di possesso, fossero ben presenti allora come oggi. Sabato 8 marzo 2025, alle 17, alla biblioteca comunale Chelliana in via Mazzini 36 a Grosseto, presentazione del libro “Femminicidio e violenza di genere nell’antica Roma” a cura di Marina Lo Blundo, edito da DieLLe Editore. Intervengono le autrici Marina Lo Blundo, funzionaria archeologa al parco archeologico di Ostia Antica; Alessandra Randazzo, giornalista pubblicista, divulgatrice di archeologia e social media manager; Giulia Santini, studentessa di Conservazione e Valorizzazione dei Beni culturali all’università internazionale Uninettuno. Modera l’incontro Enrico Pizzi, giornalista ed editorialista per tv9 Telemaremma. Ingresso libero. In esclusiva per archeologiavocidalpassato.com Marina Lo Blundo spiega come è nato il progetto del libro, come è articolato col contributo delle diverse autrici, e perché la violenza di genere nell’antica Roma è la prima volta che viene affrontato sotto ogni punto di vista in modo organico.

Femminicidio e violenza di Genere nell’antica Roma”, spiega Marina Lo Blundo ad archeologiavocidalpassato.com, “nasce come idea il 25 novembre 2023 a seguito dell’omicidio di Giulia Cecchettin. E sulla scia della suggestione di un’iscrizione che è conservata nei depositi del parco archeologico di Ostia antica di Prima Florentia che è una giovane donna, sposa, di 16 anni e mezzo, uccisa dal marito Orfeo che l’ha gettata nel Tevere. Da questo caso di femminicidio ho cominciato a parlare con quelle che sono diventate le altre autrici del libro, che sono Giulia Santini, Alessandra Randazzo ed Elisa Mancini, ed è venuta fuori proprio l’idea di scrivere un libro che a partire dall’idea di questa iscrizione interrogasse un po’ il passato, interrogasse la storia delle donne romane, e andasse a cercare se effettivamente nelle fonti di qualsiasi tipo – quindi giuridiche, epigrafiche, letterarie, storiche e anche iconografiche – se fosse trattato il tema della violenza di genere e del femminicidio. Uso queste parole moderne, queste definizioni moderne per parlare di tempi antichi, perché l’idea del libro è quella proprio di calarci nel passato, leggere il passato, cercando di trovare delle chiavi di lettura per comprendere anche il presente. Quindi da qui viene questo titolo anche se appunto il termine femminicidio è molto moderno. È entrato solo di recente nel nostro vocabolario. E quindi nasce con questo intendimento”.

“Nel volume sono raccolti i contributi miei, e delle altre autrici”, illustra Marina Lo Blundo ad archeologiavocidalpassato.com. “Partiamo dalle fonti giuridiche. Quindi il primo capitolo è dedicato alle fonti giuridiche che regolano la condizione della donna nell’antica Roma. Passiamo poi agli stereotipi di genere che aleggiavano sulle donne, e che ci sono noti anche dalla letteratura – principalmente dalle Satire di Giovenale – ma da qualunque altro tipo di fonte letteraria e storica che noi possiamo andare a interrogare. Poi passiamo a parlare della sessualità. E questi due capitoli sugli stereotipi e la sessualità li ha scritti Elisa Mancini. La sessualità delle donne, la sessualità in senso ampio – perché è molto sottile la linea di confine tra piacere e sopruso, quando si parla di sesso, a maggior ragione nell’antica Roma. Poi passiamo a interrogare le fonti letterarie per andare a vedere i miti legati a Roma. Cosa succede, quali donne sono legate ai miti romani della fondazione della città, e quali sono le storie di queste donne. E poi le fonti storiche e quindi più “cronachistiche”. Ci affidiamo a Tacito e a Svetonio che ci raccontano le storie delle donne della famiglia imperiale; di casi di femminicidio, di violenza di genere. Abbiamo solo due iscrizioni note per il mondo romano che parlano esplicitamente di un uomo che uccide la propria moglie. Però questi sono stati due punti di partenza per poi andare a indagare il fenomeno nel suo complesso. Poi passiamo alle fonti iconografiche perché la storia dell’arte romana è ricca di rappresentazioni delle donne e soprattutto della violenza perpetrata alle donne attraverso episodi del mito. Infine – conclude Lo Blundo – facciamo una gita a Roma, una sorta di viaggio, di topografia dei luoghi in cui si sono consumati o si ricordano femminicidi. E quindi andiamo sulla rupe Tarpea; andiamo nel luogo di sepoltura delle Vergini Vestali che venivano condannate per incesto; e andiamo poi sulla via Appia dove c’è il cenotafio di Annia Regilla, uccisa per volontà del marito Erode Attico”.

“È la prima volta che il tema del femminicidio, della violenza di genere nel mondo romano”, spiega Marina Lo Blundo ad archeologiavocidalpassato.com, “viene affrontato da tutti questi punti di vista che ho detto fin qui, perché fino adesso sono stati affrontati magari puntualmente ora dal punto di vista giuridico, ora dal punto di vista storico, ora dal punto di vista letterario, ma mai era stata realizzata un’opera completa che racchiudesse tutti questi temi. Inoltre il taglio che abbiamo voluto dare, noi autrici – siamo tutte divulgatrici dell’antico principalmente sui social e sul web -, è stato un taglio principalmente divulgativo, quindi un’opera che si rivolge a tutti non necessariamente appassionati di storia, non necessariamente esperti del settore, ma proprio a un pubblico il più ampio possibile, perché l’idea è quella che leggendo le esperienze del passato di ragionare sul presente”.

Napoli. Alla Scuola Superiore Meridionale il convegno “Puteoli – Portus Porti di Roma”: a confronto i due sistemi portuali più importanti per la Capitale dell’Impero. Ecco il programma

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Lunedì 27 gennaio 2025, alla Scuola Superiore Meridionale di Napoli, si terrà il convegno “Puteoli – Portus Porti di Roma”, con l’obiettivo di mettere a confronto i due sistemi portuali più importanti per la Capitale dell’Impero. Organizzato dalla soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Napoli, dall’università Vanvitelli, dalla Scuola Superiore Meridionale e dal Gruppo Archeologico dei Campi flegrei, il convegno è realizzato grazie al contributo della Direzione generale Educazione, ricerca e istituto culturali del Mic.

PROGRAMMA. Scuola Superiore Meridionale di Napoli, largo San Marcellino 10 a Napoli (centro storico). Aula 3, apertura dei lavori alle 9.30 con i saluti istituzionali: Mariano Nuzzo, soprintendente Sabap-Na-Met; Carlo Rescigno, università della Campania “Vanvitelli” – Ssm. Gli interventi: 9.50, Simona Formola, “Le attività dell’ufficio Archeologia subacquea della Sabap-Na-Met”; 10, Raffaella Iovine, “Il contributo del Gruppo Archeologico dei Campi Flegrei”; 10.10, keynote speech, Pascal Arnaud, “Navigare tra Pozzuoli e Portus: condizioni, stagioni, barche”. SESSIONE 1: OSTIA-PORTUS (chair: P. Arnaud. 10.40, Evelyne Bukowiecky, “La pianificazione architettonica e logistica del più grande complesso di stoccaggio dell’antichità”; 11, Stéphanie Mailleur, “L’immagine del porto: segni e significati”; 11.20, Marina Lo Blundo, Claudia Tempesta, Alessandro D’Alessio, “Il sistema Ostia-Portus: infrastrutture portuali e di stoccaggio alla foce del Tevere”. SESSIONE 2: PUTEOLI (chair: A. D’Alessio). 12.10, Maria Luisa Tardugno, “La colonia marittima di Puteoli: l’area urbana e il porto”; 12.30, Fabio Pagano, Enrico Gallocchio, “Strutture e servizi al servizio del porto: nuove ricerche 2024-2025 nell’area del Portus Iulius”; 13, pausa pranzo. Aula 5, 14, Michele Silani, “La ripa puteolana: il vicus Lartidianus”; 14.20, Michele Stefanile, Michele Silani, “Il tempio sommerso dei Nabatei. Le nuove ricerche”; 14.40, Michele Stefanile, “La ripa puteolana: il vicus Annianus e la Penisola Mediana”; 15, dibattito (chair: P. Arnaud): C. Rescigno, E. Bukowiecky, S. Mailleur, M. Lo Blundo, C. Tempesta, A. D’Alessio, F. Pagano, E. Gallocchio, M.L. Tardugno, M. Stefanile, M. Silani.

Libri sotto l’albero. È uscito il libro “Femminicidio e violenza di genere nell’antica Roma” a cura di Marina Lo Blundo (Dielle Editore)

Copertina del libro “Femminicidio e violenza di genere nell’antica Roma” a cura di Marina Lo Blundo (Dielle Editore)

È uscito il libro per i tipi di Dielle Editore, “Femminicidio e violenza di genere nell’antica Roma” a cura di Marina Lo Blundo e con i contributi di Giulia Santini, Elisa Mancini, Alessandra Randazzo. “L’idea è sorta un anno fa, nel novembre 2023”, spiega la curatrice, l’archeologa Marina Lo Blundo. “Nell’introduzione al volume spiego com’è andata: da un post sui social del Parco archeologico di Ostia antica, in cui si parlava dell’iscrizione funeraria della giovane Prima Florentia, uccisa dal marito, rinvenuta nel corso degli scavi della Necropoli di Porto all’Isola Sacra, si è ingenerato su instagram un dialogo virtuoso e propositivo con quelle che sono diventate le altre giovanissime e competentissime autrici del volume: le archeologhe Giulia Santini, Alessandra Randazzo, ed Elisa Mancini. Da lì a proporre l’idea all’editrice, la straordinaria Cinzia Rosati, è stato un attimo e così eccoci qui, dopo un anno, con la copia in mano e quasi non crederci di essere riuscite a farlo”.

Iscrizione proveniente dalla Necropoli di Porto all’Isola Sacra che testimonia il femminicidio di Prima Florentia, giovanissima sposa uccisa dal marito che la gettò nel Tevere (foto parco ostia antica)

Femminicidio e violenza di genere nell’antica Roma ha il duplice scopo di affrontare per la prima volta compiutamente in una monografia un tema solitamente toccato in maniera puntuale, dal punto di vista ora storico, ora giuridico, ora epigrafico, ma mai letto in una visione d’insieme. L’altro scopo è quello di dare voce alle donne romane, solitamente mute e narrate da autori uomini, attraverso le voci delle quattro autrici. Qual era la condizione della donna nel Diritto Romano? Quali gli stereotipi di genere che la avvolgevano? Come esprimevano la loro sessualità? E poi: quali sono i casi noti di femminicidio nella storia romana, sia in quella più antica, dove si fonde e confonde col mito, che in quella della tarda repubblica e dell’impero? Cosa ci racconta l’epigrafia a proposito di femminicidi e della condizione delle donne? E come l’arte esprime la violenza su di esse? Queste le domande che le quattro autrici si sono poste e alle quali daranno risposta in un volume che vuole essere innanzitutto di carattere divulgativo, per raggiungere quante più persone, donne e uomini, studentesse e studenti, nella convinzione che la conoscenza del passato è la chiave per comprendere il presente e per scrivere il futuro.

 

Ostia antica. Al parco archeologico “Il Canto di Ostia antica”: torna la giornata di Archeoracconto ideato da Stefania Berutti e Marina Lo Blundo. Visita guidata seguita da una sessione di scrittura creativa

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A distanza di cinque anni al parco archeologico di Ostia antica torna domenica 24 novembre 2024 la giornata di Archeoracconto intitolata “Il Canto di Ostia”. Archeoracconto è un format ideato dall’archeologa Stefania Berutti e da Marina Lo Blundo che consiste in una visita guidata con annessa sessione di scrittura creativa: i partecipanti alla visita guidata del mattino si riuniscono nel pomeriggio per scrivere – o almeno impostare – un racconto ispirato al luogo, a temi, monumenti, opere, dettagli emersi nel corso della visita o più ampiamente a tematiche connesse con il proprio rapporto con l’antico e l’archeologia.

Il programma. Alle 10, ritrovo all’ingresso degli Scavi; 10.15, presentazione del sito: visita guidata fino al museo Ostiense, visita al museo Ostiense; 13, pausa pranzo (in caffetteria o libera); 14, sessione di scrittura creativa nell’Antiquarium: i partecipanti scrivono o anche solo impostano il proprio Archeoracconto. I racconti saranno raccolti e pubblicati in un ebook che sarà disponibile e scaricabile sul sito web del Parco. L’evento è gratuito, compreso nel biglietto di ingresso degli Scavi di Ostia. La prenotazione è obbligatoria via email a pa-oant.comunicazione@cultura.gov.it.

Parco archeologico di Ostia antica. Nuova visita guidata al museo delle Navi con Tiziana Sorgoni e nell’area archeologica dei porti di Claudio e di Traiano col progetto “Muri per tutti” con Marina Lo Blundo e Valeria Di Cola

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Il museo delle Navi di Fiumicino (parco archeologico di ostia antica)

Il parco archeologico di Ostia antica propone questa settimana due visite guidate. Giovedì 21 novembre 2024, alle 10.30, al museo delle Navi di Fiumicino visita guidata al museo con focus sugli interventi di restauro compiuti e in corso sui relitti, a cura di Tiziana Sorgoni. Evento gratuito, compreso nel biglietto di ingresso al Museo, non è necessaria prenotazione.

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L’archeologa Marina Lo Blundo durante una visita guidata al parco archeologico di Ostia antica (foto parco ostia antica)

Sabato 23 novembre 2024, alle 10, nell’area archeologica dei porti di Claudio e di Traiano, visita guidata con focus mirato sulle tecniche murarie degli edifici portuali che caratterizzano i grandi complessi di stoccaggio di Portus: i Magazzini Traianei e i Magazzini Severiani. La visita sarà condotta da Marina Lo Blundo, responsabile scientifico dell’area, e da Valeria Di Cola, archeologa esperta di Archeologia dell’Architettura e ideatrice del progetto “Muri per tutti”. Evento gratuito, compreso nel biglietto di ingresso all’area archeologica; è richiesta la prenotazione via -mail a pa-oant.portus@cultura.gov.it.

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L’archeologa Valeria Di Cola durante una visita guidata al parco archeologico di Ostia antica (foto parco ostia antica)

I muri sono veri e propri palinsesti che portano su di sé le tracce di una pluralità di azioni, distruzioni, ricostruzioni, restauri, riusi antichi e moderni. Attraverso l’osservazione delle tecniche murarie impiegate nella costruzione dei due complessi di stoccaggio si guarderanno gli aspetti strutturali e tecnologici, tipologici e funzionali e, quando possibile, anche cronologici. I due complessi di stoccaggio ben si prestano a un racconto incentrato sui muri: i Magazzini Traianei si conservano ancora in elevato su una vasta area e presentano diverse tipologie di paramenti murari, sintomatici delle diverse fasi di costruzione e di restauro che essi affrontarono nel corso della loro lunga vita, dalla seconda metà del I secolo d.C. alla fine del V secolo, con il passaggio delle mura tardoantiche e oltre, fino al IX secolo d.C.; i Magazzini Severiani, d’altro canto, pur presentando murature omogenee, offrono lo spunto per porsi domande sul loro progetto originario e sulla loro funzione.

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I muri dei Magazzini Traianei nell’area archeologica di porti di Claudio e Traiano (foto parco archeologico ostia antica)

La visita ha la durata di circa due ore; è gratuita, compresa nel biglietto di ingresso all’area archeologica dei porti di Claudio e di Traiano. È necessaria la prenotazione all’indirizzo e-mail pa-oant.portus@cultura.gov.it. Il punto di ritrovo è presso la biglietteria. Al termine della visita guidata, che si concentra sull’Antemurale, sui Magazzini Traianei e i Magazzini Severiani, i partecipanti sono liberi di continuare la visita dell’area archeologica in autonomia.

Parco archeologico di Ostia antica. Visita guidata al Museo delle Navi e nell’Area archeologica dei porti di Claudio e di Traiano col progetto “Muri per tutti”

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Il museo delle Navi a Fiumicino nel parco archeologico di Ostia antica (foto parco ostia antica)

Il parco archeologico di Ostia antica propone due visite guidate: si inizia giovedì 24 ottobre 2024, alle 10.30, al Museo delle Navi visita guidata al museo con focus sugli interventi di restauro compiuti e in corso sui relitti, a cura di Tiziana Sorgoni. Evento gratuito, compreso nel biglietto di ingresso al Museo, non è necessaria prenotazione.

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Portico di Claudio nell’area archeologica dei porti di Claudio e di Traiano (foto parco archeologico ostia antica)

Sabato 26 ottobre 2024, alle 10, nell’Area archeologica dei porti di Claudio e di Traiano visita guidata con focus mirato sulle tecniche murarie degli edifici portuali, a cura di Marina Lo Blundo e Valeria Di Cola, ideatrice del progetto “Muri per tutti”. Evento gratuito, compreso nel biglietto di ingresso all’area archeologica; è richiesta la prenotazione via -mail a pa-oant.portus@cultura.gov.it. La visita ha la durata di circa due ore; è gratuita, compresa nel biglietto di ingresso all’area archeologica dei porti di Claudio e di Traiano. I muri sono veri e propri palinsesti che portano su di sé le tracce di una pluralità di azioni, distruzioni, ricostruzioni, restauri, riusi antichi e moderni. Attraverso l’osservazione delle tecniche murarie impiegate nella costruzione dei due complessi di stoccaggio si guarderanno gli aspetti strutturali e tecnologici, tipologici e funzionali e, quando possibile, anche cronologici.

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I muri dei Magazzini Traianei nell’area archeologica di porti di Claudio e Traiano (foto parco archeologico ostia antica)

I due complessi di stoccaggio ben si prestano a un racconto incentrato sui muri: i Magazzini Traianei si conservano ancora in elevato su una vasta area e presentano diverse tipologie di paramenti murari, sintomatici delle diverse fasi di costruzione e di restauro che essi affrontarono nel corso della loro lunga vita, dalla seconda metà del I secolo d.C. alla fine del V secolo, con il passaggio delle mura tardoantiche e oltre, fino al IX secolo d.C.; i Magazzini Severiani, d’altro canto, pur presentando murature omogenee, offrono lo spunto per porsi domande sul loro progetto originario e sulla loro funzione.

Parco archeologico di Ostia antica. Per GEP 2024 visite guidate alla basilica costantiniana, sul Decumano, agli scavi del progetto “Ostia Post Scriptum”; e al porto di Claudio e Traiano. Orari ampliati

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Per le Giornate europee del patrimonio 2024 il parco archeologico di Ostia antica propone un articolato programma di iniziative. In entrambe le giornate il biglietto di ingresso in tutti i siti segue le consuete tariffe. Le aperture serali del Museo delle Navi e del Castello di Giulio II, dalle 19.30 alle 23, nella serata di sabato prevedono il biglietto di ingresso a 1 euro.

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Scavi archeologici ala basilica costanitiniana nell’area archeologica di Ostia antica (foto parco archeologico ostia antica)

28 SETTEMBRE 2024. Area archeologica di Ostia antica: apertura straordinaria della Galleria Lapidaria dalle 10 alle 17.15. Sono in programma visite guidate: alle 10.30, visita alla basilica costantiniana della Regio V “La basilica costantiniana di Osta: atrio e navata centrale” (Istituto Archeologico Germanico, università di Bonn e Colonia, università Sapienza) – max 25 persone – Appuntamento all’ingresso dell’area archeologica – durata prevista 1h30; 12.30, visita agli scavi in corso sul Decumano “Nuove taberne sul Decumano” (università Roma Tre) – max 25 persone – Appuntamento all’ingresso dell’area archeologica – durata prevista 1 ora; 14, visita alla basilica costantiniana della Regio V “La basilica costantiniana di Osta: atrio e navata centrale” (Istituto Archeologico Germanico, università di Bonn e Colonia, università Sapienza) – max 25 persone – Appuntamento all’ingresso dell’area archeologica – durata prevista 1h30; 15.30, visita agli scavi in corso sul Decumano “Nuove taberne sul Decumano” (università Roma Tre) – max 25 persone – Appuntamento all’ingresso dell’area archeologica – durata prevista 1 ora. Per tutte le visite si richiede prenotazione obbligatoria via e-mail a pa-oant.comunicazione@cultura.gov.it

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La mappa dell’area archeologica dei porti di Claudio e di Traiano con il percorso di visita e le zone interdette (foto pa-ostia)

Area archeologica dei porti imperiali di Claudio e di Traiano: orario di apertura ampliato, dalle 10 alle 17.45. Alle 11: Murixtutti: visita guidata a cura della responsabile scientifica dell’area, Marina Lo Blundo e dell’archeologa Valeria di Cola, alla scoperta dell’area archeologica dei porti di Claudio e di Traiano (Fiumicino) con focus sulle tecniche murarie impiegate nei grandi complessi di stoccaggio e nelle mura tardoantiche. Appuntamento presso la biglietteria. Prenotazione obbligatoria via email a pa-oant.portus@cultura.gov.it; 15, visita guidata all’area archeologica a cura della responsabile scientifica dell’area, Marina Lo Blundo. Appuntamento presso la biglietteria. Non è richiesta prenotazione.

Necropoli di Porto all’Isola Sacra: orario di apertura ampliato, dalle 10.30 alle 17.45. Ore 11, 12.30, 15, 16.30: visita guidata alla necropoli a cura della responsabile tecnica dell’area, arch. Maria Chiara Alati.

Museo delle Navi: orario di apertura ampliato, dalle 10 alle 17.15.

29 SETTEMBRE 2024. Area archeologica di Ostia antica. Apertura straordinaria della Galleria Lapidaria dalle 10 alle 17.15. Alle 10, visita agli scavi dell’Ostia Forum Project (università Humboldt di Berlino) – max 20 persone – Appuntamento davanti al Museo – durata prevista 1 ora; 11.30, visita agli scavi del progetto “Ostia Post Scriptum”: un nuovo edificio nell’area adiacente al Piazzale delle Corporazioni – max 25 persone – Appuntamento davanti al parcheggio interno – durata prevista 1 ora. Per entrambe le visite è richiesta prenotazione obbligatoria via e-mail a pa-oant.comunicazione@cultura.gov.it

L’Area archeologica dei porti di Claudio e di Traiano: orario di apertura ampliato, dalle 10 alle 17.45

La Necropoli di Porto all’Isola Sacra: orario di apertura prolungato dalle 10.30 alle 17.45

Il Museo delle Navi di Fiumicino: orario di apertura prolungato dalle 10.30 alle 17.15 e poi dalle 18.30 alle 23

Il Castello di Giulio II: orario di apertura prolungato dalle 13.30 alle 23

Il Conventino di Sant’Ippolito: orario di apertura dalle 11 alle 14.30