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Napoli. Il logo del Mann diventa un brand: il museo Archeologico nazionale lancia il bando internazionale per il merchandising del marchio MANN e dei loghi legati a diverse attività del museo. Tra i contratti-pilota le sete della Maison Cilento o le foto di Luigi Spina

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La presentazione del bando internazionale per il merchandising del marchio MANN: da sinistra, Antonella Carlo, responsabile Ufficio Comunicazione Mann; Paolo Giulierini, direttore del Mann; Stefania Saviano, segretario amministrativo del Mann; Antonio Leo Tarasco, capo Ufficio Legislativo Mic (foto valentina cosentino)

Il logo del Mann diventa un brand. Così il museo Archeologico nazionale di Napoli lancia il bando internazionale per il merchandising del marchio MANN e dei loghi legati a diverse attività del Museo (MANN for kids, MANN for planet e MANN international). Il bando internazionale è stato presentato lunedì 6 febbraio 2023 nell’incontro in auditorium “Il marchio Mann. Il valore del brand” da Paolo Giulierini (direttore del Mann), Stefania Saviano (segretario amministrativo dell’Archeologico) e Antonio Leo Tarasco (capo Ufficio Legislativo Mic), che ha sottolineato: “Spesso si fa confusione tra il logo e il marchio, che è il logo registrato. Accanto alle procedure di registrazione, è necessario lavorare per accrescere e valorizzare la notorietà di un marchio. Bene che l’Archeologico abbia investito in questo percorso”.

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Prodotti a marchio Mann: le fotografie di Luigi Spina (foto valentina cosentina)

Che imprenditoria e arte facciano squadra per la valorizzazione del patrimonio culturale non è un connubio nuovo per il museo Archeologico nazionale di Napoli, che da tempo ha lanciato dei contratti-pilota legati alla promozione del marchio MANN. Pensiamo, ad esempio, alle sete della Maison Cilento o ai cammei di D’Elia, alle fotografie di Luigi Spina o alle sculture della Fonderia Nolana del Giudice: tutti prodotti di merchandising che hanno intrecciato personaggi, opere e suggestioni del Museo, brand selezionati dopo un’attenta valutazione delle singole policy aziendali, i quali hanno legato il logo registrato dell’Istituto alla diffusione di prodotti di qualità. E, ancora, proprio prima del Natale 2022, l’Archeologico ha stipulato un protocollo d’intesa con l’Unione Industriali di Napoli per intercettare le migliori potenzialità imprenditoriali del territorio.

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Marchio Mann: da sinistra, Antonio Leo Tarasco, Stefania Saviano e Paolo Giulierini (foto valentina cosentino)

Ora, con un bando internazionale in pubblicazione, la vocazione sperimentale diventa sistema, come sottolinea il direttore del Mann, Paolo Giulierini: “Icone italiane assolute, i capolavori archeologici del Mann sono parte dell’immaginario collettivo. Un patrimonio identitario che può generare economia con lo sviluppo sui mercati globali di merchandising di qualità, anche con il coinvolgimento dell’alto artigianato territoriale, costituendo nuove interessanti fonti di finanziamento per il Museo. Primo passo è stato la registrazione del marchio per l’Italia, l’Europa, gli Stati Uniti, Cina e Giappone, Paesi questi dove siamo presenti ormai stabilmente con numerose grandi mostre. Ricordiamo inoltre che il Mann grazie ai suoi immensi depositi è il primo museo archeologico prestatore nazionale con oltre il 70% di opere, e che insieme ai nostri reperti ‘ambasciatori’ viaggia anche l’Italia, il suo apparato comunicativo. Oggi, dopo un periodo di sperimentazione su prodotti di eccellenza, con questo innovativo bando internazionale, siamo pronti alla prossima sfida: riuscire a coniugare cultura del patrimonio e imprenditoria, tutela dell’immagine e promozione​”.​

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Prodotti a marchio Mann: le sete della Maison Cilento (foto valentina cosentino)

Ben definito l’iter per diventare “licenziatario”, ovvero “concessionario in uso” del marchio Mann e dei loghi legati a diverse attività del Museo (Mann for kids, Mann for planet e Mann international): necessario presentare un progetto creativo strutturato e un piano economico da sottoporre alla valutazione di un Comitato, costituito dal Direttore, dallo staff amministrativo e tecnico-scientifico dell’Archeologico, con un’eventuale integrazione di competenze dall’esterno. A seguito dell’approvazione dell’idea e del primo modello, l’azienda, che potrà avere sede non solo in Europa, ma anche in Australia, USA, Giappone e Cina, avrà licenza di realizzare e commercializzare il prodotto a marchio MANN, versando al Museo delle royalty. La procedura di approvazione e la definizione dei contratti terrà conto del bilancio sociale aziendale e dei canoni culturali che animano le iniziative proposte.

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Mostra delle sete della Maison Cilento: da sinistra, Paolo Giulierini, Ugo Cilento e Stefania Saviano (foto valentina cosentino)

Tra il merchandising di qualità, si diceva, ci sono le sete della Maison Cilento, casa sartoriale nata nel 1780, in una Napoli capitale europea della cultura, che venne riconosciuta prima dai Borbone, in seguito da Savoia. Proprio delle sete della Maison Cilento si è da poco conclusa una mostra nella sala del Plastico di Pompei che ha raccontato non solo il design che la Maison Cilento ha dedicato al Mann, ma soprattutto i legami tra arte e moda. Legami che hanno 250 anni di vita e, guarda caso, riportano al periodo in cui, in Campania, trionfava la stagione delle grandi scoperte archeologiche e del rilancio dello straordinario patrimonio culturale del territorio. La collaborazione tra il Mann e la Maison Cilento, come sottolinea il direttore del museo, Paolo Giulierini, nasce nel 2020, anno della pandemia: per quelle festività natalizie, la Maison della Riviera di Chiaia lanciò una linea di foulard e cravatte con le principali “icone” dell’Archeologico. Tra sete e pieghe, ecco apparire, dunque, il Toro e l’Arcole Farnese, la Venere in bikini, la pseudo-Saffo e il mosaico con le colombe; oggi non soltanto la linea si arricchisce con raffinate creazioni dedicate alla sezione Epigrafica e alla testa di Palmira, ma soprattutto prende finalmente corpo il progetto espositivo. Che guarda ad un passato in cui l’eleganza era scandita quotidianamente da stira-cravatte e suppellettili capaci di garantire la cura “millimetrica” dei dettagli di bellezza.