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Ostia antica. Al via il ciclo di incontri “A proposito di Ostia…”: sei appuntamenti per presentare le principali novità editoriali su Ostia e il suo territorio. Apre il libro di Daniele Bigi “Il Caseggiato del Serapide” (L’Erma di Bretschneider)

ostia-antica_parco_incontri-a-proposito-di-ostia_locandinaPer presentare al pubblico le principali novità editoriali su Ostia e il suo territorio, il direttore del parco Alessandro D’Alessio e l’Ufficio studi e ricerche propongono ai visitatori al primo ciclo di incontri “A proposito di Ostia…”. Nei sei appuntamenti di questo primo ciclo, introdotti da archeologi e architetti di chiara fama, gli autori esporranno le loro ultime ricerche e sveleranno curiosità e segreti del loro lavoro. Maggiori informazioni verranno fornite a ridosso di ciascun appuntamento. Ingresso libero, senza prenotazione e fino a esaurimento dei posti, con possibilità di acquisto dei volumi di volta in volta presentati.

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Copertina del del libro di Daniele Bigi “Il Caseggiato del Serapide” (L’Erma di Bretschneider)

Si inizia domenica 7 aprile 2024, alle 17, con la presentazione del libro di Daniele Bigi “Il Caseggiato del Serapide” (L’Erma di Bretschneider) con gli interventi di Alessandro D’Alessio e Giorgio Ortolani. Il libro offre uno studio dettagliato dell’architettura del Caseggiato del Serapide di Ostia antica e dell’insula III, X, 1-2-3, partendo dall’analisi dell’assetto urbano della colonia ostiense dalla prima metà del II secolo d.C. all’età severiana, quando la città era formata perlopiù da caseggiati in laterizio e presentava un’immagine molto simile a quella di Roma. La descrizione del Caseggiato del Serapide, realizzato durante il regno di Adriano, mette in luce le varie fasi costruttive e delinea il lato compositivo di un intervento che andò progressivamente a riempire l’isolato, partendo da una preesistenza d’età traianea posta al centro del lotto. Sono state esaminate dal punto di vista tecnico varie porzioni dell’edificio, solai e murature, al fine di elaborare ipotesi sulla consistenza dei piani superiori in base alle sollecitazioni cui erano soggetti gli elementi strutturali. Insieme al Caseggiato del Serapide, edificio alquanto singolare per la forma dei pilastri che ne caratterizzano la corte, viene inoltre descritta l’insolita facciata curvilinea che nella fase adrianea avrebbe caratterizzato il prospetto laterale del Caseggiato, di certo l’elemento più interessante del complesso edilizio nel momento iniziale della sua storia.

Il programma. Domenica 5 maggio 2024, alle 17: Alessandro Melega, “I mitrei di Ostia antica”, presenta Massimiliano David; venerdì 24 maggio 2024, alle 17: Paolo Baronio, “Lo spazio monumentale nella città tardoantica”, presenta Monica Livadiotti; venerdì 14 giugno 2024, alle 17: Stefano De Togni, “Archeologia di un suburbio ostiense, il quartiere fuori Porta Marina”, presenta Angelo Pellegrino; venerdì 20 settembre 2024, alle 17: Riccardo Frontoni, “Portus, studio sul cosiddetto Portico di Claudio”, presentano Stefano Borghini e Patrizia Verduchi. Chiude domenica 6 ottobre 2024, alle 16: Marcello Turci, “Lo sviluppo termale del settore costiero della città di Ostia”, presentano Alessandro D’Alessio e Alessandra Ten.

Roma. Al museo nazionale Etrusco di Villa Giulia al via il ciclo di incontri su “Roma. L’acqua e la città. L’elemento liquido nella cultura urbana dall’antico alla città contemporanea” promosso dal FAI – Delegazione di Roma

roma_villa-giulia_fai_ciclo-incontri-roma-l-acqua-e-la-città_locandina“Roma. L’acqua e la città. L’elemento liquido nella cultura urbana dall’antico alla città contemporanea” è il titolo del ciclo di quattro incontri a cura di Giuseppe Morganti, Rossana Nicolò, Giorgio Ortolani, che dal 16 aprile al 28 giugno 2023 il FAI – Delegazione di Roma in collaborazione con il museo nazionale Etrusco di Villa Giulia organizza nella Sala della Fortuna di Villa Giulia dalle 11 alle 13. Per le modalità di partecipazione e la prenotazione vedi il link https://fondoambiente.it/…/roma-l-acqua-e-la-citta…  Grazie alla convenzione ETRU/FAI i possessori di tessera FAI hanno diritto a riduzioni sull’acquisto del biglietto e dell’abbonamento al Museo.

roma_villa-giulia_fai_ciclo-incontri-roma-l-acqua-e-la-città_1_locandinaSi inizia domenica 16 aprile 2023 con “Mostrare l’acqua”. Intervengono Andrea Carandini (“Le feste di Nerone sulle acque di Roma: dai monumenti pubblici, alle ville di Anzio e Baia, alla domus Aurea: ultimo set del tiranno); Hubertus Manderscheid “La gestione idrica di Roma, con sguardi particolari agli acquedotti, le terme, i giochi d’acqua e il Palatino”); Simone Quilici (“Gli acquedotti di Roma nell’antichità e oggi”). Secondo incontro domenica 14 maggio 2023 con “Distribuire l’acqua. Perizia e comodità”. Intervengono Paolo Vitti (“Acqua, architettura e propaganda. Il ruolo dell’acqua nell’espansione del dominio di Roma”); Giorgio Ortolani (“Architettura e consenso: le terme imperiali di Roma”); Claudio Impiglia (“La distribuzione delle acque a Roma dall’Unità d’Italia: temi e problemi”). Terzo incontro domenica 21 maggio 2023 con “Vita dall’acqua. Il Tevere e la città”. Intervengono Maria M. Segarra Lagunes (“Roma e le acque del Tevere”); Rosario Pavia (“Lungotevere boulevard”); Luca Zevi (“L’arte contemporanea “abbatte” i muraglioni”). Quarto e ultimo incontro domenica 28 maggio 2023 con “Magnificenza per Roma. Mostre e fontane”. Intervengono Alessandro Cremona (“Aqua Felix”: l’evoluzione delle fontane nei giardini romani dal Quattrocento agli inizi del Seicento); Alberta Campitelli (“Gli “ingegnosi artifizi”: il trionfo della scenografia e dell’invenzione nelle fontane dei giardini barocchi romani”); Francesca Romana Liserre (“Architetture d’acqua a Roma tra ‘500 e ‘600: dalla storia al restauro”); Roberto Civetta (“La Pietra e l’acqua – interventi di restauro conservativo”).

Attenzione. Tivoli (Rm): rinviato a febbraio 2022 per problemi organizzativi il convegno “Nerone e Adriano. Le arti al potere”, che intende esplorare le affinità tra i due imperatori, la loro capacità di saper interrogare le possibilità offerte dall’arte, dall’architettura, dal teatro e dalla letteratura per l’elaborazione di nuovi linguaggi visivi

Convegno a Tivoli, già previsto il 23 e 24 settembre 2021, rinviato al 24-25 febbraio 2022

Nerone e Adriano: due imperatori accomunati dalla passione per le arti; entrambi riformatori sia in ambito artistico e, in particolare, architettonico, sia in quello amministrativo. Due personaggi, molto discusso il primo, assai meno il secondo, dei quali la critica più recente traccia ritratti innovativi e pionieristici almeno da un punto di vista squisitamente culturale. La passione per le arti costituisce un argomento esplorato, ma raramente con riferimento a entrambi: eppure, solo a valutare le realizzazioni più note, la Domus Aurea e Villa Adriana a Tivoli, si percepiscono fondamentali indizi di continuità. L’istituto autonomo Villa Adriana e Villa d’Este – Villae, in collaborazione con il dipartimento di Storia, Disegno e Restauro dell’Architettura, Facoltà di Architettura – Sapienza Università di Roma, organizza un convegno sul tema “Nerone e Adriano. Le arti al potere” a Villa d’Este e Villa Adriana a Tivoli in programma il 24 e 25 febbraio 2022, a cura di Andrea Bruciati e Alessandro Viscogliosi. Comitato scientifico: Andrea Bruciati, Alessandro Viscogliosi, Benedetta Adembri, Giuseppina Enrica Cinque, Alessandro Galimberti, Eugenio La Rocca, Giorgio Ortolani, Mariagrazia Picozzi. Comitato organizzativo: Viviana Carbonara, Lucilla D’Alessandro, Sergio Del Ferro, Antonella Mastronardi. Originariamente previsto per il 23 e 24 settembre 2021, è stato rinviato a seguito della chiusura di istituti e luoghi di ricerca e delle limitazioni di accesso alle biblioteche imposte dalle norme emanate in emergenza sanitaria, che hanno comportato inevitabili ripercussioni sulle attività di studio.

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Busto di Nerone conservato ai musei Capitolini di Roma

 

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Il busto di Adriano, conservato ai musei Capitolini di Roma

Il convegno intende esplorare le affinità tra i due imperatori e in particolare la loro capacità di saper interrogare le possibilità offerte dall’arte, dall’architettura, dal teatro e dalla letteratura per l’elaborazione di nuovi linguaggi visivi, consolidando quell’intreccio tra cultura e politica che diverrà distintivo nell’immaginario del potere fino ai giorni nostri. Il ruolo chiave avuto dalle donne nell’ascesa al potere, la passione per gli spettacoli e la creazione di complessi residenziali smisurati quanto audaci, quali la Domus Aurea e Villa Adriana, sono solo alcuni degli aspetti che legano le due figure storiche. I progetti urbanistici e architettonici di Nerone e Adriano, per quanto a volte divergenti, come nel caso della scelta del luogo di residenza, sono comunque emblematici della volontà dei due imperatori di trasmettere precise scelte politiche, filosofiche e ideologiche. Le Villae intendono anche porre l’attenzione sulle ricerche riguardanti la politica dei due imperatori sul territorio. Il convegno è aperto a ricercatori e studiosi, italiani e stranieri, che potranno partecipare con contributi legati ai temi della storia, dell’arte, dell’archeologia, dell’architettura, del teatro e della cinematografia, ma anche con studi di carattere antropologico e psicologico, per un’indagine multidisciplinare ampliata e diversificata delle personalità dei due imperatori e dei loro lasciti materiali e immateriali.

Alcuni dei principali monumenti del complesso di Villa Adriana a Tivoli (foto villae)

“Il grande interesse di Adriano per l’architettura e il desiderio di sperimentare forme e soluzioni strutturali nuove”, spiegano i promotori, “trovò piena applicazione nel complesso residenziale di Villa Adriana grazie al forte sviluppo delle tecniche costruttive impresso dalle precedenti esperienze di età imperiale, come quella della Domus Aurea. In analogia con la residenza neroniana, in cui gli edifici si alternavano a sontuosi giardini con vasche, piscine, ninfei e fontane, anche a Villa Adriana, sebbene in un contesto territoriale e paesaggistico lontano dalla dimensione urbana, gli spazi costruiti si intercalavano al verde, nelle sue molteplici declinazioni, e a giochi d’acqua; i diversi settori rispondevano a precise logiche di destinazioni d’uso, fondendo elementi pubblici e ufficiali a elementi di carattere privato e intimo. Guardando agli apparati decorativi, la Domus Aurea rappresentò un salto enorme rispetto al passato, con una quantità e qualità di pitture e rivestimenti in marmo impensabile nelle epoche precedenti. Seguendo l’esempio neroniano anche a Villa Adriana stucchi, pitture e marmi, accanto ad altri materiali rari e esotici, come gemme e metalli preziosi, erano dosati in base al rango degli ambienti perseguendo effetti di ricercata eleganza e stupore, così come gli elementi degli apparati scultorei in cui trovavano posto statue originali dell’arte greca accanto a opere commissionate appositamente per decorare i nuovi spazi e veicolare il messaggio del potere e della magnificenza imperiale. La Domus Aurea e Villa Adriana sono esempi emblematici della volontà dei due imperatori di trasmettere precise scelte politiche, filosofiche e ideologiche”.

Il cantiere di restauro del Tempio di Venere e Roma al Foro Romano visto dal Colosseo (foto PArCo)

“A Roma”, spiegano gli archeologi delle Villae, “gli interventi costruttivi di Adriano si intrecciarono materialmente con le preesistenze neroniane, come nella residenza imperiale del Palatino o nel tempio di Venere e Roma sulla Velia, dove il vestibolo della Domus Aurea fu funzionale alla costruzione dell’edificio cultuale, comportando lo straordinario spostamento del colosso di Nerone nella piazza dell’Anfiteatro Flavio. Una propensione per la spettacolarizzazione nell’uso degli spazi urbani che trovò un terreno ideale in Campo Marzio, scenario delle feste acquatiche dell’imperatore giulio-claudio e al contempo fonte di ispirazione per le ambientazioni egittizzanti di Villa Adriana, nonché luogo deputato alla creazione di grandiosi progetti edilizi, come le Terme di Nerone e il Pantheon. Le tracce storiche e materiali che legano le vicende dei due imperatori si spingono ben oltre l’Urbe, come nel caso della villa imperiale di Anzio: lo scenografico complesso costruito sul litorale laziale, per quanto indissolubilmente legato alla memoria di Nerone, conserva cospicue tracce materiali a cui si affiancano le testimonianze letterarie che rimandano ai soggiorni anziati di Adriano. Così come è noto l’interesse dei due imperatori per l’area dei Campi Flegrei, dettato non solo dalla salubrità della zona e dalla bellezza del contesto paesaggistico, ma anche dall’importanza strategica dei centri di Cuma, Baia, Pozzuoli e Miseno per gli interessi economici e militari dell’impero. Le suggestioni dell’ellenismo”, concludono i promotori, “traspaiono per entrambi gli imperatori in tutte le manifestazioni del potere imperiale, sia pubbliche che private, nonché nei progetti architettonici nutriti di evocazioni e citazioni della raffinata cultura delle province orientali”.