Roma. Il museo nazionale Etrusco di Villa Giulia lancia il progetto “Un anno con gli dei etruschi”: ogni mese un approfondimento su una divinità con l’invito a scoprirla in museo. Per febbraio il focus è sul dio Fufluns, il Dioniso greco
Un anno con gli dei etruschi: uno da scoprire per ogni mese dell’anno. Il museo nazionale Etrusco di Villa Giulia ha deciso di ritmare il 2023 con il racconto degli dei etruschi. Sul sito del museo è stato inserito un approfondimento dedicato alle divinità venerate dagli Etruschi, una per ciascun mese dell’anno: dodici narrazioni curate dall’archeologa Vittoria Lecce che a gennaio sono partite con Culsans, il guardiano delle porte e dei cicli temporali (Roma. Il museo nazionale Etrusco di Villa Giulia lancia il progetto “Un anno con gli dei etruschi”: ogni mese un approfondimento su una divinità con l’invito a scoprirla in museo. Gennaio apre con il dio Culsans, il Giano romano | archeologiavocidalpassato). Per febbraio il focus è sul dio Fufluns, il dio del vino che poteva concedere salvezza ai suoi seguaci.

Statuetta votiva in bronzo del dio Fufluns (480 a.C.), provenienza ignota, produzione etrusca settentrionale, conservata alle Gallerie Estensi di Modena (foto Wikimedia Commons)
FEBBRAIO E IL DIO FUFLUNS. Questa divinità etrusca aveva una origine umbro-sabina e doveva essere legata alla vegetazione: infatti nel nome si riconosce la stessa radice di “flora “e “flos” (fiore). Gli Etruschi assimilarono Fufluns a Dioniso, giunto in Etruria insieme con il vino di produzione greca e le relative pratiche culturali e sociali. Di fatto, il simposio diventò un segno distintivo delle aristocrazie etrusche. Immagini, simboli e miti dionisiaci erano riprodotti sul vasellame greco di importazione e vennero utilizzati per caratterizzare le rappresentazioni di Fufluns. La più antica testimonianza pervenuta è una statuetta in bronzo conservata a Modena nelle Gallerie Estensi: il dio ha un aspetto solenne, è dotato di barba e baffi ed è avvolto in una tunica e in un lungo mantello.

Tempietto votivo in terracotta con Dioniso e Arianna (IV-III secolo a.C.) dal deposito votivo rinvenuto presso Porta Nord a Vulci, conservato al museo nazionale Etrusco di Villa Giulia (foto etru)
Dioniso e Fufluns (per assimilazione) erano anche titolari di culti misterici: rituali segreti aperti solo a persone che avevano compiuto un percorso di formazione (gli iniziati), che promettevano salvezza dopo la morte. I misteri dionisiaci, nei quali avevano un ruolo importante le donne, furono molto popolari per secoli in tutto il bacino del Mediterraneo: bene accolti in Etruria, a Roma non venivano incoraggiati e nel 186 a.C. si cercò di reprimerli con delle leggi ad hoc. Gli iniziati potevano portare nella tomba alcuni oggetti speciali, come i recipienti da vino rinvenuti a Vulci con l’iscrizione “fuflunsl pachies velclthi” (di Fufluns bacchico a Vulci). Villa Giulia conserva molti reperti decorati con immagini dedicate a Dioniso e alle sue vicende mitiche. Fra questi il modellino di tempio in terracotta rinvenuto presso la Porta Nord di Vulci, offre una testimonianza importante. Sul frontone è raffigurata la coppia Dioniso/Fufluns (raffigurato come un giovane imberbe) e Arianna, eroina cretese abbandonata da Teseo e poi diventata sposa immortale del dio. Non è chiaro se l’oggetto riproduca una struttura reale, documentando così l’aspetto di un tempio dedicato a Fufluns; in ogni caso, resta una preziosa testimonianza della fortuna del dio in Etruria.
Taranto. Per i “Mercoledì del MArTA” appuntamento on line con la storica dell’arte Martina Bagnoli, direttrice delle Gallerie Estensi, che dialoga con Eva Degl’Innocenti, direttrice del museo Archeologico nazionale, su “Un’eredità complicata. Faccia a faccia tra patrimonio culturale e identità”

Mercoledì 24 novembre 2021, alle 18, il nuovo appuntamento on line del ciclo i “Mercoledì del MArTA” sarà una occasione di scambio dialettico e di riflessione con Martina Bagnoli, storica dell’arte e dal 2015, dopo prestigiose e importanti esperienze internazionali, direttrice delle Gallerie Estensi. Insieme alla direttrice del museo Archeologico nazionale di Taranto, Eva Degl’Innocenti, parlerà infatti di “Un’eredità complicata. Faccia a faccia tra patrimonio culturale e identità” in diretta sul profilo Facebook e YouTube del MArTA. Le direttrici delle due importanti istituzioni museali sono accomunate dalla visione di patrimonio culturale e dall’idea di museo non solo come luogo di conservazione e tutela, ma anche di dialogo e scambio sociale.

Martina Bagnoli, direttrice delle Gallerie Estensi
Martina Bagnoli compirà una full immersion nelle trasformazioni, soprattutto quelle di ordine demografico e valoriale, che rappresentano una sfida per il nostro patrimonio culturale. “La mediazione tra aspettative del pubblico e il contesto storico delle opere d’arte spetta ai musei”, dice la direttrice delle Gallerie Estensi Martina Bagnoli, “e in questa conferenza discuteremo del ruolo che le istituzioni culturali possono avere nella trasformazione della società, suggerendo anche qualche strategia per continuare a rimanere rilevanti nella sfera pubblica”. Nella società in continua evoluzione e trasformazione un richiamo diretto alle origini. “È peraltro l’ambizioso progetto del Costituente che pensò all’articolo 9 della nostra carta costituzionale”, dichiara la direttrice del MArTA, Eva Degl’Innocenti, “considerando il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione caposaldo della nostra identità civica e democratica. Il ruolo dei Musei è fondamentale nel processo di sviluppo ed evoluzione delle nostre comunità chiamate a progredire ripartendo dalle radici dei propri beni comuni”.
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