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Verona. Con un anno di ritardo (causa Covid e lockdown) apre a Porta Palio la mostra “I Mondiali di Italia ’90 e la scoperta della necropoli romana” per celebrare il trentennale della scoperta della necropoli romana di Porta Palio lungo la via Postumia, più di 1400 sepolture, durante i lavori dei Mondiali Italia ’90

La locandina della mostra “I Mondiali di Italia ’90 e la scoperta della necropoli romana” a Porta Palio di Verona dal 17 dicembre 2021 al 9 gennaio 2022

È passato un anno, di pandemia e di chiusure. Ma stavolta ci siamo: venerdì 17 dicembre, alle 16.30, all’interno di Porta Palio a Verona, apre il percorso espositivo “I Mondiali di Italia ’90 e la scoperta della necropoli romana” (17 dicembre 2021 – 9 gennaio 2022), pensato appunto l’anno scorso per celebrare il trentennale della scoperta della necropoli romana di Porta Palio lungo la via Postumia, più di 1400 sepolture, durante i lavori dei Mondiali Italia ’90 (vedi Verona. Nel trentennale della scoperta della necropoli romana di Porta Palio lungo la via Postumia, più di 1400 sepolture, durante i lavori dei Mondiali Italia ’90, mostra archeologica di Comune e Soprintendenza, rinviata per Covid-19. Intanto un video promo | archeologiavocidalpassato). Era il 20 dicembre 1989 quando, durante i lavori per la realizzazione dei sottopassi per i Mondiali ‘Italia ’90, gli archeologi cominciarono a trovare le prime sepolture della necropoli romana di Porta Palio che alla fine dello scavo archeologico saranno appunto più di 1400. Di qui l’anno scorso l’idea del soprintendente Vincenzo Tiné e dell’assessore ai Rapporti Unesco Francesca Toffali di celebrare la speciale ricorrenza con la realizzazione di una mostra, frutto appunto della collaborazione tra il Comune di Verona – assessorato Rapporti Unesco e la soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza. Ora la mostra diventa realtà.

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Archeologi al lavoro nello scavo al cantiere del sottopasso di Porta Palio a Verona nel 1990 (foto Sabap-Vr)

L’esposizione ripercorre le tappe delle scoperte archeologiche del 1990, ricordando i protagonisti e descrivendo le caratteristiche delle necropoli di Porta Palio, di via Albere e della Spianà. Questi grandi cimiteri popolari veronesi hanno significativamente incrementato le conoscenze scientifiche sui rituali di sepoltura di età romana, riservando anche alcune sorprese. Tra queste le modalità anomale di sepoltura per persone giovani morte in modo improvviso o violento e alcuni corredi che fanno intravedere l’orgoglio dei defunti di appartenere a genealogie risalenti ai Veneti antichi. La mostra è curata, per la Soprintendenza, da Brunella Bruno e Giulia Pelucchini; per il Comune di Verona da Ettore Napione, responsabile dell’ufficio UNESCO; per l’Università di Pavia, da Francesca Picchio, coordinatrice scientifica del laboratorio DAda LAB che, assieme a Francesca Galasso, ha elaborato i disegni, i modelli tridimensionali e le ricostruzioni digitali. La mostra del 2021 si svolgerà in collaborazione con la Società di Mutuo Soccorso di Porta Palio.

Peter Hudson e Giuliana Cavalieri Manasse seguono lo scavo archeologico nel cantiere del sottopasso di Porta Palio (foto Sabap-Vr)

In occasione dei Mondiali del 1990, il sindaco Gabriele Sboarina aveva colto l’occasione di modernizzare la viabilità di accesso allo stadio al fine di migliorare la viabilità complessiva di Verona. Per uno strano, ma non imprevedibile, destino, quell’adeguamento urbanistico e infrastrutturale coincise con la scoperta di un lungo tratto della via Postumia antica, proveniente dall’arco dei Gavi (l’odierno corso Cavour). La via romana era qui associata ad una grande necropoli, databile tra il I e il III secolo d.C. e riservata per lo più ai ceti popolari. Quegli scavi ebbero come protagonisti il direttore del Nucleo Operativo di Verona della Soprintendenza Archeologica del Veneto, Giuliana Cavalieri Manasse, e l’archeologo inglese Peter J. Hudson per la cooperativa Multiart, incaricata di eseguire le indagini. Il quadro delle scoperte avvenute tra il 1990 e il 1991 è impressionante anche nei numeri. L’area presso Porta Palio, scavata su una superficie di 3500 mq, ha messo in luce 536 sepolture, costituite per l’87% da incinerazioni e per il 17% da inumazioni. La zona nell’area della Spianà, tra via Prima traversa Spianà (a Nord) e via Albere (a Sud), indagata su una superficie di 8600 mq, ha portato all’identificazione di 807 tombe: 766 incinerazioni e 41 inumazioni. Tra il 2008 e il 2009 furono portate alla luce altre 104 sepolture, quasi tutte ad incinerazione, proseguendo lungo via Albere.