Pompei. All’auditorium Stefano De Caro e Paola Miniero presentano il libro “La Casa di C. Giulio Polibio a Pompei (IX, 13, 1-3) e i bronzi del triclinio (EE)”, della collana “Quaderni di Studi Pompeiani”, curato dagli archeologi Fausto Zevi ed Elsa Nuzzo. Incontro promosso dall’associazione internazionale “Amici di Pompei”
Un volume destinato a rimanere un punto fermo nella conoscenza della Casa pompeiana di C. Giulio Polibio e dei suoi arredi, quello che viene presentato nel nuovo incontro promosso dall’associazione internazionale Amici di Pompei ETS: appuntamento venerdì 15 novembre 2024, alle 17, all’auditorium scavi del parco archeologico di Pompei, per la presentazione del libro “La Casa di C. Giulio Polibio a Pompei (IX, 13, 1-3) e i bronzi del triclinio (EE)”, decimo volume della collana “Quaderni di Studi Pompeiani” edito dall’associazione Amici di Pompei, curato dagli archeologi Fausto Zevi ed Elsa Nuzzo, che, oltre ai puntuali articoli dei curatori si avvale anche di quelli di altri studiosi e tecnici del mondo antico, quali Klara De Decker, Domenico Esposito, Simona Minichino, Elisa Pucci e coautori, Grete Stefani e Antonio Varone, che completano e arricchiscono le varie parti dello studio. Il libro, alla presenza degli autori, verrà presentato dagli archeologi Stefano De Caro, già direttore generale Archeologia del ministero dei Beni culturali nonché direttore generale ICCROM, organismo intergovernativo con circa 150 stati membri per la conservazione e il restauro dei Beni Culturali in ogni parte del mondo; e Paola Miniero, già direttrice degli scavi di Stabia e del museo nazionale del Castello di Baia.

Copertina del libro “La Casa di C. Giulio Polibio a Pompei (IX, 13, 1-3) e i bronzi del triclinio (EE)” a cura di Fausto Zevi ed Elsa Nuzzo
L’opera, che ha avuto una lunga e profonda gestazione, era stata inizialmente concepita con l’intento di realizzare la pubblicazione definitiva degli splendidi bronzi tricliniari rinvenuti nel 1978 nella casa di Giulio Polibio a Pompei, ma si è poi subito allargata, in assenza di una pubblicazione definitiva sulla casa, allo studio del contesto storico e della realtà culturale in cui si collocano i preziosi reperti. Sono state così investigate sia la figura degli abitatori della casa, sia la storia edilizia dell’edificio, mirabile esempio di abitazione sannitica conservatasi pressoché immutata fino al 79 dopo l’accorpamento di due “case a schiera” avvenuto nel tardo II sec. a.C. Nello stesso tempo sono stati analizzati gli arredi pittorici del complesso, né si è trascurato uno sguardo generale sui corredi tricliniari di Pompei, mentre un capitolo speciale è stato riservato al lungo e puntuale restauro eseguito sui bronzi presso l’Istituto Centrale del Restauro a Roma e l’Opificio delle Pietre Dure a Firenze. La parte centrale del lavoro è riservata all’analisi dei singoli reperti, mirabilmente illustrati anche dalle foto di Luciano e Marco Pedicini, dei quali vengono anche elencate le occasioni in cui essi sono stati presentati al pubblico in varie mostre ed esposizioni.

L’archeologo Fausto Zevi

L’archeologa Elsa Nuzzo
A curare il libro due archeologi legati alla storia del sito vesuviano. Fausto Zevi, già soprintendente di Napoli e Pompei nonché ordinario di Archeologia all’università di Roma “La Sapienza”, è membro dell’Accademia dei Lincei; Elsa Nuzzo, archeologa formatasi alla Scuola Archeologica Italiana di Atene, è da anni operante su temi dell’archeologia campana.
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