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Firenze. Al museo Archeologico nazionale per gli “Incontri al museo” l’archeologa Barbara Arbeid (Sabap Firenze) presenta “Bronzetti votivi zoomorfi in Etruria: animali, uomini e divinità fra simbolo e rito”

firenze_archeologico_incontri_bronzetti-zoomorfi-in-etruria_locandinaNel molteplice caleidoscopio dell’esperienza umana, numerosi e diversi sono i modi di entrare in contatto con il divino, come numerosi e diversi sono i luoghi e i tempi in cui questo contatto può verificarsi. L’archeologa Barbara Arbeid approfondirà questi temi nella conferenza dedicata a “Bronzetti votivi zoomorfi in Etruria: animali, uomini e divinità fra simbolo e rito”, giovedì 28 aprile 2022, alle 17, al museo Archeologico nazionale di Firenze (ingresso gratuito), per la nona edizione della rassegna “Incontri al museo” durante i quali studiosi e appassionati di archeologia e storia dell’arte condividono con il pubblico la comune passione per le antiche civiltà.

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Bronzetto votivo zoomorfo conservato al museo Archeologico nazionale di Firenze (foto maf)

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L’archeologa Barbara Arbeid

“Una delle possibili vie di comunicazione è particolarmente rilevante per l’archeologia”, spiega Barbara Arbeid, “il dono votivo, l’atto per cui un devoto (o una collettività) si priva di un bene in favore della divinità.  È possibile cogliere i devoti e le devote etruschi nei diversi atteggiamenti della preghiera e del dono: così ce li mostrano rappresentazioni nella ceramica e nella piccola plastica fittile, ma soprattutto i bronzetti votivi, che ci restituiscono le vive immagini di oranti e di offerenti, che porgono contenitori di cui ignoriamo ormai il contenuto, ma anche frutta, fiori, piccoli animali. Se le loro preghiere sono destinate a restare per noi, salvo pochissime eccezioni, mute, le diverse categorie delle offerte votive ci vengono restituite in gran numero dai contesti sacri, dalle stipi votive, da fortuiti rinvenimenti isolati. Fra di esse, i bronzetti a figura animale pongono particolari problematiche, sia perché per loro natura schematici, privi di attributi e dunque di difficile inquadramento, sia perché spesso privi di dati di contesto”. La conferenza intende offrire i risultati di uno studio condotto su questa particolare classe, cercando di proporre alcune considerazioni in merito al loro inquadramento tipologico, cronologico e culturale, indagando il rapporto fra scelta dei soggetti, tipologia dei culti e divinità, alla ricerca di una chiave di lettura per comprenderne il significato all’interno della prassi rituale etrusca, i collegamenti con i culti della fertilità e della sanatio da una parte, e con il sacrificio animale in relazione con l’offerta sostitutiva di oggetti in bronzo, dall’altra.