Forte dei Marmi (Lu). Prorogata la mostra al Fortino “Gli Egizi e i Doni del Nilo”. Il sindaco Bruno Murzi “Forte dei Marmi si conferma centro culturale di eccellenza”. Piccola visita guidata col curatore Paolo Marini

Bronzetto della dea Iside Lactans di epoca tarda alla alla mostra “Gli Egizi e i doni del Nilo” di Forte dei Marmi (foto graziano tavan)

La locandina della mostra “Gli Egizi e i doni del Nilo” a Forte dei Marmi (Lu) dal 1° agosto 2024 al 2 febbraio 2025, prorogata al 2 aprile 2025
Quattro mesi di apertura con il tutto esaurito per i turni di visita delle scuole (e molte in lista di attesa) e affluenza continua di visitatori, ha convinto l’amministrazione comunale di Forte dei Marmi a prorogare fino al 2 aprile 2025 la mostra (in un primo momento programmata fino al 2 febbraio 2025) “Gli Egizi e i Doni del Nilo”, a cura di Paolo Marini, ospitata al Fortino e realizzata dal museo Egizio di Torino con la Fondazione Villa Bertelli. “La proroga della mostra”, afferma il sindaco Bruno Murzi, “ci permette di rispondere alla crescente domanda di visite da parte di scuole, famiglie e turisti, consolidando il legame tra offerta culturale e turistica. Quello che inizialmente poteva risultare una difficoltà, la gestione dell’overbooking, si è trasformato in un’opportunità, grazie alla disponibilità della Fondazione Museo Egizio di Torino. Per quanto riguarda l’offerta al mondo scolastico, sono stati prenotati dalle scuole tutti i giorni disponibili dal 4 ottobre 2024 fino al 31 gennaio 2025: si tratta di 133 classi (scuola dell’infanzia, primaria, secondaria di primo e secondo grado), per un totale di 2.460 ragazzi e ragazze iscritti, ai quali si aggiungono 260 insegnanti e accompagnatori. E ad oggi in lista d’attesa lista sono presenti 49 scuole per un totale di circa 1000 alunni. Così come sono esauriti fino a gennaio i posti della proposta per famiglie Domenica pomeriggio: missione alla Mostra”.

Forte dei Marmi (Lu): il curatore Paolo marini e il sindaco Bruno Murzi alla mostra “Gli Egizi e i doni del Nilo” (foto graziano tavan)
“Con questa mostra”, sottolinea con soddisfazione il sindaco Bruno Murzi. “Forte dei Marmi ha dimostrato di essere in grado di ospitare eventi di prestigio internazionale, grazie anche al restyling completo del Fortino, realizzato proprio in occasione di questa esposizione. Gli spazi sono ora dotati di sistemi avanzati di climatizzazione, controllo della temperatura e umidità, impianti di sicurezza, connessione Wi-Fi, e un nuovo bookshop che resterà a disposizione per future iniziative culturali. L’Ufficio Informazioni Turistiche è stato inoltre ricollocato all’interno del Fortino per garantire maggiore funzionalità e visibilità. Nei prossimi mesi termineremo tutti gli interventi previsti con la riqualificazione esterna, rendendo così il Fortino un polo culturale espositivo di eccellenza”. “Questa mostra”, conclude il primo cittadino, “è un esempio di come la cultura possa diventare un elemento centrale per l’attrattività del territorio, integrandosi perfettamente con l’offerta culturale di Forte dei Marmi presente grazie alla ricca e diversificata attività annuale di Villa Bertelli che ha raggiunto risultati di eccellenza. Forte dei Marmi è sempre più in grado di offrire, anche fuori stagione, non solo bellezze naturali, shopping e mare, ma anche esperienze culturali di alto livello”.
E allora cerchiamo di conoscere meglio la mostra “Gli Egizi e i Doni del Nilo” con il curatore, l’egittologo Paolo Marini del museo Egizio di Torino: una piccola visita guidata per archeologiavocidalpassato.com.
“Questa mostra attesta i buoni rapporti con il Comune di Forte dei Marmi”, spiega Marini. “col quale abbiamo collaborato sotto il patrocinio di Villa Bertelli. Per noi questa mostra è un traguardo in un anno per il museo Egizio molto importante perché festeggiamo il bicentenario. E in quest’anno abbiamo deciso di preservare quella che è la collezione permanente escludendo prestiti di nostri reperti proprio per conservare al massimo le potenzialità della nostra collezione. La mostra di Forte dei Marmi è l’unica eccezione, anche se c’è da dire che gli oggetti di questa esposizione provengono dai nostri magazzini, per cui la collezione permanente è rimasta nel pieno del suo splendore mentre qui abbiamo selezionato oggetti straordinari per raccontare a Forte dei Marmi una storia che è quella dell’Antico Egitto, una storia lunga 3000 anni con 24 reperti originali dei nostri magazzini e che parlano di arte, di tecniche di lavorazione, di usanze e di credenze. Tutto ciò che riguarda gli antichi Egizi”.
“La mostra -continua Marini – ha un percorso di tipo cronologico. Si parte da un vasetto di età predinastica e si finisce con una maschera di età romana. E lungo questo percorso si possono scoprire tutta una serie di aneddoti e di particolari che riguardano la società egizia, le usanze funerarie, le credenze religiose o anche la vita domestica insieme a questo tutte le tecniche che riguardano la realizzazione di questi oggetti”.

Mostra “Gli Egizi e i doni del Nilo” a Forte dei Marmi: set completo di vasi canopi in alabastro di Ptahhotep, vissuto durante il Terzo periodo Intermedio (1076 – 722 a.C.) (foto graziano tavan)

Modellino in legno dipinto con artigiani che producono pane e birra, da Assiut (Medio Regno, XII dinastia) conservato al museo Egizio di Torino (foto graziano tavan)
“I pezzi che abbiamo selezionato – sottolinea Marini – sono tutti di straordinaria bellezza e importanza. Sicuramente è diventato emblematico per questa mostra il cartonnage che si trova alle mie spalle, una maschera che proviene da contesto, un contesto scavato da Ernesto Schiaparelli. È una maschera in ottimo stato di conservazione che ci permette di raccontare proprio come viene realizzato il cartonnage, che è un materiale molto utilizzato a partire soprattutto dal Terzo periodo Intermedio nell’Antico Egitto. E in più ci permette di parlare di usanze funerarie. Insieme a questo possiamo sicuramente citare anche gli splendidi vasi canopi di Ptah-hotep in alabastro con iscrizioni geroglifiche con i coperchi che rappresentano le teste dei quattro figli di Horus. Ma anche i modellini in legno del Primo periodo Intermedio e del Medio Regno che rappresentano il viaggio del defunto presso la città sacra di Abydo oppure la scena di panificazione che si trova sempre nella prima sala: qui viene rappresentata con l’uso di personaggi e della strumentazione adeguata questa tecnica di produzione di un elemento fondamentale della dieta egiziana”.
Forte dei Marmi (Lu). Primo mese di apertura della mostra “Gli Egizi e i doni del Nilo” al Fortino: gli orari di settembre e le visite guidate. Approfondimento del direttore Christian Greco e del sindaco Bruno Murzi per archeologiavocidalpassato.com

La locandina della mostra “Gli Egizi e i doni del Nilo” a Forte dei Marmi (Lu) dal 1° agosto 2024 al 2 febbraio 2025
Un mese. La mostra “Gli Egizi e i doni del Nilo” curata da Paolo Marini e allestita dal 1° agosto 2024 al 2 febbraio 2025 al Fortino Leopoldo I di Forte dei Marmi (Lu) con 24 preziosi reperti provenienti dal Museo Egizio di Torino ha tagliato il traguardo dei primi trenta giorni di apertura. archeologiavocidalpassato.com propone un approfondimento con il direttore del museo Egizio di Torino, Christian Greco, che introduce alla mostra inquadrandola nelle attività del museo nell’anno del bicentenario (1824-2024) nel solco delle linee guida del museo, ovvero portare il museo fuori dal museo. E con il sindaco di Forte dei Marmi, Bruno Murzi, che sottolinea la scommessa – culturale e turistica – fatta dal Comune della Versilia. Fino al 15 settembre 2024, la mostra rimane aperta dal mercoledì al lunedì 10-13 e 17-24, con visite guidate venerdì, sabato e domenica alle 18 e alle 19. Poi, fino al 29 settembre 2024, la mostra rimane aperta dal mercoledì al lunedì 10-13 e 15-20, con visite guidate sabato e domenica alle 17.
“Un anno fondamentale per il museo Egizio di Torino”, spiega il direttore Christian Greco ad archeologiavocidalpassato.com: “celebriamo il museo egizio più antico del mondo. Siamo arrivati a 200 anni. I lavori sono partiti, lavori complessi, 23 milioni di cantiere, e lavori che dureranno fino all’estate 2025. Quindi al contempo anche le celebrazioni che ci accompagneranno in quest’anno così fondamentale così laborioso per noi. Abbiamo deciso però anche di dar seguito a una di quelle che sono le linee guida del museo, ovvero portare il museo fuori dal museo, portare il museo in quei luoghi che sono topograficamente geograficamente lontani in cui ci sono persone che per vari modi al museo Egizio non possono venire.

Il Fortino. luogo iconico di Forte dei Marmi, ospita la mostra “Gli Egizi e i doni del Nilo” (foto graziano tavan)
“Siamo riusciti a trovare questa sede prestigiosa – continua – dove abbiamo avuto la possibilità di portare 24 oggetti che ci spieghino i punti fondamentali della cultura antico-egiziana, ovvero della sua geografia, la cultura che viene definita nilotica: Ecateo, poi ripreso da Erodoto, parlava infatti dell’Egitto dono del Nilo (δωρον του Νειλου), e da lì anche l’agricoltura, l’organizzazione del lavoro, la produzione, quindi la produzione di pane e di birra, due elementi fondamentali nella dieta antico-egizia e fondamentali anche nelle tavole d’offerta per tutto quello che concerne la ritualità dopo la morte.

Modellino in legno dipinto con artigiani che producono pane e birra, da Assiut (Medio Regno, XII dinastia) conservato al museo Egizio di Torino (foto graziano tavan)
“Ecco quindi le nostre stele funerarie, il concetto che gli egizi non fossero ossessionati dalla morte ma amassero talmente la vita per cui facevano il possibile per poterla proseguire il più a lungo possibile. Ecco quindi pane, birra. Ecco le tavole d’offerta imbandite. Ecco poi la preparazione del corpo come ci insegna il capitolo 151 del Libro dei Morti per preservare gli organi del defunto nei meravigliosi vasi canopi che sono qui esposti.

Statuetta Iside-Afrodite in terracotta dipinta da Assiut (epoca ellenistico-romana) conservata al museo Egizio di Torino (foto graziano tavan)
“E nell’ultima sala entriamo anche nella fase tarda, finale della cultura egizia, la trasformazione. Allora parliamo, per esempio, del ruolo che avesse la dea Iside, dea fondamentale nel suo ruolo nel capitolo 151 del Libro dei Morti, Iside e Nefti che ricompongono il corpo di Osiride. Però poi diventa anche fondamentale nella forma di Iside Pelasgia che arriva nel Mediterraneo, che si ibrida, che assume nuove forme, come vediamo in una statuetta molto bella di Iside-Afrodite. Quindi in quest’ultima parte – conclude -, anche con la meravigliosa maschera che proviene da Assiut, che è un cartonnage, facciamo anche vedere come con l’Ellenismo l’Egitto entri in un’altra fase. Dalla profondità della sua cultura, dalla stratificazione di migliaia di anni si apre anche a un altro mondo che influenzerà profondamente”.
“La mostra Gli Egizi e i doni del Nilo a Forte dei Marmi”, spiega il sindaco Bruno Murzi ad archeologiavocidalpassato.com, “è una grossa scommessa: una scommessa culturale e turistica nello stesso tempo. Abbiamo voluto fortemente questa mostra nella quale abbiamo fatto un grosso investimento finanziario per vedere di dare cultura ai turisti che vengono per una vacanza spensierata, ma anche per poter attirare turismo durante quelle che sono le stagioni un po’ morte. La mostra parte il 1° agosto 2024 e termina il 28 febbraio 2025 all’interno del forte lorenese, ed è un qualche cosa di nuovo per il nostro comune. Ringrazio particolarmente il museo Egizio di Torino che ci ha scelto come partner in questa avventura e sono convinto che Forte dei Marmi fa un grosso salto di qualità soprattutto nelle proprie attività culturali e turistiche assieme”.
Forte dei Marmi (Lu). Aperta al Fortino, alla presenza del ministro degli Esteri Tajani, la mostra “Gli Egizi e il dono del Nilo”: 24 preziosi reperti (molti inediti) dal museo Egizio di Torino propongono un viaggio nel tempo, dall’epoca Predinastica all’età greco-romana attraverso vasi, stele, maschere, amuleti e papiri

Il direttore Christian Greco illustra la mostra “Gli Egizi e i doni del Nilo” al ministro degli Esteri Antonio Tajani (foto graziano tavan)

La maschera funeraria: immagine guida della mostra “Gli Egizi e i doni del Nilo” sopra il Fortino di Forte dei Marmi (foto graziano tavan)
L’immagine della grande maschera funeraria di età romana ti guarda dall’alto del Fortino Leopoldo I a Forte dei Marmi (Lu). Ma per vederla da vicino devi entrare: la troverai proprio alla fine del percorso della piccola (per dimensioni) grande (per qualità) mostra “Gli Egizi e il dono del Nilo” inaugurata giovedì 1° agosto 2024 con un ospite speciale, il ministro degli Esteri e vicepresidente del Consiglio Antonio Tajani, che ha avito modo di visitarla in anteprima con il direttore del museo Egizio di Torino, Christian Greco, al quale ha assicurato la sua presenza a Torino per le celebrazioni del bicentenario della fondazione del museo. Per l’Egizio il 2024 è un anno speciale: celebra i due secoli, che ne fanno il più antico museo egizio del mondo, con un rinnovamento straordinario della sede e di alcune sezioni, e una serie di manifestazioni che avranno il loro clou tra novembre e dicembre 2024. Ma questo non ha impedito al museo Egizio di continuare nella propria mission di aprirsi al mondo esterno.

Mostra “Gli Egizi e i doni del Nilo” a Forte dei Marmi: da sinistra, il curatore Paolo Marini, il sindaco Bruno Murzi e il presidente della Fondazione Villa Bertelli Ermindo Tucci (foto graziano tavan)
Ecco dunque la mostra “Gli Egizi e il dono del Nilo” a Forte dei Marmi dal 1° agosto 2024 al 2 febbraio 2025, curata dall’egittologo Paolo Marini del museo Egizio di Torino, con 24 preziosi reperti scelti per l’occasione dai depositi del museo, e promossa dalla Fondazione Villa Bertelli e dal Comune di Forte dei Marmi col patrocinio di Regione Toscana, Provincia di Lucca e Comune di Torino. Proprio in sindaco di Forte dei Marmi, Bruno Murzi, sottolinea come questa mostra rappresenti una sfida e una scommessa per il Comune della Versilia: “Vogliamo offrire un’occasione culturale ai molti turisti che frequentano la nostra cittadina e le nostre spiagge, ma anche al territorio diventando punto di riferimento per i residenti e per le scuole. E già oggi abbiamo molte prenotazioni dalla Toscana, dal Lazio e dalla Liguria”.

Mostra “Gli Egizi e i doni del Nilo” a Forte dei Marmi: da sinistra, il curatore Paolo Marini davanti alla maschera funeraria di età romana (foto graziano tavan)
“La mostra Gli Egizi e il dono del Nilo”, spiega il curatore Paolo Marini, “propone un viaggio nel tempo, dall’epoca Predinastica (3900 – 3300 a.C.) all’età greco-romana (332 a.C. – 395 d.C.) attraverso vasi, stele, maschere, amuleti e papiri: reperti di grande valore che provengono dai depositi del museo Egizio, quindi normalmente non visibili al pubblico e, in alcuni casi, mai esposti prima. L’immagine guida della mostra è una maschera funeraria di età romana proveniente da Assiut: una riproduzione idealizzata del volto del defunto realizzata in cartonnage, materiale simile alla cartapesta, e destinata alla protezione magica del defunto”.

Mostra “Gli Egizi e i doni del Nilo” a Forte dei Marmi: modellino di imbarcazione dei corredi funerari del Primo periodo Intermedio (2118 – 1980 a.C.) (foto graziano tavan)
Tra i reperti in mostra, un tipico modellino di imbarcazione dei corredi funerari del Primo periodo Intermedio (2118 – 1980 a.C.), in legno stuccato e dipinto, decorato con la coppia di occhi udjat a protezione dello scafo. Dalla Galleria della Cultura materiale del museo Egizio proviene invece il set completo di vasi canopi in alabastro di Ptahhotep, vissuto durante il Terzo periodo Intermedio (1076 – 722 a.C.). Il percorso espositivo è arricchito da infografiche e installazioni multimediali e da due riproduzioni provenienti dal museo Egizio: la statua monumentale di Ramses II e il sarcofago di Butehamon.

Mostra “Gli Egizi e i doni del Nilo” a Forte dei Marmi: set completo di vasi canopi in alabastro di Ptahhotep, vissuto durante il Terzo periodo Intermedio (1076 – 722 a.C.) (foto graziano tavan)
“La mostra intende sollecitare la curiosità”, spiega il direttore Christian Greco, “illustrando la complessità di quello che presentiamo. Gli oggetti esposti ci parlano di cultura funeraria, non perché gli Egizi fossero ossessionati dalla morte. Noi conosciamo la loro cultura materiale principalmente per aver scavato in necropoli e questa è la nostra principale chiave di accesso alla cultura dell’Antico Egitto. Il racconto che facciamo qui vuole invece presentare le persone, oltre l’oggetto. Sono quindi felicissimo che, oltre coloro che potranno visitare la mostra d’estate, la comunità di possa appropriare di questa esposizione e la possa utilizzare per capire come quella memoria materiale, che proviene da un luogo distante, in realtà predetermini chi siamo noi oggi e ci proietti in quest’ottica mediterranea dove la civiltà nilotica ha avuto un ruolo fondamentale”.
Forte dei Marmi (Lu). Fervono i preparativi per la grande mostra “Gli Egizi e i doni del Nilo”, curata da Paolo Marini, unico evento fuori sede del museo Egizio di Torino, nell’anno del bicentenario: un viaggio nel tempo alla scoperta dell’antica civiltà nilotica in 24 reperti, dall’Epoca Predinastica (3900−3300 a.C.) all’età greco-romana (332 a.C.−395 d.C.)

La locandina della mostra “Gli Egizi e i doni del Nilo” a Forte dei Marmi (Lu) dal 1° agosto 2024 al 2 febbraio 2025
Due mesi. Solo de mesi di attesa. A Forte dei Marmi (Lucca) fervono i preparativi per la grande mostra “Gli Egizi e i doni del Nilo”, curata da Paolo Marini, curatore e coordinatore scientifico delle mostre itineranti del museo Egizio di Torino, unico evento fuori sede nell’anno del bicentenario del più antico museo egizio del mondo. Promossa dalla Fondazione Villa Bertelli e dal Comune di Forte dei Marmi, l’esposizione sarà inaugurata al Forte di Leopoldo I, giovedì 1° agosto 2024, dal sindaco di Forte dei Marmi, Bruno Murzi; dal presidente di Villa Bertelli, Ermindo Tucci; e dal direttore del museo Egizio, Christian Greco. “Gli Egizi e i doni del Nilo” proporrà un viaggio nel tempo alla scoperta dell’antica civiltà nilotica in 24 reperti, dall’Epoca Predinastica (3900−3300 a.C.) all’età greco-romana (332 a.C.−395 d.C.). Vasi, stele, amuleti e papiri, oltre alla maschera funeraria di età romana (30 a.C.-395 d.C.), una riproduzione, idealizzata del volto del defunto, realizzata in cartonnage e destinata alla protezione magica della mummia, offriranno al pubblico un assaggio del Museo più antico al mondo, dedicato alla civiltà sviluppatasi sulle rive del Nilo. Proprio nell’autunno 2024, infatti, il museo Egizio, che custodisce circa 40mila reperti, di cui 12mila in esposizione, celebrerà il suo bicentenario. E la mostra di Forte dei Marmi rientra tra le iniziative che nel corso dell’anno celebreranno questo importante traguardo, non solo a Torino.
“La mostra Gli Egizi e i doni del Nilo”, spiega il curatore Paolo Marini ad archeologiavocidalpassato.com, “nasce grazie a una collaborazione tra il museo Egizio e il Comune di Forte dei Marmi. Si tratta di una mostra che si rivolge a un pubblico trasversale non soltanto ai locali che vivono a Forte dei Marmi ma anche ai turisti che in estate visitano quella località per cui ha un respiro internazionale. È una mostra che attinge ai magazzini del museo Egizio. Infatti verranno esposti 24 reperti che sono di eccezionale bellezza che raccontano quella che è stata la lunghissima storia dell’Antico Egitto a partire dalla fine del IV millennio a.C. e fino al IV secolo d.C. E in questo lungo percorso vi saranno oggetti che parleranno della realizzazione di vasi, di stele, di vasi canopi, di statue, e quindi di quelle che sono state le grandi arti che hanno fatto l’Egitto il Paese che oggi tutti noi conosciamo”.

Presentazione, al museo Egizio di Torino, della mostra “Gli Egizi e i doni del Nilo”: da sinistra, Ermindo Tucci, Fabio Genovesi, Bruno Murzi ed Evelina Christillin (foto graziano tavan)
“Dopo la trasformazione del 2015 il museo Egizio si è aperto al mondo, ha cambiato costantemente la sua offerta espositiva, ha studiato nuove strade e modalità per raccontare non solo la cultura materiale, ma anche la storia nascosta dei reperti e della civiltà dell’antico Egitto, attraverso la ricerca e le nuove tecnologie”, intervengono la presidente del museo Egizio, Evelina Christillin e il direttore, Christian Greco. “Ora ci apprestiamo a vivere una nuova stagione di trasformazione, in occasione dei 200 anni del Museo. Celebrarli non è solo un esercizio di memoria, ma significa anche programmare il futuro con un occhio attento anche alla ricostruzione del paesaggio, della natura e della cultura, da cui provengono gli oggetti che custodiamo e raccontiamo al pubblico. Alla base di questa evoluzione c’è l’idea di un museo come laboratorio della contemporaneità, attento alla condivisione dei saperi, in cui la storia, l’archeologia e la ricerca, costituiscono non solo uno strumento per preservare il passato e la memoria, ma anche una sorta di lente di ingrandimento sull’oggi e su un patrimonio archeologico, che ci permette di sentirci parte di un’unica collettività. In quest’ottica, proprio nell’anno del bicentenario è nata la collaborazione con il Comune di Forte dei Marmi e con Villa Bertelli”,

Il Fortino Leopoldo I, luogo iconico di Forte dei Marmi (Lu) (foto comune forte dei marmi)
“Il Comune di Forte dei Marmi, per la prima volta in Toscana”, dichiarato il sindaco Bruno Murzi, “ospiterà la mostra Gli Egizi e i doni del Nilo, a cura del museo Egizio di Torino, prima realtà museale in Italia e seconda nel mondo in grado di raccontare questa meravigliosa storia millenaria. Ringrazio la presidente Evelina Christillin e il direttore Christian Greco per l’opportunità di far vivere ai nostri cittadini, agli ospiti, ma anche a tutti gli studenti di ogni ordine e grado, che inviteremo, questo imperdibile percorso archeologico e storico. È, quindi, con fiera soddisfazione che abbiamo messo a disposizione gli spazi del Forte di Leopoldo I nel cuore del paese, dove sarà possibile vedere l’esposizione con visite guidate e altre iniziative, capaci di far diventare la nostra città, per qualche mese, centro pulsante di storia e cultura a fianco di un museo italiano, gloria e vanto dell’intero Paese”.
“Per la Fondazione Villa Bertelli è un onore, ma anche una grande gioia”, prosegue il presidente di Villa Bertelli, Ermindo Tucci, “presentare questa prestigiosa mostra, che ci ha permesso di collaborare con il museo Egizio di Torino, nell’anno dei festeggiamenti del bicentenario della sua istituzione. Forte dei Marmi è una realtà turistica, che seppure nota in Italia e nel mondo, non vanta una storia antica, come il resto della nostra penisola. Tuttavia, deve il suo nome alla realizzazione del simbolo del paese, il Fortino, che è una struttura fortificata costruita da Leopoldo I Granduca di Toscana, nonno di Leopoldo II, finanziatore, congiuntamente a Carlo X di Francia, della spedizione franco-toscana in Egitto nel 1828, diretta dal grande egittologo francese Jean Francois Champollion e dal giovane collega italiano Ippolito Rosellini. Un legame storico, dunque, che si riallaccia idealmente in questa occasione e La Fondazione Villa Bertelli si inserisce con orgoglio in questa illustre scia, per consentire nel secondo millennio, di accedere a un evento che, sono certo, rimarrà un fiore all’occhiello nella nostra storia culturale e artistica”.

Modellino di imbarcazione dei corredi funerari del Primo Periodo Intermedio (2118-1980 a.C.) consevato al museo Egizio di Torino (foto mudeo egizio)
Tra i reperti in mostra, un tipico modellino di imbarcazione dei corredi funerari del Primo Periodo Intermedio (2118-1980 a.C.), in legno stuccato e dipinto, decorato con la coppia di occhi udjat a protezione dello scavo. Queste imbarcazioni in genere rappresentano il viaggio del defunto verso la città sacra di Abido. Dalla Galleria della Cultura materiale del museo Egizio proviene invece il set completo di vasi canopi in alabastro di Ptahhotep, vissuto durante il Terzo Periodo Intermedio (1076-722 a.C.). I 4 vasi sono chiusi da coperchi che ritraggono i Figli di Horus, con teste zoomorfe, utilizzati per conservare separatamente gli organi del defunto. Il percorso espositivo sarà arricchito da infografiche e da installazioni multimediali, con approfondimenti storico-scientifici sui reperti e i diversi periodi storici. In esposizione anche una riproduzione digitale in 3D della monumentale statua di Ramesse II, uno dei reperti simbolo del Museo Egizio, che risale al XIII secolo a.C. ed è inamovibile.

Riproduzione digitale in 3D della monumentale statua di Ramesse II, uno dei reperti simbolo del museo Egizio di Torino (foto museo egizio)
In preparazione anche una speciale audioguida in italiano e in inglese, con la voce dello scrittore fortemarmino Fabio Genovesi, candidato al Premio Strega con il romanzo “Oro puro”. Sono inoltre allo studio laboratori didattici e visite guidate, che vedono la collaborazione tra Villa Bertelli e il museo Egizio.
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