Milano. Alla fondazione Luigi Rovati apre la mostra “Vulci. Produrre per gli uomini. Produrre per gli dèi”, la prima del ciclo dedicato alle “Metropoli etrusche”

Locandina della mostra “Vulci. Produrre per gli uomini. Produrre per gli dèi” alla Fondazione Luigi Rovati di Milano dal 20 marzo al 4 agosto 2024
Mercoledì 20 marzo 2024 al piano ipogeo della Fondazione Luigi Rovati, in corso Venezia 52 a Milano, apre “Vulci. Produrre per gli uomini. Produrre per gli dèi”, la grande mostra, aperta fino al 4 agosto 2024, che inaugura il ciclo dedicato alle “Metropoli etrusche”. Vulci è tra le più dinamiche città dell’Etruria meridionale costiera, e si distingue per la produzione di raffinati bronzi e ceramiche e per le imponenti sculture in pietra e terracotta. Questo dinamismo alimenta una estesa rete di rapporti commerciali e di scambi culturali con gli altri centri etruschi e mediterranei, a sua volta stimolo per la stessa produzione artistica e artigianale locale. La mostra è arricchita da suggestioni e opere di Giuseppe Penone. Nella continuità della visione della Fondazione che vede l’arte come continuum storico fra antico e contemporaneo, nelle opere esposte Giuseppe Penone plasma la materia-tempo con le proprie mani, in un antico gesto che diventa esso stesso scultura contemporanea.

Una vetrina della mostra “Vulci. Produrre per gli uomini. Produrre per gli dèi” alla fondazione Luigi Rovati di Milano (foto fondazione rovati)
La ricostruzione del valore di Vulci come metropoli, dalle sue origini fino alla conquista romana, permette di ricostruire parallelamente l’evoluzione antropologico-culturale delle élites dominanti, degli artigiani-artisti e di tutta la popolazione vulcente. A supporto dell’esperienza di visita, sono disponibili anche un booklet e un’audioguida gratuiti dedicati alla mostra. Il progetto di inclusione della Fondazione “Museo per tutti”, propone per la mostra una guida accessibile per le persone con disabilità intellettiva, creata secondo le regole dell’Easy to read, un linguaggio facilitato regolamento dall’Unione Europea. Sarà disponibile gratuitamente al museo oppure scaricabile on line. Ogni sabato alle 11, una visita guidata accompagna il pubblico tra le opere della mostra temporanea, esposte nel Piano ipogeo del Museo. Il costo è di 20€ e include il biglietto di ingresso. Accompagna la mostra il catalogo Vulci. Produrre per gli uomini. Produrre per gli dèi, edito da Fondazione Luigi Rovati con testi di Mario Abis, Simona Carosi, Carlo Casi, Alessandro Conti, Sara De Angelis, Maurizio Forte, Christian Mazet, Laura M. Michetti, Giuseppe Penone, Chiara Pizzirani, Carlo Regoli, Maurizio Sannibale, Giuseppe Sassatelli, Giuliano Sergio (euro 40,00).

Lastra architettonica fittile con Dioniso e Arianna dall’edicola della necropoli di Ponte Rotto di Vulci, conservata al museo Archeologico nazionale di Firenze (foto fondazione rovati)

Coppia di mani in lega di argento, oro e rame, da Vulci (foto fondazione rovati)
Una grande mostra che, accanto a una selezione di reperti inediti appartenenti alla collezione della Fondazione, espone capolavori provenienti dalle collezioni di importanti istituzioni pubbliche ed enti privati, a conferma della attrattività del progetto espositivo che la Fondazione esercita fin dalla sua apertura. Tra i reperti più spettacolari, la coppia di mani in lega d’argento, oro e rame, e il collarino in osso, appartenente a uno Sphyrelaton, o statua polimaterica, rinvenuto nel 2013 nella necropoli dell’Osteria; gli ossuari in terracotta inediti della collezione della Fondazione Luigi Rovati; per la prima volta esposti insieme un nucleo di ceramiche attribuite al Pittore delle Rondini.
L’imponente urna biconica ed elmo-coperchio in bronzo proveniente dagli scavi Mengarelli della soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per la provincia di Viterbo e l’Etruria meridionale (foto fondazione rovati)

Spada con fodero alla mostra “Vulci. Produrre per gli uomini. Produrre per gli dèi” (foto fondazione rovati)
Tra i bronzi inediti un candelabro e due colini della Fondazione Rovati, la spada con fodero e l’imponente urna biconica ed elmo-coperchio in bronzo proveniente dagli scavi Mengarelli della soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per la provincia di Viterbo e l’Etruria meridionale; la Maschera-visiera in bronzo, un unicum per l’Etruria, probabilmente di uso cerimoniale, proveniente dai Musei Vaticani; imponente l’inedito Pilastro figurato in nenfro della Collezione Castiglione Bocci di Ischia di Castro; parimenti straordinaria la ricostruzione dell’edicola di Ponte Rotto dedicata alla coppia Dionisio ed Arianna, dal 1889 parte delle raccolte del museo Archeologico nazionale di Firenze e mai più esposta in Italia dal 1966. Due le opere di Giuseppe Penone della collezione della Fondazione Luigi Rovati e inedite per pubblico italiano: Cocci, del 1982 e Colonna di menti, del 1981.
Roma. “ALL’ETRUSCA. La scoperta della cultura materiale e visiva etrusca nell’Europa premoderna e moderna”: tre giorni convegno internazionale di studi promosso da Istituto Svedese di Studi Classici a Roma, École française de Rome, museo nazionale Etrusco di Villa Giulia
“ALL’ETRUSCA. La scoperta della cultura materiale e visiva etrusca nell’Europa premoderna e moderna” è il titolo del convegno internazionale di studi promosso a Roma dal 23 al 25 febbraio 2023 da Istituto Svedese di Studi Classici a Roma, École française de Rome, museo nazionale Etrusco di Villa Giulia con il patrocinio dell’istituto nazionale di Studi Etruschi ed Italici. Organizzatori: Ulf R. Hansson (Swedish Institute of Classical Studies in Rome), Julie Labregère (Université de Tours – CeTHiS), Christian Mazet (Istituto Nazionale di Studi Etruschi ed Italici). Comitato scientifico: Maurizio Harari (università di Pavia), Natacha Lubtchansky (université de Tours), Laura M. Michetti (Sapienza università di Roma), Valentino Nizzo (museo nazionale Etrusco di Villa Giulia), Ingrid D. Rowland (University of Notre Dame), Cornelia Weber-Lehmann (Ruhr-Universität Bochum). Il convegno internazionale “All’etrusca. La scoperta della cultura materiale e visiva etrusca nell’Europa pre-moderna e moderna” sviluppa una riflessione globale sull’impatto delle espressioni materiali e visive della civiltà etrusca, dalla sua scoperta nel XV secolo fino alla fine dell’Ottocento, quando l’etruscologia si affermò come disciplina archeologica. Saranno evidenziati diversi aspetti interdisciplinari di tale fenomeno, rivolgendo una particolare attenzione al suo impatto sulle espressioni culturali europee, come le arti e l’artigianato, l’architettura e l’arredamento, la letteratura e il pensiero politico, in un ampio spettro cronologico. Si tratterà così di rivalutare e definire meglio le caratteristiche della cultura materiale e visiva etrusca nel processo di ricezione artistica e culturale in epoca moderna, guardando specificamente allo status, ancora non ben definito, della “materialità” etrusca, cercando di evidenziare e, se necessario, abbandonare categorie storiografiche predeterminate.
PROGRAMMA 23 FEBBRAIO 2023, alla biblioteca dell’Istituto Svedese di Studi Classici a Roma, in via Omero 14. Alle 9, accoglienza e introduzione al convegno con Ulf R. Hansson, Julie Labregère, Christian Mazet. SEZIONE “Oggetti etruschi in scena”, presidente: Natacha Lubtchansky. Alle 9.30, Andrea Galdy “A Bargain as Bargaining Power: the Role of Etruscan Antiquities in the Collection of Cosimo I de‘ Medici”; 10.30, Susan Dixon “When the Etruscan gods were silent: a 17th-century interpretation of the Ripostiglio Bianchini”; 10.30, Laurent Haumesser “Le lit funéraire du guerrier de la collection Campana”. Dopo la pausa café, alle 11.30, Elena Pontelli “1892. Note d’Etruria a Rio Ralletta”; 12, Françoise Gaultier “La présentation des collections étrusques au Louvre entre le milieu du XIXe siècle et les années 1980”; 12.30, Stefano Bruni “La Chimera di Arezzo nell’immaginario del Secolo Breve”. Dopo la pausa pranzo, SEZIONE “Storie di collezioni e musei”, presidente: Ulf R. Hansson. Alle 14.30, Eliana Fileri “Non vantò mai Roma un Museo più ampio e copioso di vasi, simulacri e monumenti etruschi”. La collezione del cardinale Filippo Antonio Gualterio (1660-1728)”; 15, Daniela Williams “Un museo solo etrusco a Firenze? Pro e contra nel carteggio di Joseph Eckhel con Luigi Lanzi (1776)”; 15.30, Sabrina Batino “Etruscherie fiorentine a Perugia. Congetture su un enigmatico eroe con ascia dalla Villa del Colle del Cardinale”; 16, Gabriella Tassinari, Alessandra Magni “Collezionismo di gemme etrusche a Verona: la dattilioteca di Giacomo Verità”. Dopo la pausa café, SEZIONE “Letture e riproduzioni della pittura etrusca”, presidente: Cornelia Weber-Lehmann. Alle 17, Luca Di Franco, Silvio La Paglia “L’influenza dell’etruscheria nell’interpretazione delle pitture funerarie campane: un equivoco erudito dell’antiquaria napoletana tra Settecento e Ottocento”; 17.30, Rune Frederiksen “Presenting Reproductions of the Past: the history of the display of Etruscan Facsimiles in the Ny Carlsberg Glyptotek”; 18, presentazione del progetto ICAR 4D online http://icar.huma-num.fr/4D/ (Natacha Lubtchansky) e della collezione di acquarelli e lucidi Morani, con handling session all’archivio dell’ISVROMA (Astrid Capoferro, Gaia Gambari).
PROGRAMMA 24 FEBBRAIO 2023, nella Salle de conférence dell’École française de Rome, in piazza Navona 62. Alle 9, accoglienza con Ulf R. Hansson, Julie Labregère, Christian Mazet. Saluti di Nicolas Laubry e Giuseppe Sassatelli. SEZIONE “Storie di scavo ed oggetti in viaggio”, presidente: Christian Mazet. Alle 9.30, Micaela Lujan Capone “Nuove riflessioni su Domenico Venuti e il patrimonio etrusco delle collezioni borboniche”; 10, Simone Grosso “Tra scavo e dispersione. Meccanismi di vendita all’estero del materiale archeologico proveniente dagli Scavi Sermoneta a Caere”; 10.30 Marianna Craba “Pietro Manzi (1785-1839) erudito, collezionista e mercante di antichità etrusche nella Civitavecchia gentilizia dell’Ottocento”. Dopo la pausa café, SEZIONE “Falsi, pastiches e vicende del collezionismo”, presidente: Laura M. Michetti. Alle 11.30, Maria Stella Pacetti “Imitatio ed Aemulatio degli specchi etruschi tra XVIII e XIX sec.”; 12, Antonella Magagnini “Augusto Castellani e la collezione donata ai Musei Capitolini: preferire un cauto riserbo a pericolose informazioni”; 12.30, Hortense de Corneillan “Fashion victims ? Les vases d’Étrurie et leurs restaurations”. Dopo la pausa pranzo, SEZIONE “L’oggetto etrusco tra Scienze dell’antichità, arte e scopi politici”, presidente: Maurizio Harari. Alle 14.30, Julia Castiglione “Au-delà de la goffezza: écrire l’histoire matérielle des Toscani à Rome au début du XVIIe siècle”; 15, Massimiliano Di Fazio “Il (presunto) dualismo tra Etruschi e Italici nella storiografia italiana dell’Ottocento”; 15.30, Daniele Di Cola “Gustave Soulier: un contributo dimenticato alla teoria dell’empreinte étrusque nell’arte italiana”. Dopo la pausa café, SEZIONE “Sguardi incrociati dall’epigrafia alla letteratura”, presidente: Valentino Nizzo. Alle 16.30, Alberto Calderini, Riccardo Massarelli “Documentazione epigrafica etrusca nel XVI secolo. Il cortonese Tommaso Braccioli e i rapporti con Gubbio e Perugia”; 17, Enrico Benelli “L’arredo epigrafico del palazzo Bucelli a Montepulciano”; 17.30, Gennaro Ambrosino “Gli Etruschi nel Risorgimento: la rappresentazione di Viterbo nelle memorie archeologiche di Francesco Orioli”; 18, Marie-Laurence Haack “Amour étrusque de fin de siècle”; 18.30, Martina Piperno “Dante, the Etruscan: An Archeo-Biological Myth in Early 20th Century Italy”.
PROGRAMMA 25 FEBBRAIO 2023, in Sala della Fortuna del museo nazionale Etrusco di Villa Giulia, in piazzale di Villa Giulia 9. Alle 9, accoglienza con Ulf R. Hansson, Julie Labregère, Christian Mazet. Saluti: Valentino Nizzo. SEZIONE “Cultura visiva etrusca e rinnovo artistico”, presidente: Ingrid D. Rowland. Alle 9.15, Maurizio Harari “La Pallade Etrusca di Sandro Botticelli”; 9.45, Eline Verburg “Etruscans for All: Etruscan objects as an inspiration for decorative and industrial arts”; 10.15, Iefke Van Kampen “Gli Etruschi in Olanda: dall’Etrurische Salon agli Etruskische Gezangen”; 10.45, Marjatta Nielsen “Hetrurians and the North: in search for alternative models for an artistic idiom in the Nordic countries”; 11.15, Francesca Mermati “(Ri)costruire l’antico. L’attività di illustratore di Ezio Anichini tra studi etrusco-italici, arte nuova e suggestioni littorie”. Alle 11.45, conclusioni del convegno. Alle 12, visita della Collezione Castellani del museo nazionale Etrusco di Villa Giulia, a cura di Maria Paola Guidobaldi.
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