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Con Archeonaute alla scoperta della Verona “segreta”, romana e paleocristiana, con visite guidate speciali durante le festività: da Corte Sgarzerie alle prime testimonianze cristiane in duomo e S. Stefano

Babbo Natale accoglie i visitatori dell’area archeologica di Corte Sgarzerie a Verona

Festività all’insegna della scoperta della Verona “segreta”, romana e paleocristiana. Un momento di pausa per conoscere il passato di una città, Verona, che offre molte testimonianze monumentali dal passato, ma che sa celare altrettanti tesori da regalare ai più curiosi attraverso gli occhi degli esperti. Di qui le iniziative per le festività dell’associazione Archeonaute: “Abbiamo in serbo un bellissimo regalo di Natale per gli appassionati!”, annunciano. “Aperture natalizie dell’area archeologica di Corte Sgarzerie, con visite guidate alla scoperta della Verona sotterranea. Ad accogliere i graditi ospiti ci sarà anche Babbo Natale”.  Nell’area archeologica di Corte Sgarzerie, dove gli archeologi della soprintendenza hanno messo in luce un tratto del portico sotterraneo (criptoportico) che su tre lati circondava il Capitolium, il principale tempio cittadino dedicato alle tre divinità Giove, Minerva, Giunone, è possibile vedere un suggestivo particolare del crollo delle volte. Fino al IX-X secolo l’edificio sotterraneo fu usato come discarica per immondizie e macerie. Per vedere una ripresa dell’attività edilizia bisogna attendere il XII secolo, quando, nel contesto della fortissima crescita demografica, politica e commerciale che caratterizzò l’età comunale, si insediarono nell’area le casate aristocratiche con le loro torri e le loro attività commerciali. Nell’area archeologica sono visibili i resti di un edificio interrato (cantina?), di una ghiacciaia e di una casa-torre. Gli episodi costruttivi maggiori saranno poi nel Trecento l’edificazione della Loggia delle Sgarzerie e nel Quattrocento del Monte di Pietà. Durante la visita c’è la visione di un video multimediale in italiano con sottotitoli in inglese “Alla Scoperta di Verona Sotterranea. Il Sito Archeologico di Corte Sgarzerie”, documentario di 15’ realizzato nel 2015 dal regista Davide Borra. I resti romani dell’imponente Capitolium di Verona vengono descritti grazie al racconto in prima persona di Scipione Maffei in costume d’epoca. La descrizione dell’area archeologica di Corte Sgarzerie passa attraverso una complessa stratificazione architettonica. Il video è frutto di un grande lavoro di computer grafica e ricostruzioni virtuali. Le visite guidate a cura di un archeologo dell’associazione Archeonaute sono articolate in tre turni (alle 17, alle 18 e alle 19) dei giorni ​27, 28, 29 e 30 dicembre 2017 e dei giorni 2, 3, 4 e 5 gennaio 2018. Per la visita, che dura circa 40 minuti, è richiesto un contributo volontario (minimo 3 euro a persona). I posti sono limitati: è gradita la prenotazione scrivendo ad archeonaute@gmail.com

Tracce paleocristiane nella chiesa di Sant’Elena nel complesso del duomo di Verona

Ma Archeonaute ha pensato di organizzare una visita guidata in città in pieno spirito Natalizio alla scoperta dei primi luoghi della cristianità veronese. L’itinerario si svolge tra il complesso del duomo che, con l’area archeologica presso la chiesa di Sant’Elena e il chiostro della Capitolare, comprende i resti di due basiliche paleocristiane che costituiscono la più antica testimonianza del culto cristiano a Verona, e la chiesa di Santo Stefano, al di là del fiume, dedicata al primo martire cristiano e fondata in epoca paleocristiana, che ospita le sepolture dei primi vescovi veronesi. Una socia di Archeonaute, guida turistica autorizzata del Comune di Verona e archeologa, accompagnerà gli ospiti alla scoperta di questi scrigni semisconosciuti di una Verona antichissima e affascinante. L’appuntamento è per venerdì 29 dicembre 2017. La visita dura un’ora  e mezzo dalle 11 alle 12.30.  Costo: 7 euro a persona (comprensivo di biglietti d’ingresso). I posti sono limitati: prenotazione obbligatoria entro mercoledì 27 dicembre. L’area del duomo di Verona conserva infatti un complesso di edifici di antichissime origini, dall’epoca romana alle strutture paleocristiane più antiche della città, a cui nel corso dei secoli sono stati sovrapposti gli edifici canonicali, la cattedrale maggiore, il battistero di San Giovanni in Fonte e la chiesa di Santa Elena che venne edificata verso la fine dell’VIII secolo per volere dell’arcidiacono Pacifico e consacrata nell’anno 813, sulle fondamenta di una precedente chiesa paleocristiana. Gravemente danneggiata durante il disastroso terremoto che colpì Verona e il nord Italia nel 1117 essa venne celermente ricostruita e nuovamente consacrata nell’anno 1140. Sulla destra dell’ingresso una lapide ricorda che Dante Alighieri il 20 gennaio del 1320 scelse questo luogo per la pubblica lettura della sua opera Quaestio de Aqua et Terra (Questione sull’acqua e sulla terra). La chiesa di Santo Stefano risale invece al V secolo ed è uno degli edifici più antichi della città, che mantiene ancora oggi le originarie mura perimetrali paleocristiane. Le tombe vescovili e le numerose importanti reliquie che in essa sono conservate, fanno ritenere che fu la prima cattedrale di Verona. Venne costruita attorno al 450 d.C. sopra una antica area cimiteriale posta all’esterno delle mura romane, quando iniziò a diffondersi anche in Veneto il culto di Santo Stefano (il primo martire cristiano) le cui reliquie erano state ritrovate nel 415 vicino alla città di Gerusalemme. Una basilica cimiteriale che molto probabilmente fu la prima cattedrale di Verona, come farebbero intuire la presenza delle tombe vescovili del V-IX secolo e l’antica cathedra altomedievale in pietra, conservata nell’abside.