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Padova. Ai musei Eremitani la conferenza “Un legame inaspettato tra Padova, Venezia…e il giovane Pigorini studioso di numismatica” con Michele Asolati (unipd), quinto appuntamento del ciclo “Padova per l’archeologia preistorica e protostorica a 100 anni dalla morte di Luigi Pigorini (1925-2025)” a cura di Michele Cupitò e Silvia Paltineri (unipd). E a Palazzo Zuckermann la mostra “Medaglie incomparabili…di…sublime antichità” curata da Asolati

Giovedì 13 novembre 2025, alle 17.30, in sala del Romanino, ai Musei Eremitani di Padova, la conferenza “Un legame inaspettato tra Padova, Venezia…e il giovane Pigorini studioso di numismatica” con Michele Asolati, numismatico del dipartimento dei Beni culturali dell’università di Padova, quinto appuntamento del ciclo di conferenze “Padova per l’archeologia preistorica e protostorica a 100 anni dalla morte di Luigi Pigorini (1925-2025)”, organizzato dalle cattedre di Preistoria e Protostoria ed Etruscologia e antichità italiche, del dipartimento di Beni culturali dell’università di Padova, in collaborazione con il Comune e i Musei Civici di Padova e con il patrocinio dell’Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria. L’ingresso è libero fino a esaurimento posti.

Il prof. Michele Asolati, numismatico del dipartimento Beni culturali dell’università di Padova

Luigi Pigorini è stato il padre fondatore della Paletnologia in Italia tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del XX secolo, guadagnandosi in questo modo fama internazionale e anche la nomina a Senatore del Regno nel 1912. “Meno noto”, spiega Asolati, “è il fatto che, accanto agli studi preistorici, in giovane età aveva coltivato un vivo interesse anche in campo numismatico. Tale interesse era indirizzato sia alle serie antiche, in particolare romane, sia soprattutto verso la moneta moderna di produzione emiliana, specie della famiglia Farnese. Esito di questa attenzione dedicata alla moneta e ad altre categorie di manufatti di interesse numismatico, quali per esempio i sigilli, sono state numerose pubblicazioni monografiche e su riviste italiane, date alle stampe soprattutto durante il periodo in cui fu direttore del regio museo d’Antichità di Parma che conservava una ricca collezione di monete antiche, medievali e moderne. Non a caso il Catalogo generale del regio museo d’Antichità di Parma, del quale Pigorini pubblicò innanzi tutto nel 1868 l’Appendice I, esordisce proprio con il repertorio delle monete italiane: la recensione del volume, apparsa sul Bullettino di Numismatica Italiana edito nel giugno del 1868, plaude all’Egregio Conservatore del R. Museo d’antichità di Parma, il sig. D. L. Pigorini, già noto come valente nummografo, e al Catalogo stesso, terminando con l’augurio che l’egregio signor Dott. Luigi Pigorini trovi degli imitatori negli altri Conservatori dei Musei Nazionali”.

Monete conservate nel Medagliere del museo Archeologico dii Parma, nel Complesso della Pilotta (foto complesso pilotta)

“I suoi lavori in questo campo e la sua funzione al museo di Parma”, continua Asolati, “gli permisero di prendere e coltivare contatti con molti dei più importanti studiosi italiani della moneta antica e post-antica, contatti dei quali si conserva traccia nell’epistolario conservato presso il Fondo Pigorini dell’università di Padova, nonché in molti altri epistolari dei suoi corrispondenti. Proprio da questa documentazione emerge come Pigorini abbia avuto relazioni significative anche con l’ambiente dei numismatici veneti, specie veneziano e padovano. A Venezia fu in contatto con Vincenzo Lazari, direttore del museo Correr e notissimo studioso di moneta veneziana e italiana in genere, mentre a Padova fu in relazione epistolare con la dirigenza dell’allora neonato museo Bottacin, una istituzione civica con una spiccata vocazione numismatica. Conobbe in questo modo sia il fondatore del Museo, Nicola Bottacin, sia il primo conservatore, Carlo Kunz. Tale legame con il museo Bottacin ha ancora oggi un riscontro materiale che va oltre lo scambio epistolare, perché Pigorini, secondo il costume dell’epoca, cedette a questo istituto molte monete romane repubblicane e medievali e moderne di zecche italiane del museo d’Antichità di Parma. Di queste è possibile rintracciare ancora oggi la connessione con il Pigorini numismatico grazie ai registri e agli inventari del museo Bottacin di Padova. Per questo motivo – conclude Asolani – una parte è di questi esemplari è stata esposta alla mostra dedicata al collezionismo numismatico padovano, intitolata “Medaglie incomparabili…di…sublime antichità. La cultura della moneta antica a Padova tra Cinquecento e Novecento” (Padova, Palazzo Zuckermann, 26 settembre-16 novembre 2025)”.

Mostra “Medaglie incomparabili…di…sublime antichità. La cultura della moneta antica a Padova tra Cinquecento e Novecento”. Da uno straordinario tesoro antico disperso al collezionismo numismatico del XIV secolo, fino alle collezioni che ancora oggi alimentano e rendono preziose le raccolte delle istituzioni cittadine. È forte il legame di Padova con il mondo della moneta antica. Ed oggi a testimoniarlo, portando alla luce anche preziosi documenti e reperti inediti, sono tre pilastri culturali della città: il Comune di Padova con i Musei civici, l’università di Padova con il dipartimento dei Beni culturali e la Biblioteca del Seminario vescovile di Padova. Insieme presentano la mostra “Medaglie incomparabili…di…sublime antichità. La cultura della moneta antica a Padova tra Cinquecento e Novecento”, realizzata con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo. L’esposizione, ospitata a Palazzo Zuckermann fino al 16 novembre 2025, propone di ripercorrere la tradizione numismatica del territorio illustrando con monete, medaglie, coni, manoscritti, fotografie e libri a stampa, non solo le collezioni ancora oggi presenti a Padova, ma anche il rapporto con la cultura padovana e veneta, ancora oggi radicata e vitale.