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Egitto. Al Centro archeologico italiano l’incontro “Innovative Approaches in Exploring Egypt’s Ancient Past. The Italian CNR’s Contibutions to Archaeological Research” sugli scavi del CNR a Tell el-Maskhuta e sulle scienze applicate per riscoprire il Canale dei Faraoni con Angelini, Capriotti e Mazzini

egitto_cairo_centro-archeologico-italiano_innovative-approaches-in-exploring-egypt-s-ancient-past_locandina“Innovative Approaches in Exploring Egypt’s Ancient Past. The Italian CNR’s Contibutions to Archaeological Research / Approcci innovativi nell’esplorazione dell’antico passato dell’Egitto. I contributi del CNR italiano alla ricerca archeologica” è il titolo dell’incontro di studio promosso dal CNR-ISPC e dall’Istituto italiano di Cultura del Cairo. Appuntamento domenica 1° dicembre 2024, alle 18 (ora del Cairo), al Centro Archeologico Italiano in Champollion Street a Il Cairo. Si parlerà degli scavi del CNR a Tell el-Maskhuta, nel Delta dl Nilo, e di scienza e tecnologia per riscoprire il Canale dei Faraoni. Intervengono il prof. Andrea Angelini, la prof. Giuseppina Capriotti Vittozzi e la prof. Ilaria Mazzini.

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Il sito di Tell el-Maskhuta, l’antica città di Tjeku, situata non lontano dal Canale di Suez, in posizione strategica lungo il Wadi Tumilat (foto cnr-ispc)

Progetto Pilota Tell el-Maskhuta e Wadi Tumilat. Progetto interdisciplinare per lo studio di Tell el-Maskhuta, importante città di confine fra Egitto e Levante lungo lo Wadi Tumilat, sul canale navigabile che anticamente connetteva Mediterraneo e Mar Rosso. La grande città, con la sua enorme fortezza, viene indagata e documentata con tecnologie avanzate; il progetto svolge anche indagini per la conservazione delle murature in mattoni crudi. Il progetto è anche dedicato allo studio di materiali d’archivio. Si svolge attività di formazione di giovani egiziani e la condivisione dei risultati con la comunità locale. Durante le passate campagne di scavo, è stata indagata una grande cinta muraria cittadina (circa 200×300 m) il cui lato nord è costituito da una enorme muraglia spessa circa 22 m. Una grande rampa che discende verso nord è stata scoperta e un grande deposito di anfore romane da trasporto.

Andrea Angelini. Archeologo, esperto in tecniche di rilevamento digitale ed elaborazione dati 3D, da diversi anni si occupa di tematiche di ricerca inerenti il rapporto tra Rilievo e Rappresentazione digitale finalizzato alla conoscenza di siti archeologici e di monumenti architettonici; docente in convenzione di Cartografia Tematica presso la Scuola di Specializzazione in Beni Naturali e Territoriali (SSBNT) di Sapienza Università di Roma, dal 2019 è direttore dello scavo archeologico presso il sito di Tell el-Maskhuta, Egitto.

Giuseppina Capriotti Vitozzi. Egittologa, ha fondato la missione archeologica a Tell el-Maskhuta (Egitto). Le sue ricerche riguardano in particolare i rapporti tra l’Egitto antico e l’area mediterranea. Avendo ricoperto il ruolo di Addetto archeologico presso il Centro Archeologico Italiano – IIC Cairo, Ambasciata d’Italia in Egitto, ha particolare esperienza nella promozione di rapporti bilaterali e nella diplomazia culturale e scientifica.

Ilaria Mazzini. Geologa, ricercatrice dell’Istituto di Geologia Ambientale e Geoingegneria del Consiglio Nazionale delle Ricerche, ha conseguito la laurea in Scienze geologiche alla Sapienza università di Roma e il dottorato di ricerca alla Ludwig Maximilian University di Monaco (Germania). La sua principale area di interesse sono gli studi paleo-ambientali e attualistici del Quaternario basati sui microfossili, indagando sugli impatti antropogenici, la paleoclimatologia, la paleobiologia di conservazione, così come la geo-archeologia nelle acque interne e il sistema marino marginale in tutto il mondo.

Egitto. Webinar promosso dall’istituto italiano di Cultura al Cairo su “Tell el-Maskhuta. Recenti scoperte e nuove prospettive” a cura di Andrea Angelini del Consiglio Nazionale delle Ricerche – ISPC: la missione interdisciplinare ha riportato alla luce una fortezza a controllo del Canale dei Faraoni. Ecco come seguirlo

L’appuntamento è martedì 23 novembre 2021, alle 17 ora italiana (18 ora egiziana) per il webinar “Tell el-Maskhuta. Recenti scoperte e nuove prospettive” a cura di Andrea Angelini del Consiglio Nazionale delle Ricerche – ISPC, promosso dal Centro archeologico italiano dell’Istituto italiano di Cultura al Cairo in collaborazione con l’ambasciata italiana al Cairo. La conferenza potrà essere seguita attraverso Microsoft Teams al link https://teams.microsoft.com/l/meetup-join/19%3ameeting_ZmRiMTlkMTktMDU3MS00NGNiLWE2MmMtNWY1YWQ2NGQwMTE2%40thread.v2/0?context=%7b%22Tid%22%3a%2234c64e9f-d27f-4edd-a1f0-1397f0c84f94%22%2c%22Oid%22%3a%22babdcf46-9524-4ae8-ae30-59e751a8a656%22%7d (istruzioni: 1- clicca sul link; 2- scegli “continua su questo browser”, non sarà necessario scaricare alcuna applicazione; 3- fai clic su partecipa e sarai nella sala riunioni; 4- Se ti iscrivi da cellulare, dovrai installare l’app).

Lo scavo del Canale dei Faraoni a Tell el-Maskhuta, , importante città di confine fra Egitto e Levante lungo lo Wadi Tumilat (foto cnr-ispc)
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Andrea Angelini (Cnr-Ispc)

Il progetto interdisciplinare per lo studio di Tell el-Maskhuta, importante città di confine fra Egitto e Levante lungo lo Wadi Tumilat, sul canale navigabile dei faraoni che anticamente connetteva Mediterraneo e Mar Rosso è attivo dal 2013, diretto da Andrea Angelini. La grande città, con la sua enorme fortezza, viene indagata e documentata con tecnologie avanzate. Il progetto è anche dedicato allo studio di materiali d’archivio. La missione archeologica italiana del CNR ha fatto tornare alla luce nuove imponenti mura di una roccaforte situata sul Canale dei faraoni, quella di Tell el-Maskhuta, che ora si profila come una delle più grandi fortezze del Delta del Nilo e probabilmente la meglio conservata di epoca precedente a quella romana.

L’antico tracciato del canale dei Faraoni che collegava il Nilo al Mar Rosso: Heroonpolis è l’odierna Tell el-Maskhuta)
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Giuseppina Capriotti Vittozzi (Centro Archeologico Italiano – Istituto Italiano di Cultura del Cairo)

La posizione dell’insediamento è nel Wadi Tumilat, una valle che era “antichissima via di comunicazione tra l’Egitto e il Levante, tra la terra dei faraoni e la Palestina, la Siria, fino alla Mesopotamia, percorsa da eserciti, commercianti e anche profughi”, ricorda Giuseppina Capriotti Vittozzi, manager del Centro Archeologico Italiano al Cairo, segnalando come l’area sia stata, dalla più remota antichità, un luogo di scambio sia commerciale sia culturale. Sul sito ci sono pure tracce di un insediamento degli Hyksos, stranieri che dominarono parte dell’Egitto più di 3500 anni fa; su questo insediamento è impostata la fortezza successiva. Lo studio della ceramica, condotto da Maria Cristina Guidotti, già direttore della Sezione Egizia del museo Archeologico di Firenze, lascia supporre che la struttura rinvenuta si sia aggiunta alla precedente in epoca tolemaica (III-I secolo a.C.).