Archivio tag | bimillenario di Augusto

Tesori d’arte restaurati: il ritorno da Napoli al museo nazionale Atestino della stele funeraria augustea di Publio Emilio Breve

La stele funeraria di Publio Emilio Breve di età augustea è tornata a Este

La stele funeraria di Publio Emilio Breve di età augustea è tornata a al museo nazionale Atestino di Este

La stele funeraria di Publio Emilio Breve è tornata a casa: nel museo archeologico Atestino di Este. “Nell’ambito delle manifestazioni per il bimillenario della morte dell’imperatore Augusto”, spiega il direttore del museo Elodia Bianchin Citton, “il Museo Nazionale Atestino di Este presenta per la prima volta al pubblico di specialisti e di appassionati, con l’ausilio della proiezione di immagini, il restauro di un importante monumento funerario di età augustea”. L’appuntamento-evento è domenica 6 aprile alle 16.30, nella sala VIII del museo. Il monumento che viene presentato domenica è – come si diceva – una stele (come definita con termine specialistico) rinvenuta qualche anno prima del 1847 nelle vicinanze del centro romano di Este ed entrata a far parte dapprima delle raccolte del Museo Civico Lapidario e successivamente di quelle del Museo Nazionale Atestino. Restaurata nell’ambito dell’iniziativa Restituzioni-tesori d’arte restaurati di Intesa Sanpaolo, giunta alla sua sedicesima edizione nel 2013, fu esposta, assieme agli altri capolavori restaurati per l’occasione al Museo di Capodimonte di Napoli.

La stele funeraria di Publio Emilio Breve prima e durante i restauri

La stele funeraria di Publio Emilio Breve prima e durante i restauri

Ora la stele di Publio Emilio Breve è nuovamente esposta nella sala VIII del nostro museo, dove primeggia tra gli altri monumenti funerari proprio grazie al recente restauro. “Si tratta di un monumento funerario in calcarenite dei Colli Berici (nota comunemente come pietra di Nanto)”, spiega il direttore dell’Atestino, “di forma parallelepipeda con coronamento a frontone; la decorazione figurativa, resa a bassorilievo, è di tipo simbolico (aironi, colombe, un leprotto e un erote alato, ecc.) e allusiva all’idea della morte come viaggio nell’aldilà, alla felicità eterna e all’immortalità attesa dal defunto. Di notevole importanza è stata la nuova lettura dell’iscrizione, che documenta che il monumento funerario era la tomba di un membro della gens Aemilia, famiglia attestata a Este già nel I secolo a.C., quando l’antico centro dei Veneti antichi divenne città romana con il nome di Ateste”.

Nel corso della presentazione – a ingresso gratuito – interverranno gli specialisti delle varie discipline che attraverso un continuo e proficuo confronto hanno seguito nelle varie fasi il restauro, la determinazione petrografica ed effettuato un aggiornato studio archeologico ed epigrafico del monumento. Agli Indirizzi di saluto di Eleonora Florio, assessore alla cultura del Comune di Este, e di Elodia Bianchin Citton, direttore del Museo Nazionale Atestino, seguiranno gli interventi di Stefano Buson, funzionario restauratore della Soprintendenza per i beni archeologici del Veneto; Giampaolo De Vecchi, già professore ordinario di Mineralogia e Petrografia dell’Università di Padova; Marisa Rigoni, già direttore archeologo della Soprintendenza beni archeologici del Veneto; Cinzia Tagliaferro, collaboratrice della Soprintendenza per i beni archeologici del Veneto; e Patrizia Toson, restauratrice libera professionista.