Salò (Bs). Al Palazzo della Magnifica Patria il convegno “Le Ville Romane del Lago di Garda” e sabato visite alla Villa Romana di Desenzano del Garda e alle Grotte di Catullo di Sirmione
Venerdì 17 ottobre 2025, al Palazzo della Magnifica Patria di Salò (Bs), il convegno “Le Ville Romane del Lago di Garda”, organizzato dalla direzione regionale Musei nazionali Lombardia con il coordinamento scientifico di Barbara Bianchi e la preziosa collaborazione di Gian Pietro Brogiolo e Flora Berizzi, in collaborazione con il Comune di Salò, gli Atenei di Brescia e Salò e l’associazione Storico-Archeologica della Riviera del Garda. L’incontro si aprirà con i saluti istituzionali alle 9.30. Il giorno seguente sabato 18 ottobre 2025 sarà dedicato alle visite alla Villa Romana di Desenzano del Garda (mattina) e alle Grotte di Catullo di Sirmione (pomeriggio). PER ISCRIVERSI AL CONVEGNO E ALLA VISITA GUIDATA. Il territorio del Garda, caratterizzato dal bacino lacustre e dalle colline moreniche disposte nell’immediato entroterra, conserva numerose testimonianze di edifici residenziali romani costruiti in un arco di tempo compreso tra la fine del I secolo a.C. e i primi decenni del I secolo d.C. e successivamente modificati nel tempo. Le ville situate sulle sponde del lago rivestono un interesse particolare nell’ambito dell’architettura residenziale di età romana per la varietà delle soluzioni architettoniche adottate, per il ricco apparato decorativo, per il lungo excursus cronologico e perché è possibile l’identificazione di alcuni dei loro proprietari. I complessi abitativi dell’entroterra, dotati in taluni casi di estesi impianti produttivi, non solo contribuiscono a completare il quadro insediativo ma concorrono a tratteggiare la complessità delle dinamiche di un territorio dotato di una rete di collegamenti a lungo raggio e particolarmente felice, oltre che per la bellezza del paesaggio, per le opportunità produttive.
17 ottobre 2025, programma del convegno a Salò, Palazzo della Magnifica Patria. Alle 9.30, saluti istituzionali: Sergio Onger (presidente ateneo di Brescia), Andrea Crescini (presidente ateneo di Salò); Carlo Zani (ateneo di Brescia); Rosario Maria Anzalone (direzione regionale Musei nazionali Lombardia); 10, apertura dei lavori. Interventi: Rosario Maria Anzalone (direzione regionale Musei nazionali Lombardia): “Le grandi ville romane del Lago di Garda: strategie di ricerca e obiettivi di valorizzazione”; Elisabetta Roffia (già Ispettore centrale MiC): “In attesa dell’edizione delle Grotte di Catullo. Novità e riconsiderazioni sull’edificio. Problemi aperti e spunti di ricerca sulle ville lacustri gardesane”; Furio Sacchi (università Cattolica del Sacro Cuore di Milano), Barbara Bianchi (direzione regionale Musei nazionali della Lombardia), Sara Lenzi (università Cattolica del Sacro Cuore di Milano) e Luca Polidoro (direzione regionale Musei nazionali della Lombardia): “Tra realtà e finzione: l’ostentazione del marmo e delle pietre colorate in alcune ville romane del Garda”; Guglielmo Strapazzon (Indagini geofisiche): “Oltre lo scavo: indagini geofisiche alla Villa romana di Desenzano del Garda e alle Grotte di Catullo a Sirmione”; Serena Solano (soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per le provincie di Bergamo e Brescia): “Nuove ville romane del Garda bresciano: il difficile equilibrio tra conservazione, valorizzazione e sviluppo del territorio”; 13, pausa pranzo; 15, Cristina Bassi (Umst soprintendenza per i Beni e le Attività culturali – Provincia Autonoma di Trento): “I modi del vivere nell’Alto Garda trentino tra utilitas et voluptas”; Vincenzo Tinè (soprintendente SABAP per la città metropolitana di Genova e la provincia di La Spezia), Patrizia Basso (università di Verona), Gianni De Zuccato (già soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per le province di Verona Rovigo e Vicenza): “La villa di Negrar di Valpolicella fra ricerca e valorizzazione”; Simone Don (museo civico Archeologico della Valtenesi): “Società e ville del Garda alla luce dell’epigrafia”; Gian Pietro Brogiolo (università di Padova, già professore ordinario di Archeologia Medievale): “Dopo la fine delle ville gardesane”; 17.30, tavola rotonda finale aperta non solo ai relatori, ma anche ad altri studiosi partecipanti al convegno: Alexandra Chavarria Arnau (università degli Studi di Padova), Giovanna Falezza (soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per le province di Verona Rovigo e Vicenza), Raphael Hidalgo Prieto (Universidad Pablo de Olavide Sevilla), Carla Sfameni (CNR – Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale), Fabrizio Slavazzi (università di Milano).
18 ottobre 2025, Visita guidata. Alle 9.30, ritrovo alla Villa Romana di Desenzano del Garda (Bs). Nel corso della mattinata visita alla villa romana di Desenzano del Garda e trasferimento in battello alle Grotte di Catullo per una visita pomeridiana (ore 15). Pausa pranzo libera dalle 13.30 alle 15 circa.
Mito e natura a Milano. Incontro sugli affreschi delle Grotte di Catullo a Sirmione, la più famosa delle ville romane gardesane
Le ville romane ai piedi delle Alpi chiudono la rassegna Fuorimostra, il ciclo di incontri organizzati dall’università di Milano in collaborazione con il Comune di Milano, Palazzo Reale ed Electa, come approfondimenti della mostra “Mito e natura. Dalla Grecia a Pompei” aperta a Palazzo Reale di Milano fino al 10 gennaio 2016. L’appuntamento per l’ultimo incontro è a Milano, giovedì 10 dicembre 2015 alle 16.30 nella sede della soprintendenza Archeologia della Lombardia in via De Amicis 11. Il soprintendente Filippo Gambari presenta “Arte e natura nell’architettura e nella pittura delle ville gardesane”, la più famosa delle quali è quella di Sirmione, nota come “Grotte di Catullo”, che fu una delle maggiori ville residenziali dell’Italia settentrionale.

Una visione aerea della villa romana di Sirmione, nota come Grotte di Catullo, sulla punta della penisola
Collocata in una posizione eccezionale, sulla punta della penisola di Sirmione, domina dall’alto dello sperone roccioso l’intero bacino del Lago di Garda. La villa occupa un’area di circa 2 ettari, circondata da uno storico uliveto con oltre 1500 piante e arricchita dal piccolo ma rilevante museo archeologico di Sirmione, con reperti provenienti da Sirmione e da alcuni siti del basso Garda. E naturalmente è esposta la maggior parte dei reperti provenienti dalle Grotte di Catullo. “Fra i materiali pertinenti con la villa romana”, ricorda il direttore del museo, l’archeologa Nicoletta Giordani, “spiccano gli splendidi frammenti della decorazione ad affresco che arricchiva gli ambienti residenziali. Inquadrabili nel cosiddetto III stile pompeiano, caratterizzato dalla presenza di aeree e fantasiose architetture che suddividono e riorganizzano lo spazio delle pareti e dal frequente inserimento di quadretti paesaggistici, figure, candelabri vegetali e motivi fantastici, questi pezzi ci restituiscono l’immagine di una dimora raffinata e policroma. Attirano l’attenzione anche i raffinati stucchi e i frammenti della decorazione architettonica (basi, colonne e capitelli) che scandiva la struttura”.
Dunque a Milano si parla proprio delle pitture delle ville gardesane con gli interventi di Elisabetta Roffia, già dirigente ispettore del ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e in precedenza direttore delle aree archeologiche gardesane, e Barbara Bianchi, studiosa esperta di pittura d’epoca romana. Nella mostra Mito e Natura. Dalla Grecia a Pompei è infatti esposto un frammento di pittura con paesaggio marino proveniente dalle “grotte di Catullo” di Sirmione, una delle lussuose ville romane situate sulle sponde del lago di Garda. Queste costruzioni mostrano nelle scelte architettoniche un legame stretto con l’ambiente naturale, attraverso la presenza di terrazze e porticati affacciati sul paesaggio lacustre, di ampi giardini, di ninfei e bacini‐fontana. Ma anche all’interno degli edifici la decorazione pittorica parietale con frequenti rappresentazioni di carattere paesistico – motivi paesaggistici denominati topia, raffigurazioni idillico sacrali, temi di paesaggio a soggetto mitologico e veri e propri squarci su paesaggi e giardini che si confondono con quelli reali delle ville – offre testimonianza del legame intercorrente tra le dimore abitative e la natura circostante.
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CHI SIAMO
Graziano Tavan, giornalista professionista, per quasi trent’anni caposervizio de Il Gazzettino di Venezia, per il quale ho curato centinaia di reportage, servizi e approfondimenti per le Pagine della Cultura su archeologia, storia e arte antica, ricerche di università e soprintendenze, mostre. Ho collaborato e/o collaboro con riviste specializzate come Archeologia Viva, Archeo, Pharaos, Veneto Archeologico. Curo l’archeoblog “archeologiavocidalpassato. News, curiosità, ricerche, luoghi, persone e personaggi” (con testi in italiano)



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