Napoli. Al museo Archeologico nazionale la mostra “Naples. Sense of place” del fotografo Alex Trusty, un percorso suggestivo in 52 scatti in BN nella sala del Toro Farnese, che punta a cogliere le atmosfere uniche di Napoli

È il volto di Pier Paolo Pasolini, che diviene murales sul tufo dei palazzi del centro storico di Napoli; è uno squarcio di libertà con la visione di Capri, distesa nel mare del Golfo; è il Vesuvio coperto di nuvole, vulcano che sovrasta l’agglomerato urbano del boom dell’edilizia. È un vero e proprio viaggio, attraverso cinquantadue scatti in bianco e nero, la mostra “Naples. Sense of place”, che il fotografo Alex Trusty presenta dal 1° ottobre 2021 al 6 gennaio 2022, nella sala del Toro Farnese al Mann: un atto d’amore per Napoli e la sua complessità, in un luogo simbolo della cultura partenopea (e non solo).


Due giovani bagnanti, che si lanciano nella acque della Gaiola (foto di Alex Trusty)
Sulle bianche pareti della sala del Toro Farnese, così, i turisti potranno scoprire un percorso suggestivo, che punta a cogliere, al di là degli stereotipi, le atmosfere uniche di Napoli: poche le presenze umane nelle foto di Trusty, perché l’obiettivo è tutto concentrato sul potere evocativo dei luoghi. Fa eccezione lo scatto di due giovani bagnanti, che si lanciano nella acque della Gaiola: un invito a tuffarsi in una dinamica, non sempre facile, di amore ed appartenenza. Come immagine guida della mostra, ecco una particolare inquadratura dei due Corridori della Villa dei Papiri del Mann: proprio dalla cultura si parte per vivere la città.

Classe 1967, romano, Alessandro Fidato è un manager che, sin da giovanissimo, coltiva la passione per la fotografia. Allestisce la sua prima mostra collettiva nel 2014 con un reportage su L’Aquila dopo il terremoto: da allora, è noto con lo pseudonimo Alex Trusty e segue un itinerario creativo che intreccia i temi del paesaggio e dell’architettura urbana, con una predilezione per il bianco e nero.

“Tanti altri luoghi hanno perso la memoria cancellandone i segni o venendo abbandonati da quei cittadini che, come in Campania, hanno nel loro Dna la stessa stratificazione culturale dei quartieri che poggiano direttamente sugli stenopoi greci (strade secondarie) a pochi passi dal mare; e, per questo motivo, sono geneticamente preposti all’accoglienza, alla multiculturalità, al diverso”, commenta il direttore del Mann, Paolo Giulierini, nella prefazione del catalogo della mostra. “Il lavoro di Trusty non solo ha valore artistico, ma è, a tutti gli effetti, un’azione di tutela e salvaguardia del genius loci”. Il volume è edito da Arte’m ed è arricchito da un contributo introduttivo del fotografo Sergio Siano.
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