Verona. Al museo di Storia Naturale presentazione del libro “Faraoni e fiori. La meraviglia dei giardini dell’antico Egitto” (Il Mulino) di Divina Centore, egittologa del museo Egizio di Torino, nell’ambito della nuova edizione di Giardini Aperti a Veronetta
Mercoledì 7 maggio 2025, alle 17, nella Sala Conferenze “Sandro Ruffo” del museo civico di Storia naturale di Verona, presentazione del libro “Faraoni e fiori. La meraviglia dei giardini dell’antico Egitto” (Il Mulino) dell’egittologa Divina Centore, nell’ambito della nuova edizione di Giardini Aperti a Veronetta che anche quest’anno, il 24 e 25 maggio 2025, permetterà di visitare giardini e spazi verdi, normalmente non aperti al pubblico, del quartiere di Veronetta. L’evento, organizzato dalla Libreria Gulliver di Verona in collaborazione con l’associazione Giardini Aperti di Verona e il museo di Storia naturale di Verona, è l’occasione per presentare al pubblico il nuovo libro di Divina Centore: un appuntamento che connette il mondo della natura con quello della lettura, un viaggio alla scoperta dei segreti dei giardini dell’antico Egitto, un volo tra il fascino dei quei tempi e ricchi spunti botanici. La presentazione sarà l’occasione per avere un confronto con l’autrice che sarà in dialogo con Gaia Guarienti.

Copertina del libro “Faraoni e fiori. La meraviglia dei giardini dell’antico Egitto” di Divina Centore (Il Mulino)
Faraoni e fiori. La meraviglia dei giardini dell’antico Egitto. Alla scoperta dei segreti dei giardini dell’antico Egitto. Un viaggio tra natura, mito e storia che sorprende e incanta. Tebe, 1350 a.C. Sotto il sole ardente, brilla una gemma nascosta: il giardino di Nebamun, alto funzionario del tempio di Amon. Qui palme da dattero, fichi, alberi di persea, ninfee e papiri riflettono il potere e la ricchezza del proprietario. Oasi simili si trovano dentro templi e altri contesti sacri, come anche in residenze private. Quello dei suoi splendidi giardini è un aspetto poco conosciuto della civiltà egizia, eppure resti archeobotanici, testi antichi e pitture sfidano l’immagine di un paese quale terra arida e desertica e ci mostrano come gli egizi sapessero creare giardini e orti incantevoli che oltre a fornire cibo, materie prime e medicine, avevano profondi significati simbolici e tramandavano storie meravigliose.
Divina Centore, egittologa, laureata a Pisa nel 2018, lavora al museo Egizio di Torino nel dipartimento “Interpretazione, Accessibilità e Condivisione”. Tra i suoi compiti principali c’è il supporto scientifico all’ufficio come content creator e divulgatrice scientifica. Per quanto concerne il suo background egittologico, fa parte del team editoriale della Rivista del Museo e cura la pubblicazione online degli Atti dei Convegni del Museo Egizio. I suoi principali interessi di studio sono la ceramica, la flora dell’antico Egitto e l’Egittomania.


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