Roma. Al CNR-ISPC il workshop internazionale, in presenza e online, “Ricercando l’infanzia. Percezione e rappresentazione dei bambini nel Mediterraneo antico” nell’ambito del progetto “Invisible Actors” che ha l’obiettivo di gettare nuova luce sugli “attori invisibili” nella società fenicia e punica
“Ricercando l’infanzia. Percezione e rappresentazione dei bambini nel Mediterraneo antico” è il titolo del workshop Internazionale nell’ambito del progetto “Invisible Actors”. Appuntamento venerdì 15 novembre 2024, alle 9.30, in presenza nella Sala Convegni dell’Edificio 6, Area della Ricerca di Roma 1, del CNR – Istituto di Scienze del Patrimonio culturale, in via Salaria km. 29,300, a Roma. Per partecipare online è necessario inviare una richiesta a ispc.socialboard@ispc.cnr.it. Il workshop si può seguire anche online su piattaforma Teams, basta farne richiesta inviando una mail a ispc.socialboard@ispc.cnr.it: si riceverà il link per seguire online. Durante il workshop internazionale a cura di Massimo Botto e Emanuele Madrigali del CNR-ISPC di Roma, organizzato nell’ambito del progetto PRIN2022 Invisible Actors e dedicato all’infanzia, si affronteranno con spirito critico le metodologie di studio e si esploreranno le tendenze innovative dei più recenti percorsi analitici, illustrando significativi casi di studio e delineando le future prospettive della ricerca. Con un approccio interdisciplinare saranno dibattuti temi e contesti di carattere storico, archeologico, mitografico, epigrafico, bio-archeologico con il contributo di studiose e studiosi che spazieranno da Oriente a Occidente lungo tutto il I millennio a.C., provando ad identificare e superare gli stereotipi che hanno influenzato l’immagine complessiva dei Fenici e dei loro vicini sia in relazione ai grandi processi storici che alle pratiche quotidiane come riflesse dal record archeologico.
Il progetto ha l’obiettivo di gettare nuova luce sugli “attori invisibili” nella società fenicia e punica. L’obiettivo è quello di studiare le donne e i bambini che, in quanto agenti storici, sono raramente al centro dell’attenzione degli studiosi. Ci proponiamo di esplorare diverse dimensioni della loro esperienza di vita utilizzando un approccio interdisciplinare, con l’obiettivo specifico di promuovere un nuovo paradigma interpretativo. Questo approccio nasce dal desiderio di identificare e superare gli stereotipi che hanno influenzato l’immagine complessiva dei Fenici e dei loro vicini in relazione sia ai principali processi storici che alle pratiche di vita quotidiana riflesse nella documentazione archeologica. Fino a poco tempo fa, gli studi fenici e punici sono stati in gran parte condizionati da un marcato punto di vista androcentrico. In questa prospettiva, le donne e i bambini sono emarginati (come avviene in particolare nell’interpretazione dei reperti archeologici) o posti al centro di rituali crudeli e nefasti (come nel caso delle ricostruzioni mitografiche e storiografiche basate su fonti classiche e bibliche che elaborano i sacrifici di bambini, la prostituzione sacra, ecc.).
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