Pompei. Al parco archeologico chiusa la campagna di raccolta delle olive secondo i metodi antichi con la degustazione dell’olio IGP di Pompei PÙMPAIIA alla Casa della Nave Europa

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I ragazzi del Tulipano impegnati nella raccolta delle olive del parco archeologico di Pompei (foto parco archeologico pompei)

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Una bottiglia di olio IGP PÙMPAIIA, marchio denominativo e figurativo dei prodotti agricoli e loro derivati di Pompei (foto parco archeologico pompei)

I siti archeologici vesuviani sono custodi di un patrimonio naturale e paesaggistico eccezionale, che si aggiunge all’unicità di quello archeologico. L’olivo, pianta millenaria del paesaggio agricolo del Mediterraneo, è una delle specie più caratteristiche nelle aree verdi del parco archeologico di Pompei. Utilizzare i metodi e le tecniche della raccolta delle olive utilizzati nel mondo romano, illustrati anche da autori come Columella e Plinio il Vecchio, significa garantire il pieno rispetto delle piante, salvaguardare la biodiversità e garantire la piena sostenibilità ambientale. È quanto hanno potuto verificare i visitatori del Parco martedì 29 ottobre 2024, alla Casa della Nave Europa, partecipando alla manifestazione di fine campagna della raccolta delle olive del Parco archeologico e degustando l’olio IGP PÙMPAIIA, registrato a livello nazionale e internazionale come marchio denominativo e figurativo dei prodotti agricoli e loro derivati di Pompei. Protagonisti in quell’occasione alcuni giovani impegnati in attività agricoltura sociale nei siti del Parco a cura del Cooperativa sociale IL TULIPANO Onlus che hanno provveduto, al termine della raccolta delle olive, a organizzare una degustazione dell’olio PÙMPAIIA.

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Raccolta delle olive nel parco archeologico di Pompei utilizzando metodi antichi (foto parco archeologico pompei)

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Nel parco archeologico di Pompei sono presenti molte cultivar di olivi in continuità col mondo arcaico (foto parco archeologico pompei)

Da oltre un anno il parco archeologico di Pompei sta operando sul vasto patrimonio di ulivi presenti nei siti di propria competenza, salvaguardando la biodiversità e garantendo la piena sostenibilità ambientale, grazie alla collaborazione con UNAPROL e APROL Campania. L’attività si inserisce nel più ampio progetto di Azienda agricola Pompei, un progetto teso alla riqualificazione e valorizzazione del patrimonio naturale del Parco. La raccolta delle olive viene effettuata presso tutti i siti del Parco e, in particolare, a Stabia e a Civita Giuliana dove sono presenti, in continuità con il mondo arcaico, le cultivar Minucciola, Ogliarola, Olivella, Pisciottana, Ravece, Rotondello, oltre la Nostrale oggi a rischio di estinzione.

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