Novità editoriali: “Le forme della città Iran, Gandhara e Asia Centrale”, scritti offerti a Pierfrancesco Callieri in occasione del suo 65° compleanno a cura di Luca Colliva, Anna Filigenzi, Luca Maria Olivieri con Marco Baldi

Copertina del libro “Le forme della città Iran, Gandhara e Asia Centrale” (Scienze e Lettere)

Pierfrancesco Callieri co-direttore a Tol-e Ajori (Persepoli, Iran) con Alireza Askari Chaverdi
Novità editoriali in commercio dal 3 giugno 2024. Per i tipi della casa editrice Scienze e Lettere, è stato pubblicato il libro “Le forme della città Iran Gandhara e Asia Centrale”, scritti offerti a Pierfrancesco Callieri in occasione del suo 65° compleanno a cura di Luca Colliva, Anna Filigenzi, Luca Maria Olivieri con Marco Baldi. “La preparazione da parte di ISMEO di questo volume in onore di Pierfrancesco Callieri”, scrive nella premessa Adriano V. Rossi, “rappresenta qualcosa di più dell’edizione di un insieme di studi con cui allievi e amici rendono solitamente omaggio a un collega internazionalmente stimato nel momento della sua massima maturità scientifica. Come spiegano i curatori di questo volume, è stata determinante in ogni fase della biografia scientifica di Pierfrancesco Callieri la scuola di Domenico Faccenna, con la particolare accentuazione da essa veicolata della dimensione pragmatica dello scavo, da una parte, e della meticolosità della documentazione e dello studio che seguono l’acquisizione dei dati, dall’altra. Il ‘metodo Faccenna’ (“un sistema forse un po’ spartano, ma efficace […] fatto di grande rispetto, regole precise, tanto rigore”, nelle parole di Pierfrancesco stesso), su cui l’amico qui festeggiato è tornato più volte, guidò il giovanissimo studioso, poco più che ventenne, fin dal suo esordio, con lo scavo della missione IsMEO nello Swat nel monastero buddhista di Saidu Sharif. Le cinque campagne di scavo che ne seguirono furono impeccabilmente illustrate in P.C., Saidu Sharif I (Swat, Pakistan). 1. The Buddhist Sacred Area. The Monastery (IsMEO Reports and Memoirs, XXIII 1, Rome 1989), dove, nelle pagine introduttive della pubblicazione (ibid., p. ix), Pierfrancesco ricorda i dettagli degli insegnamenti del suo maestro, relativi perfino al modo di predisporre il rapporto di scavo stesso”.
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