Archeologia subacquea in laguna di Venezia. Il team di Ca’ Foscari ha scoperto a Lio Piccolo, nel sito della villa romana, una preziosa gemma di agata, incisa con una figura mitologica. Beltrame: “Sito frequentato da romani benestanti”

Gemma di agata, incisa con una figura mitologica, scoperta dal team di Ca’ Foscari nel sito della villa romana di Lio Piccolo nella laguna di Venezia (foto unive)
La villa romana di Lio Piccolo sarebbe stata frequentata dalla “Roma bene” del I-II secolo d.C. Lo confermerebbe il ritrovamento, qualche giorno fa, in luglio 2023, di una preziosa gemma di agata, incisa con una figura mitologica, durante la terza campagna di scavo archeologico sul sito sommerso di età romana a Lio Piccolo (Cavallino-Treporti) condotta dal Dipartimento di Studi umanistici dell’università Ca’ Foscari Venezia sotto la direzione del professor Carlo Beltrame, assistito dalla dott.ssa Elisa Costa, con il supporto tecnico dell’impresa Idra di Venezia. “Un simile ritrovamento”, afferma Beltrame, “avvalora l’ipotesi che si tratti di un sito frequentato da romani benestanti, forse proprio di quella villa che è stata ipotizzata da altri. In ambiente lagunare si tratta di un ritrovamento piuttosto raro, ad oggi abbiamo notizia di altre due gemme preziose ritrovate a Torcello e presso Barena del Vigno”. Lo scavo è stato eseguito in regime di concessione del ministero della Cultura – soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per il Comune di Venezia e Laguna, con il referente Alessandro Asta, e con la collaborazione del Comando della Stazione Navale della Guardia di Finanza di Venezia. La campagna è stata finanziata dal progetto CHANGES “Cultural Heritage Active Innovation for Sustainable Society”, parte del PNRR, in cui l’università Ca’ Foscari è partner dello Spoke 1 “Historical Landscapes Traditions and Cultural Identities” coordinato dall’università “Aldo Moro” di Bari, e dal Comune di Cavallino Treporti. “L’archeologia sta continuando a darci risposte scoprendo le nostre radici”, commenta l’assessore alla Cultura Alberto Ballarin. “Il ritrovamento della preziosa gemma di agata è un altro tassello che conferma l’importanza di continuare a finanziare progetti di ricerca al fine di delineare un’identità al passato del territorio e della comunità di Cavallino-Treporti. La collaborazione con il prof. Beltrame si sta concretizzando anche con la divulgazione scientifica delle scoperte archeologiche subacquee della laguna nord. Ci fa molto piacere che abbia colto il nostro invito a partecipare agli incontri pubblici con la cittadinanza per condividere l’esperienza e l’attività degli scavi”.

Le ostriche di duemila anni fa ritrovate sul fondo della vasca in mattoni per l’acquacoltura nel sito della villa romana di Lio Piccolo nella laguna di Venezia (foto unive)
Le indagini subacquee hanno permesso di conoscere meglio la struttura con base di mattoni sesquipedali e pareti in tavole di legno di quercia del I-II secolo d.C. adibita alla conservazione di ostriche (vedi Archeologia subacquea in laguna di Venezia. Il team di Ca’ Foscari ha scoperto a Lio Piccolo, nel sito della villa romana, una vasca per l’acquacoltura dei molluschi con le ostriche di duemila anni fa eccezionalmente conservate | archeologiavocidalpassato). La vasca, che giace a -350 cm sul livello medio del mare, contiene ancora centinaia di molluschi al suo interno ed è munita di paratoia in legno che doveva dividerla in almeno due ambienti. La collaborazione scientifica con il biologo Davide Tagliapietra del CNR-ISMAR e il geologo Paolo Mozzi dell’università di Padova ha permesso di identificare questa struttura come un bacino per la conservazione prima del consumo, più che per l’allevamento, delle ostriche presumibilmente sepolto dai sedimenti lagunari per un evento improvviso. Unico confronto possibile con questa singolare struttura è l’imponente peschiera, munita di piccolo ambiente per la conservazione di ostriche, scavata nel sito romano di Lac de Chapelles, port la Nautique, presso Narbonne.

Frammenti di mosaico bianco e nero scoperti dal team di Ca’ Foscari nel sito della villa romana di Lio Piccolo nella laguna di Venezia (foto unive)
“A fianco di questo impianto”, aggiunge Beltrame, “sono presenti una pavimentazione in mattoni posata su pali, moltissimi frammenti di affresco di pregio e alcuni frammenti di mosaico bianco e nero che, negli anni Ottanta, hanno spinto lo scopritore di questo sito, l’archeologo amatore Ernesto Canal, ad interpretarlo come una villa di pregio. La vasca e i piani pavimentali offrono un marker prezioso, perché ben datato, per lo studio delle variazioni del mare e della subsidenza locale”. Alle indagini hanno partecipato dottorande, dottorandi nonché studentesse e studenti di archeologia marittima che hanno avuto l’opportunità di fare esperienza di scavo e di documentazione subacquea.
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Graziano Tavan, giornalista professionista, per quasi trent’anni caposervizio de Il Gazzettino di Venezia, per il quale ho curato centinaia di reportage, servizi e approfondimenti per le Pagine della Cultura su archeologia, storia e arte antica, ricerche di università e soprintendenze, mostre. Ho collaborato e/o collaboro con riviste specializzate come Archeologia Viva, Archeo, Pharaos, Veneto Archeologico. Curo l’archeoblog “archeologiavocidalpassato. News, curiosità, ricerche, luoghi, persone e personaggi” (con testi in italiano)
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