Archeologia subacquea. Scoperti nei fondali al largo di Acciaroli, nel comune di Pollica (Sa), due ceppi di ancora, probabilmente di epoca romana. e un’anfora romana, nell’ambito del progetto della Sabap di Salerno della mappatura e recupero di reperti di epoca greco-romana sommersi, col contributo di ASSO – Archeologia Subacquea Speleologia Organizzazione e il supporto operativo dei Carabinieri del Nucleo Subacqueo di Napoli

Il ceppo di ancora romana recuperata dai fondali al largo della costa di Acciaroli, nel comune di Pollica (Sa) (foto sabap-sa)

Carabinieri del Nucleo Subacqueo di Napoli e ASSO – Archeologia Subacquea Speleologia Organizzazione coinvolti nelle ricerche subacquee e monitoraggio dei fondali del Cilento (foto asso)
Il 19 giugno 2025, nei fondali al largo di Acciaroli, nel territorio comunale di Pollica (SA), sono stati recuperati due ceppi di ancora, probabilmente di epoca romana. e un’anfora romana. L’individuazione e il successivo recupero dei reperti sono il frutto di uno scrupoloso lavoro di monitoraggio che la soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio di Salerno e Avellino svolge, da anni, lungo il litorale cilentano con il prezioso supporto operativo dei Carabinieri del Nucleo Subacqueo di Napoli. Le ricognizioni di questi giorni, coordinate dalla Soprintendenza, hanno visto anche l’importante contributo di ASSO – Archeologia Subacquea Speleologia Organizzazione, associazione specializzata nell’individuazione, studio e valorizzazione dei beni culturali e naturalistici sotterranei e sommersi. Proprio il Comune di Pollica ha firmato un protocollo d’intesa con l’associazione A.S.S.O., finalizzato alla promozione di attività di ricerca, formazione e divulgazione nel campo dell’archeologia subacquea. Il passo successivo sarà la valorizzazione di questi reperti per la quale la soprintendenza sta lavorando in accordo e in collaborazione con l’amministrazione comunale di Pollica.

Mappatura dei fondali della costa del Cilento e recupero di reperti archeologici sommersi risalenti all’epoca greco-romana (foto sabap-sa)
L’obiettivo dell’iniziativa è la mappatura e il recupero di reperti archeologici sommersi risalenti all’epoca greco-romana, in un’area notoriamente ricca di tracce della civiltà ellenica, che trova il suo epicentro nell’antica Elea-Velia. Le ricerche, coordinate dalla Soprintendenza, si concentrano in tratti di fondale già oggetto in passato di segnalazioni e studi preliminari. Il merito delle prime segnalazioni, che hanno dato impulso alle attuali ricerche, va ai subacquei Guglielmo Mazziotti, Gabriele Baratta e Stefano Antolini.

Il ceppo di ancora romana recuperata dai fondali al largo della costa di Acciaroli, nel comune di Pollica (Sa) (foto sabap-sa)

Il ceppo di ancora romana recuperata dai fondali al largo della costa di Acciaroli, nel comune di Pollica (Sa) (foto sabap-sa)
I subacquei – come si diceva – hanno riportato alla luce un ceppo d’ancora in piombo del peso stimato di circa 500 chilogrammi. Il reperto, probabilmente di epoca romana, è stato individuato e recuperato nelle acque antistanti “Torre La Punta”, area che il Comune di Pollica intende trasformare in zona marina protetta. Il ceppo è stato trasportato al porto di Acciaroli e sollevato con una gru messa a disposizione dalla Nautica La Greca. Attualmente si trova custodito in un locale comunale per i successivi accertamenti. Alle operazioni ha assistito il sindaco di Pollica, Stefano Pisani, che ha commentato: “Questo recupero dimostra come anche l’archeologia subacquea possa diventare una grande risorsa per il territorio. Il Cilento si conferma custode di un patrimonio storico e culturale straordinario”. Nel pomeriggio, le attività di immersione sono proseguite con il ritrovamento di un secondo ceppo d’ancora, di dimensioni minori ma dotato di contromarra, elemento strutturale funzionale all’ancoraggio. Insieme al ceppo, è stata recuperata anche un’anfora romana, probabilmente utilizzata per il trasporto di vino. L’anfora, in ottimo stato di conservazione, rappresenta un ulteriore indizio della vitalità commerciale e marittima di questa fascia costiera in epoca antica.
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CHI SIAMO
Graziano Tavan, giornalista professionista, per quasi trent’anni caposervizio de Il Gazzettino di Venezia, per il quale ho curato centinaia di reportage, servizi e approfondimenti per le Pagine della Cultura su archeologia, storia e arte antica, ricerche di università e soprintendenze, mostre. Ho collaborato e/o collaboro con riviste specializzate come Archeologia Viva, Archeo, Pharaos, Veneto Archeologico. Curo l’archeoblog “archeologiavocidalpassato. News, curiosità, ricerche, luoghi, persone e personaggi” (con testi in italiano)
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