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Successo per il nuovo collegamento diretto Roma-Pompei in Frecciarossa: e la corsa giornaliera sarà ogni domenica, a partire dal 6 agosto. L’annuncio congiunto di Sangiuliano, Salvini e Ferraris

roma-pompei_frecciarossa-diretto_locandinaPer andare da Roma a Pompei col prossimo Frecciarossa diretto non bisognerà aspettare il 20 agosto 2023, cioè la terza domenica del mese. “Dal 6 agosto Frecciarossa diretto Roma-Pompei ogni domenica”: hanno annunciato in una nota congiunta il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano; il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini; e l’amministratore delegato del Gruppo FS, Luigi Ferraris. “Il nuovo treno diretto Frecciarossa Roma-Pompei, nato dalla collaborazione tra il ministero della Cultura e il Gruppo Ferrovie dello Stato e inaugurato domenica 16 luglio 2023, ha riscosso una grandissima attenzione da parte dei cittadini e un ottimo riscontro in termini di utenza (vedi Il nuovo collegamento diretto Roma-Pompei in Frecciarossa è realtà: per ora sarà una corsa giornaliera ogni terza domenica del mese. I dettagli nella presentazione al ministero della Cultura | archeologiavocidalpassato). Come già preannunciato a margine del viaggio inaugurale alla presenza del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, siamo particolarmente felici di comunicare che il nuovo collegamento sarà operativo con frequenza settimanale, ogni domenica, a partire dal 6 agosto 2023. Questo ci consentirà di quadruplicare l’offerta e dare ulteriori opportunità per raggiungere dalla Capitale, con il treno di punta dell’alta velocità italiana, uno dei siti più famosi del mondo. Siamo certi che questo permetterà di aumentare i visitatori del Parco di Pompei e raggiungere nuovi primati. Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sta lavorando per potenziare la rete ferroviaria al Sud e in questa strategia rientra la piena raggiungibilità dei grandi siti archeologici”. Ora c’è solo da attendere che Trenitalia aggiorni il sistema di prenotazione on-line, inserendo in linea anche le nuove corse, oltre a quella già prevista del 20 agosto.

Pompei. Riaperta al pubblico dopo un complesso restauro la Casa delle Nozze d’Argento, uno degli esempi più maestosi e raffinati di abitazione delle classi agiate di Pompei. Primi visitatori la premier Meloni e il ministro Sangiuliano in occasione dell’inaugurazione del Frecciarossa Roma-Pompei

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Autorità alla Casa delle Nozze d’Argento: in primo piano, da sinistra, Massimo Osanna, Luigi Ferraris. Giorgia Meloni, Gennaro Sangiuliano e Gabriel Zuchtriegel (foto parco archeologico pompei)

La Casa delle Nozze d’Argento (Regio V, Insula 2, civico i), uno degli esempi più maestosi e raffinati di abitazione delle classi agiate di Pompei, è stata riaperta a conclusione dei restauri domenica 16 luglio 2023. Era chiusa dal 2019, da quando era iniziato un complesso progetto di restauro nell’ambito del Grande Progetto Pompei. roma-pompei_frecciarossa-diretto_locandinaE la data scelta per la riapertura al pubblico non è stata casuale, ma ha coinciso con l’inaugurazione del treno Frecciarossa diretto Roma-Pompei, il nuovo servizio ferroviario nato dalla collaborazione tra il ministero della Cultura e Ferrovie dello Stato italiane (vedi Il nuovo collegamento diretto Roma-Pompei in Frecciarossa è realtà: per ora sarà una corsa giornaliera ogni terza domenica del mese. I dettagli nella presentazione al ministero della Cultura | archeologiavocidalpassato). Così i primi visitatori sono stati il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, e il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, insieme al sottosegretario del MiC, Giammarco Mazzi, al direttore generale Musei del MiC, Massimo Osanna, al direttore del parco archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel, al direttore generale del Grande Progetto Pompei, Gen. B. CC Giovanni Capasso. Presenti anche l’amministratore delegato del Gruppo FS, Luigi Ferraris e l’amministratore delegato di Trenitalia, Luigi Corradi.

Ecco le immagini della Casa delle Nozze d’Argento prodotte dal parco archeologico di Pompei a conclusione degli interventi di restauro che le hanno restituito l’antico splendore. Direttore generale di progetto: Gen. D. CC. Luigi Curatoli, Gen. D. CC. Mauro Cipolletta, Gen. B. CC Giovanni Di Blasio, Gen. B. CC Giovanni Capasso. Direttore generale del parco archeologico di Pompei: Prof. Massimo Osanna, dr. Gabriel Zuchtriegel. Responsabile unico del procedimento: arch. Annamaria Mauro, prof. Massimo Osanna, arch. Mariano Nuzzo, ing. Vincenzo Calvanese. Progettista: Studio Marcucci e associati. Ing. Paolo Marcucci, arch. Gianluca Sforna, ing. Maurizio Spigarelli, ing. Luigi Rossi, ing. Learco Boccali, geol. Simone Sforna, archeol. Luca Donnini Archeotech, ing. Marco Terradura. Direttore dei lavori: arch. Annamaria Mauro, arch. Paolo Mighetto. Coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione: ing. Mario Zanna (Provvedit. OO.PP. Campania). Direttore operativo architetto: arch. Raffaele Martinelli. Direttore operativo archeologo: dr. Antonino Russo. Direttrici operative restauro: dr.ssa Raffaella Guarino, dr.ssa Manuela Valentini. Direttore operativo strutture: ing. Vincenzo Calvanese. Ispettore di cantiere: geom. Gennaro Di Martino. Assistenza allo scavo archeologico: dr. archeol. Gennaro Iovino, dr.ssa archeol. Serenella Scala. Progettazione dei giardini: dr. Maurizio Bartolini, arch. Paolo Mighetto. Supporto al Rup: arch. Maria Carmela Lombardo (Ales SpA). Supporto contabile: geom. Paolo Di Febbraro (Ales SpA), geom. Raimondo Marrazzo (Ales SpA). Collaudatore statico in c.o.: ing. Raffaele Vedova. Commissione di collaudo: dr.ssa Annamaria Sodo, arch. Anna Onesti, arch. Giuseppe Zolfo. Lavori: RTI Forte Costruzioni e Restauri srl, L’Officina Consorzio. Realizzazione dei Giardini: Re-Am srl.

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Casa delle Nozze d’Argento a Pompei: il grande atrio tetrastilo dopo il restauro (foto silvia vacca)

La casa delle Nozze d’Argento prese il suo nome moderno dalla celebrazione delle nozze d’argento dei Reali d’Italia, Umberto e Margherita di Savoia, nel 1893. La costruzione originaria nasce nella seconda metà del II secolo a.C. colmando e regolarizzando delle aree urbane precedentemente già edificate e comprendendo, all’origine, anche l’adiacente Casa del Cenacolo (V 2, h) poi separata e resa autonoma con le successive trasformazioni del complesso sia alla metà del I secolo a.C. sia intorno al 60 d.C. Le tre grandi aree funzionali della casa – l’atrio con il vasto giardino orientale, il peristilio rodio (giardino con colonnato a diverse altezze) e il secondo atrio con cenacolo (sale di ricevimento al secondo piano), che oggi fanno parte della casa omonima adiacente – rispecchiano il lusso “principesco” di una dimora pienamente ellenistica nella raffinatezza dell’abitare.

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Casa delle Nozze d’Argento a Pompei: dettaglio di affreschi di “quarto stile” dopo i restauri (foto silvia vacca)

La casa subirà profonde modificazioni tra il 40 e il 30 a.C., soprattutto a carico dell’atrio, della separazione dalla Casa del Cenacolo e di una diversa distribuzione degli ambienti in funzione di nuovi modelli abitativi e sociali, comprendente la completa ridecorazione delle pareti dall’originario Primo Stile ad un raffinatissimo Secondo stile (peristilio) e a uno stile di transizione tra il secondo e il terzo Stile (atrio). Quando, intorno al 60 d.C., in piena età neroniana, la ricca e potente famiglia degli Albucii, deciderà di trasformare nuovamente la propria residenza adeguandola ad una nuova forma dell’abitare, la bellezza degli affreschi di un secolo prima sarà conservata e addirittura valorizzata con intento collezionistico entro la nuova decorazione in Quarto Stile, tipica di questo periodo.

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La raffinata fontana nell’atrio della Casa delle Nozze d’Argento a Pompei (foto silvia vacca)

La nuova dotazione di acqua corrente, abbondante e a pressione, consentita dal collegamento di Pompei all’acquedotto del Serino, determina la realizzazione all’interno della casa, di un quartiere termale privato con vasche riscaldabili, la formazione di giochi d’acqua ad impreziosire i giardini, la realizzazione di una raffinata fontana ad impreziosire l’atrio della magione.

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Casa delle Nozze d’Argento a Pompei: il peristilio rodio dopo i restauri (foto silvia vacca)

LO SCAVO. La Domus venne scoperta e scavata tra il 1891 e il 1893 sotto la direzione dell’architetto Michele Ruggero, allora direttore degli scavi, e a questi succedettero, fino al 1908, Giulio De Petra, Ettore Pais e Antonio Sogliano. Le colonne dell’atrio corinzio erano in parte cadute, i muri principali in condizioni di instabilità o crollati anch’essi; fu dunque necessario reintegrare estesamente le pareti con brani di muratura imitante l’antica, rialzando le stesse murature e le colonne (a partire dal 1° luglio 1892) sino a raggiungere la quota utile alla posa delle strutture di copertura.

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Il cantiere di restauro della Casa delle Nozze d’Argento a Pompei (foto parco archeologico pompei)

GLI INTERVENTI. Gli interventi di restauro del Secondo Dopoguerra videro l’utilizzo diffuso di pesanti e pericolose strutture di calcestruzzo armato incardinate sulle strutture antiche. Il cantiere di restauro che oggi si conclude –  avviato nel 2019 su progettazione da fondi del Grande Progetto Pompei e realizzazione su fondi PON “Cultura e Sviluppo “ FESR 2014-2020 –  si è posto pertanto come primo compito quello di rimuovere tali strutture, ormai prossime al crollo all’avvio del cantiere, sostituendole con nuove strutture in legno, non solo più vicine a quelle  originarie ma soprattutto più leggere di quelle in calcestruzzo armato e tecnologicamente innovative per l’uso di un materiale come il legno di faggio microlamellare accompagnato, per le strutture di solai e controsoffitti, da legno di abete lamellare. Obiettivo del progetto alla base dei lavori è stato dunque quello del consolidamento strutturale, accompagnato al restauro architettonico dell’intera domus, alla messa in sicurezza degli apparati decorativi parietali e pavimentali e al restauro di quelli degli ambienti più rappresentativi come il vestibolo, l’atrio tetrastilo, le alae, il tablino, il corridoio e il peristilio, l’oecus corinzio e le esedre che affacciano sul peristilio rodio, così da restituire la casa alla piena fruizione del pubblico.

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Casa delle Nozze d’Argento a Pompei: dettaglio delle pareti affrescate dopo i restauri (foto silvia vacca)

È stato un cantiere estremamente complesso, non solo perché si è sviluppato nel pieno del periodo del lockdown dovuto alla pandemia, ma anche e soprattutto per la delicatezza delle operazioni di sostituzione di intere strutture nel corpo stesso delle murature antiche senza provocare traumi alle stesse murature e ai fragilissimi apparati decorativi. Lo stesso cantiere, come sempre avviene a Pompei, ha accompagnato l’istanza di conservazione a quella, sempre presente, della conoscenza, consentendo di approfondire molteplici aspetti sui materiali e le tecniche impiegati in antico, nonché sulle diverse fasi di edificazione e trasformazione della Casa delle Nozze d’Argento.

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Casa delle Nozze d’Argento a Pompei: uno dei tre giardini estetici e utilitaristici creati dagli esperti del Parco (foto silvia vacca)

A conclusione del cantiere, da parte dell’Area “Cura del Verde” è stato possibile rigenerare le tre ampie aree verdi con la formazione di tre giardini estetici ed utilitaristici basati sui dati e reperti archeologici e su un’interpretazione delle proporzioni degli spazi della domus oltre che sugli assi visuali prospettici interni. Al tempo stesso e con un intervento pienamente fruibile dal pubblico a domus aperta, procederanno le operazioni di restauro dell’oecus (salone) occidentale e dell’anticamera al quartiere termale lungo il peristilio rodio.

Il nuovo collegamento diretto Roma-Pompei in Frecciarossa è realtà: per ora sarà una corsa giornaliera ogni terza domenica del mese. I dettagli nella presentazione al ministero della Cultura

Roma e gli Scavi di Pompei sono ora più vicini. Partirà domenica 16 luglio 2023 dalla stazione di Roma Termini il nuovo collegamento diretto Roma-Pompei in Frecciarossa, nato dalla collaborazione tra il ministero della Cultura e il Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane. Per ora il collegamento senza cambi tra la Capitale e uno dei siti archeologici più famosi al mondo sarà effettuato con il Frecciarossa 1000, treno di punta della flotta di Trenitalia (capofila del Polo Passeggeri del Gruppo FS) ogni terza domenica del mese e permetterà a viaggiatori e turisti di raggiungere Pompei da Roma in un’ora e 47 minuti e di tornare, la sera, in due ore e un quarto. Già durante il viaggio i passeggeri potranno conoscere la storia dell’antica Pompei attraverso una clip che sarà trasmessa sui monitor di bordo. “Il nuovo collegamento Roma-Pompei”, dichiara Luigi Ferraris, amministratore delegato del Gruppo FS, “accompagnerà ogni terza domenica del mese i viaggiatori di Ferrovie dello Stato Italiane nella città degli Scavi direttamente con il Frecciarossa 1000, ossia con l’eccellenza tecnologica e ingegneristica italiana nel campo dei trasporti. Insieme al ministro della Cultura crediamo molto in questa iniziativa e nel suo forte significato simbolico. Infatti, con i nostri treni, che rappresentano anche spazi di incontro e condivisione, portiamo sempre più persone in quei luoghi dove si fa cultura o che attraggono per le loro peculiarità storiche e artistiche”.

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Luigi Ferraris, ad Fs, e il ministro Gennaro Sangiuliano alla presentazione del Frecciarossa Roma-Pompei (foto mic)

Il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, lo aveva anticipato ad aprile 2023 e lo aveva confermato un mese fa, dalla Puglia, ospite di Bruno Vespa al Forum in Masseria (vedi In treno a Pompei direttamente da Roma col Frecciarossa. Sangiuliano: “Il 16 luglio 2023 parte il primo treno Roma – Pompei, realizzato con le Ferrovie dello Stato” | archeologiavocidalpassato). Mercoledì 12 luglio 2023, la presentazione ufficiale al ministero della Cultura, presenti il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, il ministro del Turismo Daniela Santanché, l’amministratore delegato del Gruppo FS Italiane Luigi Ferraris, il direttore generale Musei Massimo Osanna e il direttore del parco archeologico Pompei Gabriel Zuchtriegel.

roma-pompei_frecciarossa-diretto_locandinaGli orari. La partenza è prevista al mattino da Roma Termini alle 8.53 con fermata a Napoli Centrale alle 10.03 e arrivo alla stazione di Pompei alle 10.40. Ad attendere i viaggiatori diretti agli Scavi il bus navetta Pompei Link. Il ritorno è alle 18.40 con fermata a Napoli Centrale alle 19.23 e arrivo a Roma Termini alle 20.55. Il nuovo collegamento si aggiungerà alle 50 corse giornaliere, andata e ritorno, oggi già esistenti tra Roma e Pompei in Frecciarossa, che prevedono l’arrivo a Napoli Centrale con l’Alta Velocità e il proseguimento a destinazione con i treni regionali di Trenitalia dalla sottostante stazione di Piazza Garibaldi.

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Il ministro Gennaro Sangiuliano alla presentazione del Frecciarossa Roma-Pompei (foto mic)

Gennaro Sangiuliano, ministro della Cultura: “Roma e l’antica Pompei sono ora più vicine, permettendo, ai tanti visitatori che dall’estero sono tornati ancor più numerosi in Italia, di poter facilmente ammirare nello stesso soggiorno la meraviglia del Foro Romano, del Palatino e del Colosseo e la magica suggestione dei resti della città sepolta dall’eruzione del Vesuvio del 79 dopo Cristo. La realizzazione di un collegamento rapido e veloce ha anche un forte potere evocativo: da un lato rimanda al Grand Tour, quando i letterati e gli artisti del Nord Europa scoprirono il Sud Italia e le sue radici greco-romane. Dall’altro lato, con quest’opera si rende onore alla prima linea ferroviaria nella penisola italiana, la Napoli-Portici, inaugurata nel 1839. Sui binari scorreranno, così, passato, presente e futuro dell’Italia, una nazione ben salda nelle sue radici e consapevole del proprio patrimonio culturale, pronta più che mai a essere una protagonista del mondo di domani”. E Daniela Santanchè, ministro del Turismo: “Si crea finalmente un ‘binario diretto’ che fa viaggiare più veloce un turismo, quello culturale, che in Italia procede già a ritmo sostenuto grazie all’incredibile patrimonio storico-artistico che abbiamo la fortuna di avere, ma che dobbiamo imparare a valorizzare sempre meglio, e di cui Pompei rappresenta uno dei principali fiori all’occhiello. I 3 milioni di visitatori che Pompei ha registrato nel 2022 sono inevitabilmente destinati a salire, quest’anno, e i dati della prima parte del 2023 ce lo confermano. Con il collegamento ferroviario diretto da Roma si dà un ulteriore input in tal senso”.

Massimo Osanna, direttore generale Musei: “Il Frecciarossa Roma-Pompei è un importante traguardo nella fruizione del Parco Archeologico, reso possibile grazie alla sinergia tra una pluralità di enti pubblici e privati, che si sono attivati per rendere più accessibile questo eccezionale e complesso luogo della cultura, tramite un servizio di trasporto pubblico espressamente dedicato. Oltre che agevolata, l’esperienza di visita del Parco archeologico di Pompei risulta anche ampliata, visto che già durante il viaggio è possibile fruire della proiezione di un video introduttivo alla storia degli Scavi”.

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Gabriel Zuchtriegel, direttore del parco archeologico di Pompei, ha promosso l’ecopascolo (foto silvia vacca)

“Il nostro impegno come Parco Archeologico”, chiude il direttore Gabriel Zuchtriegel, “sarà quello di lavorare affinché l’aumento dei flussi a Pompei, grazie anche a questa splendida iniziativa voluta fortemente dal ministro Sangiuliano, abbia un impatto non solo su Pompei, ma su tutto il territorio circostante. La “Grande Pompei” alla quale stiamo puntando è, nella nostra visione, un grande museo diffuso, un parco senza confini netti, che abbraccia il territorio intorno a Pompei, da Torre Annunziata, Boscoreale e Longola fino a Scafati, Lettere, Sant’Antonio Abate e Castellammare di Stabia. È un ecosistema fatto di un approccio partecipato alla programmazione e alla comunicazione, di navette che portano le persone da un sito all’altro, di biglietti annuali e cumulativi, di iniziative e soprattutto di collaborazioni con le comunità, le associazioni e gli enti locali. L’obiettivo è di mostrare concretamente che con la cultura si può cambiare la vita delle persone e creare sviluppo culturale, sociale e anche economico, in linea con l’indirizzo ministeriale per le attività dei musei e parchi”.