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Da settembre il Cnr scava nelle antiche miniere di piombo e argento di Aouam in Marocco per capire produzioni e rapporti commerciali nel Mediterraneo prima di Roma

Archeologi durante le prospezioni nelle cave preromane di Aouam in Marocco

Archeologi durante le prospezioni nelle cave preromane di Aouam in Marocco

Prende il via a settembre la prima missione di scavi archeologici finalizzati alla valorizzazione dell’antico sito minerario di Aouam, nel Marocco settentrionale, sfruttato nell’antichità per l’estrazione di piombo e argento. È quanto prevede la convenzione siglata con l’obiettivo di eseguire il restauro e la valorizzazione degli antichi siti di estrazione, con la possibilità di realizzare un parco minerario in una regione ricca di testimonianze sulla storia del paese. La convenzione di collaborazione scientifica per lo scavo e la valorizzazione del sito minerario di Aouam (Ighram Aoussar) e la creazione di un parco minerario è stata siglata lo scorso 7 giugno a Tigza (M’rirt, Meknès, Marocco) tra l’ISMA-CNR, rappresentato dal direttore Alessandro Naso, la Commune Rurale Elhammam (presidente M. Mohamed OUQOUR) ; la Compagnie Miniere De Touissit Tighza (direttore generale aggiunto M. Lahcen Ouchtouban); l’association Abghour pour le Developpement (presidente M. Abdellah EL Ghazal). La convenzione si è sviluppata nell’ambito della missione archeologica dell’ISMA-CNR diretta da Lorenza-Ilia Manfredi, cofinanziata dal ministero degli Affari Esteri “Prospezioni archeologiche a Meknès per la ricostruzione di contesti archeometallurgici punici del Maghreb”, e fa seguito all’accordo di collaborazione scientifica siglato per i prossimi cinque anni tra l’Institut National des Sciences de l’Archeologie et du Patrimoine de Rabat (INSAP), l’ISMA e l’Università di Meknès Moulay Ismail.

La firma della convenzione siglata a Tigza (M'rirt, Meknès, Marocco)

La firma della convenzione siglata a Tigza (Marocco)

La cerimonia a Tigza nel teatro della città è stata accompagnata dal seminario scientifico “Les monuments historiques et archeologiques:Un levier de developpement territorial local” durante il quale si sono succeduti gli interventi di Lorenza-Ilia Manfredi direttore da parte italiana della missione archeologica su “Valorisation des monuments historiques a partir de l’experience italienne”, M. Lahcen Ouchatouban, direttore della Miniera su “Mine de Tighza: une civilisation; une richesse”, M. Mohamed Elazzaoui della direzione dello sviluppo turistico su “Role des monuments historiques dans le developpement local”, prof. Youssef Bokbot, dell’INSAP e direttore da parte marocchina della missione archeologica su “Recriture de l’histoire du Maroc sur la base des recherches”. Al colloquio è seguita una visita sul sito di Ingram Aousser e dei filoni minerari di estrazione sfruttati in antico.

La missione vuole ricostruire il ciclo produttivo della miniera di piombo e argento di Aouam

La missione vuole ricostruire il ciclo produttivo della miniera di piombo e argento di Aouam

La prima missione di scavo del sito è prevista dunque per il mese di settembre con la direzione congiunta ISMA- INSAP e la collaborazione di specialisti degli Istituti del CNR, IIA e ISMN; dell’Università di Meknès Moulay Ismail, dell’ Université de Neuchâtel (Svizzera), dell’Università Suor Orsola Benincasa (Napoli), del Deutsches Bergbau-Museum of Bochum (Germania), del Deutsches Archaeologisches Institut, Madrid. La missione archeologica nasce da una ricerca sviluppata nell’ambito dell’accordo bilaterale CNR-CNRST Marocco tra l’ISMA e l’Equipe Geoxploration & Géotechniques, Faculté des Sciences. Univ. Moulay Ismail di Meknès “Le miniere antiche del Marocco. Studio archeometrico e archeologico dal minerale al manufatto” negli anni 2012-2013. “L’obiettivo principale – spiega il direttore Naso – consiste nella ricostruzione del quadro storico e tecnologico del ciclo produttivo legato allo sfruttamento delle miniere nell’antichità: le tecniche estrattive, pirometallurgiche e di lavorazione dei metalli, la gestione delle risorse e la loro commercializzazione, l’individuazione dello specifico ruolo dell’area marocchina nell’economia preromana. Elementi fondamentali per comprendere lo stile di vita dei popoli passati e il livello di tecnologia a cui erano giunti».

 

Gli archeologi hanno già trovato ad Aouam molte scorie di minerali

Gli archeologi hanno già trovato ad Aouam molte scorie di minerali

Nell’ambito dell’aree minerarie individuate, la miniera di Tighza nel Jebel Aouam si è rivelata come una delle più interessanti sia per l’imponenza della struttura della cinta muraria della città islamica Ighram Aousser che si sviluppa per km 2,5, sia per le numerose tracce di estrazione a cielo aperto di epoca antica. “Sono stati individuati numerosi frammenti ceramici e scorie di lavorazione del metallo, sulle quali sono state compiute una prima serie di analisi di tipo archeometrico: affianchiamo cioè al lavoro di catalogazione archeologica tecniche chimico-fisiche non invasive (microscopia Sem-Eds) e studi statistici per una collocazione georeferenziata accurata di reperti provenienti da una civiltà ritenuta ‘di cerniera’ tra le tradizioni metallurgiche tardo-preistoriche e quelle dei romani”, conclude Naso.