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È morto Viktor Sarianidi, l’archeologo russo che scoprì la “collina d’oro” in Battriana

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L’archeologo russo Viktor Sarianidi scoprì la “collina d’oro” nel 1978

Il sito di Gonur Tepe in Margiana

Il sito di Gonur Tepe in Margiana (Turkmenistan)

Il suo nome, Viktor Sarianidi, lo legherà per sempre alla “collina d’oro” che scoprì nel 1978 a Tillia Tepè, in Afghanistan: l’archeologo russo è morto il 23 dicembre a Mosca; era nato a Tashkent in Uzbekistan nel 1929. La sua prima scoperta, la civiltà dell’Oxis, risale al 1976 nell’area delle antiche regioni di Battriana (dalla città di Battria – in greco – l’odierna Balkh, nel nord dell’Afghanista) e di Margiana (come i greci chiamavano la satrapia persiana di Margu, l’odierna Merv, nel sud-est del Turkmenistan) : qui individuò una cultura dell’età del Bronzo sviluppatasi appunto intorno al fiume Oxis. Gli scavi di Sarianidi  alla fine degli anni ’70 del secolo scorso  ha portato alla luce numerose strutture monumentali in molti siti, fortificate da mura e porte imponenti. Il sito di Gonur Tepe, secondo Sarianidi, doveva essere quello della capitale della Margiana per tutta l’Età del Bronzo (2300-1700 a.C.).

La corona d'oro trovata nelle tombe di Tillia Tepe (Afghanistan)

La corona d’oro trovata nelle tombe di Tillia Tepe (Afghanistan)

Ma la scoperta che lo avrebbe reso famoso Viktor Sarianidi la fece due anni dopo, nel 1978, a Tillia Tepe, nel nord dell’Afghanistan, l’antica Battriana. Solo due anni di scavo, nel villaggio di Shibergan, interrotti bruscamente in seguito all’invasione sovietica dell’Afghanistan, ma sufficienti a rivelare un tesoro inestimabile: sei tombe risalenti al I secolo a.C. Gli inumati – capi di tribù nomadi sedentarizzate – erano vestiti di maglie ottenute unendo tra loro piccole placchette d’oro e i corredi funebri comprendevano pezzi tanto preziosi quanto disparati, provenienti dalle razzie compiute: piccole immagini d’oro di fattura ellenistica, gioielli di tradizione scitica, e perfino una moneta dell’imperatore romano Tiberio. Furono recuperati 21618 oggetti, di cui 20587 d’oro.

Orecchino in oro e turchese con uomini e dragoni da Tillia Tepe

Orecchino in oro e turchese con un uomo insieme a dragoni dalle tombe di  Tillia Tepe (Afghanistan)

Il tesoro delle sei tombe appartenenti a una famiglia nobile, se non principesca, di nomadi kushan, è noto da allora come “oro della Battria” e costituisce senza dubbio una delle scoperte archeologiche più importanti del XX secolo. Tra gli esempi più sorprendenti dei manufatti in oro ritrovati nelle tombe figurano una statuetta di Afrodite alata modellata secondo le forme sinuose di una divinità indiana, due fermagli decorati da figure di soldati macedoni, una corona completamente smontabile e trasportabile come si conveniva a un popolo nomade e due fibbie da calzatura che raffigurano un uomo su un carro forse volante che nelle forme, come pure per i dragoni che lo guidano, rivela un’ispirazione chiaramente cinese.