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Berlino. All’Isola dei Musei prorogata la mostra “I Bronzi di San Casciano. Una sensazione dal fango”, con i bronzi anche della campagna di scavo 2024. Poi, al rientro in Italia, andranno ad Aquileia

Il grande manifesto che alla James-Simon Galerie di Berlino annuncia la mostra “I Bronzi di San Casciano” (foto agnese sbaffi / mic)

Bronzi di San Casciano: la statua di giovane malato con la dedica di Marcio Grabillo (foto mic)

“Marcio Grabillo si è innamorato di Berlino e ha deciso di rimanere qualche giorno in più”: con questa dichiarazione “informale” che tira in ballo il dedicante di una delle statue più famose tra quelle scoperte nel santuario termale etrusco e romano del Bagno Grande di San Casciano dei Bagni (Si) è stato annunciato che la mostra “I bronzi di San Casciano. Una sensazione dal fango”, in corso dal 5 luglio 2025 alla James Simon Galerie di Berlino, dove era programmata fino al 12 ottobre 2025, è stata prorogata fino al 9 novembre 2025 (vedi Berlino. All’Isola dei Musei approdano “I Bronzi di San Casciano”, in mostra per la prima volta fuori dall’Italia: esposti bronzi anche della campagna di scavo 2024. Un viaggio tra passato e presente, tra scavi Ottocenteschi e i contesti attuali. Le reazioni del ministro Giuli, i dg Osanna e La Rocca, il direttore scientifico Tabolli, il sindaco Agnese Carletti | archeologiavocidalpassato). Poi i bronzi torneranno in Italia, dove li attende una nuova tappa: Aquileia.

Tra i bronzi di San Casciano in mostra a Berlino anche la statua di infante che tiene nella mano sinistra una palla (scavi 2024) (foto mic)

Fra i bronzi in mostra, rinvenuti nel corso della campagna del 2024, è possibile ammirare una statua di bambina con sfera in mano, un torso maschile, una testa maschile, una statua femminile di orante, una trachea e anche un serpente lungo 90 cm, oltre a gemme e gioielli, fra cui una tenia in oro, testimonianze tangibili della fede e delle speranze dei pellegrini. Inoltre, sono esposte per la prima volta in assoluto anche due teste maschili in bronzo provenienti dallo scavo del 2022. Il percorso espositivo è completato con opere della collezione di antichità classiche dei Musei di Berlino e con votivi moderni provenienti dal Museum Europäischer Kulturen di Dahlem, a creare un dialogo tra antico e contemporaneo. Fra questi oggetti, si distinguono i votivi metallici otto- novecenteschi provenienti dalla Baviera, dall’Austria e dall’Alsazia: essi illustrano che il fenomeno di chiedere guarigione a divinità, oppure di offrire piccoli doni per “grazia ricevuta”, si è perpetuato, in alcune confessioni religiose, dall’antichità fino ai giorni nostri.