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Firenze. “Storie e archeologie dell’arte amerindia: un simposio KHI – UCL sulle trasformazioni materiali nelle Americhe indigene”: dodici tra storici dell’arte, archeologi, antropologi e curatori si confrontano on line in quattro mercoledì di febbraio

firenze_kunshistorishes-institute_convegno-storie-e-archeologie-arte-amerindie_mosaico“Storie e archeologie dell’arte amerindia: un simposio KHI – UCL sulle trasformazioni materiali nelle Americhe indigene”: appuntamento articolato in quattro mercoledì, il 1°, l’8, il 15 e il 22 febbraio 2023 al Kunsthistorisches Institut in Florenz, on line su Zoom, per il simposio organizzato da Sanja Savkić Šebek (KHI in Florenz – Max-Planck-Institut & Humboldt-Universität zu Berlin), Bat-ami Artzi (CSoC, Ben-Gurion University of the Negev; ex 4A_Lab Fellow) & Elizabeth Baquedano (UCL Institute of Archaeology) nell’ambito del Dipartimento Gerhard Wolf e del “4A Laboratory: Art Histories, Archaeologies, Anthropologies, Aesthetics” (Kunsthistorisches Institut in Florenz – Max-Planck-Institut), in collaborazione con UCL Institute of Archaeology. Gli eventi saranno successivamente registrati e condivisi online.

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Uno straordinario copricapo e un tessuto della cultura Nazca (200 a.C.) con piume di uccelli amazzonici e corda (collezione Ligabue)

Il simposio KHI – UCL riunisce storici dell’arte, archeologi, antropologi e curatori che condividono interessi nel potenziale trasformativo della materia e dei materiali derivanti da diverse pratiche sociali ed estetiche. Queste pratiche si manifestano nelle opere creative prodotte dalle popolazioni indigene in tutte le Americhe dai tempi antichi ad oggi. In ciascuna delle quattro sessioni, tre ricercatori metteranno in conversazione casi di studio provenienti da un insieme diversificato di tradizioni culturali indigene e affronteranno un tipo specifico di materialità. Vale a dire, affronteranno la materialità delle pietre, dei metalli, del colore, nonché la multi-materialità e le creazioni e le esperienze multisensoriali, le loro funzioni, usi e ricezione da società indigene antiche, coloniali e contemporanee del Brasile, delle Ande centrali, di Panama, della Mesoamerica e del Nord America.

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“Maschera” della cultura Teotihuacan (Messico) (foto fondazione ligabue)

La materialità è attualmente un’area di interesse della ricerca nella storia dell’arte e nell’archeologia, nonché in una serie di discipline correlate. Gli studi sulle creazioni amerindie con un “approccio pragmatico” sono particolarmente stimolanti in quanto sottolineano ulteriormente l’importanza dell’azione rituale per l’impegno con la cultura materiale. Secondo questa prospettiva, i significati delle opere (d’arte) non sono solo metaforici, ma risiedono nella scelta delle materie prime e nelle tecniche e nei processi della loro realizzazione. In quanto tali, i materiali stessi sono ciò che è privilegiato, così come lavorare con loro (in termini di una pratica di conoscenza o azione rituale). In numerosi miti amerindi, materie prime come argilla, legno, ossa, mais, tra molti altri, hanno un posto centrale. Si consideri ad esempio una tradizione Chimu della costa settentrionale peruviana che racconta l’origine del popolo come derivante da tre uova: una fatta d’oro, una d’argento e una di rame. Ciò illustra una concettualizzazione secondo cui il supporto materiale non solo si collega all’essenza stessa degli esseri umani, ma anche di altri esseri e artefatti. Inoltre, i materiali artistici non sono sostanze inerti, piuttosto si pensa che possiedano forza vitale e azione, che si esprimono pienamente attraverso il processo di creazione. In questo modo, negli sforzi per comprendere le diverse espressioni artistiche amerindie, è necessario prendere in considerazione il supporto materiale come uno strato inseparabile di qualsiasi oggetto (cioè quando la sostanza cambia da una cosa all’altra), che contribuisce al nucleo del pezzo, al suo essere, estetica e funzione.

firenze_kunshistorishes-institute_convegno-storie-e-archeologie-arte-amerindie_locandinaI partecipanti a questo simposio si occuperanno delle diverse questioni correlate: 1) l’elaborazione della materia adattata a diverse funzioni, con texture mutevoli, struttura superficiale e profonda, proprietà e qualità estetiche e di altro tipo, come la trasformazione dell’energia della luce in forme sostanziali e del colore incorporato nel materiale; 2) la materialità espressa nelle mitologie e nelle cosmologie; 3) i processi di creazione delle immagini e il potere materializzato nelle immagini; 4) materiali animati e loro agenzia; 5) la materialità come espressione del tempo, della santità, del dominio e dell’identità; 6) prospettiva olistica sull’estrazione, la trasformazione e l’uso dei materiali; 7) La tecnologia come mezzo per creare significato e valore. Inoltre, i partecipanti esploreranno gli impegni intellettuali indigeni con fenomeni materiali come la comprensione della materialità, come incarna il sacro e come le diverse materialità – umane, animali, ambientali – agiscono l’una sull’altra in contesti artistici. Dodici studiosi partecipanti presenteranno i seguenti argomenti, seguiti da domande e risposte e discussioni.

PROGRAMMA. 1° febbraio 2023, 17:00 CET / 16:00 GMT. Sessione 1: “Interazione tra materialità ed esperienza sensoriale” con Nicholas J. Saunders (università di Bristol), Max Carocci (Richmond American University London) & Paolo Fortis (Durham University). Sessione 1 Link di registrazione Zoom | Abstract & Biografie. 8 febbraio 2023, 17:00 CET / 16:00 GMT. Sessione 2: “Lavorare con la pietra” con Juan Carlos Meléndez (CNRS / Université Paris 1 – Panthéon-Sorbonne), Davide Domenici (università di Bologna) & Catherine J. Allen (George Washington University). Sessione 2 Link di registrazione Zoom | Abstract & Biografie. 15 febbraio 2023, 17:00 CET / 16:00 GMT. Sessione 3: “Tra liquido e solido: i metalli e la loro trasformazione” con Blanca Maldonado (El Colegio de Michoacán), Ana María Falchetti (ex vicedirettore del Museo del Oro, Bogotà) & Izumi Shimada (Southern Illinois University). Sessione 3 Link di registrazione Zoom | Abstract & Biografie. 22 febbraio 2023, 17:00 CET / 16:00 GMT. Sessione 4: “La materialità del colore: pigmenti, pelli dipinte e piume” con Claudia Brittenham (università di Chicago), Élodie Dupey García (Universidad Nacional Autónoma de México) & Amy Buono (Chapman University). Sessione 4 Link di registrazione Zoom | Abstract & Biografie