Armenia. In lista come Patrimonio UNESCO il sito preistorico di Tirinkatar (la “Cima del Dio Tir”), di 6mila anni fa, dove scava la professoressa Alessandra Gilbert di Ca’ Foscari nell’ambito di una missione italo-armena-tedesca: “Riconoscimento eccezionale per il nostro progetto: dieci anni di ricerche estensive e intensive”

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Illustrazioni di una parte di “pietre del drago” presenti nel sito preistorico di Tirinkatar in Armenia (foto unive)

Il sito archeologico di Tirinkatar, in Armenia, presso il quale la professoressa Alessandra Gilbert del dipartimento di Studi umanistici dell’università Ca’ Foscari dirige uno scavo finanziato dall’ateneo veneziano e dal ministero degli Esteri, è stato inserito nella Unesco Tentative List for World Heritage Sites su indicazione del ministero della Cultura armeno. Ne dà notizia la newsletter CFNews di Ca’ Foscari. La Tentative List è un inventario di siti del patrimonio culturale che le singole Nazioni identificano come aventi un “Valore Universale Eccezionale” e che quindi propongono per la candidatura alla Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO. “Attualmente l’Armenia ha tre siti riconosciuti come patrimonio mondiale e cinque in lista, e il nostro è l’unico di entrambi i gruppi che non sia di epoca medioevale e che sia stato inserito nella Tentative List dopo il 1995”, spiega Gilibert, docente di Archeologia del Levante. “Nel complesso si tratta di un riconoscimento eccezionale per il nostro progetto, che è una cooperazione italo-armena-tedesca, con Ca’ Foscari per parte italiana, l’Accademia delle Scienze per parte armena e Freie Universität Berlin per parte tedesca”.

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Alessandra Gilibert, docente di Archeologia del Levante all’università Ca’ Foscari di Venezia

Il sito archeologico di Tirinkatar (la “Cima del Dio Tir”) è un altopiano di 40 ettari sulle pendici meridionali del Monte Aragats, a 2850 metri di altitudine. Caratterizzato da una sorgente perenne e una vista mozzafiato sul Monte Ararat, che vi si erge di fronte, il sito è costellato di monumenti megalitici preistorici. La straordinaria ricchezza archeologica del sito, del tutto inaspettata in alta montagna, è stata scoperta dal team italo-armeno-tedesco nel 2012 ed è oggi alla base della prestigiosa nomina alla UNESCO WHS Tentative List. “Questo risultato – prosegue Gilibert – corona dieci anni di ricerche estensive e intensive, che hanno qualificato il sito di Tirinkatar come un sito-santuario d’alta montagna frequentato da oltre seimila anni con impressionante continuità. La novità e il successo più importante è la datazione di tredici imponenti stele preistoriche a rilievi animali (pesci, montoni, cicogne) al 4100 a.C., datazione assai impegnativa, ottenuta con metodologie d’avanguardia, che ne fa uno tra i più antichi monumenti figurativi del Caucaso e un importante ‘anello mancante’ nella storia e nella comprensione dell’arte preistorica a livello globale. Oltre a ciò, è fondamentale l’esplorazione della fitta trama di strutture e tracce simboliche attraverso i millenni, dalle tombe di guerrieri del 2100 a.C. fino all’odierno santuario sincretico yezida”.

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